Timentin: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Timentin

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Timentin: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

 

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

TIMENTIN 3000 MG + 200 MG

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Un flacone da 3000 mg + 200 mg contiene:

Principi attivi: ticarcillina disodica corrispondente a ticarcillina 3 g; potassio clavulanato corrispondente ad acido clavulanico 200 mg.

Per l’elenco completo degli eccipienti vedere la sezione 6.1

 

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Polvere per soluzione iniettabile per uso endovenoso o per infusione.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

TIMENTIN e.v. è indicato per la terapia di infezioni batteriche sostenute da germi sensibili, quali comunemente si riscontrano in: setticemie batteriche; infezioni delle vie respiratorie, acute e croniche; infezioni del tratto urinario (complicate e non complicate); infezioni dell’apparato genitale femminile, quali endometrite, salpingite, malattia infiammatoria pelvica ed ascesso pelvico; infezioni addominali, quali peritonite ed ascesso intraddominale; infezioni ossee ed articolari; infezioni della cute e degli annessi cutanei; trattamento pre- e post- operatorio.

TIMENTIN e.v. si è dimostrato efficace quale monoterapia nel trattamento di infezioni gravi che richiedono generalmente una terapia antibiotica di associazione.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Adulti e bambini di peso superiore a 40 kg

TIMENTIN 3000 mg+200 mg e.v.: 1 flacone ogni 8 ore (3 flaconi/die). Secondo il tipo e la gravità dell’infezione, la posologia può essere aumentata fino a 1 flacone ogni 4 ore (6 flaconi/die).

Posologia nell’insufficienza renale

Adulti: la dose iniziale di un flacone deve essere seguita da dosi successive agli intervalli di tempo indicati nella seguente tabella:

CLEARANCE CREATININA ml/min

< 10 ml/min 10-30 ml/min 30-60 ml/min
3,2 g (3000 mg+200 mg) e.v. ogni 24 ore 3,2 g (3000 mg+200 mg) e.v. ogni 12 ore 3,2 g (3000 mg+200 mg) e.v. ogni 8 ore

Pazienti sottoposti a dialisi peritoneale o a emodialisi dovrebbero ricevere un flacone da 3,2 g (3000 mg + 200 mg) e.v. dopo ogni trattamento dialitico.

Anziani: non sono richiesti aggiustamenti posologici; adottare la posologia consigliata per gli adulti.

Insufficienza epatica

Non si dispone di informazioni sufficienti per fornire indicazioni posologiche.

Modo di somministrazione

Uso endovenoso

TIMENTIN e.v. può essere somministrato per:

iniezione endovenosa, molto lentamente, per un periodo di 3-4 minuti, in bolo unico (direttamente in vena o mediante catetere da fleboclisi), disciolto in 20 ml (flacone 3,2 g: 3000 mg+200 mg) di acqua per preparazioni iniettabili;

infusione endovenosa della durata di 30 minuti, disciolto in 100 ml (flacone 3,2 g: 3000 mg+200 mg) delle seguenti soluzioni sterili: acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica e soluzione glucosata 5%, soluzione glucosata 10%, soluzione sodiolattato 1/6M e soluzione di sorbitolo.

Le dosi di TIMENTIN e.v. non devono essere somministrate ad intervalli inferiori alle 4 ore.

Dopo ricostituzione e prima della somministrazione, TIMENTIN e.v., come altri farmaci per uso parenterale, dovrebbe essere ispezionato visivamente per la eventuale presenza di particelle. Se presenti, la soluzione deve essere eliminata.

La soluzione ricostituita deve essere impiegata entro 6 ore conservandola in frigorifero (4°C).

Il colore delle soluzioni ricostituite di TIMENTIN e.v. di solito varia da giallo chiaro a giallo scuro, in funzione della concentrazione, del periodo e della temperatura di conservazione, mantenendo comunque l’attività dichiarata in etichetta.

La durata del trattamento deve essere stabilita in rapporto all’evoluzione della forma infettiva. Come per ogni trattamento antibiotico, sospendere la somministrazione non prima di 48 ore dopo lo sfebbramento e la guarigione clinica.

La durata ordinaria per TIMENTIN e.v. e’ di 10-14 giorni.

Durante la terapia delle infezioni urinarie croniche è necessaria una periodica e frequente valutazione batteriologica e clinica per parecchi mesi dopo completamento; infezioni persistenti possono richiedere un trattamento per parecchie settimane a dosi non inferiori a quelle precedentemente indicate.

 

04.3 Controindicazioni

Indice

Ipersensibilità agli antibiotici beta lattamici (es: penicilline e cefalosporine).

Generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (vedere 4.6).

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Può esistere allergenicità crociata con penicilline e cefalosporine.

Prima di iniziare una terapia con TIMENTIN, deve quindi essere condotta un’indagine accurata riguardante precedenti reazioni di ipersensibilità agli antibiotici beta-lattamici (es: penicilline e cefalosporine).

In pazienti in terapia con beta-lattamici sono state segnalate reazioni di ipersensibilità grave e occasionalmente fatale (anafilassi). Sebbene l’anafilassi sia più frequente a seguito di terapia parenterale, si può presentare anche in pazienti in terapia orale.

L’insorgenza di tali reazioni è più frequente in soggetti con anamnesi di ipersensibilità agli antibiotici beta-lattamici.

In caso di reazione allergica si deve interrompere il trattamento ed istituire una terapia idonea (amine vasopressorie, antiistaminici, corticosteroidi). Reazioni anafilattiche gravi richiedono l’immediato trattamento con adrenalina e possono essere richiesti anche ossigeno, steroidi e.v., controllo delle vie aeree, compresa l’intubazione.

Anche se ticarcillina-clavulanato possiede caratteristiche di bassa tossicità all’interno del gruppo delle penicilline, nei trattamenti prolungati, con dosi elevate, sono raccomandabili controlli periodici della crasi ematica e della funzionalità epatica, renale, cardiaca ed ematopoietica.

Manifestazioni di tipo emorragico sono state riferite in alcuni pazienti trattati con antibiotici beta-lattamici. Queste reazioni erano associate ad anomalie delle prove di coagulazione (tempo di coagulazione, aggregabilità piastrinica e tempo di protrombina); tali fenomeni accadono più frequentemente in pazienti con insufficienza renale. In caso di manifestazioni di tipo emorragico, sospendere il trattamento con TIMENTIN ed istituire una terapia adeguata.

Solo raramente è stato segnalato che TIMENTIN causa ipocaliemia; tuttavia tale possibilità deve essere tenuta presente, specialmente quando si trattano pazienti con squilibrio idroelettrolitico. Nei pazienti che ricevono una terapia prolungata è consigliabile un monitoraggio periodico del potassio sierico. In pazienti che richiedono una dieta povera di sodio deve essere tenuto in considerazione che la ticarcillina disodica equivalente a 1 g di ticarcillina contiene 5,2 mEq di sodio, pari a 119,67 mg di sodio.

La presenza di acido clavulanico nella ticarcillina-clavulanato può causare un legame non specifico di IgG e albumina da parte delle membrane delle emazie, che porta ad un falso positivo del test di Coombs.

L’uso prolungato può favorire occasionalmente lo sviluppo di microorganismi non sensibili, inclusi i funghi, che richiede l’adozione di adeguate misure terapeutiche.

In pazienti affetti da insufficienza renale, la posologia deve essere adeguata in funzione del grado di compromissione renale (vedere. 4.2).

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Si sconsiglia l’uso concomitante di probenecid. Il probenecid diminuisce la secrezione tubulare renale di ticarcillina: la contemporanea somministrazione di probenecid ritarda l’escrezione renale della ticarcillina ma non ritarda l’escrezione di acido clavulanico.

È noto un effetto terapeutico sinergico tra le penicilline semisintetiche e gli aminoglicosidi.

La presenza di acido clavulanico nella ticarcillina-clavulanato può causare un legame non specifico di IgG e albumina da parte delle membrane delle emazie, che porta ad un falso positivo del test di Coombs.

Come altri antibiotici, la ticarcillina può compromettere la flora intestinale, causando una riduzione dell’assorbimento degli estrogeni, riducendo l’efficacia dei contraccettivi orali combinati.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza

Gli studi sugli animali con ticarcillina-clavulanato non hanno mostrato effetti teratogeni. L’uso delle penicilline in gravidanza è generalmente considerato sicuro. Sono disponibili informazioni limitate relative ai risultati dell’uso di ticarcillina-clavulanato nella gravidanza umana. La decisione di somministrare qualsiasi medicinale durante la gravidanza deve essere assunta con la massima attenzione. Pertanto ticarcillina-clavulanato deve essere utilizzato in gravidanza solo quando i benefici potenziali sono superiori ai possibili rischi associati al trattamento.

Allattamento

TIMENTIN è escreto in tracce nel latte materno.

Ticarcillina-clavulanato può essere somministrato durante l’allattamento. Con l’eccezione del rischio di sensibilizzazione, non vi sono effetti negativi per il bambino allattato al seno.

Si deve usare con cautela durante l’allattamento per la possibilità di insorgenza di reazione da ipersensibilità nei neonati sensibili.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Non sono stati osservati effetti avversi sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Reazioni di ipersensibilità

Rash cutanei, prurito, orticaria e reazioni anafilattiche.

Reazioni bollose (incluso eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica) sono state segnalate molto raramente.

Patologie gastrointestinali

Sono stati riportati nausea, vomito e diarrea. Raramente è stata segnalata colite pseudomembranosa.

Patologie epato-biliari

In pazienti in trattamento con antibiotici della classe delle ampicilline è stato osservato un moderato incremento di AST e/o ALT.

Molto raramente sono stati segnalati epatite ed ittero colestatico. Tali effetti sono stati osservati anche con altre penicilline e cefalosporine.

Patologie renali e urinarie

Raramente è stata riportata ipocaliemia

Patologie del sistema nervoso centrale

Raramente possono verificarsi convulsioni, specialmente in pazienti con compromissione della funzionalità renale o in trattamento con dosi elevate di farmaco.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Trombocitopenia, leucopenia, eosinofilia e riduzione di emoglobina sono stati riportati raramente.

Prolungamento del tempo di protrombina e del tempo di sanguinamento.

Si sono verificate manifestazioni di tipo emorragico.

Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione

Dolore, bruciore, tumefazione e indurimento alla sede di iniezione e tromboflebite a seguito della somministrazione per via endovenosa.

 

04.9 Sovradosaggio

Indice

Sintomi e segni

Possono evidenziarsi effetti gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea che devono essere trattati sintomaticamente.

Possono manifestarsi alterazioni dell’equilibrio idro-elettrolitico, che possono essere trattate sintomaticamente.

Come con altre penicilline, il sovradosaggio di TIMENTIN potenzialmente può causare iperirritabilità neuromuscolare o fenomeni convulsivi.

Trattamento

La rimozione di ticarcillina e acido clavulanico dal circolo può avvenire attraverso emodialisi.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: Antibiotico iniettabile ad ampio spettro, inclusi i ceppi beta lattamasi produttori

Codice ATC: J01CR03

Meccanismo d’azione

La ticarcillina è un antibiotico semisintetico ad ampio spettro di attività battericida, attivo contro molti batteri Gram-positivi e Gram-negativi aerobi ed anaerobi. La ticarcillina è derivata dal nucleo base della penicillina, l’acido 6-amino-penicillanico.

La ticarcillina, tuttavia, è suscettibile di degradazione da parte delle beta-lattamasi e pertanto lo spettro di attività normalmente non include organismi che producono tali enzimi.

L’acido clavulanico è prodotto dalla fermentazione dello Streptomyces clavuligerus.

L’acido clavulanico è un beta-lattame, strutturalmente correlato alle penicilline, che possiede la capacità di inattivare un’ampia gamma di enzimi beta-lattamasi, che comunemente si trovano nei microrganismi resistenti alle penicilline e alle cefalosporine. In particolare, ha una buona attività verso le beta-lattamasi plasmidiche, clinicamente importanti in quanto responsabili frequentemente del trasferimento della farmaco-resistenza a penicilline e cefalosporine.

La formulazione di ticarcillina con l’acido clavulanico per formare la ticarcillina-clavulanato, protegge la ticarcillina dalla degradazione da parte degli enzimi beta-lattamasi ed effettivamente estende lo spettro antibiotico di ticarcillina fino a comprendere molti batteri normalmente resistenti alla ticarcillina e ad altri antibiotici beta-lattamici. Pertanto la ticarcillina-clavulanato possiede le caratteristiche distintive di un antibiotico ad ampio spettro e di un inibitore delle beta-lattamasi.

Effetti famacodinamici

Mentre studi in vitro hanno dimostrato la suscettibilità della maggioranza dei ceppi dei microrganismi riportati di seguito, l’efficacia clinica sulle infezioni non comprese nella sezione indicazioni non è stata documentata.

Batteri Gram-negativi:

– Acinetobacter species (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Moraxella catarrhalis (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Citrobacter species compresi C. freundii, C. diversus e C. amalonaticus (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Enterobacter species (sebbene molti ceppi di Enterobacter species siano resistenti in vitro, è stata dimostrata l’efficacia clinica della ticarcillina-clavulanato nelle infezioni del tratto urinario causate da questi organismi)

– Escherichia coli (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Haemophilus influenzae (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Klebsiella species compresi K. pneumoniae (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Morganella morganii (in precedenza Proteus morganii) (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Neisseria gonorrhoeae (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Neisseria meningitidis #

– Proteus mirabilis (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Proteus vulgaris (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Providencia rettgeri (in precedenza Proteus rettgeri) (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Providencia stuartii (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Pseudomonas aeruginosa (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Pseudomonas species compresi P. maltophilia (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

Salmonella species (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Serratia species compresi S. marcescens (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

Batteri Gram-positivi:

– Staphylococcus aureus (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Staphylococcus epidermidis (stafilococchi coagulasi negativi) (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Staphylococcus saprophyticus

– Streptococcus agalactiae # (Gruppo B)

– Streptococcus bovis #

– Enterococcus faecalis #

– Streptococcus pneumoniae # (Dipplococcus pneumoniae)

– Streptococcus pyogenes # (beta-emolitici, Gruppo A)

– Streptococchi di gruppo Viridans

Batteri anaerobici:

– Bacteroides species, compresi gruppo B. fragilis (B. fragilis, B. vulgatus, B. thetaiotaomicron, B. ovatus, B. distasonis) (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori), non-B. fragilis (beta-melaninogenicus) (beta-lattamasi e non-beta-lattamasi produttori)

– Clostridium species compresi C. perfringens, C. difficile, C. sporogenes, C. ramosum e C. bifermentans #

– Eubacterium species

– Fusobacterium species compresi F. nucleatum e F. necrophorum #

– Peptococcus species #

– Peptostreptococcus species #

– Veillonella species

# Questi sono ceppi non-beta-lattamasi produttori e pertanto sono suscettibili alla ticarcillina da sola. Anche alcuni ceppi dei beta-lattamasi produttori sono suscettibili alla ticarcillina da sola.

In vitro è stata dimostrata sinergia tra ticarcillina-clavulanato e gentamicina, tobramicina o amikacina contro ceppi multi-resistenti di Pseudomonas aeruginosa.

Determinazione della sensibilità mediante tecnica di diffusione

Sono disponibili dischi per diffusione, da utilizzare con il metodo di Kirby-Bauer, contenenti 85 mcg di TIMENTIN (75 mcg di ticarcillina + 10 mcg di acido clavulanico). In base alle dimensioni delle aree di inibizione sotto riportate, un risultato di sensibile indica una probabilità di risposta dell’organismo infettante alla terapia con TIMENTIN, mentre un risultato di resistente indica una improbabilità di risposta a questo antibiotico. Un risultato di sensibilità intermedia indica che l’organismo infettante sarebbe sensibile a TIMENTIN ad un dosaggio più elevato o se l’infezione fosse confinata a tessuti o fluidi (es: urine) nei quali si raggiungono elevati livelli di antibiotico.

Determinazione della sensibilità mediante tecnica di diluizione

La determinazione delle concentrazioni minime inibenti di TIMENTIN (MIC) su isolati batterici può essere effettuata con metodi di diluizione in brodo o agar.

Le provette devono essere inoculate con la coltura in esame, contenente da 104 a 105 CFU/ml oppure le piastre devono essere seminate con una soluzione test contenente da 10³ a 104 CFU/ml.

Lo schema di diluizione consigliato utilizza un livello costante di acido clavulanico, 2 mcg/ml, in tutte le provette, assieme ad un livello variabile di ticarcillina. Le MIC sono espresse in termini di concentrazioni di ticarcillina in presenza di 2 mcg/ml di acido clavulanico.

Range raccomandati per il test di sensibilità a TIMENTIN (1,2,3)

– Metodo di diffusione – dimensioni area di inibizione (mm):
Resistente Intermedio Sensibile
≤ 11 12-14 ≥ 15
– Metodo di diluizione – MIC (mcg/ml) di riferimento (4):
Resistente Sensibile
≥ 128 ≤ 64

Note

1. Gli organismi non produttori di betalattamasi che normalmente sono sensibili alla ticarcillina avranno aree di inibizione simili a quelle osservate con la ticarcillina.

2. Gli stafilococchi che sono sensibili a TIMENTIN ma resistenti a meticillina, oxacillina o nafcillina devono essere considerati resistenti.

3. I ceppi di controllo devono avere i seguenti parametri:

Organismo Aree di inibizione Range di MIC (mcg/ml)
E. coli (ATCC 25922) 24-30 mm 2/2-8/2
S. aureus (ATCC 25923) 32-40 mm
P. aeruginosa (ATCC 27853) 20-28 mm 8/2-32/2
E. coli (ATCC 35218) 21-25 mm 4/2-16/2
S. aureus (ATCC 29213) – 0,5/2-2/2

4. Espresse come concentrazioni di ticarcillina in presenza di una concentrazione costante di acido clavulanico pari a 2,0 mcg/ml

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Assorbimento

L’area sotto la curva media delle concentrazioni sieriche di ticarcillina è stata di 485 mcg /ml/ora per ticarcillina-clavulanato nelle formulazioni da 3,1 g e 3,2 g.

La corrispondenza dell’area sotto la curva media delle concentrazioni sieriche di acido clavulanico è stata di 8,2 mcg /ml/ora e 15,6 migrogrammi/ml/ora per ticarcillina-clavulanato nelle formulazioni rispettivamente da 3,1 g e 3,2 g.

Dopo una infusione e.v. (30 minuti) di ticarcillina-clavulanato 3,1 g o 3,2 g, il picco delle concentrazioni sieriche viene raggiunto immediatamente dopo il completamento della infusione. I livelli sierici di ticarcillina sono simili a quelli prodottti in seguito alla somministrazione di quantità equivalenti di ticarcillina da sola, con un picco medio di livello sierico di 330 mcg /ml per le formulazioni da 3,1 g e 3,2 g. I corrispondenti picchi medi di livello sierico per l’acido clavulanico sono stati di 8 mcg /ml e 16 mcg /ml per le formulazioni rispettivamente da 3,1 g e 3,2 g.

Livelli sierici nell’adulto dopo 30 minuti di infusione e.v. di ticarcillina-clavulanato:

DOSE 0 15 min 30 min 1 h 1.5 h 3.5 h 5.5 h
Livelli sierici di ticarcillina (mcg /ml)
3.1g 324 223 176 131 90 27 6
293 a 388 184 a 293 135 a 235 102 a 195 65 a 119 19 a 37 5 a 7
3.2g 336 214 186 122 78 29 10
301 a 386 180 a 258 160 a 218 108 a 136 33 a 113 19 a 44 5 a 15
Livelli sierici di acido clavulanico (mcg /ml)
3.1g 8.0 4.6 2.6 1.8 1.2 0.3 0
5.3 a 10.3 3.0 a 7.6 1.8 a 3.4 1.6 a 2.2 0.8 a 1.6 0.2 a 0.3
3.2g 15.8 8.3 5.2 3.4 2.5 0.5 0
11.7 a 21.0 6.4 a 10.0 3.5 a 6.3 1.9 a 4.0 1.3 a 3.4 0.2 a 0.8

Possono essere raggiunti livelli sierici di ticarcillina in qualche modo più elevati e più prolungati con la somministrazione concomitante di probenecid; tuttavia il probenecid non aumenta i livelli sierici di acido clavulanico.

Distribuzione

A seguito di somministrazione parenterale, la ticarcillina può essere rilevata nei tessuti e nei liquidi interstiziali.

È stata dimostrata la penetrazione della ticarcillina nella bile, nel liquido pleurico e nel liquido cerebrospinale in caso di infiammazione delle meningi.

Il risultato di studi che comprendevano la somministrazione di acido clavulanico nell’animale suggeriscono che questo composto, come la ticarcillina, è ben distribuito nei tessuti corporei.

Esiste una relazione inversa tra l’emivita sierica di ticarcillina e la clearance della creatinina.

È necessario aggiustare il dosaggio di ticarcillina-clavulanato solo in caso di insufficienza renale grave (vedere 4.2 Posologia e modo di somministrazione – Posologia nell’insufficienza renale).

Nessuno dei due componenti di TIMENTIN si lega in misura rilevante alle proteine sieriche; la ticarcillina è legata per circa il 50% alle proteine sieriche nell’uomo e l’acido clavulanico per circa il 25%.

Eliminazione

L’emivita sierica media di ticarcillina ed acido clavulanico nei volontari sani è stata di 68 minuti e 64 minuti, rispettivamente, dopo somministrazione di 3,1 g o 3,2 g di ticarcillina-clavulanato.

Circa il 60-70% di ticarcillina e circa il 35-45% di acido clavulanico sono escreti immodificati nelle urine durante le prime ore dopo la somministrazione di una singola dose di ticarcillina-clavulanato a volontari sani con funzionalità renale normale.

Due ore dopo l’iniezione e.v. di 3,1 g o 3,2 g di ticarcillina-clavulanato, la concentrazione di ticarcillina nelle urine in genere superava 40 mcg /ml e 70 mcg /ml a seguito della somministrazione di dosi da 3,1 g e 3,2 g, rispettivamente. Entro 4-6 ore dalla iniezione, la concentrazione nelle urine di ticarcillina e di acido clavulanico generalmente diminuiva a circa 190 mcg /ml e 2 mcg /ml, rispettivamente, per ambedue le dosi.

Popolazioni speciali di pazienti

Insufficienza renale

La ticarcillina può essere rimossa dal paziente per mezzo dell’emodialisi; la reale quantità rimossa dipende dalla durata e dal tipo di dialisi.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

Nessuna ulteriore informazione di rilevanza clinica.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

 

06.2 Incompatibilità

Indice

Come avviene con altre penicilline, la miscelazione di TIMENTIN con un aminoglicoside nella stessa siringa o nello stesso contenitore di soluzioni per infusione può provocare inattivazione dell’aminoglicoside. Quando TIMENTIN viene dato in associazione con un altro antimicrobico, come un aminoglicoside, ogni prodotto deve essere somministrato separatamente.

TIMENTIN è incompatibile con il bicarbonato di sodio, gli idrolisati proteici od altre soluzioni di proteine, sangue, plasma o lipidi per uso endovenoso.

 

06.3 Periodo di validità

Indice

TIMENTIN e.v. conservato a temperatura non superiore ai 25°C nelle confezioni originali sigillate, ha una stabilità di 2 anni.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Le soluzioni ricostituite, per somministrazione endovenosa, devono essere utilizzate entro il tempo massimo di 6 ore conservandole in frigorifero (4°C).

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Astuccio contenente 1 flacone di polvere per soluzione iniettabile e.v. da 3000 mg + 200 mg

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Vedere 4.2 Posologia e modo di somministrazione

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

GlaxoSmithKline S.p.A. – Via A. Fleming, 2 – Verona

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

TIMENTIN 3000 mg + 200 mg polvere per soluzione iniettabile per uso endovenoso o per infusione A.I.C. n. 027118025

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

27.04.91/01.06.05

 

10.0 Data di revisione del testo

Indice

Giugno 2008

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

Indice