Citalopram Winthrop Cpr: Scheda Tecnica del Farmaco

Citalopram Winthrop Cpr

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Citalopram Winthrop Cpr: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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CITALOPRAM ZENTIVA ITALIA 20 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa rivestita con film contiene 24,98 mg di citalopram bromidrato equivalente a 20 mg di citalopram Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestite con film Compresse rivestite con film bianche, bombate, con linea di incisione. La compressa puĂ² essere divisa in due dosi uguali.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze. Disturbi d’ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Sindromi depressive endogene

Adulti: Citalopram Zentiva Italia deve essere somministrato come singola dose orale giornaliera da 20 mg.

Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puĂ² essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg al giorno.

L’effetto antidepressivo si manifesta in genere entro 2-4 settimane dall’inizio della terapia; è opportuno che il paziente venga seguito dal medico fino a remissione dello stato depressivo.

Poiché il trattamento con antidepressivo è sintomatico, deve essere continuato per un appropriato periodo di tempo, in genere 4-6 mesi nelle malattie maniaco-depressive.

In pazienti con depressione unipolare ricorrente puĂ² essere necessario continuare la terapia di mantenimento per lungo termine al fine di prevenire nuovi episodi depressivi.

Disturbi d’ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia

Adulti: per la prima settimana di trattamento la dose raccomandata è di 10 mg al giorno, successivamente la dose viene aumentata a 20 mg al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puĂ² essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg al giorno.

Nei disturbi con crisi di panico il trattamento è a lungo termine. Il mantenimento della risposta clinica è stato dimostrato durante il trattamento prolungato (1 anno).

In caso di insonnia o di forte irrequietezza si raccomanda un trattamento addizionale con sedativi in fase acuta.

Popolazioni speciali

Pazienti anziani (> 65 anni di età): Per i pazienti anziani, la dose deve essere ridotta a metà della dose raccomandata, ad esempio 10-20 mg al giorno. La dose massima raccomandata per gli anziani è pari a 20 mg al giorno.

Ridotta funzionalitĂ  epatica: per i pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata, la dose iniziale raccomandata per le prime due settimane di trattamento è di 10 mg al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puĂ² essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg al giorno. Si consiglia cautela ed una attenzione maggiore della titolazione posologica in pazienti con funzionalitĂ  epatica gravemente ridotta (vedere paragrafo 5.2).

Insufficienza renale: in questi pazienti è consigliabile attenersi al dosaggio minimo consigliato.

Metabolizzatori lenti del CYP2C19: Per i pazienti noti per essere metabolizzatori lenti del CYP2C19 è raccomandata una dose iniziale di 10 mg al giorno durante le prime due settimane di trattamento. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puĂ² essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg al giorno (vedere paragrafo 5.2).

Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento

Si deve evitare un’interruzione brusca del trattamento. Quando si interrompe il trattamento con Citalopram Zentiva Italia la dose deve essere ridotta gradualmente in un periodo di almeno 1-2 settimane per ridurre il rischio di reazioni da sospensione (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8).

Se si dovessero manifestare, a seguito della riduzione della dose o al momento della interruzione del trattamento, sintomi non tollerabili, si puĂ² prendere in considerazione il ripristino della dose prescritta in precedenza. Successivamente il medico puĂ² continuare a ridurre la dose, ma in modo piĂ¹ graduale.

Popolazione pediatrica

Bambini e adolescenti di etĂ  inferiore ai 18 anni.

Citalopram Zentiva Italia non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di etĂ .

Modo di somministrazione Uso orale

04.3 Controindicazioni

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IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. EtĂ  inferiore ai 18 anni.

Citalopram è controindicato per i pazienti di cui è noto che sono affetti da prolungamento dell’intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo.

Citalopram è controindicato in co-somministrazione con medicinali noti per causare un prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5).

La somministrazione contemporanea di Inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) e MAO- inibitori puĂ² causare gravi reazioni avverse, a volte letali. Alcuni casi si presentano con le caratteristiche simili alla sindrome serotoninergica.

Citalopram non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con Inibitori delle Monoaminossidasi (I-MAO) inclusa la selegilina in dosi giornaliere superiori a 10 mg al giorno.

Citalopram non deve essere somministrato prima di 14 giorni dopo la sospensione di un I-MAO irreversibile o per il tempo specificato dopo l’interruzione di un I-MAO reversibile (RIMA) come indicato nel foglio illustrativo del RIMA.

Gli I-MAO non devono essere somministrati prima di 7 giorni dopo la sospensione di citalopram (vedere paragrafo 4.5).

Citalopram è controindicato in combinazione con linezolid a meno che non ci siano macchinari per l’attenta osservazione e monitoraggio della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.5).

Citalopram non deve essere usato in concomitanza con pimozide (vedere anche paragrafo 4.5).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Trattamento di pazienti anziani e di pazienti con ridotta funzionalitĂ  renale ed epatica, vedere paragrafo 4.2.

La somministrazione contemporanea di citalopram e MAO-inibitori puĂ² causare gravi reazioni avverse a volte letali e la comparsa di crisi ipertensive. Pertanto citalopram non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con MAO-inibitori e comunque non prima di almeno 14 giorni dopo la loro sospensione (vedere paragrafo 4.3). Un trattamento a base di MAO-inibitori puĂ² essere iniziato 7 giorni dopo la sospensione del citalopram.

Popolazione pediatrica

Gli antidepressivi non devono essere utilizzati per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di etĂ . Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilitĂ  (essenzialmente aggressivitĂ , comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari. Per di piĂ¹, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.

Prolungamento dell’intervallo QT

Citalopram è risultato causare un prolungamento dose dipendente dell’intervallo QT. Durante l’esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con un preesistente prolungamento dell’intervallo QT o altre patologie cardiache (vedere paragrafi 4.3, 4.5, 4.8, 4.9 e 5.1). Si consiglia cautela con i pazienti affetti da significativa bradicardia, in pazienti con recente infarto acuto del miocardio o con insufficienza cardiaca non compensata.

Squilibri elettrolitici come ipopotassiemia e ipomagnesemia aumentano il rischio di aritmie maligne e devono essere corretti prima di iniziare il trattamento con citalopram.

Se si trattano pazienti con patologia cardiaca stabile, si deve considerare l’opportunità di effettuare un controllo ECG prima di iniziare il trattamento.

Se durante il trattamento con citalopram si dovessero presentare segni di aritmia cardiaca, il trattamento deve essere sospeso e deve essere effettuato un ECG.

PuĂ² essere consigliabile il monitoraggio dell’ECG in condizioni di metabolismo alterato con livelli di picco aumentati, es. disfunzione epatica.

Ansia paradossa

Alcuni pazienti con disturbi di panico possono manifestare sintomi di ansia intensificata all’inizio del trattamento con antidepressivi.

Queste reazioni paradosse generalmente si attenuano entro le prime due settimane dall’inizio del trattamento. Si consiglia una dose di partenza piĂ¹ bassa per ridurre la probabilitĂ  di effetti ansiogeni paradossi (vedere paragrafo 4.2).

Iponatremia

L’iponatremia, probabilmente dovuta ad un’inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH) è stata riportata come rara reazione avversa, con l’uso degli SSRI e generalmente è reversibile dopo l’interruzione della terapia.

I pazienti anziani di sesso femminile sembrano essere a rischio particolarmente elevato.

Suicidio/ pensieri suicidari o peggioramento del quadro clinico

La depressione è associata ad un aumento del rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio – eventi correlati). Questo rischio persiste fino a quando non si verifica una remissione significativa. PoichĂ© possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane o piĂ¹ di trattamento, i pazienti devono essere attentamente controllati fino a quando non si verifichi tale miglioramento. Ăˆ esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio possa aumentare nelle fasi precoci di miglioramento.

Anche altre patologie psichiatriche per le quali viene prescritto citalopram possono essere associate ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, puĂ² esservi co-morbilitĂ  di tali patologie con la depressione maggiore. Le stesse precauzioni adottate nella terapia dei pazienti affetti da depressione maggiore devono pertanto essere adottate nella terapia dei pazienti affetti da altre patologie psichiatriche.

I pazienti con anamnesi positiva di eventi correlati al suicidio o coloro che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio della terapia sono maggiormente a rischio di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante la terapia.

Una meta-analisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia dei disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di etĂ  inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo.

La terapia farmacologica con antidepressivi, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e a seguito di variazioni del dosaggio, deve sempre essere associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolar modo di quelli ad alto rischio. I pazienti (e le persone che si prendono cura di loro) devono essere avvertiti della necessitĂ  di monitorare ogni peggioramento clinico, comportamenti o pensieri suicidari e modifiche inusuali del comportamento e di rivolgersi immediatamente al medico curante qualora tali sintomi si presentino.

Acatisia/agitazione psicomotoria

L’uso di SSRI/SNRI è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza soggettivamente spiacevole o angosciante e necessitĂ  di muoversi spesso accompagnata dall’incapacitĂ  di sedersi o restare immobili. Ăˆ piĂ¹ probabile che tali sintomi si presentino entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppino tali sintomi, l’aumento del dosaggio puĂ² essere dannoso.

Mania

In pazienti con malattia maniaco – depressiva si puĂ² verificare un cambio verso la fase maniacale. Citalopram deve essere interrotto se il paziente entra in una fase maniacale.

Attacchi epilettici

Gli attacchi epilettici sono un potenziale rischio con l’uso di farmaci antidepressivi. Citalopram deve essere interrotto in tutti i pazienti in cui si manifestano attacchi epilettici. Citalopram deve essere evitato in pazienti con epilessia instabile ed i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati. Citalopram deve essere interrotto se si verifica un aumento nella frequenza di crisi epilettiche.

Diabete

In pazienti diabetici il trattamento con SSRI puĂ² alterare il controllo glicemico. PuĂ² essere necessario aggiustare il dosaggio dell’insulina o degli ipoglicemizzanti orali.

Sindrome serotoninergica

In rari casi è stata riportata una sindrome serotoninergica in pazienti trattati con SSRI. Una combinazione di sintomi quali cambiamenti dello stato mentale, instabilità autonomica, agitazione, anomalie neuromuscolari (ad es. tremore, mioclono), sintomi gastrointestinali e ipertermia possono indicare lo sviluppo di questa condizione. Il trattamento con citalopram deve essere immediatamente interrotto ed iniziata una terapia sintomatica.

Medicinali serotoninergici

Citalopram non deve essere usato in associazione con prodotti medicinali con effetto serotoninergico come sumatriptan o altri triptani, tramadolo, ossitriptano e triptofano (vedere paragrafo 4.5).

La somministrazione concomitante di citalopram e buprenorfina (con o senza naloxone) puĂ² provocare la sindrome serotoninergica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.5).

Se questo trattamento concomitante è clinicamente giustificato, si consiglia un’attenta osservazione del paziente, in particolare durante l’inizio del trattamento e gli aumenti della dose.

Se si sospetta la sindrome serotoninergica, si deve prendere in considerazione una riduzione della dose o l’interruzione della terapia a seconda della gravitĂ  dei sintomi.

Emorragia

Con gli SSRI sono stati segnalati tempi di coagulazione prolungati e/o anomalie della coagulazione quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, sanguinamento gastrointestinale ed altre forme di emorragia cutanea o di sanguinamento delle mucose (vedere paragrafo 4.8). E’ consigliata cautela in pazienti che assumono SSRI particolarmente in caso di uso concomitante di sostanze attive che possono influenzare la funzionalità piastrinica o altre sostanze che possono aumentare il rischio di emorragie, cosi pure in pazienti con anamnesi di disturbi della coagulazione (vedere paragrafo 4.5).

Gli SSRI/SNRI possono aumentare il rischio di emorragia post-partum (vedere paragrafi 4.6 e 4.8).

Terapia elettroconvulsivante (TEC)

L’esperienza clinica relativa alla somministrazione contemporanea di TEC e citalopram è limitata, pertanto si raccomanda cautela.

Inibitori reversibili selettivi MAO-A

La combinazione del citalopram con MAO-A inibitori non è generalmente raccomandata a causa del rischio di comparsa della sindrome serotoninergica (vedere paragrafo 4.5).

Per altre informazioni sul trattamento concomitante con MAO-inibitori irreversibili non selettivi, vedere paragrafo 4.5.

All’inizio del trattamento, si possono manifestare insonnia ed agitazione. In tali casi puĂ² essere d’aiuto un aggiustamento del dosaggio.

Erba di S. Giovanni Gli effetti indesiderati possono essere piĂ¹ comuni durante l’uso concomitante di citalopram e preparazioni erboristiche contenenti l’Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum). Pertanto citalopram e le preparazioni contenenti l’Erba di S. Giovanni non devono essere assunte contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).

Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento con SSRI

Alla sospensione del trattamento è comune l’insorgenza di sintomi da sospensione in particolar modo se la sospensione è improvvisa (vedere paragrafo 4.8). In uno studio clinico sulla prevenzione delle ricorrenze, si sono manifestati eventi avversi nel 40% dei pazienti dopo l’interruzione del trattamento con citalopram, rispetto al 20% dei pazienti che hanno continuato il trattamento con citalopram.

Il rischio di sintomi da sospensione puĂ² dipendere da diversi fattori, compresi durata e dosaggio della terapia e velocitĂ  di riduzione del dosaggio.

Le reazioni avverse piĂ¹ comunemente riportate sono: capogiri, disturbi sensoriali (comprese parestesia,) disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremori, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilitĂ  emotiva, irritabilitĂ  e disturbi visivi. Generalmente tali sintomi sono da lievi a moderati; tuttavia in alcuni pazienti possono essere di grave intensitĂ . Essi compaiono solitamente entro i primi giorni dalla sospensione del trattamento; Sono stati tuttavia riferiti casi molto rari di sintomi da sospensione in pazienti che avevano inavvertitamente dimenticato di assumere una dose. Generalmente tali sintomi sono auto-limitanti, e di solito si risolvono entro due settimane, sebbene in alcuni pazienti possono durare piĂ¹ a lungo (2-3 mesi o piĂ¹). Qualora si debba sospendere il trattamento si consiglia di ridurre gradualmente il dosaggio di citalopram in un periodo di diverse settimane o mesi, in base alle necessitĂ  del paziente (vedere Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento e paragrafo 4.2).

Psicosi

Il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi puĂ² far aumentare i sintomi psicotici.

Glaucoma da angolo chiuso

SSRIs incluso il citalopram possono avere un effetto sulla grandezza della pupilla e causare midriasi. L’effetto midriatico porta ad un potenziale restringimento dell’angolo dell’occhio che provoca un aumento della pressione intraoculare dell’occhio e glaucoma ad angolo stretto, soprattutto, nei pazienti predisposti. Citalopram deve, quindi, essere usato con cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso o una storia di glaucoma.

Disfunzione sessuale

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e della serotonina-noradrenalina (SNRI) possono causare sintomi di disfunzione sessuale (vedere paragrafo 4.8). Sono stati segnalati casi di disfunzione sessuale a lungo termine con persistenza dei sintomi dopo l’interruzione dell’uso di SSRI/SNRI.

Eccipienti

Citalopram Zentiva Italia contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Interazioni farmacodinamiche

A livello farmacodinamico, sono stati riportati casi di sindrome serotoninergica con citalopram e moclobemide e buspirone.

Associazioni controindicate

Prolungamento dell’intervallo QT

Non sono stati condotti studi di farmacocinetica e farmacodinamica sull’associazione tra citalopram e altri medicinali che prolungano l’intervallo QT. Non puĂ² essere escluso un effetto additivo di citalopram con tali medicinali. Di conseguenza è controindicata la co-somministrazione di citalopram con medicinali che prolungano l’intervallo QT, quali antiaritmici di classe IA e III, antipsicotici (come derivati fenotiazinici, pimozide, aloperidolo), antidepressivi triciclici, alcuni agenti antimicrobici (come sparfloxacina, moxifloxacina, eritromicina IV, pentamidina, trattamenti antimalarici, in particolare alofantrina), alcuni antistaminici (astemizolo, mizolastina), etc.

MAO- inibitori

L’uso contemporaneo di citalopram e MAO-inibitori puĂ² provocare gravi effetti indesiderati, incluso la sindrome serotoninergica (vedere paragrafo 4.3).

Sono stati riferiti casi di reazioni gravi, e talvolta fatali, in pazienti sottoposti ad un trattamento con SSRI associato ad un inibitore delle monoammino ossidasi (MAO), compresi la selegilina, un I- MAO selettivo, e linezolide, un I-MAO reversibile (non selettivo) e moclobemide (selettivo per tipo IA) , ed in pazienti che avevano recentemente interrotto il trattamento con un SSRI ed avevano iniziato la terapia con un I-MAO.

Alcuni casi si presentavano con caratteristiche simili a quelle della sindrome serotoninergica. I sintomi della sindrome serotoninergica includono: ipertermia, rigiditĂ , mioclono, tremore, instabilitĂ  del sistema nervoso autonomo con possibili e rapide fluttuazioni dei segni vitali, confusione, irritabilitĂ  e agitazione. Se tale condizione progredisce senza alcun intervento, puĂ² risultare fatale in seguito a rabdomiolisi, ipertermia centrale con insufficienza acuta multi-organo, delirio e coma (vedere paragrafo 4.3).

Pimozide

L’uso concomitante di citalopram e pimozide è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

La concomitante somministrazione di una dose singola di 2 mg di pimozide a volontari sani, che sono stati trattati con citalopram 40 mg al giorno per 11 giorni, ha causato solo un minore aumento nell’AUC e Cmax di pimozide approssimativamente del 10%, non statisticamente significativo. Nonostante il minore aumento dei livelli di pimozide nel plasma, l’intervallo QTc è stato piĂ¹ prolungato dopo concomitante somministrazione di citalopram e pimozide (in media 10 ms) se comparato alla somministrazione di una dose singola di pimozide da sola (in media 2 ms). PoichĂ© questa interazione era giĂ  stata osservata dopo somministrazione di una dose singola bassa di pimozide, il concomitante trattamento con citalopram è controindicato.

Associazioni che richiedono precauzioni d’uso

Selegilina (inibitore MAO-B selettivo)

Uno studio di interazione farmacocinetica/farmacodinamica con somministrazione concomitante di citalopram (20 mg al giorno) e selegilina (10 mg al giorno) (un inibitore selettivo MAO-B) ha dimostrato interazioni non clinicamente rilevanti. L’uso concomitante di citalopram e selegilina (a dosi superiori a 10 mg al giorno) è controindicato.

Medicinali serotoninergici Litio e Triptofano

Negli studi clinici non sono state riscontrate interazioni farmacocinetiche o farmacodinamiche tra il litio e il citalopram; tuttavia, è stato segnalato un aumento dell’effetto serotoninergico quando i farmaci SSRI vengono somministrati in associazione al litio o al triptofano. Si consiglia di usare cautela in caso di utilizzo contemporaneo di citalopram con questi principi attivi. Il monitoraggio di routine dei livelli di litio deve essere proseguito come di consuetudine.

L’effetto serotoninergico del sumatriptan e del tramadolo puĂ² essere potenziato dagli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI); sino a quando non saranno disponibili informazioni ulteriori, l’uso contemporaneo di citalopram e di agonisti della serotonina (o 5-HT), come il sumatriptan ed altri triptani, cosi come di tramadolo, non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).

Citalopram deve essere usato con cautela quando co-somministrato con buprenorfina (con o senza naloxone), poiché il rischio di sindrome serotoninergica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, è aumentato (vedere paragrafo 4.4).

Erba di San Giovanni

Gli effetti indesiderati possono essere piĂ¹ frequenti durante la somministrazione contemporanea di citalopram e preparati erboristici contenenti iperico (Hypericum perforatum) per interazione dinamica (vedere paragrafo 4.4). Le interazioni farmacocinetiche non sono state investigate.

Emorragia

Ăˆ necessaria particolare cautela per quei pazienti che vengono trattati contemporaneamente con anticoagulanti, farmaci che possono influenzare la funzione delle piastrine, quali gli antinfiammatori non steroidei (o FANS), l’acido acetilsalicilico, il dipiridamolo, e la ticlopidina o altri farmaci (per esempio antipsicotici atipici, fenotiazine, antidepressivi triciclici) che possono aumentare il rischio di emorragie (vedere paragrafo 4.4).

Terapia elettroconvulsivante (TEC)

Non ci sono studi clinici che stabiliscono il rischio o il beneficio dell’uso combinato della terapia elettroconvulsiva (TEC) e il citalopram (vedere paragrafo 4.4).

Alcool

Non sono state dimostrate interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche di citalopram con l’alcool; l’associazione tra citalopram e alcool è, tuttavia, sconsigliata.

Medicinali che inducono ipopotassiemia o ipomagnesemia

Si richiede cautela per l’uso concomitante di altri medicinali che inducono ipopotassiemia/ipomagnesemia, poiché essi, come il citalopram, prolungano potenzialmente l’intervallo QT e possono aumentare il rischio di aritmie maligne (vedere paragrafo 4.4).

Medicinali che abbassano la soglia convulsiva

Gli SSRI possono abbassare la soglia convulsiva. Si raccomanda cautela quando si usano concomitantemente medicinali capaci di abbassare la soglia convulsiva ( ad es. antidepressivi (SSRI, triciclici) neurolettici (fenotiazine, tioxanteni e butirrofenoni), meflochina, bupropione e tramadolo).

Neurolettici

L’utilizzo di citalopram non ha evidenziato alcuna interazione clinicamente rilevante con i neurolettici; tuttavia, cosi come per gli altri SSRI, non puĂ² essere esclusa a priori la possibilitĂ  di un’interazione farmacodinamica.

Interazioni farmacocinetiche

La biotrasformazione di citalopram in demetilcitalopram è mediato dagli isoenzimi del sistema citocromo P450, CYP2C19 (circa il 38%), CYP3A4 (circa il 31%) e CYP2D6 (circa il 31%).

Il fatto che citalopram sia metabolizzato da piĂ¹ di un CYP (citocromi P) significa che l’inibizione della sua biotrasformazione è meno probabile poichĂ© l’inibizione di un enzima puĂ² essere compensato da un altro.

Pertanto la co-somministrazione del citalopram con altri prodotti medicinali nella pratica clinica ha una probabilitĂ  bassa di produrre interazioni farmacocinetiche.

Cibo

Non sono stati segnalati effetti del cibo sull’assorbimento e sulle altre proprietà farmacocinetiche di citalopram.

Influenza di altri medicinali sulla farmacocinetica del citalopram

La co-somministrazione con ketoconazolo (potente inibitore del CYP3A4) non cambia la farmacocinetica del citalopram.

Uno studio di interazione farmacocinetica del litio e citalopram non rivela alcuna interazione farmacocinetica (vedere paragrafo sopra).

Cimetidina

Cimetidina (potente inibitore CYP2D6, 3A4 e 1A2) causa un moderato aumento dei livelli medi plasmatici di citalopram allo stato stazionario. Pertanto si raccomanda cautela quando si somministra citalopram in combinazione con cimetidina. Possono essere necessari aggiustamenti della dose. La somministrazione contemporanea di escitalopram (l’enantiomero attivo del citalopram) con omeprazolo (un inibitore del CYP2C19) 30 mg una volta al giorno ha prodotto un moderato aumento (circa 50%) nelle concentrazioni plasmatiche di escitalopram.

Pertanto deve essere esercitata cautela nell’utilizzo contemporaneo di inibitori del CYP2C19 (per es. omeprazolo, esomeprazolo, fluvoxamina, lansoprazolo, ticlopidina) o cimetidina. Sulla base del controllo degli effetti indesiderati durante la somministrazione contemporanea di altra terapia puĂ² essere necessaria una riduzione nella dose di citalopram.

Metoprololo

L’escitalopram (l’enantiomero attivo del citalopram) è un inibitore dell’enzima CYP2D6. Si raccomanda cautela quando il citalopram è somministrato contemporaneamente a prodotti medicinali che sono metabolizzati principalmente da questo enzima, e che hanno un ristretto indice terapeutico, es. flecainide, propafenone e metoprololo (quando usato nell’insufficienza cardiaca), o alcuni prodotti medicinali che agiscono sul SNC e che sono principalmente metabolizzati dal CYP2D6, es. antidepressivi come desipramina, clomipramina e nortriptilina o antipsicotici come risperidone, tioridazina ed aloperidolo. Aggiustamenti del dosaggio possono essere necessari. La co-somministrazione con metoprololo comporta un raddoppiamento dei livelli plasmatici di quest’ultimo. Non sono stati osservati effetti clinicamente significativi sulla pressione sanguigna o sulla frequenza cardiaca.

Effetti del citalopram su altri medicinali

Uno studio di interazione farmacocinetica/farmacodinamica con somministrazione concomitante di citalopram e metoprololo (un substrato CYP2D6) ha mostrato un raddoppiamento dei livelli plasmatici di metoprololo, ma non sono stati osservati effetti clinicamente significativi del metoprololo sulla pressione sanguigna o sulla frequenza cardiaca nei volontari sani.

Citalopram e demetilcitalopram sono inibitori trascurabili del CYP2C9, CYP2E1 e CYP3A4, e solo inibitori deboli del CYP1A2, CYP2C19 e CYP2D6, in confronto agli altri SSRI noti come inibitori significativi.

Occorre quindi usare cautela quando è utilizzato in concomitanza con inibitori del CYP2C19 (ad esempio, omeprazolo, esomeprazolo, fluconazolo, fluvoxamina, lansoprazolo, ticlopidina) o cimetidina.

Una riduzione della dose di citalopram puĂ² essere necessaria sulla base del monitoraggio degli effetti indesiderati durante il trattamento concomitante (vedere paragrafo 4.4).

Levomepromazina, digossina, carbamazepina

Non sono stati osservati cambiamenti o sono stati osservati solo piccoli cambiamenti privi di rilevanza clinica, quando il citalopram è stato somministrato con substrati CYP1A2 (clozapina e teofillina) CYP2C9 (warfarin) e CYP2C19 (imipramina e mefenitoina), CYP2D6 (sparteina, imipramina, amitriptilina, risperidone) e CYP3A4 (warfarin, carbamazepina e il suo metabolita carbamazepina epossido) e triazolam.

Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra il citalopram e la levopromazina, o la digossina (che indicano che il citalopram né induce né inibisce la glicoproteina P).

Desipramina, Imipramina

Nel corso di uno studio farmacocinetico, non è stato dimostrato nessun effetto nĂ© sui livelli di citalopram nĂ© su quelli di imipramina, anche se i livelli di desipramina, metabolita principale dell’imipramina, erano aumentati. Quando la desipramina è associata al citalopram, si osserva un aumento della concentrazione plasmatica della desipramina; puĂ² pertanto rendersi necessaria una riduzione del suo dosaggio.

04.6 Gravidanza e allattamento

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danza

Un gran numero di dati su donne in gravidanza (piĂ¹ di 2500 risultati pubblicati), indicano che non c’è nessuna tossicitĂ  malformativa feto/neonatale.

Tuttavia, il citalopram non deve essere usato durante la gravidanza a meno che chiaramente necessario e solo dopo attenta considerazione del rapporto rischio/beneficio.

I neonati devono essere tenuti in osservazione se l’uso del citalopram nella madre si è protratto nelle ultime fasi della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. Durante la gravidanza deve essere evitata una brusca interruzione.

In seguito all’uso da parte della madre di SSRI/SNRI durante le ultime fasi della gravidanza, il neonato puĂ² manifestare i seguenti sintomi: disturbi respiratori, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficoltĂ  nella nutrizione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperriflessia, tremori, nervosismo, irritabilitĂ , letargia, pianto cronico, sonnolenza e difficoltĂ  a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti agli effetti serotoninergici oppure ai sintomi da sospensione.. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente dopo il parto o nelle ore successive (meno di 24 ore).

I dati epidemiologici hanno suggerito che l’uso di SSRIs in gravidanza, soprattutto verso la fine gravidanza, puĂ² aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato è stato di circa 5 casi ogni 1000 gravidanze. In generale nella popolazione si verificano 1-2 casi di PPHN su 1000 gravidanze.

I dati osservazionali indicano un aumento del rischio (meno di 2 volte) di emorragia post-partum a seguito di esposizione a SSRI / SNRI nel mese precedente la nascita (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).

Allattamento

Citalopram viene escreto nel latte materno. Si stima che i neonati che vengono allattati ricevano circa il 5% relativo alla dose giornaliera assunta dalla madre (in mg/kg). Solo eventi di lieve entitĂ  sono stati osservati nei neonati. Comunque, le informazioni esistenti sono insufficienti per valutare il rischio nei bambini. Si raccomanda cautela.

FertilitĂ  maschile

I dati sugli animali hanno dimostrato che citalopram puĂ² influire sulla qualitĂ  dello sperma (vedere paragrafo 5.3). Nell’uomo segnalazioni provenienti da pazienti trattati con SSRI hanno dimostrato che l’effetto sulla qualitĂ  dello sperma è reversibile. Finora non è stato osservato impatto sulla fertilitĂ 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Citalopram ha una minore o moderata influenza sulla capacitĂ  di guidare e di usare macchinari. Gli psicofarmaci possono ridurre la capacitĂ  di giudizio e la reattivitĂ  nelle situazioni di emergenza. Bisogna informare i pazienti di tali effetti e avvertirli che puĂ² esserne influenzata la loro capacitĂ  di guidare un’automobile o di utilizzare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Gli effetti indesiderati osservati con citalopram sono in generale, di lieve entità e di tipo transitorio. Essi si manifestano soprattutto nella prima o seconda settimana di terapia, per poi attenuarsi successivamente. Le reazioni avverse sono presentate in accordo con la classificazione MedDRA. Per le seguenti reazioni è stata riscontrata una correlazione dose-risposta: aumentata sudorazione, bocca secca, insonnia, sonnolenza, diarrea, nausea e affaticamento.

La tabella seguente mostra la percentuale di reazioni avverse associate con gli SSRI e/o citalopram e manifestatesi sia nel ≥1% dei pazienti in studi clinici controllati con placebo in doppio cieco sia nell’esperienza post –marketing.

Le reazioni avverse sono classificate secondo la convezione MedDRA sulla frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, <1/10); non comune (≥ 1/1000, <1/100), raro (≥ 1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10,000), non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi ed
organi
Frequenza Reazione avversa
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Non nota Trombocitopenia
Disturbi del sistema Non nota IpersensibilitĂ , reazione
immunitario anafilattica
Patologie endocrine Non nota Inappropriata secrezione
dell’ormone ADH (SIADH)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Diminuzione dell’appetito,
diminuzione del peso
Non comune Aumento dell’appetito,
aumento del peso
Raro Iponatremia
Non nota Ipopotassiemia
Disturbi psichiatrici Comune Agitazione, libido diminuita, ansia, nervosismo, stato confusionale, orgasmo anormale (donne), disturbi
dell’attività onirica
Non comune Aggressione, depersonalizzazione,
allucinazione, mania
Non nota Attacchi di panico, bruxismo, irrequietezza, ideazione suicidaria,
comportamento suicidario2
Patologie del sistema nervoso Molto Comune Sonnolenza, insonnia,
cefalea
Comune Tremore, parestesia, capogiri, disturbi
dell’attenzione
Non comune Sincope
Raro Convulsioni grande male, discinesia, alterazioni del
gusto
Non nota Convulsioni, sindrome serotoninergica, disturbi extrapiramidali, akatisia,
disturbi del movimento
Patologie dell’occhio Non comune Midriasi
Non nota Disturbi visivi
Patologie dell’orecchio e del
labirinto
Comune Tinnito
Patologie cardiache Non comune Bradicardia, Tachicardia
Non nota Prolungamento dell’Intervallo QT1
Aritmie ventricolari, inclusa Torsione di punta
Patologie vascolari Raro Emorragia
Non nota Ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche
e mediastiniche
Comune Sbadiglio
Non nota Epistassi
Patologie gastrointestinali Molto comune Bocca secca, nausea
Comune Diarrea, vomito,
costipazione
Non nota Emorragia gastrointestinale
(inclusa emorragia rettale)
Patologie epatobiliari Raro Epatite
Non nota Test anormali della
funzionalitĂ  epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Sudorazione aumentata.
Comune Prurito
Non comune Orticaria, alopecia, eruzione cutanea, porpora, reazione di
fotosensibilitĂ 
Non nota Ecchimosi, angioedema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto
connettivo
Comune Mialgia, artralgia
Patologie renali e urinarie Non comune Ritenzione urinaria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Comune Impotenza, disturbi di
eiaculazione, mancata eiaculazione
Non comune Femmine. Menorragia
Non nota Femmine: metrorragia, emorragia post-partum3 Maschi: priapismo,
galattorrea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Affaticamento
Non comune Edema
Raro Piressia

Numero di pazienti: Citalopram/placebo = 1346/545

1 Durante l’esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassiemia o con un preesistente prolungamento dell’intervallo QT o altre patologie cardiache (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5, 4.9 e 5.1).

2 Casi di ideazione suicidarla e comportamenti suicidari sono stati riportati durante la terapia con citalopram o subito dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).

3 Questo evento è stato riportato per la classe terapeutica degli SSRI/SNRI (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).

Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento con SSRI

L’interruzione del trattamento con Citalopram Zentiva Italia (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione.

Gli effetti indesiderati riportati piĂ¹ comunemente sono stati capogiri, disturbi sensoriali (comprese parestesia e sensazione di scossa elettrica), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilitĂ  emozionale, irritabilitĂ  e disturbi visivi. Generalmente tali eventi sono da lievi a moderati ed auto-limitanti, tuttavia in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Si consiglia pertanto che, se non è piĂ¹ richiesto il trattamento con Citalopram Zentiva Italia, sia messa in atto un’interruzione graduale, condotta tramite un decremento graduale della dose (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati classe dipendenti

Gli studi epidemiologici, condotti principalmente in pazienti di 50 anni di età e oltre, mostrano un aumento del rischio di fratture ossee nei pazienti trattati con SSRIs e TCA. Il meccanismo che porta a questo rischio è sconosciuto.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

04.9 Sovradosaggio

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TossicitĂ 

I dati clinici globali sul sovradosaggio da Citalopram sono limitati e molti casi coinvolgono sovradosaggi concomitanti di altri medicinali/alcool. Sono stati riportati casi fatali da sovradosaggio di citalopram da solo; comunque la maggior parte dei casi fatali sono dovuti al sovradosaggio con prodotti medicinali concomitanti.

Sintomi:

Nei casi di sovradosaggio sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati: convulsioni, tachicardia, sonnolenza, allungamento dell’intervallo QT, coma, vomito, tremore, ipotensione, arresto cardiaco, nausea, sindrome da serotonina, agitazione, bradicardia, capogiri, blocco della conduzione elettrica nel cuore, prolungamento del QRS, ipertensione, midriasi, torsioni di punta, stupore, sudorazione, cianosi, iperventilazione e aritmia atrioventricolare. La rabdomiolisi è rara.

I sintomi possibili con una dose fino a 600 mg sono: stanchezza, debolezza, sedazione, tremore, nausea , tachicardia e capogiri.

Con dosi superiori a 600 mg si possono verificare convulsioni entro poche ore dall’assunzione. Possono verificarsi anche alterazioni dell’ECG e, raramente, rabdomiolisi.

Ăˆ raro che il sovradosaggio sia fatale. Un paziente adulto è sopravvissuto dopo aver ingerito 5.200 mg di citalopram.

Trattamento:

Non si conoscono antidoti specifici al citalopram. Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. Si devono tenere in considerazione il carbone attivo, lassativi osmotici (come il solfato di sodio) e lavanda gastrica. In presenza di compromissione dello stato di coscienza il paziente deve essere intubato. Si devono mantenere sotto controllo ECG e i segni vitali.

In caso di sovradosaggio è consigliabile un monitoraggio ECG in pazienti affetti da scompenso cardiaco congestizio / bradiaritmie, in pazienti che utilizzano medicinali concomitanti che prolungano l’intervallo QT o in pazienti con alterazioni del metabolismo, ad esempio insufficienza epatica.

Somministrare ossigeno in caso di ipossia e diazepam in caso di convulsioni. Ăˆ consigliabile la sorveglianza del medico per circa 24 ore, nonchĂ© un monitoraggio ECG se la dose ingerita è superiore a 600 mg. Un allargamento del complesso QRS puĂ² essere normalizzato da una infusione di NaCl ipertonica.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Codice ATC:N06AB04.

Meccanismo d’azione

Citalopram è un nuovo derivato biciclico ftalenico con effetto antidepressivo.

Studi biochimici e comportamentali hanno dimostrato che l’effetto farmacodinamico del citalopram è strettamente correlato a una potente inibizione dell’uptake della 5-HT (5-idrossitriptamina o serotonina).

Citalopram non ha effetto sull’uptake della NA (noradrenalina) ed è quindi l’inibitore piĂ¹ selettivo dell’uptake della serotonina finora descritto, come dimostrato dal rapporto pari a 5000 tra le concentrazioni inibenti l’uptake della NA e della serotonina.

Citalopram non presenta alcuna influenza sull’uptake della DA (dopamina) o del GABA (acido gamma-aminobutirrico). Inoltre, nĂ© citalopram, nĂ© i suoi metaboliti hanno proprietĂ  antidopaminergiche, antiadrenergiche, antiserotoninergiche, antiistaminergiche o anticolinergiche e non inibiscono le MAO (monoaminoossidasi).

Citalopram non si lega ai recettori delle benzodiazepine, del GABA o degli oppioidi.

Dopo trattamento prolungato, l’efficacia inibitoria sull’uptake della 5-HT è invariata; inoltre citalopram non induce variazioni nella densitĂ  dei neurorecettori come accade con la maggior parte degli antidepressivi triciclici e con i piĂ¹ recenti antidepressivi atipici.

Sono assenti gli effetti sui recettori colinergici muscarinici, sui recettori istaminici e sugli alfa- adrenorecettori, con conseguente mancata insorgenza degli effetti collaterali legati alla inibizione di questi recettori: secchezza delle fauci, sedazione, ipotensione ortostatica, presenti dopo trattamento con molti farmaci antidepressivi.

Citalopram è unico per la sua estrema selettivitĂ  di blocco dell’uptake e per l’assenza di attivitĂ  agonista o antagonista sui recettori.

In uno studio in doppio cieco sull’ECG, controllato con placebo in volontari sani, la modifica dal basale nel QTc (correzione di Fridericia) è stata di 7.5 msec (90% CI 5.9-9.1) alla dose di 20 mg al giorno e di 16.7 msec (90% CI 15.0-18.4) alla dose di 60 mg al giorno (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5, 4.8 e 4.9).

05.2 ProprietĂ  farmacocinetiche

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Assorbimento

Citalopram è rapidamente assorbito dopo somministrazione orale (Tmax media di 3 ore). La biodisponibilitĂ  della formulazione compresse è dell’80%.

Distribuzione

Il volume apparente di distribuzione è circa 14 l/kg (range 12 -16 l/kg). Il legame alle proteine plasmatiche è inferiore all’80%.

Come altri farmaci psicotropi, citalopram si distribuisce nell’organismo; le concentrazioni piĂ¹ elevate di farmaco e di metaboliti demetilati si trovano nei polmoni, nel fegato, nei reni, concentrazioni inferiori nella milza, nel cuore e nel cervello.

Il farmaco e i suoi metaboliti passano la barriera placentare e si distribuiscono nel feto in modo simile a quanto visto nella madre.

Una piccolissima quantitĂ  di citalopram e dei suoi metaboliti sono secreti nel latte materno. Biotrasformazione Citalopram è metabolizzato a demetilcitalopram, didemetilcitalopram, citalopram N-ossido e, per deaminazione, a un derivato deaminato dell’acido propionico.

Mentre il derivato dell’acido propionico è inattivo, demetilcitalopram, didemetilcitalopram e citalopram N-ossido, sono pure inibitori selettivi dell’uptake della serotonina, sebbene piĂ¹ deboli del composto di origine.

Nei pazienti, il citalopram non metabolizzato è il composto predominante nel plasma.

Il rapporto di concentrazione citalopram/demetilcitalopram nel plasma, allo stato stazionario, è mediamente di 3,4 ore dopo 15 ore e di 2 dopo 24 ore della somministrazione.

I livelli plasmatici di didemetilcitalopram e citalopram N-ossido sono generalmente molto bassi.

Eliminazione

L’emivita biologica è di circa un giorno e mezzo.

La clearance plasmatica sistemica è pari a circa 0, 4 l/min. L’escrezione avviene con le urine e con le feci.

LinearitĂ /non linearitĂ 

Ăˆ stata dimostrata una relazione lineare tra le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario e la dose somministrata, e nella maggior parte dei pazienti lo stato stazionario è raggiunto entro la prima settimana di terapia.

Nella maggior parte dei pazienti i livelli dello stato stazionario sono compresi nel range 100-400 nM per una dose giornaliera pari a 40 mg.

Pazienti anziani (>65 anni)

Nei pazienti anziani in seguito alla ridotta velocitĂ  di metabolizzazione, sono state riscontrate un’emivita piĂ¹ lunga (1,5-3,75 giorni) e una clearance diminuita (0,08-0,3 l/min); le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario sono due volte piĂ¹ elevate che nei pazienti giovani trattati con la medesima dose.

FunzionalitĂ  epatica ridotta

Nei pazienti con compromissione della funzionalitĂ  epatica citalopram viene eliminato piĂ¹ lentamente; la emivita biologica raddoppia e le concentrazioni plasmatiche nello stato stazionario sono circa due volte piĂ¹ elevate che nei pazienti con funzionalitĂ  epatica normale.

FunzionalitĂ  renale ridotta

Citalopram viene eliminato piĂ¹ lentamente nei pazienti con compromissione della funzionalitĂ  renale da lieve a moderata, ma il fenomeno non ha alcuna influenza importante sulla farmacocinetica del farmaco. Attualmente non vi sono informazioni sulla farmacocinetica del citalopram nella insufficienza renale grave (clearance della creatinina  20 ml/min).

Rapporto farmacocinetica/farmacodinamica

Non è stata effettuata una valutazione tra concentrazione plasmatica ed effetto; nemmeno gli effetti collaterali sembrano correlati alle concentrazioni plasmatiche del farmaco.

Il fattore di conversione da nM a ng/ml (riferito alla base) è 0,32 per il citalopram e 0,31 per il demetilcitalopram.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Il farmaco non ha potere teratogeno e non influisce sulla riproduzione o sulle condizioni perinatali, non ha effetto mutageno né carcinogenetico.

I dati sugli animali hanno dimostrato che citalopram induce una riduzione dell’indice di fertilità e dell’indice di gravidanza, una riduzione nel numero di impianti, spermatozoi anormali a livelli di esposizione ben al di sopra dell’esposizione umana.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Amido di mais, lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, polivinilpirrolidone vinilacetato, glicerina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Film di rivestimento: titanio diossido, ipromellosa, macrogol 400.

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Astuccio di cartone contenente 28 compresse divisibili in blister PVC/alluminio bianco opaco.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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e per la manipolazione Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Zentiva Italia S.r.l. – Viale Bodio 37/b, 20158 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n.: 036656015

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 15-07-2006 Data del rinnovo piĂ¹ recente: 16-07-2011

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 05/01/2022