Interstiziopatia polmonare da farmaci e da radiazioni

Interstiziopatia polmonare da farmaci e da radiazioni

L’ Interstiziopatia Polmonare da farmaci è un tipo di malattia polmonare interstiziale legata all’uso di alcuni tipi di farmaci.

Molti farmaci sono stati collegati a problemi polmonari di vario tipo, inclusi l’infiammazione e la fibrosi interstiziale, il broncospasmo, l’edema polmonare e il versamento pleurico.

Farmaci di diverse classi terapeutiche possono essere il fattore scatenante di una interstiziopatia polmonare, anche se più spesso sono coinvolti agenti chemioterapici, antibiotici, farmaci antiaritmici ed agenti immunosoppressori:

Non vi sono quadri fisiologici, radiografici o patologici distinti di interstiziopatia polmonare farmaco-indotta e la diagnosi viene solitamente svolta quando il paziente è esposto ad un farmaco capace di causare una malattia polmonare, il tempo di esposizione è sufficiente per lo sviluppo della malattia e altre cause di interstiziopatia polmonare sono state escluse.

Il trattamento consiste nell’evitare un’ulteriore esposizione, in aggiunta alla somministrazione di corticosteroidi sistemici nei pazienti con marcata compromissione o aggravamento.

Oltre alla successiva esposizione al farmaco, le lesioni da bleomicina sono aggravate da un’aumentata concentrazione frazionale di ossigeno inspirato (FiO2), anche mesi dopo l’ultima esposizione al farmaco e l’ossigeno (O2) deve essere usato solo se assolutamente indispensabile in questi pazienti.

L’esposizione a radiazioni terapeutiche nella cura dei tumori può provocare malattie interstiziali polmonari.

Generalmente, i pazienti presentano, entro 6 mesi dalla radioterapia, alterazioni a vetro smerigliato che si pensa siano la manifestazione di un’infiammazione acuta.

Le alterazioni a vetro smerigliato possono svilupparsi sia nel tessuto esposto a radiazioni sia nei tessuti non esposti. Il trattamento con corticosteroidi sistemici a breve termine può migliorare la funzione polmonare.

Viceversa, le anomalie radiografiche che insorgono dopo più di 6 mesi dalla terapia hanno come loro caratteristica la presenza di un tessuto densamente fibrotico all’interno del campo di irradiazione.

Alla TC, si evidenzia frequentemente una linea retta che segna il margine di irradiazione.

Questi pazienti non migliorano con la terapia corticosteroidea e il trattamento è solo di supporto.

 

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