Neohepatect: effetti collaterali e controindicazioni

Neohepatect: effetti collaterali e controindicazioni

Neohepatect 50 ui/ml soluzione per infusione (Immunoglobulina Umana Antiepatite B) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Prevenzione della reinfezione da virus dell’epatite B dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica causata dall’epatite B

Immunoprofilassi dell’epatite B

in caso di esposizione accidentale di soggetti non immuni (incluse persone che non hanno completato il ciclo di vaccinazioni o di cui non è noto lo stato immunologico)

nei pazienti sottoposti a emodialisi, finché la vaccinazione non diventa efficace

nel neonato di una madre portatrice del virus dell’epatite B

nei soggetti la cui risposta immunitaria al vaccino non è evidente (titolo di anticorpi anti epatite B non misurabile) e per i quali è necessario continuare la prevenzione a causa del rischio continuo di esposizione al virus dell’epatite B.

Neohepatect 50 ui/ml soluzione per infusione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Neohepatect 50 ui/ml soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Neohepatect 50 ui/ml soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Neohepatect 50 ui/ml soluzione per infusione: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o all’immunoglobulina umana.

Neohepatect 50 ui/ml soluzione per infusione: effetti collaterali

Riepilogo del profilo di sicurezza

La maggior parte delle reazioni avverse al farmaco (ADR) è stata di natura da lieve a moderata. In casi isolati, le immunoglobuline umane normali possono causare shock anafilattico.

Elenco tabellare delle reazioni avverse

La tabella riportata di seguito è conforme alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC e livello di termine preferito). Le frequenze sono state valutate usando i seguenti criteri: molto comune (? 1/10); comune (da ? 1/100 a <1/10); non comune (da ? 1/1.000 a <1/100); rara (da ? 1/10.000 a <1/1.000); molto rara (<1/10.000); non nota (non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)

Le seguenti ADR derivano dagli studi clinici e dalle segnalazioni post-marketing:

Classificazione per sistemi ed
organi secondo MedDRA
Effetti indesiderati Frequenza
Disturbi del sistema
immunitario
IpersensibilitĂ  Rara
Shock anafilattico Molto raro
Patologie del sistema nervoso Cefalea Rara
Patologie cardiache Tachicardia Rara
Patologie vascolari Ipotensione Rara
Patologie gastrointestinali Nausea ,Vomito Rari
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Reazioni cutanee, eritema,
pizzicore, prurito
Rari
Patologie del sistema muscolo-
scheletrico, del tessuto connettivo e scheletrico
Artralgia Molto rara
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Febbre, irrequietezza, brividi Rari

Durante la terapia di prevenzione nei confronti della reinfezione del fegato trapiantato, molto raramente possono manifestarsi casi di reazioni di intolleranza collegati all’aumento dell’intervallo tra le somministrazioni.

Reazioni avverse osservate con altri preparati a base di immunoglobuline umane

Con le immunoglobuline normali possono verificarsi occasionalmente reazioni avverse quali brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgie, bassa pressione arteriosa e moderata lombalgia.

Raramente, le immunoglobuline umane normali possono causare un’improvvisa caduta della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche se il paziente non ha presentato alcuna ipersensibilità a precedenti somministrazioni.

Con le immunoglobuline umane normali sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile e casi rari di reazioni cutanee transitorie. Nei pazienti sono state osservate reazioni emolitiche reversibili, in particolare in quelli con gruppo sanguigno A, B e AB. Raramente, dopo un trattamento con Ig e.v. a dosi elevate, puĂ² manifestarsi un’anemia emolitica che richiede trasfusioni.

Sono stati osservati aumenti dei livelli di creatinina sierica e/o insufficienza renale acuta.

Molto raramente: reazioni tromboemboliche come infarto miocardico, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa profonda.

Per le informazioni sulla sicurezza rispetto ad agenti infettivi, vedere il paragrafo 4.4. Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco http:// “ www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una- sospetta-reazione-avversa

Neohepatect 50 ui/ml soluzione per infusione: avvertenze per l’uso

Complicanze tromboemboliche sono state associate all’uso delle Ig e.v. normali. PerciĂ² si raccomanda cautela in particolare per i pazienti a rischio di eventi trombotici.

I pazienti devono essere tenuti costantemente sotto controllo per i titoli sierici degli anticorpi anti epatite B.

Alcune gravi reazioni avverse al farmaco possono essere dovute alla velocitĂ  di infusione. La velocitĂ  di infusione raccomandata nel paragrafo "4.2 modo di somministrazione" deve essere strettamente rispettata. I pazienti vanno controllati ed osservati attentamente durante tutto il periodo di infusione per evidenziare eventuali sintomi.

Alcune reazioni avverse possono verificarsi con maggiore frequenza:

in caso di elevata velocitĂ  di infusione

in pazienti con ipo- o agammaglobulinemia con o senza deficit di IgA. IpersensibilitĂ 

Le reazioni d’ipersensibilità vere sono rare.

neoHepatect contiene una piccola quantitĂ  di IgA. I soggetti con deficit di IgA possono sviluppare anticorpi anti IgA e possono avere reazioni anafilattiche in seguito alla somministrazione di componenti ematici che contengono IgA. Il medico, perciĂ², deve valutare il beneficio del trattamento con neoHepatect rispetto al potenziale rischio di reazioni di ipersensibilitĂ  al farmaco.

Raramente l’immunoglobulina umana anti epatite B puĂ² indurre una caduta della pressione arteriosa, con reazione anafilattica, anche in pazienti che avevano tollerato precedenti trattamenti con immunoglobuline.

Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico richiede l’interruzione immediata della somministrazione. In caso di shock intraprendere il trattamento clinico standard per la terapia dello shock.

Interferenze con test sierologici

Dopo iniezione dell’immunoglobulina, l’aumento transitorio dei vari tipi di anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente puĂ² determinare risultati falsi positivi nei test sierologici.

La trasmissione passiva di anticorpi verso antigeni eritrocitari quali A, B e D puĂ² causare interferenze con alcuni test sierologici per gli anticorpi eritrocitari, ad esempio il test dell’antiglobulina diretto (test di Coombs diretto).

Agenti trasmissibili

Le misure standard per prevenire le infezioni causate dall’uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool plasmatici per individuare la presenza di marcatori specifici di infezione, e l’inclusione di passaggi di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione dei virus. Ciononostante, quando si somministrano prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilitĂ  di trasmissione di agenti infettivi non puĂ² essere esclusa completamente. CiĂ² riguarda anche virus sconosciuti o emergenti e altri agenti patogeni.

Le misure messe in atto sono considerate efficaci nei confronti dei virus incapsulati come il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV) e il virus dell’epatite C (HCV). Le misure adottate possono risultare di limitata efficacia per virus non capsulati come il virus dell’epatite A (HAV) e il parvovirus B19.

Vi sono esperienze cliniche rassicuranti relative alla mancata trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con immunoglobuline e si presume inoltre che il contenuto di anticorpi contribuisca in modo notevole alla sicurezza virale.

Ăˆ fortemente consigliato che, ogni volta che neoHepatect viene somministrato ad un paziente, il nome ed il numero di lotto del prodotto vengano registrati per mantenere una legame tra il paziente ed il lotto del prodotto.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco