Aracytin: effetti collaterali e controindicazioni

Aracytin: effetti collaterali e controindicazioni

Aracytin (Citarabina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

ARACYTIN è indicato per indurre la remissione nella leucemia acuta mieloide dell’adulto e del bambino.

E’ secondariamente indicato nel trattamento delle altre forme proliferative della serie bianca.

Aracytin: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Aracytin ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Aracytin, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Aracytin: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. La terapia con ARACYTIN non deve essere effettuata in pazienti con pre- esistente depressione midollare indotta da altri farmaci, a meno che tale terapia sia considerata la migliore alternativa terapeutica per il paziente.

Encefalopatie degenerative e tossiche, soprattutto dopo l’uso di metotrexato o il trattamento con radiazioni ionizzanti e nel caso in cui la conta cellulare nel sangue è molto bassa per altre cause oltre al cancro.

Aracytin: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza (vedere paragrafo 4.4)

Patologie del sistema emolinfopoietico

Essendo la citarabina un agente citotossico con attività di mielosoppressione, le reazioni avverse previste sono quelle comuni ai farmaci di questa classe, quali: anemia, leucopenia, trombocitopenia, megaloblastosi, reticolocitopenia, alterazioni qualitative della popolazione cellulare del midollo osseo.

La gravità di queste reazioni è dipendente dallo schema posologico e dall’entità della dose.

Possono presentarsi variazioni della morfologia delle cellule del midollo osseo e degli strisci periferici.

Dopo 5 giorni di infusione continua o di iniezioni acute di dosi da 50 mg/m² a 600 mg/m², la diminuzione dei globuli bianchi segue un andamento bifasico. Indipendentemente dalla conta iniziale, dalla dose o dai tempi di somministrazione, nelle prime 24 ore si presenta una diminuzione iniziale che raggiunge il nadir tra il 7° ed il 9° giorno dalla somministrazione. In seguito si registra un breve aumento che raggiunge il picco intomo al dodicesimo giorno. Si ha poi una seconda e più profonda diminuzione che raggiunge il nadir tra il 15° ed il 24° giorno. Nei 10 giorni seguenti si presenta una rapida crescita fino a superare il livello basale. La riduzione piastrinica si registra dopo 5 giorni con un minimo tra il 12° ed il 15° giorno. Nei dieci giorni successivi si ha una rapida crescita fino a superare il livello basale.

Infezioni ed infestazioni

Infezioni virali, batteriche, micotiche, parassitiche o saprofitiche a qualsiasi localizzazione corporea, possono essere associate all’impiego di citarabina da sola o in combinazione ad altri agenti immunosoppressivi in seguito alla somministrazione di dosaggi che influenzano l’immunità cellulare o umorale.

Queste infezioni possono essere lievi, ma anche gravi e a volte ad esito infausto.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Sindrome da citarabina

È stata descritta una sindrome da citarabina, caratterizzata da febbre, mialgia, dolore osseo, occasionalmente dolore toracico, rash maculopapulare, congiuntivite e malessere. Usualmente si manifesta dopo 6-12 ore dalla somministrazione. La somministrazione di corticosteroidi è risultata efficace nel trattamento/prevenzione di questa sindrome.

Se i sintomi della sindrome sono ritenuti trattabili, dovrebbe essere previsto sia l’impiego di corticosteroidi che il proseguimento della terapia con citarabina.

Le reazioni avverse riportate sono elencate qui sotto in base alla Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla frequenza. Le frequenze sono così definite: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella delle reazioni avverse

Infezioni ed infestazioni:
Molto comune Sepsi, polmonite, infezionia
Non nota Cellulite in sede di iniezione
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Molto comune Insufficienza midollare, trombocitopenia, anemia, anemia megaloblastica, leucopenia, conta dei reticolociti diminuita
Disturbi del sistema immunitario:
Non nota Reazione anafilattica, edema allergico
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Non nota Diminuzione dell’appetito
Patologie del sistema nervoso:
Non nota Neurotossicità, neurite, capogiro, cefalea
Patologie dell’occhio:
Non nota Congiuntiviteb, congiuntivite emorragica
Patologie cardiache:
Non nota Pericardite
Patologie vascolari:
Non nota Tromboflebite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Non nota Dispnea, dolore orofaringeo
Patologie gastrointestinali
Molto comune Stomatite, ulcerazione della bocca, ulcera anale, infiammazione anale, diarrea, vomito, nausea, dolore addominale
Non nota Pancreatite, ulcera esofagea, esofagite
Patologie epatobiliari
Molto comune Funzione epatica anormale
Non nota Ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Molto comune Alopecia, rash cutaneo
Comune Ulcera della cute
Non nota Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, orticaria, prurito, efelidi
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:
Molto comune Sindrome da citarabina
Patologie renali e urinarie:
Non nota Danno renale, ritenzione urinaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Molto comune Piressia
Non nota Dolore toracico, reazione in sede di iniezionec
Esami diagnostici:
Molto comune Biopsia del midollo anormale, esame dello striscio di sangue anormale
a può essere lieve, ma anche grave e a volte fatale
b può verificarsi con un’eruzione e può essere emorragica con la terapia a dosi elevate
c dolore e infiammazione in sede di iniezione sottocutanea

Terapia con dosaggi elevati non autorizzati (vedere anche paragrafo 4.4)

L’ARACYTIN somministrato secondo schemi posologici elevati (2-3 g/m²) ha provocato tossicità grave a volte fatale a carico del sistema nervoso centrale, dell’apparato gastro-intestinale e dei polmoni (diversa da quella riscontrata con i regimi terapeutici convenzionali).

Le reazioni avverse riportate in associazione alla terapia a dosi elevate (vedere anche paragrafo 4.4) sono elencate nella tabella qui sotto:

Tabella delle reazioni avverse (terapia a dosi elevate)

Infezioni ed infestazioni:
Non nota Ascesso al fegato
Disturbi psichiatrici:
Non nota Alterazione della personalitàa
Patologie del sistema nervoso:
Molto comune Patologia cerebrale, patologia cerebellare, sonnolenza
Non nota Coma, convulsione, neuropatia motoria periferica, neuropatia sensoriale periferica
Patologie dell’occhio
Molto comune Patologia della cornea
Patologie cardiache
Non nota Cardiomiopatiab
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Molto comune Sindrome da distress respiratorio dell’adulto, edema polmonare
Patologie gastrointestinali:
Comune Colite necrotizzante
Non nota Necrosi gastrointestinale, ulcera gastrointestinale, pneumatosi intestinale, peritonite
Patologie epatobiliari
Non nota Lesione epatica, iperbilirubinemia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Comune Esfoliazione della cute

a Alterazione della personalità è stata segnalata in associazione a disfunzione cerebrale e cerebellare.

b Con esito fatale

Altre reazioni avverse

È stata riportata in dieci pazienti trattati con dosi sperimentali intermedie di citarabina (1 g/m²) da sola o in associazione ad altri agenti chemioterapici (meta-AMSA, daunorubicina, etoposide) una polmonite interstiziale diffusa senza una chiara correlazione di causalità con la citarabina.

Dopo terapia sperimentale con dosi elevate di citarabina per il trattamento delle recidive della leucemia è stata segnalata una improvvisa sindrome da distress respiratorio, che è progredita rapidamente ad edema polmonare e cardiomegalia radiograficamente evidente; l’esito di questa sindrome può essere fatale.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Aracytin: avvertenze per l’uso

ti pediatrici

:

La sicurezza di questo medicinale non è stata stabilita nei bambini.

Avvertenze

ARACYTIN deve essere usato solo da clinici esperti in chemioterapia antineoplastica.

Per la terapia d’induzione i pazienti devono essere ospedalizzati in reparti attrezzati di apparecchiature e laboratori tali da garantire un controllo sufficiente della tollerabilitĂ  al farmaco e proteggere o mantenere in vita un paziente compromesso dalla tossicitĂ  del farmaco.

Da non usarsi in gravidanza accertata o presunta.

Il principale effetto secondario di ARACYTIN è la mieloinibizione con conseguente leucopenia, trombocitopenia ed anemia.

Manifestazioni secondarie di minore entitĂ  sono rappresentate da nausea, vomito, diarrea, dolori addominali ed ulcerazioni del cavo orale; sono possibili alterazioni della funzionalitĂ  epatica.

Il medico deve valutare attentamente il possibile beneficio che dalla terapia potrĂ  trarre il paziente in contrapposizione alle manifestazioni secondarie che il farmaco puĂ² indurre.

Il medico dovrebbe conoscere bene il contenuto del foglio illustrativo prima di emettere un giudizio sull’opportunitĂ  di questo trattamento.

La citarabina ha mostrato di essere cancerogena negli animali. La possibilitĂ  di un effetto simile deve essere tenuta in considerazione quando si predispone il trattamento a lungo termine del paziente.

Effetti ematologici

ARACYTIN ha una potente attività mieloinibitrice; la gravità dipende dal dosaggio e dallo schema di somministrazione. La terapia deve essere iniziata con cautela nei pazienti con preesistente depressione midollare indotta da farmaci. I pazienti trattati con ARACYTIN devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza medica e, durante la terapia deve essere effettuato giornalmente il conteggio dei globuli bianchi e delle piastrine. Esami del midollo osseo devono essere effettuati frequentemente dopo la scomparsa delle forme blastiche dal sangue periferico. Devono essere disponibili tutte le misure idonee alla gestione di complicazioni, anche fatali, della soppressione del midollo osseo (infezioni conseguenti a granulocitopenia ed alla compromissione di altri sistemi di difesa dell’organismo, e emorragie dovute a trombocitopenia).

La terapia con ARACYTIN deve essere modificata o sospesa quando le piastrine scendono al di sotto di 50.000/mm3 o quando i granulociti scendono al di sotto di 1.000/mm3.

Il conteggio degli elementi formati nel sangue periferico puĂ² continuare a scendere dopo la sospensione del farmaco e raggiungere il nadir dopo intervalli di 12-24 giorni dal termine della somministrazione.

Il trattamento puĂ² essere ripreso quando si manifestano segni precisi di recupero dell’attivitĂ  midollare con aumento delle piastrine o dei granulociti.

Attendere che i valori ematologici si normalizzino prima di riprendere il trattamento puĂ² comportare la perdita del controllo della malattia.

Precauzioni diverse possono essere adottate in caso di gravi segni di tossicitĂ  in altri apparati o per la rapida caduta degli elementi formati nel sangue periferico.

Sono state riportate reazioni anafilattiche in seguito a trattamento con citarabina. Sono stati segnalati casi di anafilassi che hanno portato ad arresto cardiopolmonare acuto, per i quali è stata necessaria la rianimazione del paziente. Questi eventi si sono verificati subito dopo l’infusione di citarabina.

Schemi posologici elevati non autorizzati (2-3 g/m2)

L’ARACYTIN somministrato secondo schemi posologici elevati (2-3 g/m2) ha provocato tossicitĂ  grave a volte fatale (diversa da quella riscontrata con i regimi terapeutici convenzionali).a carico del sistema nervoso centrale, dell’apparato gastrointestinale e dei polmoni.

Queste reazioni comprendono tossicitĂ  corneale reversibile e congiuntivite emorragica, disfunzioni cerebrali e cerebellari, usualmente reversibili, che comprendono modificazioni della personalitĂ , sonnolenza, convulsioni e coma; grave ulcera gastrointestinale, compresa la pneumatosi cistoide intestinale che puĂ² portare a peritonite; sepsi e ascessi epatici; danno epatico con aumento della bilirubinemia; necrosi intestinale e colite necrotizzante; edema polmonare.

In seguito alla somministrazione di citarabina secondo schemi posologici a dosi elevate, sono stati riportati tossicitĂ  polmonare grave e talora fatale, sindrome da distress respiratorio dell’adulto ed edema polmonare

Dopo terapia sperimentale con dosi elevate di citarabina per il trattamento delle recidive della leucemia è stata segnalata una da insufficienza respiratoria improvvisa rapidamente progredita in edema polmonare e cardiomegalia radiograficamente evidente. L’esito di questa sindrome puĂ² essere fatale.

Casi di cardiomiopatia con conseguenze fatali, si sono verificati dopo terapia con dosi sperimentali elevate di citarabina in associazione a ciclofosfamide per la preparazione al trapianto midollare: questa reazione puĂ² essere dipendente dallo schema terapeutico.

Sono state riportate neuropatie periferiche motorie e sensoriali dopo consolidamento con dosi elevate di citarabina, daunorubicina e asparaginasi in pazienti adulti affetti da leucemia acuta non linfocitica.

I pazienti trattati con ARACYTIN a dosi elevate devono essere osservati per la possibile insorgenza di neuropatie, dal momento che possono essere necessarie variazioni dello schema posologico per evitare alterazioni neurologiche irreversibili.

Raramente è stato segnalato grave rash cutaneo che ha indotto desquamazione. Alopecia totale viene piĂ¹ comunemente osservata con la terapia a dosaggi elevati rispetto al programma terapeutico standard con citarabina.

La somministrazione per infusione endovenosa rapida di elevate dosi è accompagnata frequentemente da nausea e talvolta da vomito che si puĂ² protrarre anche per alcune ore. Questo problema è generalmente minore qualora il farmaco sia somministrato per infusione lenta.

Schemi posologici convenzionali

Sono stati riportati dolore addominale (peritonite) e colite positiva al test al guaiaco, con associate neutropenia e trombocitopenia, in pazienti trattati con dosi convenzionali di citarabina in associazione ad altri medicinali. I pazienti hanno risposto ad un intervento medico di tipo non chirurgico. E’ stata segnalata una paralisi ascendente progressiva ritardata, che è risultata fatale, in bambini affetti da leucemia mieloide acuta in seguito alla somministrazione intratecale ed endovenosa di dosi convenzionali citarabina in associazione ad altri medicinali.

Compromissione epatica e/o renale

Una parte consistente di citarabina dopo somministrazione è apparentemente soggetta a detossificazione epatica. In particolare è piĂ¹ probabile che i pazienti con funzionalitĂ  epatica o renale compromesse sviluppino tossicitĂ  a carico del sistema nervoso centrale a seguito del trattamento con dosaggi elevati di citarabina. Si consiglia pertanto di usare il farmaco con cautela e, se possibile, di ridurre il dosaggio in pazienti con funzionalitĂ  epatica o renale compromesse.

I pazienti in trattamento con ARACYTIN devono essere sottoposti a controlli periodici della attivitĂ  del midollo osseo e della funzionalitĂ  epatica e renale.

Danno neurologico

Sono stati riportati gravi casi di reazioni avverse neurologiche che vanno dal mal di testa alla paralisi, al coma e ad episodi simil-ictus soprattutto in giovani e adolescenti a cui era stata somministrata citarabina in combinazione con metotressato intratecale.

Sindrome da lisi tumorale

Come tutti i farmaci citotossici, ARACYTIN puĂ² indurre uno stato di iperuricemia secondario alla rapida lisi delle cellule neoformate. E’ opportuno controllare pertanto i livelli della uricemia ed instaurare le misure terapeutiche adatte qualora ciĂ² si renda necessario.

Pancreatite: Sono stati segnalati casi di pancreatite acuta nei pazienti che sono in trattamento con ARACYTIN in associazione a numerosi altri farmaci.

Effetti immunosoppressori/Aumentata suscettibilitĂ  alle infezioni

La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati in pazienti immunocompromessi dagli agenti chemioterapici incluso la citarabina, possono determinare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con un vaccino vivo deve essere evitata nei pazienti che assumono citarabina. I vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati; tuttavia, la risposta a tali vaccini potrebbe essere ridotta.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco