Rozicel: effetti collaterali e controindicazioni

Rozicel: effetti collaterali e controindicazioni

Rozicel compresse (Cefprozil) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

ROZICEL è indicato per il trattamento delle seguenti infezioni sostenute da batteri sensibili:

Infezioni delle vie aeree superiori comprese faringite, tonsillite, sinusite e otite media.

Infezioni delle vie aeree inferiori comprese bronchite e polmonite.

– Infezioni della cute ed annessi.

– Infezioni non complicate delle vie urinarie, compresa la cistite acuta.

Esami colturali e test di sensibilità dovrebbero essere effettuati, se necessari, per valutare la sensibilità del germe infettante al cefprozil.

Rozicel compresse: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Rozicel compresse ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Rozicel compresse, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Rozicel compresse: controindicazioni

ROZICEL è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. E’ inoltre controindicato nei soggetti con ipersensibilità alle cefalosporine o a sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico (vedere p. 4.4).

Per la presenza di aspartame, la sospensione orale, nei due dosaggi, è controindicata in caso di fenilchetonuria.

Rozicel compresse: effetti collaterali

Le reazioni avverse più comunemente riscontrate sono le seguenti:

Gastrointestinali: diarrea (2,9%), nausea (3,5%), vomito (1%) e dolore addominale (1%).

Epatobiliari: innalzamento dei valori delle SGOT (2%), SGPT (2%), fosfatasi alcalina (0,2%) e bilirubina (<0,1%). Come con alcune penicilline ed altre cefalosporine, raramente si è evidenziato ittero colestatico.

Ipersensibilità : eritema (0,9%) ed orticaria (0,1%). Tali reazioni sono state riportate più frequentemente nei bambini che negli adulti. I segni ed i sintomi possono manifestarsi pochi giorni dopo l’inizio della terapia e cessano pochi giorni dopo la sua conclusione.

Sistema nervoso centrale: vertigini (1%). Iperattività, cefalea, irritabilità, insonnia, stato confusionale e sonnolenza, (<1%) Tutte queste reazioni sono risultate reversibili dopo la sospensione della terapia.

Ematopoietiche: temporanea leucocitopenia (0,2%) ed eosinofilia (2,3%). Raramente si è osservato un aumento del tempo di protrombina.

Renali: lieve innalzamento dei valori di azotemia (0,1%) e di creatininemia (0,1%).

Altri: eritema da pannolino e superinfezione (1,5%), prurito genitale e vaginite (1,6).

Raramente e indipendentemente dalla relazione causale con cefprozil, si sono osservati i seguenti eventi: anafilassi, angioedema, febbre, malattia da siero, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, trombocitopenia, colite, anche pseudomembranosa.

Rozicel compresse: avvertenze per l’uso

Prima di istituire la terapia con ROZICEL, si deve attentamente valutare che il paziente non sia risultato precedentemente ipersensibile alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri farmaci.

Deve essere usata cautela nel somministrare il farmaco a pazienti sensibili alle penicilline, poiché è stata chiaramente dimostrata sensibilità crociata tra antibiotici beta‑lattamici che può manifestarsi sino al 10% dei pazienti con storia di allergia alle penicilline. In caso di reazione allergica al ROZICEL, la terapia deve essere interrotta. Le reazioni acute gravi da ipersensibilità possono richiedere misure di emergenza.

Il trattamento con antibatterici altera la normale flora batterica del colon e può permettere la crescita eccessiva di clostridi. Studi clinici indicano che una tossina prodotta dal Clostridium difficile è la principale causa di colite associata ad antibiotici.

Coliti pseudomembranose, variabili da lievi a gravissime, sono state riscontrate con quasi tutti gli antibiotici. È pertanto importante considerare questa diagnosi in pazienti che presentano diarrea nel corso di trattamento con antibiotici.

In caso di diagnosi di colite, devono essere adottate adeguate misure di trattamento.

Si consiglia la valutazione della funzionalità renale prima e durante la terapia, specie nei pazienti gravi.

Pazienti con insufficienza renale nota o sospetta, devono essere sottoposti ad attenta osservazione clinica e test di laboratorio prima e durante la terapia.

La dose giornaliera totale di ROZICEL deve essere ridotta nei pazienti con disfunzione renale severa (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min) a causa delle concentrazioni plasmatiche di antibiotico più elevate e/o prolungate del normale. Le cefalosporine, compreso ROZICEL, devono essere somministrate con cautela a pazienti in contemporaneo trattamento con potenti diuretici, in quanto sospettate di peggiorare la funzionalità renale.

L’uso prolungato di ROZICEL può indurre lo sviluppo di ceppi batterici resistenti. Un’attenta osservazione del paziente è indispensabile. Se durante la terapia interviene una superinfezione devono essere prese le misure del caso. ROZICEL dovrebbe essere prescritto con cautela in soggetti con anamnesi di disturbi gastrointestinali, in particolare coliti.

La sospensione orale contiene sodio benzoato che è un leggero irritante della pelle, degli occhi e della mucose; può aumentare il rischio di ittero nei neonati.

La sospensione contiene, inoltre, saccarosio: il prodotto va, pertanto, utilizzato con cautela in caso di intolleranza ereditaria al fruttosio, nella sindrome di malassorbimento glucosio-galattosio e nella deficienza sucrasi-isomatasi. Della presenza di saccarosio si deve tenere conto per la somministrazione a soggetti diabetici o che seguano regimi dietetici ipocalorici.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco