Madopar: effetti collaterali e controindicazioni

Madopar: effetti collaterali e controindicazioni

Madopar (Levodopa + Benserazide Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Morbo di Parkinson. Parkinsonismo sintomatico (post-encefalitico, arteriosclerotico, tossico), escluso quello di origine medicamentosa.

Madopar 100 mg + 25 mg compresse dispersibili è particolarmente adatto a quei pazienti con disfagia (difficoltà a deglutire) o che necessitino di una formulazione con un più rapido inizio d’azione, per esempio pazienti che soffrono di acinesia al mattino presto o al pomeriggio, o che manifestino i fenomeni di “risposta ritardata” o di “deterioramento di fine dose”.

Madopar 100 mg + 25 mg capsule rigide a rilascio prolungato trova indicazione in tutti quei pazienti che presentino un andamento oscillante nella risposta alla terapia con levodopa, specialmente quando tale andamento risulti legato a variazioni dei livelli plasmatici (ad esempio: "con discinesia al picco della dose" e "deterioramento da fine dose") e per meglio controllare la sintomatologia notturna.

Saranno necessari ulteriori studi per determinare se sia vantaggioso l’uso di Madopar a rilascio prolungato anche nella terapia iniziale di pazienti parkinsoniani, che non siano stati trattati in precedenza con levodopa da sola o in associazione con un inibitore della decarbossilasi in una forma di dosaggio convenzionale.

Madopar: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Madopar ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Madopar, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Madopar: controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Madopar non deve essere somministrato in associazione con gli inibitori non selettivi delle monoaminossidasi (MAO). Viceversa, gli inibitori selettivi MAO-B, come la selegilina o la rasagilina, o inibitori selettivi MAO- A, come la moclobemide, non sono controindicati. L’associazione di un inibitore MAO-A con un MAO-B equivale alla somministrazione di un inibitore non selettivo e quindi non deve essere prescritta in concomitanza con Madopar (vedere sezìone 4.5).

Madopar presenta le stesse controindicazioni dei simpaticomimetici (adrenalina, noradrenalina e loro derivati).

E’ inoltre controindicato nelle malattie endocrine (ad esempio feocromocitoma, ipertiroidismo, sindrome di Cushing), renali (eccetto pazienti dializzati affetti da Sindrome delle gambe senza riposo), epatiche e cardiache gravemente scompensate (per esempio aritmie cardiache gravi e insufficienza cardiaca), nella fase acuta dell’infarto miocardico, nelle psicosi e psiconevrosi gravi, nel melanoma maligno (possibile attivazione da parte della levodopa) e lesioni cutanee sospette non diagnosticate, nel glaucoma ad angolo acuto. Non va somministrato a pazienti di età inferiore a 25 anni (a causa della incompletezza dello sviluppo scheletrico).

Madopar non deve essere somministrato alle donne in gravidanza né alle donne in età fertile in assenza di una adeguata protezione contraccettiva (vedere sezìone 4.6). Se una donna in trattamento con Madopar dovesse rimanere incinta, la somministrazione del farmaco deve essere sospesa.

Madopar: effetti collaterali

Gli effetti indesiderati dovuti all’attività periferica della dopamina ed osservati in corso di terapia con levodopa risultano sensibilmente ridotti come frequenza e gravità con l’uso di Madopar.

Sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati verificatisi a seguito di somministrazione di Madopar.

Le categorie di frequenza sono le seguenti:

Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10)

Non comune (≥1/1.000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenzanon può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Patologie del sistema emolinfopoietico:
frequenza non nota Anemia emolitica
Leucopenia
Trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
frequenza non nota Diminuzione dell’appetito
Disturbi psichiatrici
frequenza non nota Sindrome da disregolazione dopaminergica (DDS)
Stato confusionale
Depressione
Agitazione *
Ansia*
Insonnia*
Allucinazioni*
Delirio*
Disorientamento*
Gioco d’azzardo patologico
Aumento della libido
Ipersessualità
Shopping compulsivo
Alimentazione incontrollata
Disturbi dell’alimentazione
Patologie del sistema nervoso
frequenza non nota Ageusia
Disgeusia
Discinesia (coreiforme e atetosica)
Fluttuazioni nella risposta terapeutica
Fenomeno di blocco motorio
Deterioramento di fine dose
Fenomeno "on-off"
Sonnolenza
Attacchi di sonno improvviso
Patologie cardiache
frequenza non nota Aritmia
Patologie vascolari
frequenza non nota Ipotensione ortostatica
Patologie gastrointestinali
frequenza non nota Nausea
Vomito
Diarrea
Alterazione del colore della saliva
Alterazione del colore della lingua
Alterazione del colore dei denti
Alterazione del colore della mucosa orale
Patologie epatobiliari
frequenza non nota Aumento delle transaminasi
Aumento della fosfatasi alcalina
Aumento della gamma-glutamil transferasi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
frequenza non nota Prurito
Esantema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
frequenza non nota Sindrome delle gambe senza riposo
Patologie renali e urinarie
frequenza non nota Aumento dell’urea nel sangue
Cromaturia

* Questi eventi possono verificarsi in particolare nei pazienti anziani e in pazienti che abbiano già sofferto di tali disturbi.

Disturbi del controllo degli impulsi: Gioco d’azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualità, shopping compulsivo o spesa eccessiva, alimentazione incontrollata e mangiare compulsivo possono verificarsi in pazienti trattati con agonisti della dopamina e/o con altri trattamenti dopaminergici contenenti levodopa compreso Madopar (vedere paragrafo 4.4).

Patologie del sistema nervoso: In una fase più tardiva del trattamento, possono comparire movimenti involontari, di tipo coreiforme o atetosico. Nel corso di trattamenti prolungati possono insorgere anche fluttuazioni nella risposta terapeutica che comprendono episodi di blocco motorio, deterioramento di fine dose e il fenomeno "on-off". Tutti questi effetti secondari sono legati alla posologia e scompaiono o si riducono sensibilmente diminuendo le dosi, mentre l’interruzione del farmaco è una misura solo raramente necessaria. Se, in seguito a questi provvedimenti, la risposta al trattamento divenisse insoddisfacente, si dovrà tentare un nuovo aumento della dose o la ripresa della terapia in caso di sospensione.

Madopar può provocare sonnolenza; molto raramente è stato associato a eccessiva sonnolenza diurna e a episodi di attacchi di sonno improvviso.

Patologie vascolari: i disturbi ortostatici di solito migliorano con la riduzione del dosaggio di Madopar.

Patologie gastrointestinali: Effetti indesiderati a livello gastrointestinale, che possono presentarsi soprattutto durante le prime fasi del trattamento, si possono limitare considerevolmente somministrando Madopar al momento dei pasti e, in ogni caso, con qualche cibo o bevanda; è inoltre indicato raggiungere la dose ottimale del farmaco in modo graduale.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Sindrome delle gambe senza riposo: l’incremento della sintomatologia (con spostamento temporale dei sintomi dalla sera/notte al primo pomeriggio e sera prima di assumere la dose successiva) è il più comune degli eventi avversi in un trattamento dopaminergico a lungo termine.

Esami diagnostici: in caso di trattamento con Madopar può comparire una colorazione rossastra delle urine, che tendono a scurirsi con il tempo. Altri fluidi corporei o tessuti, come saliva, lingua, denti e mucosa orale, possono subire alterazioni del colore.

La tolleranza di Madopar è identica a quella osservata per la levodopa somministrata da sola.

Senza parlare di assuefazione nel senso stretto della parola si è constatato dopo vari anni di trattamento continuativo con Madopar una diminuzione dell’efficacia terapeutica del prodotto. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che questa riduzione di efficacia non debba attribuirsi ad una perdita di attività di Madopar, bensì all’evoluzione del morbo di Parkinson.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

Madopar: avvertenze per l’uso

I pazienti con anamnesi d’infarto miocardico, alterazioni del ritmo, coronariti e modificazioni pressorie, vanno sottoposti a periodici controlli cardiocircolatori, in particolare elettrocardiografico. Rigorosi controlli vanno effettuati anche in caso di pazienti con anamnesi positiva per ulcera gastro- duodenale e per osteomalacia.

In soggetti predisposti possono verificarsi reazioni di ipersensibilità.

I pazienti affetti da glaucoma ad angolo aperto vanno sottoposti a regolari controlli della pressione endooculare, dal momento che la levodopa è potenzialmente in grado di aumentare la pressione endooculare.

Deve essere prestata particolare attenzione quando Madopar viene somministrato a pazienti con malattia coronarica, aritmie cardiache o insufficienza cardiaca (vedere sezìone 4.3). In questi pazienti le funzioni cardiache devono essere monitorate con particolare attenzione, sia durante il periodo iniziale del trattamento che regolarmente durante le fasi successive della terapia.

Per i pazienti con fattori di rischio predisponenti (per esempio anziani, o in terapia con antiipertensivi o altri farmaci con potenziale ortostatico) o con una storia pregressa di ipotensione ortostatica è raccomandato un attento monitoraggio specialmente all’inizio del trattamento o a seguito di incrementi della dose.

E’ stato riportato che il trattamento con Madopar possa indurre diminuzione della conta ematica (anemia emolitica, trombocitopenia e leucopenia). In alcuni casi sono state riportate agranulocitosi e pancitopenia per le quali l’assunzione di Madopar non può essere considerata la causa ma nemmeno completamente esclusa. Pertanto durante il trattamento occorre effettuare controlli periodici dell’emocromo.

La depressione può essere parte del quadro clinico nei pazienti con morbo di Parkinson e Sindrome delle gambe senza riposo e può anche insorgere nei pazienti trattati con Madopar. Tutti i pazienti devono essere attentamente monitorati al fine di valutare eventuali alterazioni psicologiche e depressione associate o meno a idea suicida.

Madopar può indurre sindrome di disregolazione dopaminergica risultante in un uso eccessivo del medicinale. Un piccolo sottogruppo di pazienti con morbo di Parkinson presenta disturbi cognitivo- comportamentali che possono essere direttamente attribuiti all’assunzione del farmaco in quantità superiori rispetto a quelle consigliate dal medico e ben oltre i dosaggi richiesti per trattare le loro disabilità motorie.

Se il paziente deve sottoporsi ad anestesia generale ,il normale trattamento con Madopar deve essere continuato il più a lungo possibile prima dell’intervento chirurgico, eccetto nel caso dell’alotano. Nell’anestesia generale con alotano, si deve interrompere la somministrazione di Madopar tra 12 e 48 ore prima dell’intervento chirurgico poiché nei pazienti che assumono Madopar si possono verificare fluttuazioni della pressione arteriosa e/o aritmie. In seguito il trattamento sarà ripreso raggiungendo la precedente posologia del farmaco attraverso un aumento progressivo delle dosi.

Sia levodopa che benserazide sono in gran parte metabolizzate e meno del 10% di levodopa è escreta immodificata per via renale (vedere sezìone 5.2). Pertanto non è necessaria alcuna riduzione del dosaggio in caso di insufficienza renale di grado lieve o moderato.

Non sono disponibili dati di farmacocinetica con levodopa in pazienti con insufficienza renale (vedere sezìone 5.2).

Levodopa è principalmente metabolizzata dalla decarbossilasi degli aminoacidi aromatici (vedere sezìone 5.2) che è abbondantemente presente nel tratto intestinale, nel rene e nel cuore, oltre che nel fegato.

Non sono disponibili dati di farmacocinetica con levodopa in pazienti con insufficienza epatica (vedere sezìone 5.2).

La somministrazione di Madopar non deve essere interrotta bruscamente. Una brusca interruzione può comportare l’insorgenza di una sindrome neurolettica ad evoluzione maligna (iperpiressia e rigidità muscolare, in alcuni casi alterazioni della psiche e aumento della creatininfosfochinasi, in casi gravi ulteriori sintomi possono includere mioglobinuria, rabdomiolisi e insufficienza renale acuta), che può mettere a rischio la sopravvivenza del paziente. Di fronte all’insorgenza di alcuni di questi segni e sintomi, è necessario tenere il paziente sotto osservazione, se necessario in ambiente ospedaliero, e somministrare rapidamente un adeguato trattamento sintomatico; questo può prevedere anche la ripresa della somministrazione di Madopar, previa una accurata valutazione del caso.

Levodopa è stato associato a sonnolenza e a episodi di attacchi di sonno improvviso.

Molto raramente sono stati segnalati attacchi di sonno improvviso durante l’attività quotidiana, in qualche caso senza consapevolezza o senza segni premonitori. I pazienti in trattamento con Levodopa devono essere informati di queste eventualità e avvertiti di usare cautela durante la guida o l’uso di macchinari. I pazienti che hanno manifestato episodi di sonnolenza e/o un episodio di sonno

improvviso devono astenersi dalla guida e dall’uso di macchinari. Inoltre può essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio o l’interruzione della terapia (vedere sezìone 4.7).

Disturbi del controllo degli impulsi

I pazienti devono essere regolarmente monitorati per lo sviluppo di disturbi del controllo degli impulsi. I pazienti e coloro che si prendono cura dei pazienti devono essere consapevoli che i sintomi comportamentali del disturbo del controllo degli impulsi incluso gioco d’azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualità, shopping compulsivo o spesa eccessiva, alimentazione incontrollata e mangiare compulsivopossono verificarsi in pazienti trattati con agonisti della dopamina e/o con altri trattamenti dopaminergici contenenti levodopa incluso Madopar. Se si sviluppano tali sintomi, si raccomanda una rivalutazione del trattamento.

Esami diagnostici

Durante il trattamento con Madopar è opportuno praticare periodici controlli dell’emocromo e della funzionalità epatica, renale e cardiocircolatoria.

Nei pazienti diabetici è bene effettuare numerosi controlli della glicemia e adattare il dosaggio dei farmaci antidiabetici ai livelli glicemici.

Melanoma maligno

Studi epidemiologici hanno dimostrato che i pazienti con morbo di Parkinson hanno un più elevato rischio di sviluppare melanoma rispetto al resto della popolazione (approssimativamente 2-6 volte superiore). Non è chiaro se l’aumento del rischio osservato sia associato alla malattia di Parkinson o ad altri fattori come l’utilizzo di levodopa per il trattamento della stessa. Pertanto, sia i pazienti che i medici sono tenuti a monitorare regolarmente la presenza di melanoma durante il trattamento con Madopar per qualsiasi indicazione. Si consiglia di sottoporsi periodicamente ad un esame della pelle effettuato da personale medico qualificato (per esempio dermatologi).


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco