Adenoscan: effetti collaterali e controindicazioni

Adenoscan (Adenosina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Adenoscan endovenoso (ev) è un vasodilatatore coronarico da usare in concomitanza a tecniche radiodiagnostiche di perfusione miocardica, in quei pazienti che non sono in grado di eseguire esercizio fisico adeguato o per i quali l’esercizio fisico è controindicato.

Adenoscan: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Adenoscan ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Adenoscan, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Adenoscan: controindicazioni

Adenoscan è controindicato in pazienti che presentano:

ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

blocco atrioventricolare (AV) di secondo o terzo grado, “sick sinus syndrome” ad eccezione dei pazienti con pacemaker funzionante,

sindrome del QT lungo,

grave ipotensione,

angina instabile non stabilizzata adeguatamente dalla terapia medica,

insufficienza cardiaca non compensata,

malattia polmonare cronica ostruttiva con evidenza di broncospasmo (ad es. asma bronchiale),

uso concomitante di dipiridamolo (vedere paragrafo 4.5).

Adenoscan: effetti collaterali

Gli effetti correlati all’attività farmacologica dell’adenosina sono frequenti, ma generalmente si riducono spontaneamente e sono di breve durata. Qualora l’effetto non fosse tollerabile interrompere l’infusione.

Le metilxantine come l’aminofillina o la teofillina endovenose sono state usate per porre fine ad effetti indesiderati persistenti (50-125 mg per iniezione endovenosa lenta).

Gli eventi avversi sono classificati secondo la frequenza:

molto comune (>1/10), comune (?1/100, <1/10), non comune (?1/1000,

<1/100), raro (?1/10000, <1/1000), molto raro(<1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Patologie cardiache:

comune: ipotensione talvolta grave (vedere paragrafo 4.4), depressione del segmento ST, tachicardia ventricolare sostenuta e non, blocco AV (vedere paragrafo 4.4).

L’infusione deve essere interrotta se si sviluppa un blocco AV di secondo o terzo grado prolungato. Se si presenta un blocco AV di primo grado osservare attentamente il paziente poiché un quarto dei pazienti può sviluppare un blocco di grado più alto.

non comune: bradicardia, a volte grave (vedere paragrafo 4.4),

frequenza non nota: asistolia/arresto cardiaco (fatale in alcuni casi, in particolare nei pazienti con sottostante cardiopatia ischemica /patologie cardiache, vedere paragrafo 4.4): tachicardia sinusale, fibrillazione atriale, fibrillazione ventricolare.

Patologie del sistema nervoso:

molto comune: cefalea

comune: capogiri, sensazione di “vuoto mentale”, parestesie

raro: tremori, sonnolenza

frequenza non nota: perdita di coscienza/sincope, convulsioni, particolarmente in pazienti predisposti (vedere paragrafo 4.4)

Patologie dell’occhio:

raro: visione offuscata

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

raro: tinnito

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

molto comune: dispnea (o bisogno di inspirare profondamente)

raro: broncospasmo (vedere paragrafo 4.4), congestione nasale

molto raro: insufficienza respiratoria (vedere paragrafo 4.4 )

frequenza non nota: apnea/arresto respiratorio

Sono stati riportati casi di insufficienza respiratoria, broncospasmo e apnea/arresto respiratorio con esito fatale.

Patologie gastrointestinali:

molto comune: disturbi addominali

comune: secchezza delle fauci

non comune: sensazione di gusto metallico

frequenza non nota: nausea, vomito

Patologie renali e urinarie:

raro: sensazione frequente di bisogno di urinare

Patologie vascolari:

molto comune: vampate

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

molto comune: dolore o pressione al torace, senso di costrizione/oppressione al torace

comune: disturbi alla faringe, al collo e alla mascella

non comune: sudorazione, disturbi alle gambe, alle braccia o alla schiena, sensazione di malessere generale, debolezza/dolore

molto raro: reazioni nella sede di iniezione.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:

raro: sensazione fastidiosa al capezzolo

Disturbi psichiatrici:

non comune: nervosismo

Adenoscan: avvertenze per l’uso

L’adenosina è riservata all’uso ospedaliero dove siano disponibili attrezzature per il monitoraggio cardiaco e per la rianimazione cardio- respiratoriaper un uso immediato, se necessario.

Durante la somministrazione è necessario un controllo elettrocardiografico continuo poiché potrebbe insorgere aritmia con pericolo di vita (vedere paragrafo 4.2).

Poiché Adenoscan può causare ipotensione rilevante, deve essere usato con precauzione nei pazienti con stenosi della coronaria sinistra principale, ipovolemia non corretta, stenosi valvolare, shunt sinistro- destro, pericardite o versamento pericardico, disfunzione autonomica o stenosi carotidea con insufficienza cerebrovascolare.

L’infusione di Adenoscan deve essere interrotta nei pazienti nei quali si evidenzia ipotensione persistente o sintomatica.

Adenoscan deve essere usato con precauzione nei pazienti con infarto del miocardio recente o insufficienza cardiaca grave. Adenoscan deve essere usato con cautela nei pazienti con difetti di conduzione minore (blocco AV di primo grado, blocco di branca) che possono peggiorare in modo transitorio durante l’infusione.

Adenosina può provocare convulsioni nei soggetti predisposti a convulsioni.

Adenoscan deve essere usato con cautela nei pazienti con fibrillazione o flutter atriale e specialmente in quelli con conduzione anomala attraverso vie accessorie poichè particolarmente in quest’ultimo caso si può manifestare un aumento della conduzione attraverso tali vie.

Sono stati riportati casi rari di bradicardia grave. Alcuni casi si sono verificati in pazienti sottoposti di recente a trapianto; in altri casi era presente una malattia seno-atriale occulta. La presenza di bradicardia grave deve essere considerata come segno di una sottostante patologia di base e quindi il trattamento deve essere interrotto. Una grave bradicardia favorirebbe l’insorgenza di aritmia da “torsione di punta”, specialmente in pazienti con intervallo QT prolungato. Sino ad ora comunque, durante l’infusione continua di adenosina non è stato riportato nessun caso di “torsione di punta”.

Il trattamento deve essere interrotto anche in caso di insufficienza respiratoria (potenzialmente fatale), asistolia/arresto cardiaco (potenzialmente fatale), angina, bradicardia grave o ipotensione grave.

Nei pazienti sottoposti di recente (meno di 1 anno) a trapianto cardiaco, si è osservato un aumento di sensibilità del cuore nei confronti dell’adenosina.

L’adenosina può far precipitare o peggiorare il broncospasmo (vedere paragrafì 4.3 e 4.8).

Adenoscan contiene 9 mg di sodio cloruro per ml (corrispondenti a 3,54 mg di sodio per ml).

Si deve tenere conto di ciò per i pazienti a regime dietetico iposodico.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco