Abseamed 1000 siringa preriempita: Scheda Tecnica

Abseamed 1000 siringa preriempita

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Abseamed 1000 siringa preriempita: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

 

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

ABSEAMED 1.000 UI/0,5 ML SOLUZIONE INIETTABILE IN SIRINGA PRERIEMPITA

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Ogni ml di soluzione contiene 2.000 UI di epoetina alfa2, corrispondenti a 16,8 mcg per ml.

1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 1.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 8,4 mcg di epoetina alfa

2 Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile).

Soluzione limpida e incolore.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici:

– Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).

– Trattamento dell’anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).

Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia).

Abseamed può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L’ impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecniche di risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).

Abseamed può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

La terapia con Abseamed deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.

Posologia

Devono essere valutate tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue, emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine) e devono essere trattate prima di iniziare la terapia con epoetina alfa e al momento di decidere un aumento della dose. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati e, se necessario, somministrare un supplemento di ferro (vedere paragrafo 4.4).

Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti con insufficienza renale cronica

Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4).

I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e comorbidità mediche; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.

L’intervallo di concentrazione emoglobinica desiderato raccomandato è compreso tra 10 g/dL e 12 g/dL (tra 6,2 e 7,5 mmol/L). Abseamed deve essere somministrato in modo che i valori di emoglobina non aumentino oltre 12 g/dL (7,5 mmol/L). Deve essere evitato un aumento dell’emoglobina superiore a 2 g/dL (1,25 mmol/L) nell’arco di settimane. Se ciò dovesse verificarsi, deve essere effettuato un aggiustamento posologico appropriato.

A causa della variabilità intra-paziente, possono essere occasionalmente osservati valori emoglobinici individuali superiori e inferiori all’intervallo di concentrazione emoglobinica auspicato. La variabilità dell’emoglobina deve essere affrontata tramite la regolazione della dose, tenendo conto dell’intervallo di concentrazione emoglobinica compreso tra 10 g/dL (6,2 mmol/L) e 12 g/dL (7,5 mmol/L).

Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dL (7,5 mmol/L) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dL (1,25 mmol/L) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dL (7,5 mmol/L), ridurre la dose di Abseamed del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dL (8,1 mmol/L), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dL (7,5 mmol/L) e quindi riprendere il trattamento con Abseamed ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.

I pazienti devono essere attentamente monitorati per assicurarsi che venga usata la dose efficace più bassa approvata di Abseamed per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia, pur mantenendo una concentrazione emoglobinica inferiore o pari 12 g/dL (7,45 mmol/L).

Usare cautela nell’incremento delle dosi di Abseamed nei pazienti con insufficienza renale cronica. Nei pazienti con scarsa risposta emoglobinica a Abseamed, devono essere prese in considerazione spiegazioni alternative alla base della scarsa risposta (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

Il trattamento con Abseamed consiste di due fasi: la fase di correzione e la fase di mantenimento.

Pazienti adulti emodializzati

Fase di correzione

La dose iniziale è di 50 UI/kg, tre volte alla settimana, per via endovenosa.

Se necessario, aumentare o diminuire la dose di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino a raggiungere l’intervallo di concentrazione emoglobinica desiderato, compreso tra 10 g/dL e 12 g/dL (tra 6,2 e 7,5 mmol/L) (questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane).

Fase di mantenimento

La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 UI/kg e 300 UI/kg per via endovenosa.

Deve essere effettuato un aggiustamento adeguato della dose per mantenere i valori di emoglobina entro l’intervallo di concentrazione desiderato, compreso tra 10 g/dL e 12 g/dL (tra 6,2 e 7,5 mmol/L).

I pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dL o < 3,75 mmol/L) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (> 8 g/dL o > 5 mmol/L).

Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati

Fase di correzione

Dose iniziale di 50 UI/kg, 3 volte alla settimana, per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (3 volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane).

Fase di mantenimento

Durante la fase di mantenimento, Abseamed può essere somministrato 3 volte alla settimana.

Deve essere effettuato un aggiustamento adeguato della dose e degli intervalli di dosaggio per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: emoglobina compresa tra 10 g/dL e 12 g/dL (tra 6,2 e 7,5 mmol/L). L’estensione dell’intervallo tra le dosi può richiedere un aumento del dosaggio.

Il dosaggio massimo non deve superare le 150 UI/kg 3 volte alla settimana.

Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale

Fase di correzione

La dose iniziale è di 50 UI/kg, due volte alla settimana, per via endovenosa.

Fase di mantenimento

La dose di mantenimento raccomandata è compresa tra 25 UI/kg e 50 UI/kg, due volte alla settimana, in 2 iniezioni uguali.

Deve essere effettuato un aggiustamento adeguato della dose per mantenere i valori di emoglobina entro l’intervallo di concentrazione desiderato, compreso tra 10 g/dL e 12 g/dL (tra 6,2 e 7,5 mmol/L).

Trattamento di pazienti adulti con anemia indotta dalla chemioterapia

I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.

Abseamed deve essere somministrato ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dL (6,2 mmol/L)).

La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea, 3 volte alla settimana.

In alternativa, Abseamed può essere somministrato a una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana.

Deve essere effettuato un aggiustamento adeguato della dose per mantenere i valori di emoglobina entro l’intervallo di concentrazione desiderato, compreso tra 10 g/dL e 12 g/dL (tra 6,2 e 7,5 mmol/L).

A causa della variabilità intra-paziente, possono essere osservate occasionalmente singole concentrazioni emoglobiniche superiori e inferiori all’intervallo di concentrazione emoglobinica auspicato. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente l’intervallo di concentrazione emoglobinica auspicato compreso tra 10 g/dL (6,2 mmol/L) e 12 g/dL (7,5 mmol/L). Concentrazioni emoglobiniche prolungate superiori a 12 g/dL (7,5 mmol/L) devono essere evitate; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di concentrazioni emoglobiniche superiori a 12 g/dL (7,5 mmol/L) sono descritte più avanti.

– Se la concentrazione emoglobinica è aumentata di almeno 1 g/dL (0,62 mmol/L) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/mcL sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.

– Se l’aumento della concentrazione emoglobinica è < 1 g/dL (< 0,62 mmol/L) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/mcL sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg

tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l’aumento della concentrazione emoglobinica è ≥ 1 g/dL (≥ 0,62 mmol/L) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/mcL, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana.

– Se l’aumento della concentrazione emoglobinica è < 1 g/dL (< 0,62 mmol/L) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/mcL sopra il basale, una risposta è improbabile e il trattamento deve essere interrotto.

Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dL e 12 g/dL (tra 6,2 e 7,5 mmol/L)

Se la concentrazione emoglobinica aumenta di oltre 2 g/dL (1,25 mmol/L) al mese, oppure se il livello di concentrazione emoglobinica supera i 12 g/dL (7,5 mmol/L), ridurre la dose di Abseamed di circa il 25-50%.

Se il livello di concentrazione emoglobinica supera i 13 g/dL (8,1 mmol/L), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dL (7,5 mmol/L) e quindi riprendere il trattamento con Abseamed ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.

Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:

150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/mcL oppure aumento Hb ≥ 1 g/dL Aumento conta reticolocitaria < 40.000/mcL e aumento Hb < 1 g/dL
Hb target (≤ 12 g/dL) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/mcL oppure aumento Hb ≥ 1 g/dL Aumento conta reticolocitaria < 40.000/mcL e aumento Hb < 1 g/dL
Interruzione della terapia

I pazienti devono essere attentamente monitorati per assicurare che venga usata la dose più bassa approvata di agente stimolante l’eritropoiesi (erythropoiesis-stimulating agent, ESA) per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.

La terapia con epoetina alfa deve proseguire fino a un mese dopo il termine della chemioterapia.

Trattamento di pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa

I pazienti con anemia lieve (ematocrito compreso tra 33 e 39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg di Abseamed per via endovenosa, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Abseamed deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata.

Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore

La dose raccomandata è di 600 UI/kg di Abseamed, somministrata per via sottocutanea una volta alla settimana per tre settimane (giorni -21, -14 e -7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0).

Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si devono somministrare giornalmente 300 UI/kg di Abseamed per via sottocutanea per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi.

Se il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dL (9,38 mmol/L) nel periodo preoperatorio, deve essere interrotta la somministrazione di Abseamed e non devono essere somministrati i dosaggi successivi.

Popolazione pediatrica

Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti con insufficienza renale cronica in emodialisi

I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e comorbidità mediche; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.

Nei pazienti pediatrici, l’intervallo di concentrazione emoglobinica raccomandato è compreso tra 9,5 g/dL e 11 g/dL (tra 5,9 e 6,8 mmol/L). Abseamed deve essere somministrato in modo che i valori di emoglobina non aumentino oltre 11 g/dL (6,8 mmol/L). Deve essere evitato un aumento dell’emoglobina superiore a 2 g/dL (1,25 mmol/L) nell’arco di quattro settimane. Se ciò dovesse verificarsi, deve essere effettuato un aggiustamento posologico appropriato.

I pazienti devono essere attentamente monitorati per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di Abseamed per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.

Il trattamento con Abseamed consiste di due fasi: la fase di correzione e la fase di mantenimento.

Fase di correzione

La dose iniziale è di 50 UI/kg per via endovenosa, 3 volte alla settimana.

Se necessario, aumentare o diminuire la dose di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino a raggiungere l’intervallo di concentrazione emoglobinica desiderato, compreso tra 9,5 g/dL e 11 g/dL (tra 5,9 e 6,8 mmol/L) (questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane).

Fase di mantenimento

Deve essere effettuato un aggiustamento adeguato della dose per mantenere i livelli di emoglobina entro l’intervallo di concentrazione desiderato, compreso tra 9,5 g/dL e 11 g/dL (tra 5,9 e 6,8 mmol/L).

In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.

I pazienti pediatrici con valori iniziali di emoglobina molto bassi (< 6,8 g/dL o < 4,25 mmol/L) possono aver bisogno di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti i cui valori iniziali di emoglobina sono maggiori (> 6,8 g/dL o > 4,25 mmol/L).

Trattamento di pazienti pediatrici con anemia indotta dalla chemioterapia

La sicurezza e l’efficacia di epoetina alfa nei pazienti pediatrici sottoposti a chemioterapia non sono state stabilite.

Trattamento di pazienti chirurigici pediatrici facenti parte di un programma di predonazione autologa

La sicurezza e l’efficacia di epoetina alfa nei soggetti pediatrici non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Trattamento di pazienti pediatrici in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore

La sicurezza e l’efficacia di epoetina alfa nei soggetti pediatrici non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale.

Prima dell’uso, lasciare riposare la siringa di Abseamed finché non raggiunge la temperatura ambiente. Solitamente sono necessari 15-30 minuti.

Come per tutti gli altri prodotti iniettabili, verificare che la soluzione non contenga particelle e non presenti alterazioni del colore. Abseamed è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.

Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti con insufficienza renale cronica

Abseamed deve essere somministrato per via endovenosa.

Trattamento di pazienti adulti con anemia indotta dalla chemioterapia

Abseamed deve essere somministrato tramite iniezione sottocutanea.

Trattamento di pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa

Abseamed deve essere somministrato per via endovenosa.

Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore

Abseamed deve essere somministrato tramite iniezione sottocutanea.

Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti pediatrici con insufficienza renale cronica in emodialisi

Abseamed deve essere somministrato per via endovenosa.

Somministrazione endovenosa

Somministrare per almeno uno – cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 mL di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l’iniezione del prodotto in circolo (vedere Posologia, "Pazienti adulti emodializzati").

Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile una somministrazione più lenta (vedere paragrafo 4.8).

Non somministrare Abseamed tramite infusione endovenosa o in associazione con altri medicinali in soluzione (fare riferimento al paragrafo 6.6 per ulteriori informazioni).

Somministrazione sottocutanea

Non superare il volume massimo di 1 mL in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.

Somministrare l’iniezione negli arti o nella parete addominale anteriore.

Nei casi in cui il medico stabilisca che il paziente o un suo assistente possa somministrare con sicurezza ed efficacia Abseamed per via sottocutanea in modo autonomo, è necessario fornire indicazioni sul dosaggio e sul metodo di somministrazione corretti.

Le "Istruzioni per l’autoiniezione di Abseamed" si trovano in calce al foglio illustrativo.

 

04.3 Controindicazioni

Indice

– Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

– Non somministrare Abseamed o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).

Ipertensione non controllata.

– Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.

L’uso di epoetina alfa nell’indicazione aumento della quantità di sangue autologo è controindicato nei pazienti con

infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,

angina pectoris instabile,

– rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa.

L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Considerazioni generali

Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.

L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.

Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari.

In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.

Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia.

Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati:

– si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml

– si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.

Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.

Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.

Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente.

Aplasia eritroide pura (PRCA)

Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).

Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè l’indice eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm³ o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell’effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l’eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA.

In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Abseamed. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue.

In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C.

Pazienti con insufficienza renale cronica

I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Abseamed nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.

Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.

Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).

Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell’anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.

Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all’ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.

In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.

Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.

Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.

In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale.

Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica

Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne.

In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:

– un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l),

– una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),

– un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.

Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).

Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).

Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.

Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).

Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa

Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.

Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore

Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.

I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).

Eccipienti

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente privo di sodio.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali.

Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito.

Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Pertanto:

– nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Abseamed deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.

– Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Abseamed non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Riassunto del profilo di sicurezza

La reazione avversa al farmaco più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all’inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4).

Le reazioni avverse al farmaco più frequenti osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: diarrea, nausea, vomito, piressia e cefalea. La malattia simil-influenzale può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento.

Una congestione del tratto respiratorio, comprendente eventi di congestione del tratto respiratorio superiore, congestione nasale e nasofaringite, è stata segnalata in studi con intervalli estesi tra le dosi in pazienti adulti affetti da insufficienza renale e non ancora sottoposti a dialisi.

È stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti trattati con ESA (vedere paragrafo 4.4).

Tabella delle reazioni avverse

Su un totale di 3.262 soggetti inclusi in 23 studi randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo o terapia standard, il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 1.992 soggetti anemici. Sono stati inclusi 228 soggetti con insufficienza renale cronica trattati con epoetina alfa in 4 studi sull’insufficienza renale cronica (2 studi in pre-dialisi [N = 131 soggetti esposti con insufficienza renale cronica] e 2 in dialisi [N = 97 soggetti esposti con insufficienza renale cronica]; 1.404 soggetti oncologici esposti in 16 studi sull’anemia dovuta a chemioterapia; 147 soggetti esposti in 2 studi sulla donazione di sangue autologo e 213 soggetti esposti in 1 studio nel periodo perioperatorio. Le reazioni avverse al farmaco riferite da ≥ 1% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi sono riportate nella tabella in basso.

Stima della frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazioneper sistemi e organi Frequenza
Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Patologie delsistema emolinfopoietico Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti- eritropoetina1,4, trombocitemia¹
Disturbi delmetabolismo e della nutrizione Iperkaliemia²
Disturbi delsistema immunitario Reazione anafilattica4, ipersensibilità4
Patologie delsistema nervoso Cefalea Convulsioni
Patologievascolari Trombosi venosa e arteriosa³, ipertensione Crisi ipertensive4
Patologierespiratorie, toraciche emediastiniche Tosse Congestione delle vie respiratorie
Patologiegastrointestinali Diarrea, nausea, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Edema angioneurotico4, orticaria4
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, dolore osseo, mialgia, dolore alle estremità
Patologie congenite, familiari e genetiche Porfiria4
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Brividi, malattia simil-influenzale, reazioni in sede di iniezione, edema periferico Medicinale inefficace4

1 Identificato nell’esperienza post-marketing e categoria di frequenza stimata in base alle percentuali di segnalazioni spontanee

2 Comune nella dialisi

3 Include eventi arteriosi e venosi, fatali e non fatali, come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi retinica, trombosi arteriosa (infarto miocardico incluso), accidenti cerebrovascolari (infarto cerebrale ed emorragia cerebrale inclusi), attacchi ischemici transitori, trombosi dello shunt (apparecchiature per dialisi incluse) e trombosi in aneurismi di shunt arterovenosi

4 Discusso nel sottoparagrafo in basso e/o nel paragrafo 4.4.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea (orticaria inclusa), reazioni anafilattiche ed edema angioneurotico (vedere paragrafo 4.4).

Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa, si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni richiedenti l’intervento immediato di un medico e la terapia intensiva. Deve essere prestata particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore (vedere paragrafo 4.4).

Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica con insufficienza renale cronica in emodialisi

L’esposizione di pazienti pediatrici con insufficienza renale cronica in emodialisi in studi clinici e nell’esperienza post-marketing è limitata. In questa popolazione non è stata segnalata alcuna reazione avversa specifica per i soggetti pediatrici che non sia citata nella tabella precedente o che non sia coerente con la patologia di base.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

 

04.9 Sovradosaggio

Indice

Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01

L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali.

Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.

L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati.

Abseamed possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione.

L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.

In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di ³ H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).

In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.

In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.

In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.

L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.

La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l’eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.

È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati.

È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).

 

05.2 ProprietĂ  farmacocinetiche

Indice

Via endovenosa

La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore.

Via sottocutanea

Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).

Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici.

L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.

La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.).

In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.

Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.

Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Sodio fosfato monobasico diidrato

Sodio fosfato dibasico diidrato

Sodio cloruro

Glicina

Polisorbato 80

Acqua per preparazioni iniettabili

Acido cloridrico (per regolare il pH)

Sodio idrossido (per regolare il pH)

 

06.2 Incompatibilità

Indice

In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.

 

06.3 Periodo di validità

Indice

2 anni

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).

Non congelare.

Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Abseamed dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister.

Le siringhe contengono 0,5 ml (1.000 UI) di soluzione.

Confezioni da 1 o 6 siringhe.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Abseamed non deve essere usato

– se la soluzione è torbida o contiene particelle

– se il sigillo è rotto

– se la soluzione è stata accidentalmente congelata

Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Abseamed da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.

Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago

Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.

Il dispositivo non interferisce con l’uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.

Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago

Somministrare la dose secondo la procedura standard.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Medice Arzneimittel Pütter GmbH & Co KG

Kuhloweg 37

D-58638 Iserlohn

Germania

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

EU/1/07/412/001 – AIC 038494011

EU/1/07/412/002 – AIC 038494023

EU/1/07/412/027

EU/1/07/412/028

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

28 agosto 2007

 

10.0 Data di revisione del testo

Indice

—–

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

Indice

  • Eporatio 1000 ui/0,5 ml – 1 Sir 20000 UI 1 ml+Ago
  • Eporatio 1000 ui/0,5 ml – 1 Sir 10000 UI 1 ml+Ago
  • Eporatio 1000 ui/0,5 ml – 6 Sir 5000 UI 0,5 ml+Ago
  • Eporatio 1000 ui/0,5 ml – 6 Sir 4000 UI 0,5 ml+Ago
  • Eporatio 1000 ui/0,5 ml – 6 Sir 3000 UI 0,5 ml+Ago
  • Eporatio 1000 ui/0,5 ml – 6 Sir 2000 UI 0,5 ml+Ago