Ukidan: effetti collaterali e controindicazioni

Ukidan: effetti collaterali e controindicazioni

Ukidan (Urochinasi) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

L’urochinasi è indicata in tutte le forme di tromboembolia e di trombosi delle arterie e delle vene.

Ukidan: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Ukidan ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Ukidan, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Ukidan: controindicazioni

Diatesi emorragica nota; recente sanguinamento clinicamente rilevante; storie di emorragia cerebrale o di intervento chirurgico cerebrale o spinale negli ultimi due mesi; neoplasie intracraniche; retinopatia emorragica, soprattutto nei diabetici; importante e recente (meno di 10 giorni) trauma o intervento chirurgico; ipertensione grave; edema polmonare; endocardite batterica e pericardite; pancreatite acuta; ulcera gastrica o duodenale documentata negli ultimi 3 mesi; grave insufficienza renale; colite ulcerosa; varici esofagee, aneurisma arterioso, malformazioni arteriose o venose; puntura recente (ultimi 10 giorni) di un vaso sanguigno non comprimibile (p. es. vena succlavia o giugulare); stroke negli ultimi tre mesi; grave epatopatia, compresa cirrosi epatica, ipertensione portale ed epatite attiva; gravidanza, immediato periodo post-partum.

Ukidan: effetti collaterali

L’emorragia è l’effetto indesiderato più frequente e grave della terapia a base di urochinasi.

Nel corso della terapia fibrinolitica, soprattutto durante infusioni protratte per più di 48 ore, possono manifestarsi emorragie specialmente a livello della sede di perfusione.

Soltanto in rari casi sono stati segnalati fenomeni embolici acuti causati da frammenti del primitivo coagulo.

Eccezionalmente sono stati osservati episodi di emorragia gengivale, di porpora, di emorragia intestinale.

Durante la terapia con urochinasi si sono manifestati gravi sanguinamenti spontanei anche ad esito letale dovuti ad emorragia cerebrale.

Se si manifesta grave sanguinamento spontaneo l’infusione di urochinasi deve essere immediatamente interrotta e devono essere instaurate le opportune misure per ripristinare il volume ematico (plasma expanders); se la perdita ematica è stata abbondante è preferibile somministrare emazie concentrate invece di sangue intero. Il destrano non deve essere usato. In situazioni d’emergenza si può prendere in considerazione la somministrazione di un agente antifibrinolitico naturale come l’aprotinina o sintetico come l’acido epsilon-aminocaproico, sebbene il suo valore clinico nel controllo del sanguinamento dopo terapia con urochinasi non è stato documentato.

Nei casi di grave carenza dei fattori della coagulazione, è opportuno somministrare fibrinogeno umano o la frazione plasmatica o plasma intero.

Rispetto alla streptochinasi, l’urochinasi non ha proprietà antigeniche per l’uomo; comunque sono stati riferiti rari casi di reazioni allergiche lievi comprendenti broncospasmo e rash.

In attesa di sperimentare ulteriormente la sostanza, la possibilità di gravi reazioni allergiche, compresa l’anafilassi, deve essere tenuta in considerazione.

Il manifestarsi di eventuali reazioni febbrili alcune ore dopo l’iniezione di urochinasi è ascrivibile alla formazione di prodotti secondari di scissione dei coaguli di fibrina. In alcuni casi di trattamento di embolie polmonari è stato segnalato un abbassamento dell’ematocrito.

Una rapida lisi dei trombi dell’arteria coronarica può occasionalmente causare riperfusione atriale o aritmia ventricolare tale da richiedere un trattamento immediato.

Ukidan: avvertenze per l’uso

Particolari precauzioni devono essere osservate in pazienti con segni di vasculopatie cerebrali specie se ipertesi; in pazienti di età avanzata; durante il periodo mestruale; in pazienti con fibrillazione atriale. Prima di iniziare il trattamento e nel corso del trattamento con urochinasi, specialmente alle dosi più elevate, è necessario mantenere sotto controllo lo stato di coagulazione ematica ed in particolare della fibrinolisi (ematocrito, conta delle piastrine, tempo di trombinocoagulasi, tempo di Howell, tempo di lisi del coagulo di euglobulina, tasso del fibrinogeno e del plasminogeno).

Pertanto è necessario che la terapia fibrinolitica per via generale venga attuata da medici esperti, in ambiente ospedaliero,dotato di adeguate attrezzature di monitoraggio.

È possibile intervenire chirurgicamente, dopo sospensione del trattamento con urochinasi.

Lo stato clinico globale e l’anamnesi del paziente devono essere attentamente valutati prima di iniziare la terapia con urochinasi.

Durante il trattamento con urochinasi evitare qualsiasi iniezione intramuscolare.

I procedimenti arteriosi invasivi devono essere evitati prima e durante il trattamento in modo da ridurre al minimo il sanguinamento: se una puntura arteriosa è assolutamente indispensabile, deve essere eseguita da un medico esperto usando un’arteria radiale o brachiale piuttosto che una femorale; nella sede della puntura deve essere applicata una pressione per almeno 30 minuti (applicare una medicazione stretta) e la zona deve essere controllata frequentemente per evidenziare l’eventuale sanguinamento. I procedimenti invasivi venosi devono essere eseguiti attentamente ed il meno frequentemente possibile.

Uso pediatrico: la sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state ancora stabilite.

Avvertenze

Per la buona condotta del trattamento trombolitico è consigliabile effettuare ogni 6-12 ore il dosaggio del fibrinogeno.

Il rischio emorragico, teoricamente possibile con valori di fibrinogenemia inferiori a 100 mg/dl diventa notevole quando la fibrinogenemia raggiunge il valore di 60 mg/dl. Nel caso in cui l’urochinasi venga somministrata per un tempo superiore alle 12 ore è consigliabile controllare anche i seguenti parametri ematologici:

– tempo di lisi delle euglobuline;

– tempo di trombina;

– tasso del plasminogeno plasmatico.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco