Sinertec: effetti collaterali e controindicazioni

Sinertec: effetti collaterali e controindicazioni

Sinertec 20 mg/6 mg compresse (Enalapril Maleato + Idroclorotiazide) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Ipertensione essenziale che non puĂ² essere adeguatamente trattata con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina in monoterapia.

Sinertec 20 mg/6 mg compresse: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Sinertec 20 mg/6 mg compresse ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Sinertec 20 mg/6 mg compresse, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Sinertec 20 mg/6 mg compresse: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Compromissione renale severa (clearance della creatinina ?30 mL/min).

Anuria.

Anamnesi di edema angioneurotico associato a precedente trattamento con un ACE-inibitore.

Angioedema ereditario o idiopatico.

IpersensibilitĂ  a medicinali sulfonamide-derivati.

Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafì 4.4 e 4.6).

Compromissione epatica severa.

L’uso concomitante di Sinertec con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR <60 mL/min/1.73 m2) (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

L’associazione con sacubitril/valsartan a causa dell’aumentato rischio di angioedema. Non somministrare Sinertec entro 36 ore dal passaggio a sacubitril/valsartan o da sacubitril/valsartan, un medicinale contenente un inibitore della neprilisina (vedere paragrafì 4.4 e 4.5).

Sinertec 20 mg/6 mg compresse: effetti collaterali

Sinertec è generalmente ben tollerato. Negli studi clinici, gli effetti indesiderati sono stati generalmente lievi e transitori e nella maggior parte dei casi non hanno richiesto un’interruzione della terapia.

Gli effetti indesiderati piĂ¹ comuni segnalati durante gli studi clinici con Sinertec sono stati cefalea e tosse.

I seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati con Sinertec, enalapril da solo o idroclorotiazide da sola durante gli studi clinici o dopo la commercializzazione del medicinale:

Tabella 1. Effetti indesiderati di Sinertec

Classificazione per sistemi e organi Molto comune (?1/10) Comune (?1/100,
<1/10)
Non comune (?1/1.000,
<1/100)
Raro (?1/10.000,
<1/1.000)
Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose)
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia (comprese anemia aplastica ed emolitica) Neutropenia, diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione del midollo osseo, leucopenia, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni
Patologie endocrine Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipokaliemia, aumento del colesterolo, aumento dei trigliceridi, iperuricemia Ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4), ipomagnesiemia
, gotta**
Aumento del glucosio ematico Ipercalcemi a (vedere paragrafo 4
.4)
Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici Cefalea, depressione, sincope, alterazione del gusto Confusione, sonnolenza, insonnia, nervosismo, parestesie, vertigini, diminuzione della libido** Alterazioni dell’attività onirica, disturbi del sonno, paresi (dovuta ad ipokaliemia)
Patologie dell’occhio Visione offuscata
Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito
Patologie cardiache e vascolari Capogiro Ipotensione, ipotensione ortostatica, disturbi del ritmo cardiaco, angina pectoris, tachicardia Vampate, palpitazioni, infarto del
miocardio o accidente cerebrovascolar e*, possibilmente secondari a ipotensione eccessiva in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)
Fenomeno di Raynaud
Classificazione per sistemi e organi Molto comune (?1/10) Comune (?1/100,
<1/10)
Non comune (?1/1.000,
<1/100)
Raro (?1/10.000,
<1/1.000)
Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Dispnea Rinorrea, mal di gola e raucedine, broncospasmo/a sma Infiltrati polmonari, sofferenza respiratoria (incluse polmonite ed edema polmonare), rinite, alveolite allergica/polmonit e eosinofila
Patologie gastrointestinali Nausea Diarrea, dolore addominale Ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stipsi, anoressia, irritazioni gastriche, bocca secca, ulcera peptica, flatulenza** Stomatite/ulcerazi oni aftose, glossite Angioedem a intestinale
Patologie Insufficienza
epatobiliari epatica, necrosi
epatica
(potenzialmente
fatale), epatite –
epatocellulare o
colestatica, ittero,
colecistite (in
particolare in
pazienti con
colelitiasi
preesistente)
Patologie della cute Eruzione Diaforesi, Eritema Ăˆ stato segnalato un
e del tessuto cutanea prurito, multiforme, complesso
sottocutaneo (esantema) orticaria, sindrome di sintomatologico che
ipersensibilitĂ / alopecia Stevens-Johnson, puĂ² includere alcune
edema dermatite o tutte le seguenti
angioneurotico esfoliativa, condizioni: febbre,
: sono stati necrolisi sierosite, vasculite,
segnalati epidermica mialgia/miosite,
edema tossica, porpora, artralgia/artrite,
angioneurotico lupus eritematoso positivitĂ  per gli
del volto, delle cutaneo, anticorpi antinucleo,
estremitĂ , delle eritroderma, VES elevata,
labbra, della pemfigo eosinofilia e
lingua, della leucocitosi.
Possono
glottide e/o verificarsi eruzione
della laringe cutanea,
(vedere fotosensibilitĂ  o altre
paragrafo 4.4) manifestazioni
dermatologiche
Patologie del Crampi Artralgia**
sistema muscolari***
muscoloscheletrico
e del tessuto
connettivo
Patologie renali e Disfunzione Oliguria, nefrite
urinarie renale, interstiziale
insufficienza
renale,
proteinuria
Classificazione per sistemi e organi Molto comune (?1/10) Comune (?1/100,
<1/10)
Non comune (?1/1.000,
<1/100)
Raro (?1/10.000,
<1/1.000)
Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Impotenza Ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Dolore toracico, stanchezza Malessere, febbre
Esami diagnostici Iperkaliemia, aumenti della creatinina sierica Aumenti della uremia, iponatremia Aumenti degli enzimi epatici, aumenti della bilirubinemia.

* I tassi d’incidenza sono stati confrontabili con quelli riportati nei gruppi di controllo attivo e placebo negli studi clinici.

** Osservati soltanto con dosi di idroclorotiazide da 12,5 mg e 25 mg.

*** La frequenza dei crampi muscolari definita comune si riferisce a dosi di idroclorotiazide da

12,5 mg e 25 mg, mentre la frequenza dell’evento è definita non comune quando si riferisce a dosi da 6 mg di idroclorotiazide.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra idroclorotiazide e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche paragrafì 4.4. e 5.1).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa .

Sinertec 20 mg/6 mg compresse: avvertenze per l’uso

ril maleato-Idroclorotiazide

Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico

L’ipotensione sintomatica è osservata raramente nei pazienti ipertesi senza complicanze. In pazienti ipertesi trattati con Sinertec, è piĂ¹ probabile che si verifichi ipotensione sintomatica in caso di deplezione della volemia del paziente, ad es., a seguito di terapia con diuretici, dieta iposodica, diarrea o vomito (vedere paragrafì 4.5 e 4.8). In questi pazienti la misurazione regolare degli elettroliti sierici deve essere eseguita a intervalli appropriati. Si deve rivolgere particolare attenzione ai pazienti con malattia ischemica cardiaca o cerebrovascolare nei quali una eccessiva ipotensione puĂ² provocare infarto del miocardio o un accidente cerebrovascolare. Ăˆ stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti ipertesi con insufficienza cardiaca associata o meno a insufficienza renale.

Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere sottoposto a infusione endovenosa con soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che possono essere somministrate solitamente senza difficoltĂ  dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia.

Compromissione della funzione renale

Sinertec non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina

?80 mL/min e >30 mL/min) finchè la titolazione dell’enalapril abbia mostrato la necessità della dose presente in questa formulazione (vedere paragrafo 4.2).

Alcuni pazienti ipertesi senza un’apparente malattia renale preesistente, hanno sviluppato aumenti dell’azotemia e della creatinina sierica quando l’enalapril è stato somministrato in concomitanza a un diuretico (vedere Avvertenze specìalì e precauzìonì d’ìmpìego, Enalaprìl Maleato, Compromìssìone della funzìone renale; Idroclorotìazìde, Compromìssìone della funzìone renale al paragrafo 4.4). Se questo si verifica, la terapia con Sinertec deve essere sospesa. Questa circostanza deve far pensare alla possibilità di una stenosi dell’arteria renale di base (vedere Avvertenze specìalì e precauzìonì d’ìmpìego, Enalaprìl Maleato, Ipertensìone renovascolare al paragrafo 4.4).

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzione renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafì 4.5 e 5.1).

Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciĂ² deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzione renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

Iperkaliemia

L’associazione dell’enalapril con un diuretico a basso dosaggio non puĂ² escludere la possibilitĂ  che si verifichi un’iperkaliemia (vedere Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego, Enalapril maleato, Iperkaliemia al paragrafo 4.4).

Litio

Generalmente l’associazione di litio con enalapril e diuretici non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).

Lattosio

Sinertec contiene meno di 200 mg di lattosio per compressa. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Enalapril maleato

Stenosi aortica/Cardiomiopatia ipertrofica

Come tutti i vasodilatatori, gli ACE-inibitori devono essere somministrati con cautela a pazienti con ostruzione del tratto di deflusso del ventricolo sinistro e devono essere evitati in caso di shock cardiogeno e ostruzione significativa dal punto di vista emodinamico.

Compromissione della funzione renale

L’insufficienza renale è stata riportata in associazione con l’enalapril e si è verificata principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca severa o malattia renale di base, inclusa la stenosi dell’arteria renale. Se riconosciuta tempestivamente e adeguatamente trattata, l’insufficienza renale associata alla terapia con enalapril è usualmente reversibile (vedere paragrafo 4.2 e Avvertenze specìalì e precauzìonì d’ìmpìego, Enalaprìl maleato-Idroclorotìazìde, Compromìssìone della funzìone renale; Idroclorotìazìde, Compromìssìone della funzìone renale al paragrafo 4.4).

Ipertensione renovascolare

In pazienti affetti da stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria dell’unico rene funzionante trattati con ACE-inibitori c’è un rischio aumentato di ipotensione e insufficienza renale. La perdita della funzione renale puĂ² avere luogo con solo lievi alterazioni della creatinina sierica. In questi pazienti la terapia deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica e monitoraggio della funzione renale.

Trapianto di rene

Non vi è esperienza riguardante la somministrazione di enalapril in pazienti con trapianto di rene recente. Il trattamento con enalapril non è pertanto raccomandato.

Pazienti in emodialisi

L’uso di enalapril non è indicato in pazienti che richiedono dialisi per insufficienza renale.

Sono state riportate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (ad es., AN 69®) e trattati allo stesso tempo con un ACE-inibitore. Per tali pazienti si deve prendere in considerazione l’uso di un diverso tipo di membrana dialitica o una classe differente di agenti antiipertensivi.

Insufficienza epatica

Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati con una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. Il meccanismo di tale sindrome non è noto. I pazienti che assumono ACE-inibitori e sviluppano ittero o marcati aumenti

degli enzimi epatici devono interrompere l’ACE-inibitore ed essere sottoposti ad adeguato follow-up medico (vedere Avvertenze specìalì e precauzìonì d’ìmpìego, Idroclorotìazìde, Malattìa epatìca al paragrafo 4.4).

Neutropenia/Agranulocitosi

In pazienti trattati con ACE-inibitori sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e privi di altri fattori di complicazione, la neutropenia si verifica raramente. L’enalapril deve essere utilizzato con estrema cautela in pazienti con malattia vascolare del collageno, terapia immunosoppressiva, trattamenti con allopurinolo o procainamide o un’associazione di questi fattori di complicazione, specie se vi è una preesistente compromissione della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che in alcuni casi non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. In caso di utilizzazione di enalapril in questi pazienti si consiglia il monitoraggio periodico della conta dei leucociti e i pazienti devono essere istruiti a riportare qualsiasi segno di infezione.

Iperkaliemia

In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso enalapril, sono stati osservati aumenti del potassio sierico. Fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia comprendono insufficienza renale, peggioramento della funzione renale, etĂ  (> 70 anni), diabete mellito, eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (ad es., spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio; o assunzione di altri medicinali associati con aumenti di potassio sierico (ad es., eparina, prodotti contenenti trimetoprim come cotrimossazolo). Soprattutto in pazienti con funzione renale compromessa, l’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali che possono aumentare il potassio sierico, puĂ² portare a un aumento significativo del potassio sierico. L’iperkaliemia puĂ² causare aritmie gravi, talvolta fatali. Se si ritiene adeguato l’uso concomitante di enalapril e uno qualsiasi dei medicinali suddetti, questi devono essere usati con cautela e con frequente monitoraggio del potassio sierico (vedere Avvertenze specìalì e precauzìonì d’ìmpìego, Enalaprìl maleato-Idroclorotìazìde, Iperkalìemìa; Idroclorotìazìde, Effettì metabolìcì ed endocrìnì al paragrafo 4.4 e Interazìonì con altrì medìcìnalì e altre forme d’ìnterazìone al

paragrafo 4.5).

Ipoglicemia

I pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina che iniziano la terapia con un ACE- inibitore devono essere avvisati di controllare attentamente se si verifica ipoglicemia, specie durante il primo mese di uso concomitante (vedere Avvertenze specìalì e precauzìonì d’ìmpìego, Idroclorotìazìde, Effettì metabolìcì ed endocrìnì aì paragrafì 4.4 e 4.5).

IpersensibilitĂ /Edema angioneurotico

Edema angioneurotico del viso, delle estremitĂ , delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe è stato riportato in pazienti trattati con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, incluso l’enalapril maleato. Questo puĂ² verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. In tali casi, Sinertec deve essere prontamente sospeso e si deve istituire un appropriato monitoraggio per assicurarsi della completa risoluzione dei sintomi prima di dimettere il paziente. Perfino nei casi in cui l’edema è limitato alla sola lingua, senza sofferenza respiratoria, i pazienti possono richiedere un’osservazione prolungata in quanto il trattamento con antistaminici e cortisonici puĂ² non essere sufficiente.

Molto raramente, sono stati riportati decessi causati da angioedema associato con edema laringeo o edema della lingua. Nei pazienti in cui risultano coinvolte la lingua, la glottide o la laringe, è probabile che si verifichi ostruzione delle vie respiratorie, soprattutto in quelli con anamnesi positiva per interventi chirurgici alle vie respiratorie. Qualora ci sia il coinvolgimento di lingua, glottide o laringe, che causa probabilmente un’ostruzione delle vie aeree, deve essere prontamente somministrata un’appropriata terapia come adrenalina 1:1000 sottocute (da 0,3 mL a 0,5 mL) e/o deve essere assicurato il mantenimento della pervietà delle vie aeree.

Nei pazienti di razza nera trattati con ACE-inibitori è stata riportata un’incidenza piĂ¹ elevata di angioedema rispetto ai pazienti di razza bianca. Sembra comunque che in generale i pazienti di razza nera abbiano un rischio aumentato di angioedema.

Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori, possono essere maggiormente a rischio di angioedema durante il trattamento con un ACE-inibitore (vedere anche paragrafo 4.3).

I pazienti che ricevono la somministrazione concomitante di un ACE-inibitore e di una terapia con un inibitore di mTOR (bersaglio della rapamicina nei mammiferi) (ad es., temsirolimus, sirolimus, everolimus) possono avere un rischio aumentato di angioedema.

I pazienti che ricevono una terapia concomitante con un ACE inibitore e un inibitore della neprilisina (ad es. sacubitril, racecadotril) possono avere un rischio aumentato di angioedema (vedere

paragrafo 4.5). L’associazione di enalapril con sacubitril/valsartan è controindicata a causa dell’aumentato rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.3). La terapia con sacubitril/valsartan non deve essere iniziata prima di 36 ore dall’assunzione dell’ultima dose di terapia con enalapril. Se viene interrotto il trattamento con sacubitril/valsartan, la terapia con enalapril non deve essere iniziata prima di 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafì 4.3 e 4.5).

Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione agli imenotteri

Raramente, pazienti in terapia con ACE-inibitori hanno riportato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali, durante desensibilizzazione con veleno di imenotteri. Queste reazioni sono state evitate interrompendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori prima di ogni desensibilizzazione.

Reazioni anafilattoidi in corso di aferesi LDL

Raramente i pazienti in terapia con ACE-inibitori hanno riportato reazioni anafilattiche potenzialmente fatali durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destran solfato. Queste reazioni sono state evitate con l’interruzione temporanea della terapia con ACE-inibitori prima di ogni seduta di aferesi.

Tosse

Con l’impiego degli ACE-inibitori è stata riportata tosse. Tipicamente la tosse è non produttiva, persistente e si risolve con la sospensione della terapia. La tosse indotta da ACE-inibitori deve essere presa in considerazione nella diagnosi differenziale della tosse.

Chirurgia/Anestesia

L’enalapril blocca la formazione di angiotensina II e, quindi, compromette la capacitĂ  di compenso attraverso il sistema renina-angiotensina dei pazienti sottoposti a interventi di alta chirurgia o ad anestesia con agenti che provocano ipotensione. L’ipotensione che si manifesta a causa di questo meccanismo puĂ² essere corretta mediante espansione della volemia (vedere paragrafo 4.5).

Gravidanza

La terapia con ACE-inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafì 4.3 e 4.6).

Differenze etniche

Come con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, l’enalapril è apparentemente meno efficace nel diminuire la pressione arteriosa nei neri che nei non-neri, possibilmente a causa di una maggiore prevalenza di una condizione di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.

Idroclorotiazide

Compromissione della funzione renale

I tiazidici possono non essere i diuretici appropriati per il trattamento dei pazienti con compromissione renale e sono inefficaci a valori di

clearance

della creatinina di 30 mL/min o meno (cioè, insufficienza renale moderata o severa) (vedere paragrafo 4.2 e Avvertenze specìalì e precauzìonì d’ìmpìego, Enalaprìl maleato-Idroclorotìazìde, Compromìssìone della funzìone renale; Enalaprìl maleato, Compromìssìone della funzìone renale al paragrafo 4.4).

Malattia epatica

I tiazidici devono essere impiegati con cautela in pazienti con funzione epatica compromessa o malattia epatica progressiva, poiché lievi alterazioni del bilancio idroelettrolitico possono precipitare in coma epatico (vedere Avvertenze specìalì e precauzìonì dì ìmpìego, Enalaprìl maleato, Insuffìcìenza epatìca al paragrafo 4.4).

Effetti metabolici ed endocrini

La terapia con tiazidici puĂ² alterare la tolleranza al glucosio. PuĂ² rendersi necessario un aggiustamento della dose degli agenti antidiabetici, compresa l’insulina (vedere Avvertenze specìalì e precauzìonì dì ìmpìego, Enalaprìl maleato, Pazìentì dìabetìcì al paragrafo 4.4).

La terapia con diuretici tiazidici puĂ² essere associata con un aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi; tuttavia, alla dose di 12,5 mg di idroclorotiazide, sono stati riportati effetti minimi o non è stato riportato alcun effetto. Inoltre, in studi clinici con 6 mg di idroclorotiazide non sono stati riportati effetti clinicamente significativi su glucosio, colesterolo, trigliceridi, sodio, magnesio o potassio.

In alcuni pazienti la terapia tiazidica è stata associata allo sviluppo di iperuricemia e/o gotta. Questo effetto iperuricemico sembra essere correlato alla dose e non è clinicamente significativo alla dose di 6 mg di idroclorotiazide contenuta in Sinertec. Inoltre, l’enalapril puĂ² aumentare l’escrezione urinaria di acido urico e, quindi, attenuare l’effetto iperuricemico dell’idroclorotiazide.

Si deve eseguire una misurazione periodica degli elettroliti sierici a intervalli appropriati, come avviene per qualsiasi paziente trattato con diuretici.

I tiazidici (inclusa l’idroclorotiazide) possono causare squilibrio idroelettrolitico (ipokaliemia, iponatriemia e alcalosi ipocloremica). Segni di avvertimento di squilibrio idroelettrolitico sono xerostomia, sete, astenia, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore muscolare o crampi, fatica muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea e vomito.

Sebbene durante l’uso di diuretici tiazidici possa verificarsi ipokaliemia, la terapia concomitante con enalapril puĂ² ridurre l’ipokaliemia indotta da diuretici. Il rischio di ipokaliemia è massimo nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti con diuresi marcata, nei pazienti con inadeguata assunzione orale di elettroliti, e nei pazienti trattati con terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).

In pazienti edematosi in condizioni climatiche di alta temperatura puĂ² verificarsi iponatremia. Il deficit di cloruro è generalmente lieve e abitualmente non richiede trattamento.

I tiazidici possono diminuire l’escrezione di calcio urinario e causare un intermittente e leggero aumento del calcio sierico in assenza di disordini noti del metabolismo del calcio. L’ipercalcemia marcata puĂ² essere un segno di iperparatiroidismo latente. Il trattamento con tiazidici deve essere interrotto prima di testare la funzione paratiroidea.

I tiazidici hanno mostrato di aumentare l’escrezione urinaria del magnesio, che puĂ² dare luogo a ipomagnesemia.

Test anti-doping

L’idroclorotiazide contenuta in questo medicinale puĂ² dare un risultato positivo alle analisi dei test anti-doping.

IpersensibilitĂ 

Nei pazienti che assumono tiazidici, si possono manifestare reazioni di ipersensibilità in presenza o meno di anamnesi di allergia o asma bronchiale. Con l’uso dei tiazidici è stata riportata riacutizzazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico.

Cancro della pelle non melanoma

In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all’aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide assunta. L’effetto fotosensibilizzante dell’idroclorotiazidepotrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC.

I pazienti che assumono idroclorotiazide devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie. PuĂ² essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di idroclorotiazide nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Enalapril maleato-Idroclorotiazide

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzione renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafì 4.3, 4.4 e 5.1).

Altri agenti antiipertensivi

L’uso concomitante di questi farmaci puĂ² aumentare gli effetti ipotensivi di enalapril e idroclorotiazide. L’uso concomitante con nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori, puĂ² ulteriormente ridurre la pressione arteriosa.

Litio

Nel corso di somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche del litio e tossicitĂ  da litio. L’uso concomitante di diuretici tiazidici puĂ² aumentare ulteriormente i livelli del litio e aumentare il rischio di tossicitĂ  da litio con gli ACE-inibitori. L’uso di Sinertec con il litio non è raccomandato, ma se l’associazione è necessaria, si deve eseguire un attento monitoraggio dei livelli del litio sierico (vedere paragrafo 4.4).

Farmaci antiinfiammatori non-steroidei inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi 2 (COX-2) Farmaci antiinfiammatori non-steroidei (FANS) inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi 2 (COX-2 inibitori) possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. Pertanto, l’effetto antiipertensivo di antagonisti del recettore dell’angiotensina II, ACE-inibitori o diuretici puĂ² essere attenuato dai FANS inclusi gli inibitori selettivi della COX-2.

La somministrazione concomitante di FANS (inclusi i COX-2 inibitori) e antagonisti del recettore dell’angiotensina II o ACE-inibitori ha un effetto additivo sull’aumento del potassio sierico e puĂ² dare luogo a deterioramento della funzione renale. Tale effetto è usualmente reversibile. Raramente puĂ² verificarsi insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con compromissione della funzione renale (come gli anziani o i pazienti che sono volume depleti, compresi quelli in terapia diuretica). Pertanto, l’associazione deve essere somministrata con cautela in pazienti con funzione renale compromessa.

Enalapril maleato

Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o altri medicinali che possono aumentare il potassio sierico

Gli ACE-inibitori attenuano la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es., spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio, i sostituti del sale contenenti potassio o altri medicinali che possono aumentare il potassio sierico (ad es., eparina, prodotti contenenti trimetoprim come cotrimossazolo) possono portare ad aumenti significativi del potassio sierico. Qualora si ritenesse appropriato l’uso concomitante di enalapril e di uno qualsiasi dei suddetti agenti, essi devono essere utilizzati con cautela e con un monitoraggio frequente del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4).

Diuretici (tiazidici o diuretici di ansa)

Il precedente trattamento con alte dosi di diuretici puĂ² dare luogo a deplezione della volemia e a rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con enalapril (vedere paragrafì 4.2 e 4.4). Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti dall’interruzione dei diuretici, dall’aumento della volemia o dall’assunzione di sali.

Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Anestetici

L’uso concomitante di alcuni medicinali anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori puĂ² risultare in un’ ulteriore riduzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).

Simpaticomimetici

I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE-inibitori (vedere paragrafo 4.5).

Antidiabetici

Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e medicinali antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) puĂ² causare un aumento dell’effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo effetto è sembrato verificarsi con maggiore probabilitĂ  durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafì 4.4 e 4.8).

Alcol

L’alcol aumenta l’effetto ipotensivo degli ACE-inibitori (vedere paragrafo 4.5).

Acido acetilsalicilico, trombolitici e betabloccanti

L’enalapril puĂ² essere somministrato con sicurezza in concomitanza ad acido acetilsalicilico (a dosi cardiologiche), trombolitici e betabloccanti.

Auroterapia

Reazioni nitritoidi (i cui sintomi includono arrossamento del volto, nausea, vomito e ipotensione) sono state riportate raramente in pazienti in terapia con oro per via iniettabile (aurotiomalato di sodio) e terapia concomitante con ACE-inibitori incluso l’enalapril.

Inibitori del bersaglio della rapamicina nei mammiferi (mTOR)

I pazienti che assumono una terapia concomitante con un inibitore di mTOR (ad es., temsirolimus, sirolimus, everolimus) possono avere un rischio aumentato di angioedema (vedere paragrafo 4.4).

Inibitori della neprilisina

I pazienti che ricevono una terapia concomitante con un ACE inibitore e un inibitore della neprilisina (ad es., sacubitril, racecadotril) possono avere un rischio aumentato di angioedema (vedere paragrafo 4.4). L’uso concomitante di enalapril con sacubitril/valsartan è controindicato poichĂ© l’inibizione concomitante della neprilisina e dell’ACE puĂ² aumentare il rischio di angioedema. La terapia con sacubitril/valsartan non deve essere iniziata prima di 36 ore dall’assunzione dell’ultima dose di terapia con enalapril. La terapia con enalapril non deve essere iniziata prima di 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

Idroclorotiazide

Miorilassanti non depolarizzanti

I tiazidici possono aumentare la sensibilitĂ  alla tubocurarina.

Alcol, barbiturici o analgesici oppioidi

PuĂ² verificarsi un potenziamento dell’ipotensione ortostatica (vedere paragrafo 4.5).

Antidiabetici (per via orale e insulina)

PuĂ² essere richiesto un aggiustamento del dosaggio del medicinale antidiabetico (vedere paragrafì 4.4 e 4.8).

Resine di colestiramina e colestipolo

La presenza di resine a scambio anionico interferisce con l’assorbimento dell’idroclorotiazide. Singole dosi di resine di colestiramina o colestipolo legano l’idroclorotiazide e ne riducono l’assorbimento dal tratto gastrointestinale fino all’85% e al 43%, rispettivamente.

Medicinali che provocano un allungamento dell’intervallo QT (per es., chinidina, procainamide, amiodarone, sotalolo)

Aumento del rischio di torsioni di punta.

Glicosidi digitalici

L’ipokaliemia puĂ² sensibilizzare o aumentare la risposta del cuore agli effetti tossici della digitale (per es., aumento dell’irritabilitĂ  ventricolare).

Corticosteroidi, ACTH

Aumento della deplezione elettrolitica, in particolare della ipokaliemia.

Diuretici kaliuretici (per es., furosemide), carbenoxolone, o abuso di lassativi L’idroclorotiazide puĂ² aumentare la perdita di potassio e/o di magnesio.

Amine pressorie (per es., noradrenalina)

L’effetto delle amine pressorie puĂ² essere diminuito (vedere paragrafo 4.5).

Medicinali citostatici (per es., ciclofosfamide, metotrexato)

I tiazidici possono ridurre l’escrezione renale dei medicinali citotossici e potenziarne gli effetti mielosoppressori.

Popolazione pediatrica


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

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Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco