Alfuzosina Ranb: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Alfuzosina Ranb

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Alfuzosina Ranb: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Alfuzosina SUN 10 mg compresse a rilascio prolungato

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa contiene: alfuzosina cloridrato 10 mg. Eccipienti con effetto noto: lattosio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa a rilascio prolungato.

Compresse di colore bianco-biancastro, rotonde, non rivestite, biconvesse con bordi smussati, con impresso “RY 10” su un lato.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento della sintomatologia funzionale di grado da moderato a grave della iperplasia prostatica benigna (IPB).

Come terapia aggiuntiva con cateterismo nella ritenzione urinaria acuta (RUA) correlata ad IPB.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

La dose raccomandata è una compressa a rilascio prolungato da 10 mg di Alfuzosina SUN da prendere una volta al giorno dopo il pasto serale.

Pazienti con compromissione renale

Sulla base di studi di farmacocinetica e di sicurezza clinica, i pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina ≥30 ml/min) possono essere trattati con la dose abituale.

Alfuzosina SUN 10 mg non deve essere somministrata a pazienti con funzionalità renale gravemente compromessa (clearance della creatinina <30 ml/min) in quanto per questo gruppo di pazienti non sono disponibili dati clinici di sicurezza (vedere paragrafo 4.4).

Insufficienza epatica

L’alfuzosina, somministrata sotto forma di compresse a rilascio prolungato da 10 mg, è controindicata nei pazienti con insufficienza epatica. Preparazioni che contengono una dose bassa di alfuzosina cloridrato possono essere utilizzate nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata, come indicato nel relativo foglio illustrativo.

Popolazione pediatrica

L’efficacia di alfuzosina non è stata dimostrata nei bambini di età compresa tra 2 e 16 anni (vedere paragrafo 5.1). Pertanto, l’uso di alfuzosina non è indicato nella popolazione pediatrica.

Modo di somministrazione

Uso orale

Le compresse devono essere ingerite intere con una quantità sufficiente di liquidi (per esempio un bicchiere d’acqua). Le compresse a rilascio prolungato non devono essere frantumate, masticate o spezzate (vedere paragrafo 4.4).

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.

Anamnesi di ipotensione ortostatica.

Associazione con altri alfa-1 bloccanti Compromissione epatica.

Insufficienza renale

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Il paziente deve essere esaminato prima dell’inizio della terapia con alfuzosina per escludere la presenza di altre condizioni che possono produrre sintomi simili a quelli dell’IPB. Prima di iniziare e regolarmente durante il trattamento, devono essere effettuati esami con contatto rettale e, se necessario, antigene prostatico specifico (PSA).

Prestare attenzione quando alfuzosina viene somministrata a pazienti che hanno avuto una pronunciata risposta ipotensiva ad un altro bloccante del recettore alfa-1.

L’alfuzosina deve essere somministrata con cautela ai pazienti che vengono trattati con farmaci antipertensivi o nitrati. La pressione sanguinea deve essere monitorata all’inizio del trattamento. Un calo pronunciato della pressione sanguinea è stato segnalato nella sorveglianza post-marketing in pazienti con fattori di rischio preesistenti. I pazienti anziani (in particolare i pazienti di età superiore a 75 anni) e i pazienti che assumono farmaci per malattie cardiovascolari sono a maggior rischio di ipotensione (ortostatica). La pressione sanguigna deve essere attentamente monitorata in questi pazienti. In alcuni soggetti l’ipotensione posturale con o senza sintomi (capogiri, affaticamento, sudorazione) può svilupparsi entro poche ore dalla somministrazione. In questi casi il paziente deve riposare sdraiato fino a quando i sintomi non sono completamente scomparsi. Questi effetti sono transitori, si verificano all’inizio del trattamento e di solito non richiedono la sospensione del trattamento. Il paziente deve essere avvertito che questi sintomi possono verificarsi.

Nei pazienti affetti da patologia coronarica deve essere continuato il trattamento specifico per l’insufficienza coronarica. Se l’angina pectoris si ripresenta, il trattamento con alfuzosina deve essere interrotto.

In corso di chirurgia della cataratta è stata osservata la "Sindrome intraoperatoria dell’iride a bandiera" (IFIS, una variante della sindrome della pupilla piccola) in alcuni pazienti in trattamento o precedentemente trattati con tamsulosina. Sono stati ricevuti anche rapporti isolati con altri alfa-1-bloccanti e la possibilità di un effetto di classe non può essere esclusa. Poiché l’IFIS può portare ad un aumento delle complicazioni procedurali durante l’operazione di cataratta, l’uso attuale o passato di alfa-1-bloccanti deve essere reso noto al chirurgo oftalmico prima dell’intervento chirurgico.

Come con tutti i bloccanti dei recettori alfa-1, l’alfuzosina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta.

I pazienti con prolungamento del QTc congenito, con una storia nota di prolungamento del QTc acquisito o che assumono farmaci noti per aumentare l’intervallo QTc devono essere valutati prima e durante la somministrazione di alfuzosina.

Come altri bloccanti del recettore alfa 1, l’alfuzosina è associata al priapismo. Se non trattato correttamente, questo effetto collaterale può portare a danni permanenti ai tessuti (tra cui necrosi e / o cancrena) e impotenza. Se si verifica il priapismo, il paziente deve cercare assistenza medica immediata per determinare la gravità dell’effetto collaterale e la necessità di osservazione e / o trattamento.

I pazienti devono essere avvertiti che la compressa deve essere deglutita intera. Altri metodi di somministrazione come la macinatura, frantumazione in polvere o la masticazione delle compresse devono essere proibiti. Queste azioni possono portare a un rilascio e assorbimento inappropriato del farmaco con il rischio di effetti collaterali precoci.

Poiché non sono disponibili dati clinici di sicurezza nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min), Alfuzosina SUN 10 mg compresse a rilascio prolungato non deve essere somministrata a questo gruppo di pazienti.

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con malattie ereditarie rare come l’intolleranza al galattosio, la carenza di Lapp lattasi o la sindrome da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono usare questo medicinale.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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L’uso concomitante di bloccanti dei recettori alfa-1 è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

Quando associato con farmaci antiipertensivi e nitrati, la raccomandazione sul dosaggio deve essere presa in considerazione a causa della possibilità di ipotensione (vedere paragrafo 4.4).

Dosi ripetute giornaliere di 200 mg di ketoconazolo, forte inibitore del CYP3A4, per 7 giorni hanno portato ad un aumentodella Cmax (2.11 volte) e della AUClast (2,46 volte) di alfuzosina quando è stata somministrata come dose singola a stomaco pieno. Non si sono modificati gli altri parametri come tmax e t1/2.

Un dosaggio giornaliero a dosi ripetute di 400 mg di Ketoconazolo per 8 giorni ha aumentato la Cmax di alfuzosina di 2,3 volte e AUClast e AUC di alfuzosina rispettivamente di 3,2 e 3,0 volte. Pertanto, le combinazioni con potenti inibitori del CYP3A4 come ketoconazolo, itraconazolo e ritonavir devono essere prese in considerazione poiché i livelli ematici di alfuzosina sono quindi aumentati.

Anestetici generali: la somministrazione di anestetici ai pazienti in trattamento con alfuzosina può indurre un’ipotensione profonda. Si raccomanda di sospendere la terapia 24 ore prima di un intervento chirurgico.

In volontari sani non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra alfuzosina e i seguenti medicinali: warfarin e digossina.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Non pertinente.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono disponibili dati sulla capacità di guidare veicoli o usare macchinari.

Possono manifestarsi effetti indesiderati quali vertigini, capogiri e astenia, soprattutto all’inizio del trattamento, e se ne deve tenere conto quanto si guidano veicoli o si utilizzano macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

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L’effetto indesiderato più comunemente riportato è il capogiro, che si verifica approssimativamente nel 5% dei pazienti trattati.

La frequenza delle reazioni avverse elencate sotto è definita secondo la seguente classificazione: molto comune (1/10); comune ( >1/100, <1/10); non comune ( >1/1000, <1/100); raro ( >1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Classificazione per sistemi e organi (SOC) Frequenza
Comune Non comune Molto raro Non nota (la frequenza non
può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia, Trombocitopenia
Patologie del sistema nervoso Stanchezza, malessere, cefalea Sonnolenza, svenimento, vertigini/capogir o
Patologie dell’occhio Visione anormale Sindrome intraoperatoria dell’iride a bandiera (vedere
paragrafo 4.4)
Patologie cardiache Tachicardia, palpitazioni, sincope Angina pectoris in pazienti con malattia coronarica preesistente (vedere paragrafo 4.4) Fibrillazione atriale
Patologie vascolari Ipotensione (ortostatica), vampate
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Rinite
Patologie gastrointestinali Nausea, dolore addominale,
secchezza della bocca
diarrea, Vomito
Patologie epatobiliari Epatotossicità Danni epatocellulari, malattie epatiche
colestatiche
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, prurito Orticaria, edema angioneurotico, angioedema
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Priapismo
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazion e Astenia Edema, dolore al petto (vedere paragrafo 4.4)

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazione-reazioni-avverse.

 

04.9 Sovradosaggio

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In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere ospedalizzato, messo in posizione supina e sottoposto alle convenzionali misure di supporto per l’ipotensione. In caso di significativa ipotensione, l’adeguato trattamento correttivo potrebbe essere un vasocostrittore che agisce direttamente sulla muscolatura vascolare dei vasi sanguigni.

A causa dell’elevato legame proteico, l’alfuzosina è difficilmente dializzabile. È possibile effettuare la lavanda gastrica, seguita dalla somministrazione di carbone attivo e un lassativo.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: antagonisti dei recettori alfa-adrenergici. Codice ATC: G04C A01 Nell’iperplasia prostatica benigna, oltre alle dimensioni della prostata, anche il sistema nervoso simpatico svolge un ruolo importante nello sviluppo dei sintomi. Dal punto di vista istologico, l’iperplasia prostatica benigna è caratterizzata in particolare da una iperplasia della componente stromale. Questo stroma è costituito per circa il 30% del tessuto muscolare liscio. La componente funzionale dell’ostruzione deriva dalla tensione della muscolatura liscia prostatica mediata dai recettori alfa-1. La stimolazione di questi recettori alfa determina un aumento della tensione dei muscoli lisci del trigono della vescica urinaria, dell’uretra e della ghiandola prostatica, aumentando di conseguenza la resistenza del flusso urinario.

L’alfuzosina, un composto racemico, è un derivato chinazolinico attivo per via orale. E’un antagonista selettivo dei recettori alfa-1 post-sinaptici. Studi in vitro hanno dimostrato che alfuzosina agisce selettivamente sui recettori alfa-1 a livello del trigono vescicale, dell’uretra e della prostata.

In vivo, studi su animali hanno dimostrato che l’alfuzosina diminuisce la pressione uretrale e quindi la resistenza al flusso urinario durante la minzione. Inoltre, l’alfuzosina ha dimostrato di avere una uroselettività funzionale. La ricerca clinica ha dimostrato che i sintomi delle basse vie urinarie correlate all’ostruzione dovuta a iperplasia prostatica sono migliorati. L’alfuzosina può causare un lieve calo della pressione sanguigna. Dopo 1 o 2 giorni è prevedibile un miglioramento del flusso urinario.

Studi di urodinamica (a breve termine) hanno dimostrato che l’alfuzosina migliora la resistenza alla vescica, con un aumento del flusso urinario con contemporanea diminuzione della pressione vescicale. Una minor frequenza di ritenzione urinaria acuta è stata osservata in pazienti trattati con l’alfuzosina rispetto a pazienti non trattati.

Nell’ambito di studi controllati con placebo, dove la velocità di flusso di picco (PFR) è stata misurata 10-24 ore dopo l’assunzione, si è visto che la PFR nel gruppo di pazienti trattati con alfuzosina aumenta da 9,4 (SD 1,9) a 11,7 (3,9) ml / s. Nel gruppo placebo c’è un aumento da 9,2 (2,0) a 10,6 (3,3) ml / s (p = 0,03). Da ciò si conclude che l’efficacia sul flusso urinario continua fino a 24 ore dopo l’assunzione.

Popolazione pediatrica

Non ci sono indicazioni per l’uso di alfuzosina nei bambini da 2 a 16 anni di età (vedere paragrafo 4.2).

L’efficacia di alfuzosina cloridrato non è stata dimostrata in due studi condotti su 197 pazienti di età compresa tra 2 e 16 anni di età con alta pressione detrusionale al punto di fuga (LPP ≥ 40 cm H2O) di origine neurologica. La dose in questi pazienti era 0,1 mg/kg al giorno o 0,2 mg/kg al giorno. Sono state utilizzate formulazioni pediatriche adattate.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Il valore medio della biodisponibilità relativa (AUC) è del 104,4% rispetto alla formulazione da 2,5 mg a rilascio immediato (tre volte al giorno) in volontari sani di mezza età. La massima concentrazione plasmatica (Cmax) viene raggiunta 9 ore dopo la somministrazione rispetto a 1 ora per la formulazione a rilascio immediato.

L’emivita apparente di eliminazione è di 9,1 ore.

Gli studi hanno dimostrato che il profilo farmacocinetico ottimale si ottiene quando Alfuzosina 10 mg compresse a rilascio prolungato viene somministrata dopo un pasto. In condizioni di alimentazione, i valori medi di Cmax e Ctrough sono rispettivamente 13,6 (SD = 5,6) e 3,1 (SD = 1,6) ng / ml. L’AUC0-24 media è 194 (SD = 75) ng.h / ml. Un plateau di concentrazione si osserva da 3 a 14 ore dopo la somministrazione con concentrazioni superiori a 8,1 ng / ml (Cav) per 11 ore. Rispetto ai volontari sani di mezza età, i parametri farmacocinetici (Cmax e AUC) non sono aumentati nei pazienti anziani.

Rispetto ai soggetti con funzionalità renale normale, i valori medi di Cmax e AUC sono moderatamente aumentati nei pazienti con compromissione renale. L’emivita apparente di eliminazione è invariata. Questo cambiamento nel profilo farmacocinetico non è considerato clinicamente rilevante. Pertanto, questo non richiede un aggiustamento della dose.

L’alfuzosina è ben assorbita. Il legame di alfuzosina con le proteine plasmatiche è di circa il 90%. L’alfuzosina subisce un esteso metabolismo da parte del fegato.

Solo l’11% del composto progenitore viene escreto immodificato nelle urine. La maggior parte dei metaboliti inattivi vengono escreti nelle feci (dal 75 al 91%).

Il profilo farmacocinetico di alfuzosina non è influenzato dall’insufficienza cardiaca cronica.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Nessun dato di rilevanza terapeutica.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Lattosio anidro Silice colloidale idrata Povidone Talco Magnesio stearato Ipromellosa Idrossipropilcellulosa.

 

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister in PVC-alluminio.

Confezioni da: 10, 30 e 90 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Sun Pharmaceutical Industries Europe B.V., Polarisavenue 87, 2132 JH Hoofddorp, Paesi Bassi

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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038661017 “10 mg compresse a rilascio prolungato” 10 cpr. in blister PVC/AL 038661029 “10 mg compresse a rilascio prolungato” 30 cpr. in blister PVC/AL 038661031 “10 mg compresse a rilascio prolungato” 90 cpr. in blister PVC/AL

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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IMMISSIONE IN COMMERCIO Dicembre 2008

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 07/04/2022