Azitrocin Zentiva cp 600 mg: Scheda Tecnica

Azitrocin Zentiva cp 600 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Azitrocin Zentiva cp 600 mg: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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AZITROMICINA ZENTIVA 600 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa rivestita con film contiene:

Principio attivo: azitromicina diidrato 628,85 mg pari a azitromicina base 600 mg.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Azitromicina Zentiva è indicato in monoterapia o in associazione alla rifabutina nella profilassi delle infezioni da Mycobacterium avium complex (MAC): infezioni opportunistiche che colpiscono soprattutto i pazienti affetti dal virus HIV in stadio avanzato.

Azitromicina Zentiva è indicato, in associazione all’etambutolo, nel trattamento delle infezioni da Mycobacterium avium complex (MAC) disseminate in pazienti affetti dal virus HIV in stadio avanzato.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Azitromicina Zentiva deve essere somministrato in un’unica dose giornaliera. Le compresse possono essere assunte indifferentemente a stomaco vuoto o dopo i pasti. L’assunzione di cibo prima dell’ingestione della compressa può attenuare gli eventuali effetti indesiderati di tipo gastrointestinale causati dall’azitromicina.

Adulti

Per la profilassi delle infezioni da MAC nei pazienti portatori del virus HIV, il dosaggio raccomandato è di 1.200 mg (2 compresse da 600 mg) in monosomministrazione giornaliera, una volta alla settimana.

Per il trattamento delle infezioni da MAC disseminate in pazienti affetti dal virus HIV in stadio avanzato, la dose raccomandata è di 600 mg una volta al giorno. L’azitromicina deve essere somministrata in associazione ad altri antimicobatterici che hanno mostrato un’attività in vitro contro la MAC, compreso l’etambutolo somministrato alle dosi raccomandate.

Anziani

Negli anziani viene usato lo stesso dosaggio dei pazienti adulti. Dato che i pazienti anziani possono essere pazienti con condizioni proaritmiche in atto, si raccomanda una particolare cautela dovuta al rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsione di punta (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego”).

Bambini

L’efficacia e la tollerabilità dell’azitromicina nella prevenzione delle infezioni da MAC nei bambini non sono state stabilite. l dati di farmacocinetica hanno evidenziato che con una dose di 20 mg/kg somministrata ai pazienti pediatrici si ottiene un’esposizione al farmaco simile a quella ottenuta nell’adulto con una dose di 1.200 mg, seppure con una C max maggiore.

Le compresse di Azitromicina Zentiva devono essere ingerite intere oppure divise qualora i pazienti avessero difficoltà nella deglutizione.

Alterata funzionalità renale

Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con alterazione della funzionalità renale da lieve a moderata (GFR 10 – 80 mI/min.) mentre bisogna avere cautela in quelli con grave compromissione (GFR < 10 mI/min.) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2)

Alterata funzionalità epatica

Nei pazienti con alterazione della funzionalità epatica da lieve a moderata può essere usato lo stesso dosaggio dei pazienti con funzionalità epatica normale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1 (Elenco degli eccipienti). L’uso del prodotto è controindicato nei pazienti con ipersensibilità all’eritromicina o ad uno qualsiasi degli antibiotici macrolidi o ketolidi.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Ipersensibilità

Come con l’eritromicina e altri macrolidi sono state raramente osservate reazioni allergiche gravi, incluse angioedema e anafilassi (raramente fatale) e reazioni dermatologiche tra cui la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi epidermica tossica (raramente fatale). Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno comportato recidive e richiedono un periodo prolungato di osservazione e trattamento.

In caso di reazione allergica, il farmaco deve essere sospeso e deve essere istituita una terapia appropriata. I medici devono essere consapevoli che si potrebbe verificare la ricomparsa dei sintomi allergici una volta interrotta la terapia sintomatica.

Epatotossicità

Poiché il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, l’uso di azitromicina in pazienti con patologie epatiche significative deve essere intrapreso con cautela. Con azitromicina sono stati segnalati casi di epatite fulminante, potenzialmente causa di insufficienza epatica tale da costituire rischio per la vita (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti possono aver avuto una malattia epatica preesistente o possono aver assunto altri medicinali epatotossici. In caso di comparsa di segni e sintomi di compromissione della funzionalità epatica, quali astenia a comparsa rapida associata ad ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, devono essere eseguiti immediatamente analisi/esami diagnostici per la funzionalità epatica. La somministrazione di azitromicina deve essere interrotta se emerge una disfunzione epatica.

Derivati dell’ergotamina

In pazienti in trattamento con derivati dell’ergotamina, la co-somministrazione di alcuni antibiotici macrolidi ha aggravato le crisi di ergotismo. Non vi sono dati a disposizione sulla possibilità di un’interazione tra ergotamina e azitromicina. Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, l’azitromicina e i derivati dell’ergotamina non devono essere somministrati contemporaneamente.

Diarrea associata a Clostridium difficile

Cosi come con ogni altra preparazione antibiotica, è raccomandata l’osservazione dei segni dell’insorgenza di superinfezioni con microrganismi non sensibili inclusi i funghi.

Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui l’azitromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. difficile.

Il C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di C. difficile che producono ipertossine causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poichè queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antibatterica e possono richiedere una colectomia. Bisogna considerare la possibilità di CDAD in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico. È necessaria un’attenta anamnesi poichè CDAD è stata segnalata anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici.

Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (GFR < 10 ml/min.), è stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere paragrafo 5.2 “Proprietà farmacocinetiche”).

Prolungamento dell’intervallo QT

Nel trattamento con macrolidi, inclusa azitromicina, è stato riscontrato un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, con il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”). Pertanto, dato che le seguenti situazioni possono determinare un aumentato rischio di aritmie ventricolari (compresa la torsione di punta) che possono portare ad arresto cardiaco, azitromicina deve essere usata con cautela nei pazienti con condizioni proaritmiche in atto (soprattutto donne e anziani), come i pazienti:

con prolungamento congenito o documentato dell’intervallo QT;

attualmente in cura con altri principi attivi noti per prolungare l’intervallo QT, come antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e classe III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina; agenti antipsicotici quali pimozide; antidepressivi quali citalopram, e i fluorochinoloni come moxifloxacina e levofloxacina;

con alterazioni degli elettroliti, specialmente nei casi di ipopotassiemia e

ipomagnesiemia;

con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o insufficienza cardiaca grave;

anziani che potrebbero mostrare maggiore sensibilità agli effetti farmaco

correlati con l’alterazione dell’intervallo QT.

Miastenia gravis

Sono stati riportati casi di aggravamento dei sintomi da miastenia gravis e comparsa iniziale di sindrome miastenica nei pazienti in terapia con azitromicina (vedere paragrafo 4.8).

La sicurezza e l’efficacia di azitromicina per la prevenzione o il trattamento delle infezioni da Mycobacterium avium complex nei bambini non sono state stabilite.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti.

AZITROMICINA ZENTIVA contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lap lattasi, o da malassorbimento di glucosio – galattosio, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Antiacidi

Nel corso di uno studio di farmacocinetica sugli effetti derivanti dalla somministrazione contemporanea di antiacidi e azitromicina, non è stato rilevato nessun effetto sulla biodisponibilità dell’azitromicina, sebbene sia stata osservata una riduzione di circa il 25% delle massime concentrazioni sieriche. I pazienti in terapia con azitromicina e antiacidi non devono assumere i due farmaci contemporaneamente.

La somministrazione contemporanea di azitromicina in granuli a rilascio prolungato per sospensione orale e una singola dose di 20 ml di co-magaldrox (idrossido di alluminio e idrossido di magnesio) non ha influenzato la velocità e il grado di assorbimento dell’azitromicina.

Cetirizina

Nei volontari sani, la somministrazione concomitante di un regime di 5 giorni di azitromicina e cetirizina 20 mg allo stato stazionario non ha evidenziato interazioni farmacocinetiche né alterazioni significative dell’intervallo QT.

Didanosina (Dideoxyinosine)

La somministrazione contemporanea di azitromicina 1.200 mg/die e didanosina

400 mg/die in 6 pazienti HIV positivi non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica, allo stato stazionario, della didanosina rispetto al placebo.

Digossina (P-gp substrati)

E’ stato osservato che la somministrazione contemporanea di antibiotici macrolidi, inclusa azitromicina, con i substrati della P-glicoproteina (P-gp) come la digossina determina un aumento dei livelli sierici del substrato della P- glicoproteina. Pertanto se azitromicina e i substrati della P-gp come la digossina sono somministrati contemporaneamente, si deve considerare la possibilità di un aumento delle concentrazioni sieriche del substrato.

Zidovudina

La somministrazione di dosi singole da 1.000 mg e di dosi multiple da 1.200 mg o 600 mg di azitromicina ha modificato solo leggermente la farmacocinetica plasmatica o l’escrezione urinaria della zidovudina o del suo metabolita glucuronide. Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha determinato un

aumento delle concentrazioni della zidovudina fosforilata, il metabolita clinicamente attivo, nelle cellule mononucleate del sangue periferico. L’importanza clinica di questo dato non è chiara, ma può comunque costituire un beneficio per il paziente.

L’azitromicina non interagisce significativamente con il sistema epatico del citoctromo P450. Non si ritiene che sia coinvolta nelle interazioni farmacocinetiche come riscontrato con l’eritromicina e altri macrolidi. Con l’azitromicina non si verifica induzione o inattivazione del citocromo P450 epatico tramite il complesso dei suoi metaboliti.

Ergotamina

A causa della possibile insorgenza di crisi di ergotismo, l’uso concomitante di azitromicina e derivati dell’ergotamina è sconsigliato (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”).

Sono stati condotti studi di farmacocinetica tra l’azitromicina e i seguenti farmaci, per i quali è nota una significativa attività metabolica mediata dal citocromo P450.

Atorvastatina

La somministrazione concomitante di atorvastatina (10 mg/die) e azitromicina (500 mg/die) non ha

modificato le concentrazioni plasmatiche dell’atorvastatina (sulla base di un test di inibizione dell’HMG CoA-reduttasi). Tuttavia, sono stati osservati casi post-marketing di rabdomiolisi in pazienti che assumono azitromicina con statine.

Carbamazepina

Nel corso di uno studio di interazione condotto su volontari sani, non è stato osservato alcun effetto sui livelli plasmatici della carbamazepina o del suo metabolita attivo in pazienti che assumevano contemporaneamente azitromicina.

Cimetidina

Nel corso di uno studio di farmacocinetica condotto per valutare gli effetti di una singola dose di cimetidina somministrata 2 ore prima dell’azitromicina, non sono state osservate alterazioni nella farmacocinetica dell’azitromicina.

Anticoagulanti orali di tipo cumarinico

Nel corso di uno studio di interazione farmacocinetica condotto su volontari sani è stato osservato che l’azitromicina non modifica l’effetto anticoagulante di una singola dose di warfarin da 15 mg.

Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di potenziamento dell’azione anticoagulante a seguito della somministrazione concomitante di azitromicina e anticoagulanti orali di tipo cumarinico. Benché non sia stata stabilita una relazione causale, si consiglia di rivalutare la frequenza con cui monitorare il tempo di protrombina quando si somministra l’azitromicina a pazienti che ricevono anticoagulanti orali di tipo cumarinico.

Ciclosporina

In uno studio di farmacocinetica condotto su volontari sani ai quali sono state somministrate una dose orale di 500 mg/die di azitromicina per 3 giorni e successivamente una dose orale unica di 10 mg/kg di ciclosporina, sono stati riscontrati innalzamenti significativi dei valori C max e AUC 0-5 della ciclosporina. Pertanto, è necessaria cautela prima di considerare la somministrazione contemporanea di questi farmaci. Qualora la co-somministrazione di questi farmaci fosse necessaria, dovranno essere monitorati i livelli della ciclosporina e il dosaggio di quest’ultima dovrà essere modificato di conseguenza.

Efavirenz

La somministrazione concomitante di una dose singola giornaliera di azitromicina (600 mg) e di efavirenz (400 mg) per 7 giorni non ha prodotto interazioni farmacocinetiche clinicamente significative.

Fluconazolo

La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina (1.200 mg) non ha alterato la farmacocinetica di una dose singola di fluconazolo (800 mg). II tempo di esposizione totale e l’emivita dell’azitromicina non sono state influenzate dalla somministrazione contemporanea di fiuconazolo, sebbene sia stata osservata una diminuzione della Cmax (18%) clinicamente non significativa.

Indinavir

La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina (1.200 mg) non ha evidenziato un effetto statisticamente significativo sulla farmacocinetica dell’indinavir somministrato tre volte al giorno per 5 giorni alla dosi di 800 mg.

Metilprednisolone

Uno studio di interazione farmacocinetica condotto su volontari sani, ha evidenziato che l’azitromicina non influisce in modo significativo sulla farmacocinetica del metilprednisolone.

Midazolam

Nei volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg/die per 3 giorni non ha comportato cambiamenti clinicamente significativi nella farmacocinetica e farmacodinamica di una dose singola di midazolam da 15 mg.

Nelfinavir

La somministrazione concomitante di azitromicina (1.200 mg) e nelfinavir allo stato stazionario (750 mg tre volte al giorno) ha prodotto un aumento delle concentrazioni dell’azitromicina. Non sono stati osservati effetti avversi clinicamente significativi e non è necessario nessun aggiustamento di dosaggio.

Rifabutina

La somministrazione concomitante di azitromicina e rifabutina non modifica le concentrazioni sieriche dei due farmaci.

E’ stata osservata neutropenia in pazienti trattati contemporaneamente con azitromicina e rifabutina. Sebbene la neutropenia sia stata associata all’uso di

rifabutina, non è stata stabilita una relazione di causalità con l’associazione rifabutina-azitromicina (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”).

Sildenafil

Nei volontari sani di sesso maschile non sono stati osservati effetti di azitromicina (500 mg/die per 3 giorni) sulle AUC e Cmax del sildenafil o del suo principale metabolita in circolo.

Terfenadina

Gli studi di farmacocinetica non hanno evidenziato interazioni tra azitromicina e terfenadina. Sono stati segnalati alcuni rari casi in cui la possibilità di una tale interazione non poteva essere del tutto esclusa; non c’è tuttavia alcuna evidenza specifica che l’interazione si sia verificata.

Teofillina

La somministrazione contemporanea di azitromicina e teofillina in volontari sani non ha evidenziato un’interazione farmacocinetica clinicamente significativa.

Triazolam

In 14 volontari sani, la somministrazione concomitante di azitromicina 500 mg al 1° giorno e 250 mg al 2° giorno e di triazolam 0,125 mg al 2° giorno non ha avuto effetti significativi sulle variabili farmacocinetiche del triazolam rispetto alla somministrazione contemporanea di triazolam e al placebo.

Trimetoprim/Sulfametoxazolo

Dopo somministrazione concomitante per 7 giorni di trimetoprim/sulfametoxazolo DS (160 mg/800 mg) e di azitromicina (1.200 mg), non è stato riscontrato alcun effetto significativo sulle concentrazioni di picco al 7°giorno, sul tempo totale di esposizione o sull’escrezione urinaria sia del trimetoprim che del sulfametoxazolo. Le concentrazioni sieriche di azitromicina sono simili a quelle riscontrate in altri studi.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Non sono disponibili dati adeguati relativamente all’uso di azitromicina in donne in gravidanza. Studi di riproduzione animale hanno dimostrato che l’azitromicina attraversa la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni. Non è stata confermata la sicurezza d’impiego dell’azitromicina durante la gravidanza. Pertanto l’utilizzo di azitromicina durante la gravidanza deve essere limitato ai casi in cui il beneficio supera il rischio.

E’ stato osservato che azitromicina è escreta nel latte materno, ma non ci sono studi clinici adeguati e ben controllati nelle donne che allattano che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione dell’azitromicina nel latte materno.

Azitromicina Zentiva deve essere usato durante l’allattamento e nella primissima infanzia solamente ove i benefici potenziali superino chiaramente i rischi e sotto il controllo del medico.

Fertiltà

In studi sulla fertilità condotti nei ratti, è stata osservata un’incidenza ridotta della gravidanza in seguito alla somministrazione di azitromicina. La rilevanza di questo risultato nell’uomo non è nota.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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i Non esistono prove per cui l’azitromicina potrebbe avere effetti sulla capacità dei pazienti di guidare o di azionare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Nella tabella sottostante sono elencate le reazioni avverse identificate durante la conduzione degli studi clinici e nel corso della sorveglianza post-marketing, suddivise in base alla classificazione sistemico-organica e alla frequenza. La classe di frequenza viene definita utilizzando i seguenti parametri: Molto comune (≥1/10); Comune (≥ 1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥ 1/10.000, <1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); e Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente.

Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile all’azitromicina sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post-marketing:

Molto comu ne (≥1/1
0)
Comun e
(≥ 1/100,
<1/10)
Non comune (≥1/1.000,
<1/100)
Raro (≥
1/10.000,
<1/1.000)
Frequenza non nota
Infezioni e infestazioni Candidiasi, infezione vaginale, polmonite, infezione fungina, infezione batterica, faringite, gastroenter ite,
disturbi respiratori, rinite, candidiasi orale
Colite pseudo membranosa
(vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema emolinfopoi
etico
Leucopenia, neutropenia
,
eosinofilia
Trombocitopenia, anemia emolitica
Disturbi
del sistema
Angioedem
a,
Reazione
anafilattica
immunitario ipersensibili tà (raramente fatale) (vedere paragrafo
4.4)
Disturbi del metabolism o e della
nutrizione
Anoressia
Disturbi psichiatrici Nervosismo
,
insonnia
Agitazione Aggressività, ansia, delirio, allucinazione
Disturbi del sistema nervoso Cefalea Capogiri, sonnolenza
,
disgeusia, parestesia
Sincope, convulsioni, ipoestesia, iperattività psicomotoria anosmia, ageusia, parosmia, miastenia gravis (vedere paragrafo
4.4)
Patologie dell’occhio Compromis sione della
vista
Patologie dell’orecchio e del
labirinto
Disturbo dell’udito, vertigine Compromissione dell’udito inclusi sordità e/o tinnito
Patologie cardiache Palpitazioni Torsione di punta, inclusa tachicardia
ventricolare,
prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogr amma (vedere paragrafo 4.4)
Patologie
vascolari
Vampate di
calore
Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastinich
e
Dispnea, epistassi
Patologie gastrointesti nali Dia rre a Vomito, dolore addominal e,
nausea
Costipazion e, flatulenza, dispepsia, gastrite, disfagia, distensione addominale
,
bocca secca, eruttazione
,
ulcera della bocca, ipersecrezi one della saliva, stipsi
Disidratazi one Pancreatite, scolorimento della lingua, feci molli
Patologie epatobiliari Epatite Alterazion e della funzionalit à epatica, ittero colestatic o Insufficienza epatica (che raramente provoca morte) (vedere paragrafo 4.4), epatite fulminante, necrosi epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutane o Eruzione cutanea, prurito, orticaria, dermatite
,
pelle
Reazione di fotosensibili tà Sindrome di Stevens- Johnson, necrolisi epidermica tossica,
eritema
secca, sudorazio ne
eccessiva
multiforme
Patologie del sistema muscolosch ele-trico e del tessuto connettivo Ostoartrit e, mialgia, mal di schiena, mal di
collo
Artralgia
Patologie renali e urinarie Disuria, dolore renale Insufficienza renale acuta, nefrite
interstiziale
Patologie dell’apparat o riproduttivo e della
mammella
Metrorrag ia, patologie dei testicoli
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministr azione Dolore in sede di iniezione*, infiammazi one in sede di iniezione* Edema, astenia, malesser e, affaticam ento, edema facciale, dolore toracico, piressia, dolore, edema
periferico
Esami diagnostici Diminuzion e della conta linfocitaria, aumento della conta degli eosinofili, diminuzion e del bicarbonat o ematico, aumento dei basofili, Aumento della aspartato amino transferas i, aumento della alanina amino transferas i, aumento della bilirubina
Aumento ematica,
dei aumento
monociti, dell’urea
Aumento ematica,
dei aumento
neutrofili, della
creatina
ematica,
alterazion
i del
potassio
ematico,
aumento
della
fosfatasi
alcalina
ematica,
aumento
dei
cloridi,
aumento
del
glucosio,
aumento
delle
piastrine,
diminuzio
ne
dell’emat
ocrito,
aumento
del
bicarbona
to,
alterazion
i del sodio
Traumatism Complicazioni
i e post-
avvelename procedurali
nti

* Soltanto per la polvere per soluzione per infusione

Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile alla profilassi e al trattamento del Micobatterio Avium Complex sulla base dei dati risultanti dagli studi clinici e della sorveglianza post- marketing. Queste reazioni avverse si differenziano da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato e prolungato, sia per tipo che per frequenza:

Molto comune (≥1/10) Comune (≥ 1/100,
<1/10)
Non comune (≥1/1.000,
<1/100)
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Anoressia
Disturbi del sistema nervoso Capogiri, cefalea, parestesia,
disgeusia
Ipoestesia
Patologie
dell’occhio
Compromissione
della vista
Patologie dell’orecchio e
del labirinto
Sordità Compromissione dell’udito,
tinnito
Patologie
cardiache
Palpitazioni
Patologie gastrointestinali Diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, disturbi addominali,
feci molli
Patologie
epatobiliari
Epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, prurito Sindrome di Stevens-Johnson, reazione di fotosensibilità
Patologie del sistema muscoloscheletri co e del tessuto
connettivo
Artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazion
e
Affaticamento Astenia, malessere

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta

tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Gli eventi avversi verificatisi con dosi superiori a quelle consigliate sono stati simili a quelli registrati con dosi normali. In caso di sovradosaggio, sono indicate le appropriate misure generali sintomatiche e di supporto.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Macrolidi. Codice ATC: J01FA10.

L’azitromicina è il primo farmaco di una sottoclasse di antibiotici macrolidi, denominata azalidi, ed è chimicamente diversa dall’eritromicina. Chimicamente è derivata dall’inserimento di un atomo di azoto nell’anello lattonico dell’eritromicina A. La sua denominazione chimica è: 9-deossi-9a-aza-9a-metil- 9a-omoeritromicina A. Il peso molecolare è 749,0.

Modalità di azione:

L’azitromicina si lega al rRNA 23S della subunità ribosomiale 50S. L’azitromicina blocca la sintesi proteica inibendo la fase di transpeptidazione/traslocazione della sintesi proteica e inibendo l’assemblaggio della subunità ribosomiale 50S.

Meccanismo di resistenza:

I due meccanismi più frequenti, accertati, di resistenza ai macrolidi, inclusa azitromicina, sono la modifica del target (molto spesso attraverso la metilazione del rRNA 23S) e l’estrusione attiva. L’instaurarsi di questi meccanismi di resistenza varia da specie a specie e, all’interno della specie, la frequenza di resistenza varia a seconda della posizione geografica.

La principale modifica ribosomiale che determina la riduzione del legame dei macrolidi è la (N)- 6 demetilazione post-trascrizionale dell’adenina al nucleotide A2058 (sistema di numerazione di E.coli) del rRNA 23S operata dalle metilasi codificate dal gene erm (eritromicina metilasi ribosomiale).

Le modifiche ribosomiali spesso determinano resistenza crociata (fenotipo MLSB) ad altre classi di antibiotici i cui siti di legame ribosomiale si sovrappongono a quelli dei macrolidi: i lincosamidi (inclusa la clindamicina), e le Streptogramine di tipo B (che includono ad esempio quinupristina componente di quinupristina/dalfopristina). Differenti geni erm sono presenti in differenti specie batteriche, in particolare streptococchi e stafilococchi. La sensibilità ai macrolidi può essere anche influenzata da cambiamenti mutazionali riscontrati meno di frequente nei nucleotidi A2058 e A2059, e in alcune altre posizioni del 23S rRNA, o nelle proteine L4 e L22 della subunità ribosomiale maggiore.

Le pompe di estrusione sono presenti in un certo numero di specie, tra cui Gram- negativi, come Haemophilus influenzae (dove possono determinare intrinsecamente MICs più elevate) e stafilococchi. Negli streptococchi e negli enterococchi una pompa di estrusione che riconosce i macrolidi a 14 e 15 atomi

(che includono, rispettivamente, eritromicina e azitromicina) è codificata dai geni mef (A).

Metodologia per la determinazione della sensibilità in vitro dei batteri all’azitromicina

test di sensibilità dovrebbero essere condotti utilizzando metodi di laboratorio standardizzati, come quelli descritti dal Clinical and Laboratory Standards Institute (CLSI). Questi includono il metodo di diluizione (determinazione della MIC) e il metodo di determinazione della sensibilità su disco.

Sia il CLSI che il Comitato Europeo sui Test di Suscettibilità Antimicrobica (EUCAST) forniscono criteri interpretativi per questi metodi.

Sulla base di una serie di studi, si raccomanda che l’attività in vitro di azitromicina debba essere testata in ambiente aerobico, per assicurare il pH fisiologico del mezzo di crescita. Elevate pressioni di CO2, come spesso usate per gli streptococchi e i batteri anaerobi, e occasionalmente per altre specie, comporta una riduzione del pH del mezzo. Ciò ha un effetto negativo importante sulla potenza apparente di azitromicina e degli altri macrolidi.

Il Comitato Europeo sui Test di Suscettibilità Antimicrobica (EUCAST) ha stabilito, inoltre, i breakpoint di sensibilità per l’azitromicina in base alla determinazione della MIC. I criteri di sensibilità EUCAST sono elencati nella tabella seguente.

Breakpoints di sensibilità per azitromicina

MIC (mg/L)

Sensibile Resistente
Staphylococcus spp.  1 > 2
Streptococcus  0,25 > 0,5
pneumoniae
Streptococco  emolitico
 0,25 > 0,5
a
Haemophilus influenzae  0,12 > 4
Moraxella catarrhalis  0,25 > 0,5
Neisseria gonorrhoeae  0,25 > 0,5
a include i gruppi A, B, C, G.

EUCAST = European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing; MIC = Concentrazione Minima Inibente.

Spettro antibatterico:

La prevalenza della resistenza acquisita può variare geograficamente e nel tempo per specie selezionate, ed è auspicabile avere informazioni locali sulle resistenze, in particolare quando si trattano infezioni gravi. Se necessario deve essere richiesta una consulenza di esperti qualora la prevalenza locale dei ceppi resistenti è tale che l’utilità degli agenti, in almeno alcuni tipi di infezioni, è discutibile.

L’azitromicina mostra resistenze crociate con i germi Gram-positivi eritromicino-resistenti. Come sopra descritto alcune modificazioni ribosomiali determinano resistenze crociate con altre classi di antibiotici i cui siti di legame

ribosomiale si sovrappongono a quelli dei macrolidi: i lincosamidi (inclusa la clindamicina), e le Streptogramine di tipo B (che includono ad esempio quinupristina componente di quinupristina/dalfopristina). Nel corso del tempo è stata notata una diminuzione della sensibilità ai macrolidi in particolare nello Streptococcus pneumoniae e nello Staphylococcus aureus, ed è stato anche osservato in streptococchi del gruppo viridans e nello Streptococcus agalactiae.

Gli organismi comunemente sensibili all’azitromicina includono:

Batteri Gram-postivi aerobi facoltativi (isolati eritromicina-sensibili): S. aureus, Streptococcus agalactiae*, S. pneumoniae*, Streptococcus pyogenes*, altri streptococchi  emolitici (gruppi C, F, G), streptococchi del gruppo viridans. Germi macrolidi-resistenti sono trovati isolati abbastanza di frequente tra i batteri Gram-postivi aerobi facoltativi, in particolare tra S. aureus meticillino- resistente (MRSA) e S. pneumoniae penicillino-resistente (PRSP).

Batteri Gram-negativi aerobi facoltativi: Bordetella pertussis, Campylobacter jejuni, Haemophilus ducreyi*, Haemophilus influenzae*, Haemophilus parainfluenzae*, Legionella pneumophila, Moraxella catarrhalis*, e Neisseria gonorrhoeae*. Pseudomonas spp. e la maggior parte di Enterobacteriaceae sono intrinsecamente resistenti all’azitromicina, anche se l’azitromicina è stata utilizzata per il trattamento delle infezioni da Salmonella enterica.

Anaerobi: Clostridium perfringens, Peptostreptococcus spp. e Prevotella bivia.

Altre specie batteriche: Borrelia burgdorferi, Chlamydia trachomatis, Chlamydophila pneumoniae*, Mycoplasma pneumoniae*, Treponema pallidum, e Ureaplasma urealyticum.

Patogeni opportunisti associati all’infezione da HIV. MAC*, e i microrganismi eucarioti Pneumocystis jirovecii e Toxoplasma gondii.

*L’efficacia di azitromicina contro le specie descritte è stata dimostrata in studi clinici.

Nel corso di uno studio placebo-controllato è stato osservato che nei pazienti che assumevano azitromicina la possibilità di contrarre batteriemia da MAC era inferiore al 50% rispetto ai pazienti trattati con placebo. Il tasso complessivo di incidenza di infezioni disseminate da MAC calcolato nell’arco di un anno è stato dell’8,24% per l’azitromicina rispetto al 20,22% con il placebo.

Nel corso di uno studio clinico è stato calcolato che il rischio di sviluppare una batteriemia da MAC nei pazienti che assumevano azitromicina era inferiore rispetto a quello osservato per i pazienti che assumevano rifabutina. Tra i pazienti in terapia con un’associazione di azitromicina e rifabutina la possibilità di sviluppare batteriemia da MAC si è ridotta di un terzo rispetto ai pazienti che assumevano uno solo dei due farmaci. Il tasso complessivo di incidenza di infezioni disseminate da MAC calcolato nell’arco di un anno è stato di 7,62% tra i pazienti in terapia con azitromicina, 15,25% tra quelli che assumevano rifabutina e 2,75% tra i pazienti trattati con l’associazione rifabutina e

azitromicina. Tuttavia, tra questi ultimi un maggior numero di pazienti ha interrotto la terapia a causa della scarsa tollerabilità.

Nel corso degli studi sulla profilassi delle infezioni da MAC anche la percentuale di altre infezioni batteriche è diminuita grazie all’assunzione di azitromicina.

Farmacologia clinica

Trattamento delle infezioni da MAC disseminate

Nello studio clinico principale, sono state somministrate dosi giornaliere di azitromicina (600 mg) e di claritromicina (500 mg due volte al giorno) entrambe in associazione all’etambutolo (800 o 1200 mg in funzione del peso corporeo). Il 71 % (22/31) dei pazienti trattati con azitromicina ha mostrato un miglioramento clinico rispetto al 74 % (17/23) di quelli trattati con claritromicina. Inoltre, una risposta batteriologica positiva è stata osservata alla 24a settimana nel 76% (52/68) dei pazienti trattati con azitromicina rispetto al 74% (42/57) dei pazienti trattati con claritromicina.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Assorbimento

Nell’uomo, dopo somministrazione orale, l’azitromicina si distribuisce velocemente ed ampiamente in tutto l’organismo, con una biodisponibilità di circa il 37%. Non è stata osservata una riduzione significativa della biodisponibilità quando le compresse di azitromicina sono state somministrate dopo un pasto ricco di grassi. Il tempo richiesto per ottenere livelli di picco plasmatico è di 2-3 ore.

Distribuzione

In studi animali sono state osservate elevate concentrazioni di azitromicina all’interno delle cellule fagocitarie.

In modelli sperimentali, inoltre, concentrazioni elevate di azitromicina vengono rilasciate dai fagociti attivati rispetto ai fagociti non attivati. Tale fenomeno determina, nel modello animale, elevate concentrazioni di azitromicina nel sito di infezione.

Studi di farmacocinetica nell’uomo hanno dimostrato livelli tissutali di azitromicina più elevati rispetto a quelli plasmatici (fino a 50 volte le concentrazioni massime osservate nel plasma), indicando cosi che il farmaco è altamente legato ai tessuti. Le concentrazioni in organi bersaglio quali il polmone, le tonsille e la prostata superano i valori delle MIC 90 per i patogeni più comuni, dopo una singola somministrazione orale di 500 mg.

In seguito alla somministrazione orale di dosi giornaliere di 600 mg, la concentrazione plasmatica media (C max) è pari a 0,33 g/ml e 0,55 g/ml rispettivamente al 1° e al 22° giorno della terapia. II tempo necessario per raggiungere la concentrazione massima (T max ) non cambia. La media delle concentrazioni di picco osservate nei leucociti, il maggior sito di infezione della MAC disseminata, è di 252 g/ml (± 49%) e si mantiene al di sopra di 146

g/ml (± 33%) per 24 ore allo steady state.

Eliminazione

tempo di emivita plasmatica terminale riflette strettamente il tempo di emivita di deplezione tissutale (da 2 a 4 giorni). Circa il 12% di una dose ev

viene eliminata nelle urine come farmaco immodificato in 3 giorni, la maggior parte nelle prime 24 ore. L’eliminazione biliare costituisce la principale via di eliminazione di farmaco immodificato dopo somministrazione orale. Concentrazioni molto elevate di farmaco immodificato sono state trovate nella bile umana insieme a 10 metaboliti, questi ultimi formati mediante processi di N- e O-demetilazione, mediante idrossilazione della desosamina e dell’anello agliconico e mediante scissione dei cladinosio-coniugati. Studi condotti mediante HPLC e metodo microbiologico per valutare le concentrazioni tissutali di tali metaboliti hanno dimostrato che essi non giocano alcun ruolo nell’attività antimicrobica dell’azitromicina.

Farmacocinetica in speciali categorie di pazienti

Anziani

Uno studio condotto su volontari sani ha evidenziato che dopo un regime terapeutico di 5 giorni i valori dell’AUC sono leggermente superiori nei soggetti anziani (> 65 anni) rispetto ai soggetti più giovani (< 40 anni); tuttavia poiché questi dati non sono clinicamente significativi non è richiesto alcun aggiustamento di dosaggio.

Alterata funzionalità renale

A seguito di monosomministrazione orale di 1 grammo di azitromicina, non sono stati riscontrati effetti farmacocinetici in pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata (GFR 10 – 80 mI/min.).

Sono state invece rilevate differenze statisticamente significative nei valori di AUC 0-120 (8,8 g-hr/ml vs. 11,7 g-hr/ml), C max (1,0 g/ml vs. 1,6 g/ml) e CLr (2,3 ml/min.kg vs. 0,2 ml/min.kg) tra iI gruppo con disfunzione renale grave (GFR < 10 ml/min.) e il gruppo con funzionalità renale normale.

Alterata funzionalità epatica

Nei pazienti con compromissione epatica di grado lieve (Classe A), moderato (Classe B), non è stata dimostrata alcuna evidenza di modificazioni significative della farmacocinetica sierica dell’azitromicina rispetto ai soggetti con normale funzionalità epatica. In questi pazienti l’eliminazione dell’azitromicina attraverso le urine sembra aumentare, probabilmente come compenso per la ridotta clearance epatica.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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In studi animali condotti con dosi elevate che superavano di 40 volte la dose massima impiegata nella pratica clinica, è stato osservato che l’azitromicina causa una fosfolipidosi reversibile, generalmente senza evidenti conseguenze tossicologiche. L’effetto si è dimostrato reversibile con l’interruzione del trattamento con azitromicina. Il significato di tali risultati sia per gli animali sia per gli uomini è sconosciuto.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa:

amido pregelatinizzato (di mais), calcio idrogeno fosfato anidro, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, sodio laurilsolfato.

Rivestimento della compressa: titanio diossido (E171), lattosio monoidrato, ipromellosa (E464), triacetina (E1518).

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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1 anno

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura non superiore ai 25°C. tenere il blister nell’imballaggio esterno.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister di PVC/PVDC/PE-Alluminio contenente 8 compresse rivestite con film da 600 mg.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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ZENTIVA ITALIA S.r.l.

Viale Bodio, 37/B 20158 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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8 compresse AIC n. 038667034

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

Determinazione n. 972 del 29.04.2010

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-