Levetiracetam San: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Levetiracetam San

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Levetiracetam San: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Levetiracetam Sandoz 250 mg compresse rivestite con film Levetiracetam Sandoz 500 mg compresse rivestite con film Levetiracetam Sandoz 1000 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Levetiracetam Sandoz 250 mg compresse rivestite con film

Ogni compressa rivestita con film contiene 250 mg di levetiracetam.

Levetiracetam Sandoz 500 mg compresse rivestite con film

Ogni compressa rivestita con film contiene 500 mg di levetiracetam.

Levetiracetam Sandoz 1000 mg compresse rivestite con film

Ogni compressa rivestita con film contiene 1000 mg di levetiracetam. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film.

Levetiracetam Sandoz 250 mg compresse rivestite con film

Compresse rivestite con film ovali, biconvesse, di colore azzurro, con linea di frattura su entrambi i lati, recanti l’incisione LVT/250 su un lato.

Levetiracetam Sandoz 500 mg compresse rivestite con film

Compresse rivestite con film ovali, biconvesse, di colore giallo, con linea di frattura su entrambi i lati, recanti l’incisione LVT/500 su un lato.

Levetiracetam Sandoz 1000 mg compresse rivestite con film

Compresse rivestite con film ovali, biconvesse, di colore bianco, con linea di frattura su entrambi i lati, recanti l’incisione LVT/1000 su un lato.

Le compresse possono essere divise in due parti uguali.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Levetiracetam è indicato come monoterapia nel trattamento delle crisi a esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in adulti e adolescenti a partire dai 16 anni di età con epilessia di nuova diagnosi.

Levetiracetam è indicato come terapia aggiuntiva:

nel trattamento delle crisi a esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria negli adulti,negli adolescenti, nei bambini e negli infanti a partire da 1 mese di età con epilessia

nel trattamento delle crisi miocloniche negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di

età con Epilessia Mioclonica Giovanile

nel trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di età con Epilessia Generalizzata Idiopatica.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Monoterapia per adulti e adolescenti a partire dai 16 anni di età

La dose iniziale raccomandata è di 250 mg due volte al giorno; dopo due settimane tale dose deve essere incrementata fino a una dose terapeutica iniziale di 500 mg due volte al giorno. La dose può essere ulteriormente aumentata di 250 mg due volte al giorno ogni due settimane in base alla risposta clinica. La dose massima è di 1500 mg due volte al giorno.

Terapia aggiuntiva per adulti (≥18 anni) e adolescenti (dai 12 ai 17 anni) di peso ≥50 kg

La dose terapeutica iniziale è di 500 mg due volte al giorno. Tale dosaggio può essere iniziato già il primo giorno di trattamento.

A seconda della risposta clinica e della tollerabilità, la dose quotidiana può essere aumentata fino a 1500 mg due volte al giorno. Gli aggiustamenti posologici possono essere effettuati con incrementi o decrementi pari a 500 mg due volte al giorno ogni due-quattro settimane.

Popolazioni speciali

Anziani (età ≥65 anni)

Si raccomanda un aggiustamento della posologia nei pazienti anziani con compromissione della funzionalità renale (vedere “Compromissione della funzionalità renale”, di seguito).

Compromissione della funzionalità renale

La dose giornaliera deve essere personalizzata in base alla funzionalità renale.

Per i pazienti adulti fare riferimento alla tabella seguente e aggiustare la posologia come indicato. Per utilizzare questa tabella posologica è necessario valutare la clearance della creatinina del paziente (CLcr) in ml/min. La CLcr in ml/min può essere stimata mediante la determinazione della creatinina sierica (mg/dl) utilizzando, per gli adulti e gli adolescenti di peso paro o superiore a 50 kg, la seguente formula:

[140-età (anni)] x peso (kg)

CLcr (ml/min) = (x 0,85 per le donne)

72 x creatinina sierica (mg/dl)

Poi la CLcr va aggiustata in funzione dell’area della superficie corporea (BSA) come segue:

CLcr (ml/min)

CLcr (ml/min/1,73 m2) = 1,73

BSA del soggetto (m2)

Aggiustamento posologico per pazienti adulti e adolescenti di peso superiore a 50 kg con compromissione della funzionalità renale

Compromissione della funzionalità renale Clearance della
creatinina (ml/min/1,73 m2)
Dose e frequenza
Normale >80 da 500 a 1500 mg due volte al giorno
Lieve 50-79 da 500 a 1000 mg due volte al giorno
Moderata 30-49 da 250 a 750 mg due volte al giorno
Grave <30 da 250 a 500 mg due volte al giorno
Pazienti con malattia da 500 a 1000 mg una volta al giorno (2)
renale allo stadio
finale sottoposti a
dialisi (1)

(1) Il primo giorno di trattamento con levetiracetam si raccomanda una dose di carico pari a 750 mg.

(2) Dopo la dialisi si raccomanda una dose supplementare compresa tra 250 e 500 mg.

Per i bambini con compromissione della funzionalità renale la dose di levetiracetam deve essere aggiustata in base alla funzionalità renale, poiché la clearance di levetiracetam è correlata alla funzionalità renale. Questa raccomandazione si basa su uno studio condotto su pazienti adulti con compromissione della funzionalità renale.

Nei giovani adolescenti, nei bambini e negli infanti la CLcr, in ml/min/1,73 m2, può essere stimata mediante la determinazione della creatinina sierica (in mg/dl) utilizzando la seguente formula (formula di Schwartz):

Altezza (cm) x ks

CLcr (ml/min/1,73 m2) =

Creatinina sierica (mg/dl)

ks = 0,45 negli infanti a termine fino a 1 anno di età; ks = 0,55 nei bambini di età inferiore ai 13 anni e nelle femmine adolescenti; ks = 0,7 negli adolescenti maschi.

Aggiustamento posologico per infanti, bambini e adolescenti di peso inferiore a 50 kg con compromissione della funzionalità renale

Compromissione della funzionalità
renale
Clearance della creatinina (ml/min/1,73
m2)
Dose e frequenza (1)
Infanti da 1 mese a meno di 6 mesi Infanti da 6 a 23 mesi,
bambini e adolescenti di peso inferiore a 50 kg
Normale >80 da 7 a 21 mg/kg (da 0,07 a 0,21 ml/kg) due volte al
giorno
da 10 a 30 mg/kg (da 0,10 a 0,30 ml/kg) due volte al
giorno
Lieve 50-79 da 7 a 14 mg/kg (da 0,07
a 0,14 ml/kg) due volte al giorno
da 10 a 20 mg/kg (da 0,10 a
0,20 ml/kg) due volte al giorno
Moderata 30-49 da 3,5 a 10,5 mg/kg (da
0,035 a 0,105 ml/kg) due volte al giorno
da 5 a 15 mg/kg (da 0,05 a 0,15 ml/kg) due volte al
giorno
Grave <30 da 3,5 a 7 mg/kg (da
0,035 a 0,07 ml/kg) due volte al giorno
da 5 a 10 mg/kg (da 0,05 a
0,10 ml/kg) due volte al giorno
Pazienti con malattia renale allo stadio finale sottoposti a
dialisi
da 7 a 14 mg/kg (da 0,07 a 0,14 ml/kg) una volta al giorno (2) (4) da 10 a 20 mg/kg (da 0,10 a 0,20 ml/kg) una volta al giorno (3) (5)

(1) Per dosaggi inferiori a 250 mg e per i pazienti incapaci di deglutire le compresse deve essere usato levetiracetam soluzione orale.

(2) Il primo giorno di trattamento con levetiracetam si raccomanda una dose di carico di 10,5 mg/kg (0,105 ml/kg).

(3) Il primo giorno di trattamento con levetiracetam si raccomanda una dose di carico di 15 mg/kg (0,15 ml/kg).

(4) Dopo la dialisi si raccomanda una dose supplementare da 3,5 a 7 mg/kg (da 0,035 a 0,07 ml/kg).

(5) Dopo la dialisi si raccomanda una dose supplementare da 5 a 10 mg/kg (da 0,05 a 0,10 ml/kg).

Compromissione della funzionalità epatica

Nei pazienti con insufficienza epatica di grado da lieve a moderato non è necessario alcun aggiustamento posologico. Nei pazienti con insufficienza epatica grave la clearance della creatinina può far sottostimare il grado di insufficienza renale. Pertanto, quando la clearance della creatinina è <60 ml/min/1,73 m2, si raccomanda una riduzione del 50% della dose di mantenimento giornaliera.

Popolazione pediatrica

Il medico deve prescrivere la forma farmaceutica, la presentazione e il dosaggio più appropriati in base all’età, al peso e alla dose.

La formulazione in compresse non è adatta negli infanti e nei bambini di età inferiore ai 6 anni. In questa popolazione la formulazione preferibile è levetiracetam soluzione orale. Inoltre le titolazioni disponibili per le compresse non sono adeguate al trattamento iniziale dei bambini di peso inferiore a 25 kg e dei pazienti incapaci di deglutire compresse, né nel caso di somministrazione di dosi inferiori ai 250 mg. In tutti i casi sopra citati deve essere usata levetiracetam soluzione orale.

Monoterapia

La sicurezza e l’efficacia di levetiracetam somministrato in monoterapia a bambini e adolescenti di età inferiore ai 16 anni non sono state stabilite.

Non ci sono dati disponibili.

Terapia aggiuntiva per infanti dai 6 ai 23 mesi di età, bambini (dai 2 agli 11 anni) e adolescenti (dai 12 ai 17 anni) di peso inferiore ai 50 kg

Negli infanti e nei bambini di età inferiore ai 6 anni la formulazione preferibile è levetiracetam soluzione orale.

La dose terapeutica iniziale è di 10 mg/kg due volte al giorno.

A seconda della risposta clinica e della tollerabilità, la dose può essere aumentata fino a 30 mg/kg due volte al giorno. Gli aggiustamenti posologici non devono superare incrementi o decrementi di 10 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane.

Deve essere usata la dose efficace più bassa.

La dose nei bambini di peso pari o superiore a 50 kg è la stessa degli adulti.

Raccomandazioni di dosaggio negli infanti a partire dai 6 mesi di età, nei bambini e negli adolescenti:

Peso Dose iniziale:

10 mg/kg due volte al giorno

Dose massima:

30 mg/kg due volte al giorno

6 kg(1) 60 mg (0,6 ml) due volte al giorno 180 mg (1,8 ml) due volte al giorno
10 kg(1) 100 mg (1 ml) due volte al giorno 300 mg (3 ml) due volte al giorno
15 kg(1) 150 mg (1,5 ml) due volte al giorno 450 mg (4,5 ml) due volte al giorno
20 kg(1) 200 mg (2 ml) due volte al giorno 600 mg (6 ml) due volte al giorno
25 kg 250 mg due volte al giorno 750 mg due volte al giorno
dai 50 kg(2) 500 mg due volte al giorno 1500 mg due volte al giorno

(1) I bambini di peso pari o inferiore a 25 kg devono preferibilmente iniziare il trattamento con levetiracetam 100 mg/ml soluzione orale.

(2) La dose nei bambini e negli adolescenti di peso pari o superiore a 50 kg è la stessa degli adulti.

Terapia aggiuntiva per infanti da 1 mese a meno di 6 mesi di età Negli infanti la formulazione da utilizzare è una soluzione orale.

Modo di somministrazione

Le compresse rivestite con film devono essere somministrate per via orale e deglutite con una sufficiente quantità di liquido e possono essere assunte con o senza cibo. La dose giornaliera va suddivisa in due somministrazioni uguali.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità a levetiracetam, ad altri derivati pirrolidonici o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Interruzione del trattamento

In accordo con la pratica clinica corrente, se si deve interrompere il trattamento con levetiracetam si raccomanda una sospensione graduale (per esempio negli adulti e negli adolescenti di peso superiore a 50 kg: decrementi di 500 mg due volte al giorno ogni due-quattro settimane; negli infanti di età superiore ai 6 mesi, nei bambini e negli adolescenti di peso inferiore a 50 kg: il decremento della dose non deve superare i 10 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane; negli infanti (di età inferiore ai 6 mesi): il decremento della dose non deve superare i 7 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane).

Insufficienza renale

La somministrazione di levetiracetam a pazienti con compromissione della funzionalità renale può richiedere un aggiustamento posologico. Nei pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa si raccomanda di valutare la funzionalità renale prima di stabilire la posologia (vedere il paragrafo 4.2).

Suicidio

Nei pazienti trattati con antiepilettici (incluso levetiracetam) sono stati riportati casi di suicidio, tentato suicidio, ideazione e comportamento suicida. Una meta-analisi di studi randomizzati, controllati con placebo e condotti con medicinali antiepilettici ha mostrato un lieve incremento del rischio di ideazione e comportamento suicida. Il meccanismo di tale rischio non è noto.

Pertanto i pazienti devono essere monitorati per l’eventuale comparsa di segni di depressione e/o ideazione e comportamento suicida e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato. I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere istruiti affinché, nel caso emergano segni di depressione e/o ideazione o comportamento suicida, richiedano assistenza medica.

Popolazione pediatrica

La formulazione in compresse non è adatta agli infanti e ai bambini di età inferiore ai 6 anni.

I dati disponibili nei bambini non suggeriscono alcuna influenza sulla crescita e sulla pubertà. Tuttavia gli effetti a lungo termine sull’apprendimento, l’intelligenza, la crescita, la funzione endocrina, la pubertà e il potenziale riproduttivo nei bambini rimangono sconosciuti.

La sicurezza e l’efficacia di levetiracetam non sono state valutate accuratamente negli infanti di età inferiore a 1 anno con epilessia. Negli studi clinici sono stati esposti a levetiracetam solo 35 infanti di età inferiore a 1 anno con crisi a esordio parziale, di cui solo 13 erano di età inferiore ai 6 mesi.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Medicinali antiepilettici

I dati provenienti da studi clinici pre-marketing condotti negli adulti indicano che levetiracetam non influenza le concentrazioni sieriche degli antiepilettici esistenti (fenitoina, carbamazepina, acido valproico, fenobarbital, lamotrigina, gabapentin e primidone) e che questi antiepilettici non influenzano la farmacocinetica di levetiracetam.

Come negli adulti, nei pazienti pediatrici a cui sono state somministrate dosi fino a 60 mg/kg/die di levetiracetam non esiste alcuna evidenza di interazioni clinicamente significative con altri medicinali.

Una valutazione retrospettiva di interazioni farmacocinetiche, effettuata in bambini e adolescenti affetti da epilessia (dai 4 ai 17 anni), ha confermato che la terapia aggiuntiva con levetiracetam somministrato per via orale non influenza le concentrazioni sieriche allo steady state di carbamazepina e valproato somministrati contemporaneamente. Tuttavia i dati suggeriscono una clearance di levetiracetam più elevata del 20% nei bambini che assumono medicinali antiepilettici con un effetto di induzione enzimatica. Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio.

Probenecid

Probenecid (500 mg quattro volte al giorno), un agente bloccante della secrezione tubulare renale,

ha mostrato di inibire la clearance renale del metabolita primario ma non quella di levetiracetam. Ciò nonostante la concentrazione di questo metabolita rimane bassa. È prevedibile che anche altri medicinali escreti mediante secrezione tubulare attiva possano ridurre la clearance renale del metabolita. L’effetto di levetiracetam su probenecid non è stato studiato e l’effetto di levetiracetam su altri medicinali secreti in modo attivo, per esempio FANS, sulfamidici e metotressato, è sconosciuto.

Contraccettivi orali e altre interazioni farmacocinetiche

Levetiracetam 1000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica dei contraccettivi orali (etinilestradiolo e levonorgestrel); i parametri endocrini (ormone luteinizzante e progesterone) non sono stati modificati. Levetiracetam 2000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica di digossina e warfarina; i tempi di protrombina non sono stati modificati. La somministrazione concomitante di digossina, contraccettivi orali e warfarina non ha influenzato la farmacocinetica di levetiracetam.

Antiacidi

Non sono disponibili dati relativi all’influenza degli antiacidi sull’assorbimento di levetiracetam.

Lassativi

Sono stati riportati casi isolati di diminuita efficacia di levetiracetam quando il lassativo osmotico macrogol è stato somministrato in concomitanza con levetiracetam per via orale. Pertanto, macrogol non deve essere assunto per via orale da un’ora prima ad un’ora dopo l’assunzione di levetiracetam.

Cibo e alcool

Il grado di assorbimento di levetiracetam non è stato alterato dal cibo, ma il tasso di assorbimento è stato lievemente ridotto.

Non sono disponibili dati sulle interazioni di levetiracetam con l’alcool.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Dati post-marketing di diversi registri prospettici di gravidanza hanno documentato i risultati della esposizione a levetiracetam in monoterapia in più di 1000 donne durante il primo trimestre di gravidanza. Nel complesso, questi dati non suggeriscono un sostanziale aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori, sebbene un rischio teratogeno non possa essere completamente escluso. La terapia con più farmaci antiepilettici è associata ad un rischio più alto di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia e pertanto la monoterapia deve essere presa in considerazione. Gli studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere il paragrafo 5.3). Levetiracetam non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non utilizzano metodi contraccettivi, se non clinicamente necessario.

Come per altri medicinali antiepilettici, le alterazioni fisiologiche associate alla gravidanza possono influenzare la concentrazione di levetiracetam. Durante la gravidanza è stata osservata una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di levetiracetam. Questa riduzione è più pronunciata durante il terzo trimestre (fino al 60% della concentrazione basale prima della gravidanza). Le donne in gravidanza trattate con levetiracetam devono essere accuratamente seguite dal punto di vista clinico. L’interruzione dei trattamenti antiepilettici può provocare l’esacerbazione della malattia, il che può essere nocivo per la madre e per il feto.

Allattamento

Levetiracetam viene escreto nel latte materno umano. Pertanto l’allattamento al seno non è

raccomandato. Tuttavia, se il trattamento con levetiracetam si rendesse necessario durante l’allattamento al seno, deve essere valutato il rapporto rischio/beneficio del trattamento, tenendo in considerazione l’importanza dell’allattamento al seno.

Fertilità

Negli studi sugli animali non è stato rilevato alcun impatto sulla fertilità (vedere il paragrafo 5.3). Non sono disponibili dati clinici; il rischio potenziale per l’uomo è sconosciuto.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati condotti studi sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

A causa della possibile diversa sensibilità individuale, alcuni pazienti possono sperimentare sonnolenza o altri sintomi correlati al sistema nervoso centrale, specialmente all’inizio del trattamento o in seguito a un incremento della dose. Si raccomanda pertanto cautela nei pazienti quando questi sono impegnati in attività che richiedono elevata concentrazione, come guidare autoveicoli o utilizzare macchinari. I pazienti devono essere istruiti affinché non guidino né utilizzino macchinari finché non è stato accertato che la loro capacità di svolgere queste attività non è influenzata.

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

Il profilo degli eventi avversi di seguito presentato si basa sull’analisi degli studi clinici aggregati controllati verso placebo, relativi a tutte le indicazioni studiate, per un totale di 3.416 pazienti trattati con levetiracetam. Questi dati sono integrati con l’uso di levetiracetam in corrispondenti studi di estensione in aperto, cosi come dall’esperienza post-marketing. Le reazioni avverse più frequentemente segnalate sono state rinofaringite, sonnolenza, cefalea, affaticamento e capogiro. Il profilo di sicurezza del levetiracetam è generalmente simile nell’ambito dei diversi gruppi di età (pazienti adulti e pediatrici) e delle indicazioni approvate nel trattamento dell’epilessia.

Elenco delle reazioni avverse in versione tabellare

Le reazioni avverse segnalate nel corso degli studi clinici (adulti, adolescenti, bambini e infanti

>1 mese) e nell’esperienza post-marketing sono elencate nella seguente tabella in base alla classificazione per sistemi e organi e secondo la frequenza La frequenza è cosi definita: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000,

<1/1000); molto raro (<1/10.000).

Classificazione
per sistemi ed organi(MedDRA)
Categoria di frequenza
Molto comune Comune Non comune Raro
Infezioni ed infestazioni Rinofaringite Infezione
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Trombocitopenia, leucopenia Pancitopenia neutropenia,
agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario Reazione da
farmaco con eosinofilia e
sintomi sistemici
(DRESS)
Disturbi del
metabolismo e della nutrizione
Anoressia Perdita di peso, aumento di peso Iponatriemia
Disturbi psichiatirici Depressione, ostilità/aggressività, ansia, insonnia, nervosismo/irritabili tà Tentato suicidio, idea suicida, disturbi psicotici, comportamento anormale,allucinaz ioni,collera, stato confusionale, attacco di panico, labilità affettiva/sbalzi d’umore,
agitazione
Suicidio riuscito, disturbo della personalità, pensiero anormale
Patologie del sistema nervoso Sonnolenza, cefalea Convulsione, disturbi dell’equilibrio, capogiro,letargia, tremore Amnesia, compromissione della memoria, coordinazione anormale/atassia, parestesia, alterazione
dell’attenzione
Coreoatetosi, discinesia, ipercinesia
Patologie dell’occhio Diplopia, visione offuscata
Patologie dell’orecchio e
del labirinto
Vertigine
Patologie respiratorie,toraci che e
mediastiniche
Tosse
Patologie gastrointestinali Dolore addominale,
diarrea, dispepsia, vomito, nausea
Pancreatite
Patologie epatobiliari Test della
funzionalità epatica anormali
Insufficienza epatica, epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash Alopecia, eczema, prurito Necrolisi epidermica
tossica, sindrome di Stevens-
Johnson, eritema multiforme
Patologie del
sistema musculoscheletric
o e del tessuto connettivo
Debolezza
muscolare, mialgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede
di somministrazione
Astenia/affaticamen to
Traumatismo,avv elenamento e complicazioni da
procedura
Traumatismo

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Il rischio di anoressia è più elevato quando topiramato viene co-somministrato con levetiracetam. In numerosi casi di alopecia è stata osservata guarigione dopo la sospensione del trattamento con levetiracetam.

In alcuni dei casi di pancitopenia è stata identificata soppressione del midollo osseo Popolazione pediatrica

In pazienti di età compresa tra 1 mese e meno di 4 anni, un totale di 190 pazienti è stato trattato con levetiracetam in studi controllati con placebo ed in studi di estensione in aperto. Sessanta (60) di questi pazienti sono stati trattati con levetiracetam in studi controllati con placebo. In pazienti di età compresa tra 4 e 16 anni, un totale di 645 pazienti è stato trattato con levetiracetam in studi controllati con placebo ed in studi di estensione in aperto. 233 di questi pazienti sono stati trattati con levetiracetam in studi controllati con placebo. In entrambi questi intervalli di età pediatrica, questi dati sono integrati con l’esperienza post marketing relativa all’uso di levetiracetam.

Il profilo di eventi avversi del levetiracetam è generalmente simile nell’ambito dei diversi gruppi di età e delle indicazioni approvate nel trattamento dell’epilessia. Negli studi clinici controllati con placebo, i risultati sulla sicurezza nei pazienti pediatrici sono stati coerenti con il profilo di sicurezza di levetiracetam negli adulti, ad eccezione delle reazioni avverse comportamentali e psichiatriche che sono state più comuni nei bambini rispetto che negli adulti. Nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 4 e 16 anni, sono stati riportati più frequentemente che in altri gruppi di età o nel profilo di sicurezza complessivo vomito (molto comune, 11,2%), agitazione (comune, 3,4%), sbalzi d’umore (comune, 2,1%), labilità affettiva (comune, 1,7%), aggressività (comune, 8,2%), comportamento anormale (comune, 5,6%) e letargia (comune, 3,9%). In infanti e bambini di età compresa tra 1 mese e meno di 4 anni, sono state riportate più frequentemente che in altri gruppi di età o nel profilo di sicurezza complessivo irritabilità (molto comune, 11,7%) e coordinazione anormale (comune, 3,3%).

Uno studio di sicurezza in doppio cieco e controllato con placebo condotto su pazienti pediatrici ed effettuato secondo un progetto di non inferiorità ha valutato gli effetti cognitivi e neuro- psicologici di levetiracetam nei bambini dai 4 ai 16 anni di età con crisi a esordio parziale. Levetiracetam si è dimostrato non differente (non inferiore) rispetto al placebo per quanto riguarda la modifica rispetto al basale del punteggio Attention and Memory, Memory Screen Composite della scala di Leiter-R nella popolazione per-protocollo. I risultati correlati alle funzioni comportamentali ed emotive hanno indicato un peggioramento nei pazienti trattati con levetiracetam, del comportamento aggressivo misurato in maniera standardizzata e sistematica, utilizzando uno strumento convalidato (CBCL – Achenbach Child Behavior Checklist). Tuttavia i soggetti che hanno assunto levetiracetam nello studio in aperto di follow-up a lungo termine non

hanno manifestato, mediamente, un peggioramento delle loro funzioni comportamentali ed emotive; in particolare, le entità del comportamento aggressivo non sono peggiorate rispetto al basale.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Sintomi

Con sovradosaggi di levetiracetam sono stati osservati sonnolenza, agitazione, aggressività, ridotto livello di coscienza, depressione respiratoria e coma.

Trattamento del sovradosaggio

Dopo un sovradosaggio acuto lo stomaco può essere svuotato mediante lavanda gastrica o induzione del vomito. Non esiste un antidoto specifico per levetiracetam. Il trattamento del sovradosaggio da levetiracetam deve essere sintomatico e può includere l’emodialisi. L’efficienza di estrazione mediante dialisi è del 60% per levetiracetam e del 74% per il metabolita primario.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: antiepilettici, altri antiepilettici. Codice ATC: N03AX14.

La sostanza attiva, levetiracetam, è un derivato pirrolidonico (S-enantiomero dell’α-etil-2-oxo-1- pirrolidin acetamide), non correlato chimicamente a sostanze ad attività antiepilettica esistenti.

Meccanismo d’azione

Il meccanismo d’azione di levetiracetam non è stato ancora del tutto chiarito, ma sembra essere diverso dai meccanismi degli attuali medicinali antiepilettici. Esperimenti in vitro e in vivo suggeriscono che levetiracetam non alteri le caratteristiche cellulari di base e la normale neurotrasmissione.

Studi in vitro dimostrano che levetiracetam agisce sui livelli intraneuronali di Ca2+ attraverso la parziale inibizione delle correnti di Ca2+ di tipo N e la riduzione del rilascio di Ca2+ dai siti intraneuronali di deposito. Inoltre esso inverte parzialmente la riduzione, indotta da zinco e β- carboline, delle correnti indotte da GABA e glicina. Studi in vitro hanno inoltre evidenziato che levetiracetam si lega a uno specifico sito nel tessuto cerebrale dei roditori. Questo sito di legame è la proteina 2A della vescicola sinaptica, che si ritiene sia coinvolta nella fusione della vescicola e nell’esocitosi del neurotrasmettitore. Levetiracetam e i relativi analoghi mostrano un grado di affinità per il legame alla proteina 2A della vescicola sinaptica che è correlato alla potenza della loro protezione anticonvulsiva nel modello audiogenico di epilessia del topo. Questa scoperta

suggerisce che l’interazione tra levetiracetam e la proteina 2A della vescicola sinaptica sembri contribuire al meccanismo d’azione antiepilettico del medicinale.

Effetti farmacodinamici

Levetiracetam induce una protezione anticonvulsiva in un ampio spettro di modelli animali di epilessia parziale e generalizzata primaria, senza avere un effetto pro-convulsivante. Il metabolita primario è inattivo.

Nell’uomo un’attività in condizioni di epilessia sia parziale sia generalizzata (scarica epilettiforme/risposta fotoparossistica) ha confermato il profilo farmacologico ad ampio spettro di levetiracetam.

Efficacia e sicurezza clinica

Terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi a esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in adulti, adolescenti, bambini e infanti a partire da 1 mese di età affetti da epilessia

Negli adulti l’efficacia di levetiracetam è stata dimostrata in 3 studi in doppio cieco, controllati con placebo, effettuati con dosi di 1000 mg, 2000 mg o 3000 mg/die, somministrati in 2 dosi separate, per una durata di trattamento fino a 18 settimane. In un’analisi globale la percentuale di pazienti che hanno ottenuto una riduzione della frequenza delle crisi a esordio parziale per settimana, nel periodo di trattamento a dose stabile (12/14 settimane), uguale o superiore al 50% rispetto al basale, è stata del 27,7%, 31,6% e 41,3% dei pazienti trattati rispettivamente con 1000, 2000 o 3000 mg di levetiracetam e del 12,6% per i pazienti trattati con placebo.

Popolazione pediatrica

L’efficacia di levetiracetam nei pazienti pediatrici (dai 4 ai 16 anni di età) è stata dimostrata in uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, che ha incluso 198 pazienti e ha avuto una durata di trattamento di 14 settimane. In questo studio i pazienti hanno ricevuto levetiracetam alla dose fissa di 60 mg/kg/die (con due somministrazioni giornaliere). Il 44,6% dei pazienti trattati con levetiracetam e il 19,6% dei pazienti trattati con placebo ha avuto, rispetto al basale, una riduzione uguale o superiore al 50% della frequenza delle crisi a esordio parziale per settimana. Con il trattamento continuato a lungo termine, l’11,4% dei pazienti è stato libero da crisi per almeno 6 mesi e il 7,2% è stato libero da crisi per almeno un anno.

Nei pazienti pediatrici (da 1 mese a meno di 4 anni di età), l’efficacia di levetiracetam è stata dimostrata in uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, che ha incluso 116 pazienti e ha avuto una durata di trattamento di 5 giorni. In questo studio è stata prescritta ai pazienti una dose giornaliera di 20 mg/kg, 25 mg/kg, 40 mg/kg o 50 mg/kg di soluzione orale, basando la titolazione sulla loro età. In questo studio sono state utilizzate le seguenti dosi: 20 mg/kg/die titolata a 40 mg/kg/die per infanti da un mese a meno di sei mesi di età e 25 mg/kg/die titolata a 50 mg/kg/die per infanti e bambini da 6 mesi a meno di 4 anni di età. La dose totale giornaliera è stata somministrata in due dosi separate. Il principale parametro di efficacia del trattamento è stato il tasso di risposta (percentuale di pazienti con una riduzione della frequenza media giornaliera delle crisi a esordio parziale ≥50% rispetto ai valori basali), valutato da un esaminatore unico in cieco che ha utilizzato un EEG video per un periodo di 48 ore. L’analisi di efficacia è stata effettuata su 109 pazienti che erano stati sottoposti a EEG video per almeno 24 ore, sia durante il periodo basale sia durante il periodo di valutazione. Il 43,6% dei pazienti trattati con levetiracetam e il 19,6% dei pazienti trattati con placebo sono stati considerati

responsivi. I risultati sono coerenti nei diversi gruppi di età. Nel trattamento continuato a lungo termine l’8,6% dei pazienti è stato libero da crisi per almeno 6 mesi e il 7,8% è stato libero da crisi per almeno un anno.

Monoterapia nel trattamento delle crisi a esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria nei pazienti a partire dai 16 anni di età con epilessia di nuova diagnosi

L’efficacia di levetiracetam in monoterapia è stata dimostrata in uno studio comparativo di non- inferiorità in doppio cieco, a gruppi paralleli effettuato con carbamazepina a rilascio controllato (CR) e condotto su 576 pazienti di età pari o superiore ai 16 anni con epilessia di nuova o recente diagnosi. I pazienti dovevano presentare solo crisi parziali non provocate oppure crisi tonico- cloniche generalizzate. I pazienti sono stati randomizzati a carbamazepina CR 400 – 1200 mg/die o levetiracetam 1000 – 3000 mg/die e il trattamento ha avuto una durata fino a 121 settimane, a seconda della risposta.

La libertà dalle crisi per un periodo di 6 mesi è stata ottenuta nel 73,0% dei pazienti trattati con levetiracetam e nel 72,8% dei pazienti trattati con carbamazepina CR; la differenza assoluta aggiustata tra i trattamenti è stata dello 0,2% (IC 95%: 7,8 – 8,2). Oltre la metà dei soggetti è rimasta libera da crisi per 12 mesi (56,6% e 58,5% dei soggetti trattati rispettivamente con levetiracetam e carbamazepina CR).

In uno studio che riflette la pratica clinica, il trattamento antiepilettico concomitante ha potuto essere sospeso in un numero limitato di pazienti che avevano risposto alla terapia aggiuntiva con levetiracetam (36 pazienti adulti su 69).

Terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi miocloniche negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di età con Epilessia Mioclonica Giovanile

L’efficacia di levetiracetam è stata dimostrata in uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, della durata di 16 settimane, condotto su pazienti a partire dai 12 anni di età affetti da epilessia generalizzata idiopatica con crisi miocloniche in differenti sindromi. La maggioranza dei pazienti presentava epilessia mioclonica giovanile. In questo studio la dose di levetiracetam è stata di 3000 mg/die, somministrati in due dosi separate.

Il 58,3% dei pazienti trattati con levetiracetam e il 23,3% dei pazienti trattati con placebo hanno avuto una riduzione di almeno il 50% dei giorni con crisi miocloniche per settimana. In seguito al trattamento continuato a lungo termine, il 28,6% dei pazienti è stato libero da crisi miocloniche per almeno 6 mesi e il 21,0% dei pazienti è stato libero da crisi miocloniche per almeno un anno.

Terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi tonico-cloniche primarie generalizzate negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di età con epilessia generalizzata idiopatica

L’efficacia di levetiracetam è stata dimostrata in uno studio di 24 settimane in doppio cieco, controllato con placebo, che ha incluso adulti, adolescenti e un numero limitato di bambini affetti da epilessia generalizzata idiopatica con crisi tonico-cloniche generalizzate primarie (PGTC) in differenti sindromi (epilessia mioclonica giovanile, epilessia giovanile da assenza, epilessia infantile da assenza, oppure epilessia con crisi da Grand Mal al risveglio). In questo studio la dose di levetiracetam è stata di 3000 mg/die per adulti e adolescenti oppure di 60 mg/kg/die per i bambini, somministrati in due dosi separate. Il 72,2% dei pazienti trattati con levetiracetam e il 45,2% dei pazienti trattati con placebo hanno avuto una riduzione della frequenza delle crisi PGTC per settimana uguale o superiore al 50%. In seguito al trattamento continuato a lungo termine, il 47,4% dei pazienti è stato libero da crisi tonico-cloniche per almeno 6 mesi e il 31,5% è stato libero da crisi tonico-cloniche per almeno un anno.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Levetiracetam è un composto altamente solubile e permeabile. Il profilo farmacocinetico è lineare con una scarsa variabilità intra- e inter-individuale. Non si verifica alterazione della clearance dopo somministrazioni ripetute. Non ci sono prove di alcuna rilevante variabilità relativa a sesso e razza né di alcuna rilevante variabilità circadiana. Il profilo farmacocinetico è comparabile nei volontari sani e nei pazienti con epilessia.

A causa del suo assorbimento completo e lineare, i livelli plasmatici di levetiracetam possono essere previsti in base alla dose orale espressa come mg/kg di peso corporeo. Pertanto non è necessario monitorare i livelli plasmatici di levetiracetam.

Negli adulti e nei bambini è stata evidenziata una significativa correlazione tra le concentrazioni nella saliva e nel plasma (il rapporto delle concentrazioni saliva/plasma variava in un intervallo da 1 a 1,7 per la formulazione orale in compresse e dopo 4 ore dall’assunzione per la formulazione in soluzione orale).

Adulti e adolescenti

Assorbimento

Dopo la somministrazione orale levetiracetam viene assorbito rapidamente. La biodisponibilità orale è prossima al 100%.

Le concentrazioni plasmatiche di picco (Cmax) vengono raggiunte 1,3 ore dopo l’assunzione. Lo steady state viene raggiunto dopo due giorni di un regime di somministrazione di due volte al giorno.

Le concentrazioni plasmatiche di picco (Cmax) sono tipicamente di 31 e 43 μg/ml in seguito rispettivamente a una singola dose di 1000 mg e a una dose di 1000 mg ripetuta due volte al giorno.

L’entità dell’assorbimento non è dose dipendente e non è influenzata dal cibo.

Distribuzione

Non sono disponibili dati sulla distribuzione tissutale nell’uomo.

Né levetiracetam né il suo metabolita primario si legano in modo significativo alle proteine plasmatiche (<10%).

Il volume di distribuzione di levetiracetam va approssimativamente da 0,5 a 0,7 l/kg, un valore prossimo al volume totale corporeo di acqua.

Biotrasformazione

Nell’uomo levetiracetam non viene ampiamente metabolizzato. La principale via metabolica (24% della dose) è un’idrolisi enzimatica del gruppo acetamide. La produzione del metabolita primario, ucb L057, non è supportata dalle isoforme del citocromo epatico P450. L’idrolisi del gruppo acetamide è stata misurabile in numerosi tessuti, comprese le cellule ematiche. Il metabolita ucb L057 è farmacologicamente inattivo.

Sono stati inoltre identificati due metaboliti minori. Uno è stato ottenuto dall’idrossilazione dell’anello pirrolidonico (1,6% della dose) e l’altro dall’apertura dell’anello pirrolidonico (0,9% della dose). Altri componenti non identificati rappresentavano solo lo 0,6% della dose.

In vivo non sono state evidenziate interconversioni enantiomeriche né per levetiracetam né per il suo metabolita primario.

In vitro levetiracetam e il suo metabolita primario hanno mostrato di non inibire le attività delle principali isoforme del citocromo epatico umano P450 (CYP3A4, 2A6, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 e 1A2), della glucuronil transferasi (UGT1A1 e UGT1A6) e dell’epossido idrossilasi. Inoltre levetiracetam non influenza la glucuronidazione in vitro dell’acido valproico.

In colture di epatociti umani levetiracetam ha avuto un effetto minimo o nullo su CYP1A2, SULT1E1 o UGT1A1. Levetiracetam ha causato una moderata induzione del CYP2B6 e del CYP3A4. I dati in vitro e i dati di interazione in vivo con contraccettivi orali, digossina e warfarina indicano che non si prevede alcuna significativa induzione enzimatica in vivo. Pertanto l’interazione di levetiracetam con altre sostanze, o vice versa, è improbabile.

Eliminazione

L’emivita plasmatica negli adulti è di 7±1 ore e non varia in relazione alla dose, alla via di somministrazione o alla somministrazione ripetuta. La clearance totale corporea media è stata di 0,96 ml/min/kg.

La principale via di escrezione è quella urinaria, responsabile in media dell’eliminazione del 95% della dose somministrata (circa il 93% della dose viene escreta nelle 48 ore).

L’eliminazione fecale rappresenta solo lo 0,3% della dose.

L’escrezione cumulativa urinaria di levetiracetam e del suo metabolita primario è responsabile rispettivamente dell’eliminazione del 66% e del 24% della dose, nell’arco delle prime 48 ore.

La clearance renale di levetiracetam e di ucb L057 è rispettivamente di 0,6 e 4,2 ml/min/kg, il che indica che levetiracetam viene escreto mediante filtrazione glomerulare con successivo riassorbimento tubulare e che il metabolita primario viene escreto anche mediante secrezione tubulare attiva, oltre che mediante filtrazione glomerulare.

L’eliminazione di levetiracetam è correlata alla clearance della creatinina. Anziani

Nell’anziano l’emivita aumenta di circa il 40% (da 10 a 11 ore). Ciò è dovuto alla riduzione della funzionalità renale in questa popolazione (vedere il paragrafo 4.2).

Compromissione della funzionalità renale

La clearance corporea apparente sia di levetiracetam sia del suo metabolita primario è correlata alla clearance della creatinina. Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale di grado moderato e grave si raccomanda pertanto di aggiustare la dose giornaliera di mantenimento di levetiracetam, basandosi sulla clearance della creatinina (vedere il paragrafo 4.2).

Nei soggetti adulti anurici con malattia renale allo stadio terminale l’emivita è risultata circa pari a 25 e 3,1 ore, rispettivamente nei periodi tra le dialisi e durante la dialisi.

Nel corso di una dialisi tipica di 4 ore la frazione di levetiracetam rimossa è stata del 51%. Compromissione della funzionalità epatica

Nei soggetti con compromissione della funzionalità epatica lieve e moderata non è stata rilevata una significativa alterazione della clearance di levetiracetam. Nella maggior parte dei soggetti con compromissione della funzionalità epatica grave la clearance di levetiracetam è risultata ridotta di oltre il 50%, a causa della concomitante compromissione della funzionalità renale (vedere il paragrafo 4.2).

Popolazione pediatrica

Bambini (dai 4 ai 12 anni)

In seguito a una singola somministrazione orale (20 mg/kg) a bambini epilettici (dai 6 ai 12 anni), l’emivita di levetiracetam è risultata di 6,0 ore. La clearance apparente corretta in funzione del peso corporeo è risultata più elevata del 30% circa rispetto agli adulti con epilessia.

In seguito alla somministrazione orale di dosi ripetute (da 20 a 60 mg/kg/die) a bambini epilettici (dai 4 ai 12 anni), levetiracetam è stato rapidamente assorbito. La concentrazione plasmatica di picco è stata osservata da 0,5 a 1,0 ore dopo la somministrazione. Sono stati osservati aumenti lineari e proporzionali alla dose per le concentrazioni plasmatiche di picco e per l’area sotto la curva. L’emivita di eliminazione è risultata pari a circa 5 ore. La clearance corporea apparente è stata di 1,1 ml/min/kg.

Infanti e bambini (da 1 mese ai 4 anni)

In seguito alla somministrazione di una dose singola (20 mg/kg) di soluzione orale 100 mg/ml a bambini epilettici (da 1 mese ai 4 anni), levetiracetam è stato rapidamente assorbito e le concentrazioni plasmatiche di picco sono state osservate circa un’ora dopo la somministrazione. I risultati farmacocinetici hanno indicato che l’emivita è stata più breve (5,3 ore) che negli adulti (7,2 ore) e la clearance apparente è più rapida (1,5 ml/min/kg) che negli adulti (0,96 ml/min/kg).

Nelle analisi farmacocinetiche di popolazione condotte su pazienti da 1 mese a 16 anni di età, il peso corporeo è risultato significativamente correlato alla clearance apparente (la clearance è aumentata all’aumentare del peso corporeo) e al volume di distribuzione apparente. Anche l’età ha influenzato entrambi i parametri. Questo effetto è risultato marcato per gli infanti più piccoli e si è attenuato con l’aumentare dell’età, per diventare trascurabile intorno ai 4 anni di età.

In entrambe le analisi farmacocinetiche di popolazione si è verificato un aumento del 20% circa della clearance apparente di levetiracetam quando questo è stato co-somministrato con un farmaco antiepilettico induttore enzimatico.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

I dati non-clinici non rivelano alcun particolare pericolo per gli esseri umani, sulla base degli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, genotossicità e potenziale cancerogeno.

Gli eventi avversi non osservati negli studi clinici, ma osservati nel ratto e in minore entità nel topo a livelli di esposizione simili a quelli nell’uomo e con possibile rilevanza per l’uso clinico,

sono state le alterazioni epatiche, indicanti una risposta adattativa, quali l’aumento ponderale e l’ipertrofia centrolobulare, l’infiltrazione adiposa e l’innalzamento degli enzimi epatici nel plasma.

Non sono stati osservati effetti negativi sulla fertilità maschile e femminile o sulla capacità riproduttiva dei ratti a dosi fino a 1800 mg/kg/die (6 volte la MRHD [Maximum Recommended Human Daily Dose – Massima dose quotidiana raccomandata nell’uomo] in base ai mg/m2 o in base all’esposizione), sia nei genitori sia nella generazione F1.

Due studi sullo sviluppo embrio-fetale (EFD: Embryo-Fetal Development) sono stati condotti sui ratti a 400, 1200 e 3600 mg/kg/die. A 3600 mg/kg/die in uno solo dei 2 studi EFD si è registrato un lieve calo del peso fetale associato a un aumento marginale delle alterazioni scheletriche/anomalie minori. Non si è verificato alcun effetto sulla mortalità embrionale né vi è stato un aumento dell’incidenza di malformazioni. Il NOAEL (No Observed Adverse Effect Level) è stato di 3600 mg/kg/die per i ratti femmina in gravidanza (12 volte la MRHD in base ai mg/m2) e 1200 mg/kg/die per i feti.

Quattro studi sullo sviluppo embrio-fetale sono stati condotti sui conigli utilizzando dosi di 200, 600, 800, 1200 e 1800 mg/kg/die. La dose di 1800 mg/kg/die ha indotto una marcata tossicità materna e una diminuzione del peso fetale associate a una maggiore incidenza di feti con anomalie cardiovascolari/scheletriche. Il NOAEL è stato <200 mg/kg/die per le femmine gravide e di 200 mg/kg/die per i feti (equivalente alla MRHD in base ai mg/m2).

Uno studio sullo sviluppo peri- e post-natale è stato condotto su ratti con dosi di levetiracetam di 70, 350, 1800 mg/kg/die. Il NOAEL è stato ≥1800 mg/kg/die per le femmine F0 e per la generazione F1 per quanto riguarda la sopravvivenza, la crescita e lo sviluppo fino allo svezzamento (6 volte la MRHD in base ai mg/m2).

Studi nell’animale neonato e giovane condotti su ratti e cani hanno dimostrato che non si manifestano effetti avversi in alcuno degli end-point standard relativi allo sviluppo o alla maturazione a dosi fino a 1800 mg/kg/die (6 -17 volte la MRHD in base ai mg/m2).

Valutazione del rischio ambientale (Environmental Risk Assessment, ERA)

E’ improbabile che l’uso di Levetiracetam Sandoz in accordo con le informazioni riportate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto abbia come risultato un impatto ambientale inaccettabile (vedere paragrafo 6.6).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Nucleo:

povidone K25

cellulosa microcristallina croscarmellosa sodica crospovidone (tipo A) silice colloidale anidra talco

magnesio stearato

Rivestimento delle compresse da 250 mg:

ipromellosa idrossipropilcellulosa macrogol tipo 6000 biossido di titanio (E171) talco

indaco carminio (E132)

Rivestimento delle compresse da 500 mg:

ipromellosa idrossipropilcellulosa macrogol tipo 6000 biossido di titanio (E171) talco

ossido di ferro giallo (E172)

Rivestimento delle compresse da 1000 mg:

ipromellosa idrossipropilcellulosa macrogol tipo 6000 biossido di titanio (E171) talco

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

Dopo la prima apertura del flacone in HDPE: 100 giorni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare nella confezione originale, per proteggere il medicinale dall’umidità.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Levetiracetam Sandoz 250 mg compresse rivestite con film sono confezionate in blister OPA/Al/PVC-Al confezionati in scatole di cartone e contenenti 10, 20, 28, 30, 50, 50×1, 60, 100, 120 e 200 compresse rivestite con film o in flaconi in HDPE con tappo a vite in polipropilene e con capsula di silica-gel confezionati in scatole di cartone e contenenti 100 compresse rivestite con film.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Levetiracetam Sandoz 500 mg compresse rivestite con film e 1000 mg compresse rivestite con film sono confezionate in blister in OPA/Al/PVC-Al confezionati in scatole di cartone e contenenti 10, 28, 30, 50, 50×1, 60, 100, 120 e 200 compresse rivestite con film o in flaconi in HDPE con tappo a vite in polipropilene e con capsula di silica-gel confezionati in scatole di cartone e contenenti 100 compresse rivestite con film.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Sandoz S.p.A., Largo U. Boccioni, 1 – 21040 Origgio (VA)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

“250 mg compresse rivestite con film” 20 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440012
“250 mg compresse
rivestite con film” 28 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440024
“250 mg compresse
rivestite con film” 30 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440036
“250 mg compresse
rivestite con film” 50 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440048
“250 mg compresse
rivestite con film” 60 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440051
“250 mg compresse
rivestite con film” 100 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440063
“250 mg compresse rivestite con film” 120 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL 040440075
“250 mg compresse rivestite con film” 200 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL 040440087
“250 mg compresse rivestite con film” 50X1 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL 040440099
AIC AIC
AIC
n.
n.
n.

“500 mg compresse rivestite con film” 28 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440101

“500 mg compresse rivestite con film” 30 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440113

“500 mg compresse rivestite con film” 50 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440125

“500 mg compresse rivestite con film” 60 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440137

“500 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440149

“500 mg compresse rivestite con film” 120 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL 040440152
“500 mg compresse rivestite con film” 200 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL 040440164
“500 mg compresse rivestite con film” 50X1 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL 040440176
AIC AIC
AIC
n.
n.
n.
“1000 mg compresse rivestite con film” 28 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440188
“1000 mg compresse
rivestite con film” 30 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440190
“1000 mg compresse
rivestite con film” 50 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440202
“1000 mg compresse
rivestite con film” 60 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440214
“1000 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440226
“1000 mg compresse rivestite con film” 120 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440238
“1000 mg compresse rivestite con film” 200 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n.
040440240

“1000 mg compresse rivestite con film” 50X1 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440253

“250 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in flacone HDPE AIC n. 040440265 “500 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in flacone HDPE AIC n. 040440277 “1000 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in flacone HDPE AIC n. 040440289

“250 mg compresse rivestite con film” 10 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440291

“500 mg compresse rivestite con film” 10 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440303

“1000 mg compresse rivestite con film” 10 compresse in blister OPA/AL/PVC-AL AIC n. 040440315

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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01 marzo 2012

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 20/04/2019