Fleiderina: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Fleiderina

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Fleiderina: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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FLEIDERINA 50 mg capsule rigide a rilascio prolungato FLEIDERINA 100 mg capsule rigide a rilascio prolungato FLEIDERINA 150 mg capsule rigide a rilascio prolungato FLEIDERINA 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni capsula contiene 50, 100, 150, 200 mg di flecainide acetato. Per un elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Capsule rigide a rilascio prolungato

Flecainide 50 mg capsule a rilascio prolungato sono capsule di gelatina Nº 4 opache con un corpo bianco e una parte superiore bianca contenente micro-compresse rotonde bianche o quasi bianche. Flecainide 100 mg capsule a rilascio prolungato sono capsule di gelatina Nº 3 opache con un corpo grigio e una parte superiore bianca contenenti micro-compresse rotonde bianche o quasi bianche.

Flecainide 150 mg capsule a rilascio prolungato sono capsule di gelatina Nº 2 opache con un corpo grigio e una parte superiore grigia contenenti micro-compresse rotonde bianche o quasi bianche.

Flecainide 200 mg capsule a rilascio prolungato sono capsule di gelatina Nº 1 opache con un corpo grigio e una parte superiore rosa contenente micro-compresse rotonde bianche o quasi bianche.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento di

Tachicardia nodale reciprocante atrioventricolare; aritmie associate a sindrome di Wolff-Parkinson-White e condizioni simili con vie di conduzione accessorie, se altri trattamenti non sono risultati efficaci.

Aritmia ventricolare parossistica sintomatica grave e potenzialmente fatale che non ha risposto ad altre forme di terapia. Anche nel caso in cui altri trattamenti non siano stati tollerati.

Aritmie atriali parossistiche (fibrillazione atriale, flutter atriale e tachicardia atriale) in pazienti con sintomi invalidanti dopo conversione, posto che vi sia una effettiva necessità di trattamento sulla base della gravità dei sintomi clinici e qualora altri trattamenti siano risultati inefficaci. A causa dell’aumento

del rischio di effetti pro-aritmici e’ necessario escludere cardiopatie strutturali e/o una compromissione della funzione ventricolare sinistra.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

L’inizio della terapia a base di flecainide acetato e le modifiche della dose devono avvenire sotto la supervisione del medico e monitorando l’elettrocardiogramma (ECG) e i livelli plasmatici. Potrebbe essere necessario il ricovero ospedaliero durante tali procedure per determinati pazienti, particolarmente per i pazienti con aritmie ventricolari potenzialmente fatali. Queste decisioni devono essere prese sotto la supervisione di uno specialista. Nei pazienti con una cardiopatia organica di base e specialmente in quelli con anamnesi di infarto del miocardio, il trattamento con flecainide deve iniziare solo se altri agenti antiaritmici, diversi da quelli di classe IC (specialmente l’amiodarone), sono inefficaci o non tollerati e se il trattamento non farmacologico (chirugia, ablazione, impianto di defibrillatore) non è indicato. Durante il trattamento è richiesto uno stretto monitoraggio medico dell’ECG e dei livelli plasmatici.

Adulti e adolescenti (13-17 anni di età)

Aritmie sopraventricolari:

La dose iniziale raccomandata è di 100 mg al giorno. L’aumento della dose può essere considerato dopo un periodo da 4 a 5 giorni. La dose ottimale è di 200 mg al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 300 mg/die.

Aritmie ventricolari

La dose iniziale raccomandata è di 200 mg al giorno. La dose massima giornaliera è di 400 mg e questa viene solitamente riservata a pazienti di costituzione robusta oppure quando è richiesto un rapido controllo dell’aritmia. Dopo 3-5 giorni si raccomanda di regolare progressivamente la dose al livello minimo che mantenga l’aritmia sotto controllo. Durante trattamenti a lungo termine è possibile ridurre la dose.

Pazienti anziani:

Nei pazienti anziani la dose massima giornaliera deve essere di 100 mg poiché negli anziani la velocità di eliminazione della flecainide dal plasma può essere ridotta. Questo deve essere preso in considerazione quando si aggiusta la dose. La dose per i pazienti anziani non deve superare i 300 mg/die.

Popolazione pediatrica:

A causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia, l’uso della flecainide acetato non è raccomandato nei bambini sotto i 12 anni d’età.

Livelli plasmatici:

Sulla base della soppressione delle CPV, sembra che per ottenere il massimo effetto terapeutico siano necessari livelli plasmatici di 200- 1000 ng/ml. Livelli plasmatici superiori a 700-1000 ng/ml sono associati a una maggiore probabilita’ di eventi avversi.

Pazienti con funzionalità renale compromessa:

Nei pazienti con significativa compromissione renale (clearance della creatinina pari a 35ml/min/1,73 m2 o inferiore) la dose massima iniziale deve essere di 100 mg/die. Quando usata in questi pazienti, si raccomanda fortemente un frequente monitoraggio del livello plasmatico. A seconda dell’effetto e della tollerabilità, la dose può in seguito essere aumentata con cautela. Dopo 6–7 giorni la dose può essere aggiustata, a seconda dell’effetto e della tollerabilità. Alcuni pazienti con insufficienza renale grave possono avere una clearance della flecainide molto lenta e quindi un’emivita prolungata (60–70 ore).

Pazienti con funzionalità epatica compromessa:

I pazienti con compromissione della funzionalità epatica devono essere strettamente monitorati e la dose non deve superare i 100 mg/die.

I pazienti con un pacemaker permanente in situ devono essere trattati con cautela e la dose non deve superare i 200 mg al giorno.

Nei pazienti trattati contemporaneamente con cimetidina o amiodarone è richiesto un attento monitoraggio. In alcuni pazienti può essere necessario ridurre la dose e questa non deve superare i 200 mg al giorno. I pazienti devono essere monitorati durante la terapia iniziale e di mantenimento.

Durante la terapia si raccomanda di eseguire ad intervalli regolari il monitoraggio dei livelli plasmatici e controlli dell’ECG (controlli dell’ECG una volta al mese ed dell’ECG su lungo periodo ogni 3 mesi). All’inizio della terapia e quando la dose viene aumentata, l’ECG deve essere effettuato ogni 2–4 giorni.

Se la flecainide viene utilizzata in pazienti con restrizioni della dose, è necessario effettuare frequenti controlli dell’ECG (oltre al regolare monitoraggio plasmatico della flecainide). Ogni 6–8 giorni deve essere eseguito un aggiustamento della dose. In alcuni pazienti deve essere effettuato un ECG alla seconda e terza settimana di trattamento per controllare la dose individuale.

Modo di somministrazione

Per uso orale. Per evitare che il cibo influisca sull’assorbimento del medicinale, la flecainide deve essere assunta a stomaco vuoto o un’ora prima dell’assunzione di cibo.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo(i) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.

Flecainide è contrindicato nello scompenso cardiaco e in

pazienti con storia di infarto del miocardio affetti da ectopie ventricolari asintomatiche o da tachicardia ventricolare asintomatica non sostenuta.

Pazienti con fibrillazione atriale di lunga data in cui non vi è stato alcun tentativo di conversione al ritmo sinusale.

Pazienti con funzione ventricolare ridotta o compromessa,

shock cardiogeno, grave bradicardia (meno di 50 bpm), grave ipotensione.

Utilizzo in combinazione con antiaritmici di classe I (bloccanti

del canale del sodio).

In pazienti con cardiopatia valvolare significativa dal punto di vista emodinamico.

A meno che non sia disponibile uno stimolatore cardiaco,

flecainide non deve essere somministrata a pazienti con disfunzione del nodo del seno, disturbi della conduzione atriale, blocco atrio-ventricolare di secondo grado o superiore, blocco di branca o blocco distale.

La flecainide non deve essere somministrata ai pazienti con aritmie ventricolari asintomatiche o lievemente sintomatiche.

Accertata sindrome di Brugada.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Il trattamento con flecainide per via orale deve avvenire in ospedale o sotto la supervisione di uno specialista per i pazienti con:

Tachicardia AV nodale reciprocante; aritmie associate alla sindrome di Wolff-Parkinson-White e nelle condizioni simili con vie di conduzione accessorie.

Fibrillazione atriale parossistica nei pazienti con sintomi disabilitanti.

L’inizio della terapia con la flecainide acetato e le modifiche della dose devono avvenire sotto supervisione medica e sotto monitoraggio dell’ECG e dei livelli plasmatici.

Per alcuni pazienti, durante tali procedure, può essere necessario il ricovero ospedaliero , in particolare per i pazienti con aritmie ventricolari potenzialmente fatali.

Flecainide, come altri antiaritmici, può provocare effetti pro–aritmici, cioè può provocare la comparsa di un tipo più grave di aritmia, aumentare la frequenza di una aritmia esistente o la gravità dei sintomi (vedere paragrafo 4.8).

Flecainide deve essere evitata nei pazienti con malattia cardiaca strutturale o anormale funzione ventricolare sinistra (vedere paragrafo 4.8).

Disturbi elettrolitici (ad esempio ipo- e iperpotassiemia) devono essere corretti prima di usare flecainide (vedere paragrafo 4.5 per alcuni farmaci che causano disturbi elettrolitici). L’ipopotassiemia o l’iperpotassiemia possono influire sugli effetti degli agenti antiaritmici di classe I. I pazienti che utilizzano diuretici, corticosteroidi o lassativi possono presentare ipopotassiemia.

La grave bradicardia o la marcata ipotensione devono essere corrette prima di usare flecainide.

Poiche’ l’eliminazione di flecainide dal plasma puo’ essere nettamente piu’ lenta nei pazienti con compromissione epatica significativa, flecainide non deve essere usata in tali pazienti a meno che i potenziali benefici superino i rischi. E’ raccomandato un monitoraggio dei livelli plasmatici.

La flecainide deve essere usata con cautela in pazienti con compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina

35 ml/min/1,73m2) e si raccomanda il monitoraggio terapeutico del farmaco.

Il tasso di eliminazione della flecainide dal plasma può essere ridotto negli anziani. Questo deve essere tenuto in considerazione quando si effettua l’aggiustamento della dose.

Flecainide non è raccomandata nei bambini al di sotto dei 12 anni di età, in quanto ci sono evidenze insufficienti del suo uso in questa fascia di età.

Flecainide è nota per aumentare le soglie di stimolazione endocardica, cioè per diminuire la sensibilità della stimolazione endocardica. Questo effetto è reversibile ed è più marcato sulla soglia di stimolazione acuta rispetto alla cronica. Flecainide deve quindi essere usata con cautela in tutti i pazienti con pacemaker permanente o con elettrodi di stimolazione temporanea e non deve essere somministrata a pazienti con pacemaker a bassa soglia o pacemaker non programmabili, a meno che non si abbia a disposizione uno stimolatore cardiaco per una cardiostimolazione di emergenza.

In generale, il raddoppiamento dell’ampiezza della pulsazione o del voltaggio è sufficiente per riottenere la cattura, ma può essere difficile arrivare a soglie ventricolari inferiori a 1 Volt al primo impianto in presenza di flecainide.

Il minore effetto inotropo negativo della flecainide può assumere importanza nei pazienti predisposti ad insufficienza cardiaca. Per alcuni pazienti è risultata difficile la defibrillazione. Nella maggior parte dei casi segnalati, i pazienti soffrivano di un disturbo cardiaco pre-esistente con un ingrossamento cardiaco, anamnesi di infarto del miocardio, cardiopatia arteriosclerotica e insufficienza cardiaca.

La flecainide deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con insorgenza acuta di fibrillazione atriale a seguito di intervento cardiaco.

Flecainide ha mostrato di aumentare il rischio di mortalità post–infarto miocardico in pazienti con aritmia ventricolare asintomatica.

In caso di fallimento della terapia è stata riscontrata un’accelerazione della frequenza ventricolare della fibrillazione atriale.

Flecainide prolunga l’intervallo QT e allarga il complesso QRS del 12- 20%. L’effetto sull’intervallo JT è insignificante.

Una sindrome di Brugada può essere smascherata grazie alla terapia con flecainide. In caso di sviluppo di alterazioni dell’ECG durante il trattamento con flecainide che possono indicare la sindrome di Brugada, deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento.

I latticini (latte, latte artificiale e probabilmente anche lo yogurt) possono ridurre l’assorbimento di flecainide nei bambini e nei lattanti. La flecainide non è approvata per l’uso nei bambini di età inferiore a 12 anni, comunque è stata riportata tossicità durante il trattamento con flecainide nei bambini che avevano ridotto il loro apporto di latte e nei lattanti che erano passati dal latte artificiale all’alimentazione con destrosio.

Per ulteriori avvertenze e precauzioni si rimanda al paragrafo 4.5.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Antiaritmici di classe I: flecainide non deve essere somministrata in concomitanza con altri antiaritmici di classe I (es. chinidina).

Antiaritmici di classe II: deve essere considerata la possibilità di effetti inotropi negativi aggiuntivi degli antiaritmici di classe II, cioè beta- bloccanti ed altri depressori cardiaci, con flecainide.

Antiaritmici di classe III: se flecainide viene somministrata in presenza di amiodarone la dose abituale di flecainide deve essere ridotta del 50% e il paziente deve essere attentamente monitorato per

individuare eventuali effetti indesiderati. In queste circostanze, il monitoraggio dei livelli plasmatici è fortemente raccomandato.

Antiaritmici di classe IV: l’uso di flecainide con i bloccanti dei canali del calcio, es. verapamil, deve essere considerato con cautela.

Si possono verificare effetti indesiderati pericolosi per la vita o addirittura letali dovuti alle interazioni che causano aumento delle concentrazioni plasmatiche (vedere paragrafo 4.9). Flecainide è metabolizzata dal citocromo P450 CYP2D6 in larga misura, e l’uso concomitante di farmaci inibitori (ad es. antidepressivi, neurolettici, propranololo, ritonavir, alcuni antistaminici) o induttori (ad es. fenitoina, fenobarbitale, carbamazepina) di questo iso-enzima può rispettivamente aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche di flecainide (vedere qui di seguito).

Un aumento nei livelli plasmatici può derivare anche da compromissione della funzionalità renale, a causa di una riduzione della clearance della flecainide (vedere paragrafo 4.4).

Ipokaliemia, ma anche iperkaliemia o altri disturbi elettrolitici devono essere corretti prima della somministrazione di flecainide. L’ipokalemia può risultare dall’uso concomitante di diuretici, corticosteroidi o lassativi.

Antistaminici: aumento del rischio di aritmie ventricolari con

mizolastina, astemizolo e terfenadina (evitare l’uso concomitante).

Antivirali: le concentrazioni plasmatiche sono aumentate da ritonavir, lopinavir e indinavir (aumento del rischio di aritmie ventricolari) (evitare l’uso concomitante).

Antidepressivi: paroxetina, fluoxetina e altri antidepressivi aumentano la concentrazione plasmatica di flecainide; aumento del rischio di aritmie con antidepressivi triciclici.

Antiepilettici: dati limitati nei pazienti trattati con induttori enzimatici noti (fenitoina, fenobarbital, carbamazepina) indicano solo un aumento del 30% nella velocità di eliminazione della flecainide.

Antipsicotici: clozapina – aumento del rischio di aritmie.

Antimalarici: chinica e alofantrina aumentano le concentrazioni plasmatiche di flecainide.

Antimicotici: terbinafina può aumentare le concentrazioni plasmatiche di flecainide derivanti dalla sua inibizione dell’attività del CYP2D6.

Diuretici: l’ipokaliemia, effetto di classe, può dare luogo a cardiotossicità

Antistaminici H2 (per il trattamento delle ulcere gastriche): l’antagonista H2 cimetidina inibisce il metabolismo della flecainide. In soggetti sani trattati con cimetidina (1 g al giorno) per 1 settimana, l’AUC di flecainide è aumentata di circa il 30% e l’emivita è aumentata di circa il 10%.

Farmaci per la dissuefazione da fumo: la co-somministrazione di bupropione (metabolizzato dal CYP2D6) con flecainide deve essere affrontata con cautela e deve essere iniziata con la dose minima raccomandata per il medicinale concomitante. Se bupropione viene aggiunto al trattamento di un paziente già in terapia con flecainide, deve essere presa in considerazione la necessità di diminuire la dose del medicinale originale.

Glicosidi cardiaci: flecainide può causare un innalzamento del livello di concentrazione plasmatica della digossina di circa il 15%, evento di improbabile rilevanza clinica per i pazienti con livelli plasmatici all’interno dell’intervallo terapeutico.

Nei pazienti in cura con digitale, si raccomanda di misurare i livelli plasmatici di digossina non meno di 6 ore dopo ogni dose di digossina, prima e dopo la somministrazione della flecainide.

Anticoagulanti: Il trattamento con flecainide è compatibile con l’uso di anticoagulanti orali.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Non vi sono dati adeguati sulla sicurezza del farmaco in gravidanza. In conigli di razza White New Zealand, alte dosi di flecainide hanno causato alcune anomalie fetali, ma questi effetti non sono stati osservati nei conigli Dutch Belted o nei ratti (vedere paragrafo 5.3). La rilevanza di questi risultati per l’uomo non e’ stata stabilita. I dati hanno mostrato che flecainide attraversa la placenta arrivando fino al feto nelle pazienti trattate con la flecainide durante la gravidanza. Flecainide deve essere usata in gravidanza solo se i benefici superano i rischi. Se la flecainide è usata durante la gravidanza, si raccomanda di monitorarne i livelli plasmatici durante tutta la gravidanza.

Allattamento

Flecainide e’ escreta nel latte materno. Le concentrazioni plasmatiche rilevate in un lattante sono 5-10 volte inferiori alle concentrazioni terapeutiche di farmaco (vedere paragrafo 5.2). Sebbene il rischio di effetti indesiderati per il lattante sia molto ridotto, flecainide deve essere usata durante l’allattamento solo se i benefici superano i rischi.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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La flecainide acetato influisce moderatamente sulla capacità di guidare e usare macchinari. La capacità di guidare e di utilizzare macchinari e operare senza misure di sicurezza possono essere influenzati dall’insorgenza di reazioni avverse come capogiri e disturbi visivi, se presenti.

04.8 Effetti indesiderati

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Come altri antiaritmici, la flecainide può avere l’effetto di indurre aritmia.

L’aritmia esistente può aggravarsi o può insorgere nuova aritmia. Il rischio di effetti pro-aritmici è più probabile in pazienti con cardiopatia strutturale e/o insufficienza ventricolare sinistra significativa.

gli effetti indesiderati cardiovascolari che si manifestano più comunemente sono blocco atrioventricolare di secondo e terzo grado, bradicardia, insufficienza cardiaca, dolore toracico, infarto miocardico, ipotensione, arresto sinusale, tachicardia (AT e VT) e palpitazioni.

gli effetti indesiderati più comuni sono capogiri e disturbi visivi che si verificano in circa il 15% dei pazienti che ricevono il trattamento. Questi effetti avversi sono solitamente transitori e scompaiono con la continuazione o riduzione della dose. Il seguente elenco degli effetti indesiderati si basa sulle esperienze derivanti da studi clinici e sulle segnalazioni dopo la commercializzazione.

Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito per classe sistemica organica e frequenza. Le frequenze sono definite come:

Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10)

Non comune (≥1/1.000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non comune: conta eritrocitaria diminuita, conte dei leucociti diminuita e conta piastrinica diminuita

Disturbi del sistema immunitario

Molto raro: incremento degli anticorpi antinucleo con o senza infiammazione sistemica

Disturbi psichiatrici

Raro: allucinazioni, depressione, stato confusionale, ansia, amnesia, insonnia

Patologie del sistema nervoso

Molto comune: capogiri, vertigini e stordimento che sono solitamente transitori

Raro: paraestesia, atassia, ipoestesia, iperidrosi, sincope, tremore, vampate, sonnolenza, cefalea, neuropatia periferica, convulsioni, discinesia

Patologie dell’occhio

Molto comune: alterazioni visive, quali diplopia e visione offuscata Molto raro: depositi corneali

Patologie dell’orecchio e del labirinto Raro: tinnito, vertigini

Patologie cardiache

Comune: proaritmia (più probabile nei pazienti con malattia cardiaca strutturale)

Non comune: i pazienti con flutter atriale possono sviluppare una conduzione AV 1:1 con aumento della frequenza cardiaca.

Non nota: possono verificarsi aumenti di PR e QRS correlati alla dose (vedere paragrafo 4.4). Soglie di stimolazione alterate (vedere paragrafo 4.4). Blocco atrioventricolare di secondo grado e blocco atrioventricolare di terzo grado, arresto cardiaco, bradicardia, insufficienza cardiaca/insufficicenza cardiaca congestizia, dolore toracico, ipotensione, infarto miocardico, palpitazione, arresto sinusale e tachicardia (AT o VT) o fibrillazione ventricolare. Smascheramento di una pre-esistente sindrome di Brugada.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: dispnea

Raro: polmonite

Non nota: fibrosi polmonare, malattia polmonare interstiziale

Patologie gastrointestinali

Non comune: nausea, vomito, stipsi , dolore addominale, diminuzione dell’appetito, diarrea, dispepsia, flatulenza

Patologie epatobiliari

Raro: aumento degli enzimi epatici con o senza ittero Non nota: disfunzione epatica

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune: dermatite allergica, incluso rash, alopecia Raro: orticaria grave

Molto raro: reazioni di fotosensibilità

Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: astenia, affaticamento, febbre, edema, malessere

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/ rischio del medicinale.Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo “www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili”.

04.9 Sovradosaggio

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Il sovradosaggio con flecainide è un’emergenza medica potenzialmente pericolosa per la vita. L’aumento di sensibilità al farmaco e i livelli plasmatici superiori ai livelli terapeutici possono derivare anche da interazioni farmacologiche (vedere paragrafo 4.5). Nessun antidoto specifico è noto. Non esiste una metodologia nota per rimuovere rapidamente flecainide dall’organismo. Né la dialisi nè l’emoperfusione sono efficaci.

Il trattamento deve essere di supporto e può includere la rimozione del farmaco non assorbito dal tratto gastrointestinale. Ulteriori misure possono includere agenti inotropi, o stimolanti cardiaci quali dopamina, dobutamina o isoproterenolo, cosi come la ventilazione meccanica e l’assistenza circolatoria (ad es. dilatazione con palloncino). In caso di blocco della conduzione deve essere preso in considerazione l’inserimento temporaneo di un pacemaker transvenoso.

Assumendo una emivita plasmatica della flecainide di circa 20 ore, può essere necessario proseguire questi trattamenti di supporto per lunghi periodi di tempo. La diuresi forzata con acidificazione delle urine teoricamente favorisce l’escrezione del farmaco.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antiaritmici, Classe IC, Flecainide Codice ATC: C01 BC 04

La flecainide acetato è un agente antiaritmico di classe IC usato per il trattamento di aritmie ventricolari sintomatiche gravi potenzialmente fatali e aritmie sopraventricolari.

Dal punto di vista elettrofisiologico, la flecainide è un composto antiaritmico di tipo anestetico locale (classe IC). È un anestetico locale di tipo ammidico, strutturalmente simile alla procainammide e all’encainide in quanto anch’essi derivati della benzammide.

La caratterizzazione della flecainide come composto di classe IC si basa su tre fattori: marcata depressione del canale rapido del sodio nel cuore; cinetica lenta di inizio e fine dell’inibizione del canale del

sodio (che riflette un lento attaccamento e una lenta dissociazione dai canali del sodio); e l’effetto differenziale del farmaco sulla durata del potenziale d’azione nel muscolo ventricolare rispetto alle fibre di Purkinje, senza effetto sul primo e con marcata riduzione dell’effetto per le ultime. Questa serie di proprietà causa una marcata depressione della velocità di conduzione nelle fibre dipendenti dalle fibre dei canali rapidi per la depolarizzazione, ma con un modesto aumento del periodo refrattario effettivo testato sui tessuti cardiaci isolati. Queste proprietà elettrofisiologiche della flecainide acetato possono portare a un prolungamento dell’intervallo PR e della durata di QRS nell’ECG. A concentrazioni molto elevate, la flecainide esercita un debole effetto depressivo sui canali lenti nel miocardio. Questo si accompagna a un effetto inotropo negativo.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

La flecainide è quasi completamente assorbita dopo somministrazione orale e non viene sottoposta a un ampio metabolismo di primo passaggio. È stato riportato che la biodisponibilità delle compresse di flecainide acetato è del 90% circa.

L’intervallo terapeutico di concentrazione plasmatica generalmente accettato è tra 200 e 1000 ng per ml. Se somministrata per via endovenosa, il tempo medio di raggiungimento della concetrazione sierica di picco è stato di 0,67 ore e la biodisponibilità media del 98%, rispetto a 1 ora e 78% di una soluzione orale e 4 ore e 81% di una compressa.

Distribuzione

La flecainide è legata alle proteine plasmatiche per il 40%. La flecainide attraversa la placenta e viene escreta nel latte materno

Biotrasformazione

La flecainide viene ampiamente metabolizzata (soggetta a polimorfismo genetico) e i 2 metaboliti principali sono la flecainide m- O-dealchilata e il lattame della flecainide m-0-dealchilata, entrambi con possibile attività. Il suo metabolismo sembra coinvolgere l’isoenzima CYP2D6 del citocromo P450 che mostra polimorfismo genetico.

Escrezione

La flecainide è escreta principalmente nelle urine, il 30% circa come farmaco immodificato e il resto come metaboliti. Il 5% circa viene escreto con le feci. L’escrezione della flecainide è diminuita in caso di insufficienza renale, epatopatie, insufficienza cardiaca e nelle urine alcaline. L’emodialisi rimuove solo l’1% circa della flecainide immodificata.

L’emivita di eliminazione della flecainide è di circa 20 ore.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Gli unici dati preclinici rilevanti per il medico che prescrive il farmaco, oltre a quelli già inclusi in altre sezioni del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto sono i seguenti effetti sulla riproduzione. In una razza di conigli, la flecainide ha causato teratogenicità ed embriotossicità. I dati disponibili non sono stati sufficienti per stabilire un margine di sicurezza per questo effetto. Tuttavia, questi effetti non sono stati riscontrati in altre razze di conigli, ratti o topi.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Per tutte le capsule:

povidone (K25),

cellulosa microcristallina (PH 101), crospovidone (Tipo A),

silice colloidale anidra, magnesio stearato,

copolimero dell’acido metacrilico e del metacrilato (1:2), macrogol 400

talco.

Solo per le capsule da 50 mg: gelatina e

titanio diossido.

Solo per le capsule da 100 mg: gelatina,

titanio diossido e ferro ossido nero.

Solo per le capsule da 150 mg: gelatina,

titanio diossido e ferro ossido nero.

Solo per le capsule da 200 mg: gelatina,

titanio diossido, ferro ossido nero e ferro ossido rosso.

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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3 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister in PVC/PVDC-Alluminio con 28 e 30 capsule per scatola. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Bruno Farmaceutici S.p.A Via delle Ande, 15 00144 Roma

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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042864013 – "50 mg capsule rigide a rilascio prolungato" 28 capsule in blister PVC/PVDC/AL

042864025 – "50 mg capsule rigide a rilascio prolungato" 30 capsule in blister PVC/PVDC/AL

042864037 – "100 mg capsule rigide a rilascio prolungato" 28 capsule in blister PVC/PVDC/AL

042864049 – "100 mg capsule rigide a rilascio prolungato" 30 capsule in blister PVC/PVDC/AL

042864052 – "150 mg capsule rigide a rilascio prolungato" 28 capsule in blister PVC/PVDC/AL

042864064 – "150 mg capsule rigide a rilascio prolungato" 30 capsule in blister PVC/PVDC/AL

042864076 – "200 mg capsule rigide a rilascio prolungato" 28 capsule in blister PVC/PVDC/AL

042864088 – "200 mg capsule rigide a rilascio prolungato" 30 capsule in blister PVC/PVDC/AL

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-