Venimmunn: effetti collaterali e controindicazioni

Venimmunn: effetti collaterali e controindicazioni

Venimmun n 500 mg; venimmun n 2,5 g; venimmun n 5 g; venimmun n (Immunoglobulina Umana Normale) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Venimmun N viene usato nella terapia sostitutiva di disturbi da carenza anticorpale primaria e secondaria, e per la prevenzione e il trattamento di infezioni associate a queste condizioni. Oltre all’impiego nelle immunodeficienze primarie e secondarie, Venimmun N viene anche usato per modificare o controllare le risposte immunitarie individuali in diverse malattie, per esempio la porpora trombocitopenica idiopatica.

Sindromi da immunodeficienza primaria:

agammaglobulinemia ed ipogammaglobulinemia congenite;

deficit immunologici variabili;

gravi deficit immunologici combinati,

sindrome di Wiskott Aldrich.

Sindromi da immunodeficienza secondaria determinate da patologie di base quali, ad esempio, la leucemia linfocitica cronica.

Porpora trombocitopenica idiopatica (PTI), specialmente le forme acute dell’infanzia.

Venimmun n 500 mg; venimmun n 2,5 g; venimmun n 5 g; venimmun n: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Venimmun n 500 mg; venimmun n 2,5 g; venimmun n 5 g; venimmun n ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Venimmun n 500 mg; venimmun n 2,5 g; venimmun n 5 g; venimmun n, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Venimmun n 500 mg; venimmun n 2,5 g; venimmun n 5 g; venimmun n: controindicazioni

Intolleranza alle immunoglobuline omologhe, specialmente nei casi molto rari di carenza di IgA, quando sono rilevabili anticorpi contro le IgA.

Venimmun n 500 mg; venimmun n 2,5 g; venimmun n 5 g; venimmun n: effetti collaterali

Occasionalmente si osservano reazioni quali brividi, cefalea, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia e dolori dorsali.

Raramente le immunoglobuline possono causare ipotensione, e in casi isolati shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato alcuna sensibilità a seguito di precedenti somministrazioni.

In casi isolati, dopo somministrazione di dosi elevate di immunoglobuline 7S è stata osservata emolisi media o grave.

In singoli pazienti con patologie autoimmuni, è stato osservato un peggioramento della patologia all’inizio della terapia con dosi elevati di immunoglobuline, a volte con aumento della creatinina in caso di preesistente compromissione della funzione renale, che, pertanto, dovrebbe essere tenuta sotto controllo.

In casi isolati, specialmente in seguito alla somministrazione endovenosa di dosi elevate di immunoglobuline, sono stati descritti sintomi di meningite asettica quali forte cefalea, nausea, vomito, febbre, rigidità nucale, sensibilità alla luce ed eventualmente obnubilamento. Tali sintomi possono insorgere da poche ore ad alcuni giorni dopo l’infusione e sono risultati reversibili all’interruzione della terapia.

La frequenza e la gravità di alcune reazioni a farmaci possono essere collegate alla velocità di somministrazione. Quando si manifestano reazioni avverse si deve ridurre la velocità di somministrazione fino alla scomparsa dei sintomi oppure interrompere la somministrazione. Se le reazioni gravi persistono dopo l’interruzione dell’infusione è necessario un trattamento appropriato. Nel caso di reazioni anafilattiche o di shock, il trattamento deve seguire le raccomandazioni per la terapia dello shock.

Quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano non possono essere escluse totalmente malattie infettive dovute alla trasmissione di agenti patogeni. Tale concetto su applica anche ad eventuali patogeni sconosciuti.

La riduzione del rischio di trasmissione di agenti infettivi è attuata attraverso la rigorosa selezione dei donatori e delle donazioni e mediante processi di eliminazione e/o inattivazione inclusi nelle metodiche di produzione del Venimmun N.

Venimmun n 500 mg; venimmun n 2,5 g; venimmun n 5 g; venimmun n: avvertenze per l’uso

La somministrazione di dosaggi elevati richiede cautela nei pazienti a rischio di trombosi o con stenosi coronarica o con diatesi trombofilica.

Alcune gravi reazioni a farmaci possono essere collegate alla velocità di infusione. La velocità di infusione raccomandata al punto 4.2.2. deve essere strettamente seguita, ed il paziente deve essere monitorato ed osservato attentamente per eventuali sintomi per tutta la durata dell’infusione.

Si raccomanda inoltre di tenere sotto osservazione il paziente per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco