Niuliva: effetti collaterali e controindicazioni

Niuliva: effetti collaterali e controindicazioni

Niuliva 250 ui/ml soluzione per infusione (Immunoglobulina Umana Antiepatite B) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Niuliva è indicato per:

Prevenzione della reinfezione da epatite B dopo trapianto di fegato per insufficienza epatica da virus dell’epatite B durante la fase di mantenimento in pazienti non recidivanti.

Immunoprofilassi dell’epatite B

In caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati (incluse le persone con stato vaccinale incompleto o sconosciuto).

In pazienti in emodialisi, fino a quando la vaccinazione non diventi efficace.

In neonati da madri portatrici del virus dell’epatite B.

In soggetti che dopo la vaccinazione non hanno mostrato una risposta immune (anticorpi anti-HB non misurabili) e per quanti necessitano una prevenzione continua, dato il rischio costante di essere infettati da epatite B.

Niuliva 250 ui/ml soluzione per infusione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Niuliva 250 ui/ml soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Niuliva 250 ui/ml soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Niuliva 250 ui/ml soluzione per infusione: controindicazioni

Ipersensibilità ad uno qualsiasi dei componenti.

(Vedere le avvertenze speciali sugli eccipienti, intolleranza al fruttosio, paragrafo 4.4.). Ipersensibilità alle immunoglobuline umane.

Niuliva 250 ui/ml soluzione per infusione: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Occasionalmente possono verificarsi reazioni avverse quali brividi, cefalea, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e moderata lombalgia.

Raramente, le immunoglobuline umane causano un brusco abbassamento della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità ad una precedente somministrazione.

Con la somministrazione di immunoglobuline umane sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile, casi isolati di anemia emolitica/emolisi reversibile e rari casi di reazioni cutanee temporanee.

È stato osservato un aumento del livello sierico di creatinina e/o insufficienza renale acuta.

Molto raramente: reazioni tromboemboliche quali infarto del miocardio, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa profonda.

In merito alla sicurezza riguardante gli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4. Tabella riassuntiva degli eventi avversi

Gli eventi avversi catalogati in accordo alla Classificazione sistemica organica MedDRA sono riassunti nella tabella seguente.

Le frequenze sono state determinate usando i seguenti criteri:

molto comune (>1/10)

– comune (>1/100, <1/10)

– non comune (>1/1.000, <1/100)

– raro (>1/10.00, <1/1.000)

– molto raro (<1/10.000)

non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

All’interno di ciascuna categoria di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente.

Frequenza degli effetti indesiderati negli studi clinici con Niuliva

Classificazione sistemica organica Effetto indesiderato Frequenza
Disordini gastrointestinali Secchezza delle fauci Non comune
Disordini vascolari Ipotensione Non comune

Popolazione pediatrica

Nessun bambino è stato inserito nei precedenti o negli attuali studi clinici condotti con Niuliva. Si prevede che gli stessi eventi avversi indicati per gli adulti possano comparire nella popolazione pediatrica.

Niuliva 250 ui/ml soluzione per infusione: avvertenze per l’uso

olo

Ogni ml di questo prodotto medicinale contiene 50 mg di sorbitolo. I pazienti con rari problemi ereditari d’intolleranza al fruttosio non devono prendere questo medicinale.

Nei neonati e nei bambini piccoli fino all’età dello svezzamento, l’intolleranza ereditaria al fruttosio (IEF) potrebbe non essere già stata diagnosticata e la somministrazione di Niuliva può causare gravi reazioni. Quando il trattamento in neonati e bambini piccoli (soprattutto fino allo svezzamento) è ritenuto appropriato, si deve fare attenzione prima e durante la somministrazione di Niuliva per il contenuto di sorbitolo presente nel prodotto. Ciò è particolarmente importante quando è necessaria più di una somministrazione per raggiungere il livello anticorpale protettivo.

In tutti i pazienti in caso di somministrazione accidentale e sospetta intolleranza al fruttosio, la somministrazione deve essere immediatamente sospesa, la normale glicemia deve essere ristabilita e la funzione degli organi deve essere stabilizzata tramite terapia intensiva.

Non si prevedono interferenze con la determinazione della glicemia.

Complicazioni tromboemboliche sono state associate all’uso di IVIg normali. Perciò, si raccomanda cautela soprattutto nei pazienti con fattori di rischio trombotico.

I pazienti devono essere controllati regolarmente per i livelli sierici di anticorpi anti-HBs.

Alcune reazioni avverse da farmaci gravi possono essere correlate alla velocità d’infusione. La velocità d’infusione raccomandata nel paragrafo “4.2. Posologia e modo di somministrazione” va seguita scrupolosamente. Durante il tempo dell’infusione i pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservati per l’insorgenza di qualsiasi sintomo.

Alcune reazioni avverse possono verificarsi più frequentemente

in caso di velocità d’infusione elevata,

in pazienti con ipo- o agammaglobulinemia con o senza deficit di IgA.

Sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta in pazienti sottoposti a terapia con IVIg, specialmente in pazienti che sono predisposti ad insufficienza renale acuta o in coloro che presentano insufficienza renale. Si consiglia di controllare la funzione renale prima di somministrare Niuliva e ad intervalli adeguati dopo la somministrazione. In caso di insufficienza renale, si dovrà esprimere un giudizio clinico per determinare se la velocità di infusione di Niuliva va ridotta o sospesa.

Lesione acuta polmonare legata alla trasfusione (TRALI) sono state segnalate in pazienti che ricevono IVIg. Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per le reazioni avverse polmonari.

Vere reazioni d’ipersensibilità sono rare. I pazienti devono essere informati sui primi segni delle reazioni d’ipersensibilità, quali orticaria, orticaria diffusa, senso di costrizione al torace, sibilo, ipotensione e anafilassi. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e gravità dell’effetto collaterale.

Niuliva contiene una piccola quantità di IgA. Le persone che hanno deficit di IgA hanno il rischio di sviluppare anticorpi anti-IgA e possono avere reazioni anafilattiche dopo somministrazione di derivati del sangue contenente IgA. Il medico deve perciò valutare il beneficio di un trattamento con Niuliva contro il potenziale rischio di reazioni d’ipersensibilità.

Raramente, l’immunoglobulina umana antiepatite B può causare un brusco abbassamento della pressione con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato precedenti trattamenti con immunoglobuline.

Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico richiede l’immediata sospensione della somministrazione. In caso di shock, adottare il trattamento medico standard per lo shock.

La Sindrome di Meningite Asettica (AMS) si è manifestata in associazione con trattamento di IVIg. L’interruzione del trattamento con IVIg ha portato a remissione di AMS entro pochi giorni senza postumi. La sindrome di solito inizia entro poche ore fino ai 2 giorni dopo il trattamento con IVIg. Gli studi sul liquido cerebro-spinale sono spesso positivi con pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm3, prevalentemente della serie granulocitaria e livelli elevati di proteine, fino a diverse centinaia di mg/dl. La meningite asettica può verificarsi più frequentemente in associazione con alte dosi (10.000 U.I./kg) di Niuliva.

I prodotti IVIg possono contenere gruppi di anticorpi del sangue che possono agire da emolitici ed indurre in vivo il rivestimento dei globuli rossi con immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coomb) e, raramente, emolisi. L’anemia emolitica si può sviluppare in seguito a terapia di IVIg dovuta all’aumento di captazione di globuli rossi. I soggetti che ricevono delle IVIg devono essere monitorati per segni clinici e sintomi di emolisi. Anemia emolitica può svilupparsi dopo un trattamento con alte dosi di Niuliva.

Misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall’uso di medicinali preparati da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei lotti di plasma per individuare l’eventuale presenza di marker d’infezione e l’inclusione di passaggi produttivi efficaci per l’inattivazione/rimozione di virus. Nonostante ciò, quando sono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere un agente infettivo non può essere completamente esclusa. Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti ed altri agenti patogeni.

Le misure che sono state prese sono considerate efficaci per virus capsulati come HIV, HBV e HCV, e per virus non capsulati, come HAV. Le misure adottate possono essere di valore limitato per i virus non capsulati come il parvovirus B19.

Esiste una esperienza clinica rassicurante in merito alla mancata trasmissione di epatite A o di parvovirus B19 con immunoglobuline e si ritiene che il contenuto anticorpale dia un importante contributo alla sicurezza virale.

È fortemente consigliato che, ogni qualvolta si somministri Niuliva ad un paziente, il nome ed il numero di lotto del prodotto siano registrati per mantenere un legame tra il paziente ed il lotto del prodotto.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco