Aerodiol: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Aerodiol

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Aerodiol: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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AERODIOL

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni nebulizzazione libera 0,07 ml di soluzione contenente estradiolo pari a 150 µg di estradiolo emiidrato.

Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Spray nasale, soluzione.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Terapia ormonale sostitutiva (TOS) per il trattamento dei sintomi da carenza di estrogeni nelle donne in post menopausa.

L’esperienza nel trattamento di donne di età superiore ai 65 anni è limitata.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Uso nasale.

La dose consigliata all’inizio del trattamento è di 150 mcg (1 nebulizzazione) in una narice.

Dopo 2 o 3 cicli di terapia la posologia può essere adattata in funzione della sintomatologia clinica:

La dose abituale di mantenimento è di 300 mcg (2 nebulizzazioni) nelle 24 ore, ovvero una nebulizzazione per narice, una volta al giorno.

in caso di persistenza di sintomi da carenza estrogenica, è possibile aumentare il numero di nebulizzazioni sino a 3 o 4 al giorno (450 mcg o 600 mcg) ripartendole tra mattina e sera.

in caso di sintomi da iperestrogenizzazione quali tensione mammaria, gonfiore addominale, ansia, nervosismo, irritabilità, la posologia deve essere ridotta ad una nebulizzazione (150 mcg) al giorno.

Per l’inizio e il proseguimento del trattamento, deve essere impiegata la più bassa dose efficace per la durata più breve (vedere anche paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego“).

AERODIOL può essere somministrato in trattamento ciclico o continuo:

il trattamento ciclico per 21 28 giorni è seguito da un intervallo di due-sette giorni.

il trattamento continuo non prevede intervalli.

Un trattamento continuo, non ciclico, può essere consigliato nelle donne isterectomizzate o nei casi in cui i sintomi da carenza di estrogeni si manifestino durante l’intervallo.

Nelle donne non isterectomizzate, si consiglia di associare al trattamento con AERODIOL un progestinico, per almeno 12 giorni ogniciclo, al fine di contrastare l’iperplasia endometriale estrogeno-indotta (vedere par. 4.4: speciali avvertenze e opportune precauzioni d’uso).

Il trattamento sequenziale con progestinici deve seguire lo schema seguente:

se AERODIOL viene somministrato in trattamento ciclico, il progestinico deve essere aggiunto almeno negli ultimi 12 giorni di trattamento con estradiolo.

In tal modo durante l’intervallo non vi sarà somministrazione ormonale.

se AERODIOL viene somministrato in trattamento continuo, si raccomanda di assumere il progestinico per almeno 12 giorni al mese.

In entrambi i casi, dopo la sospensione del trattamento con il progestinico, si manifesta in genere una emorragia da sospensione.

A meno che non vi sia una precedente diagnosi di endometriosi, l’aggiunta di un progestinico non è raccomandata in donne isterectomizzate.

In caso di passaggio da un’altra preparazione sequenziale ciclica o continua, le pazienti devono completare il trattamento e poi passare a AERODIOL senza interrompere la terapia. In caso di passaggio da una terapia continua combinata, le pazienti possono cominciare il trattamento in qualunque momento.

Primo impiego: prima dell’uso attivare il flacone con 3 pressioni decise sulla pompa.

Durante la somministrazione si deve tenere il flacone in posizione verticale; con la testa leggermente inclinata in avanti si introduce l’estremità dell’erogatore in ciascuna narice; si esercita quindi una pressione sulla pompa La paziente non deve inspirare con il naso durante la nebulizzazione, né soffiarsi il naso subito dopo.

Nel caso di importante ostruzione delle vie nasali, AERODIOL può essere somministrato temporaneamente per via mucosa-orale, a livello del solco gengivale superiore, raddoppiando la posologia abitualmente utilizzata.

Le pazienti con secrezione nasale devono soffiarsi il naso prima di procedere alla somministrazione di AERODIOL.

L’assunzione deve avvenire preferibilmente tutti i giorni alla stessa ora.

Nel caso ci si dimentichi di assumere una dose, questa può essere assunta appena possibile, prima della dose successiva, ma non deve essere raddoppiata. La mancata assunzione di una dose può aumentare la probabilità che si verifichi metrorragia e spotting.

Il rapporto beneficio/rischio deve essere rivalutato ad intervalli regolari per adattare il trattamento, se necessario:

durante l’intera durata del trattamento con AERODIOL

nel passaggio da un altro trattamento ormonale a AERODIOL.

04.3 Controindicazioni

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Carcinoma mammario accertato, pregresso o sospetto;

Neoplasie estrogeno – dipendenti accertate o sospette (es.: carcinoma endometriale);

Sanguinamento genitale non diagnosticato;

Iperplasia endometriale non trattata;

Tromboembolismo venoso in atto o idiopatico pregresso (trombosi venosa profonda, embolia polmonare);

Malattia tromboembolica arteriosa in atto o recente (ad es. angina, infarto miocardico);

Epatopatia acuta o anamnesi di epatopatia finché i test di funzionalità epatica non siano tornati nella norma;

Ipersensibilità nota all’estradiolo emiidrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti;

Porfiria

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Per il trattamento dei sintomi postmenopausali, la TOS deve essere intrapresa solo per quei sintomi che influenzino negativamente la qualità della vita. In tutti i casi, deve essere intrapresa un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio almeno annualmente e la TOS deve essere continuata solo se i benefici superano i rischi.

Esame medico/controlli successivi

Prima di iniziare o riprendere una TOS, deve essere eseguita da parte del medico un’anamnesi familiare e personale completa. Deve inoltre essere eseguita una visita medica generale (incluso l’esame di pelvi e seno), guidata dalla storia clinica e dalle controindicazioni e avvertenze per l’uso.

Per l’intera durata del trattamento si raccomanda di effettuare controlli periodici, la cui natura e frequenza devono essere valutate per ogni singola paziente. Le donne devono essere avvisate di riferire al proprio medico ogni cambiamento nel loro seno.

Indagini cliniche, inclusa la mammografia, devono essere eseguite in linea con le attuali prassi di screening accettate e modificate in base alle necessità cliniche individuali.

Condizioni che richiedono uno stretto controllo medico

Nel caso una delle seguenti condizioni sia presente, o sia stata presente in passato, e/o sia stata aggravata durante la gravidanza o da un precedente trattamento ormonale, la paziente deve essere tenuta sotto stretto controllo medico. Si deve tenere in considerazione che queste condizioni possono ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento con AERODIOL; in particolare:

Leiomioma (fibroidi uterini) o endometriosi

Anamnesi o fattori di rischio per malattie tromboemboliche (vedere di seguito)

Fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti (es. ereditarietà di primo grado per carcinoma mammario)

Ipertensione

Epatopatie (es. adenoma epatico)

Diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare

Colelitiasi

Emicrania o cefalea (grave)

Lupus eritematoso sistemico

Anamnesi d’iperplasia endometriale (vedere di seguito)

Epilessia

Asma

Otosclerosi

Epistassi ricorrente

Immediata sospensione del trattamento:

Il trattamento deve essere immediatamente sospeso nel caso venga evidenziata l’esistenza di una controindicazione e nei seguenti casi:

Ittero o deterioramento della funzionalità epatica

Aumento significativo della pressione arteriosa

Insorgenza di cefalea tipo emicrania

Gravidanza

Iperplasia endometriale

Il rischio di iperplasia e di carcinoma endometriale è aumentato in seguito alla somministrazione di soli estrogeni per periodi prolungati (vedere paragrafo 4.8). L’aggiunta di un progestinico per almeno 12 giorni del ciclo in donne non isterectomizzate diminuisce notevolmente questo rischio.

La sicurezza endometriale a seguito dell’aggiunta di un progestinico non è stata studiata per dosi di 450 mcg/die e 600 mcg/die.

Metrorragie e spotting possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento. Se tali episodi compaiono dopo qualche tempo dall’inizio della terapia, o continuano dopo la sospensione del trattamento, le cause di tali fenomeni devono essere investigate, anche mediante biopsia endometriale, per escludere un tumore maligno dell’endometrio.

Una stimolazione estrogenica non bilanciata può portare alla trasformazione premaligna o maligna di focolai residui di endometriosi. L’aggiunta di progestinici alla TOS con soli estrogeni deve pertanto essere raccomandata nelle donne sottoposte ad isterectomia a causa di endometriosi, specialmente in caso di endometriosi residua.

Tumore al seno

Lo studio randomizzato controllato verso placebo Women’s Health Iniziative (WHI), e studi epidemiologici, compreso lo studio Million Women Study (MWS), evidenziano un aumentato rischio di tumore mammario in donne che assumevano come TOS estrogeni o combinazioni estroprogestiniche o tibolone per diversi anni (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati“).

Per tutte le TOS, un aumento di rischio si manifesta entro pochi anni dall’utilizzo e aumenta con la durata dell’assunzione, ma ritorna ai livelli iniziali entro pochi anni (al massimo 5) dopo l’interruzione del trattamento.

Nello studio MWS, il rischio relativo di carcinoma mammario con estrogeni coniugati equini (ECE) o estradiolo (E2) è stato maggiore se associato a un progestinico, sia in trattamento sequenziale che continuo, e indipendemente dal tipo di progestinico. Non si evidenzia un diverso rischio fra le differenti vie di somministrazione.

Nello studio WHI, la preparazione combinata continua di estrogeni coniugati equini e di medrossiprogesterone acetato (ECE + MPA) è stata associata con un carcinoma mammario di dimensioni leggermente maggiori e con metastasi linfonodali locali più frequenti rispetto al placebo.

La TOS, specialmente nel caso di trattamenti combinati estroprogestinici, aumenta la densità delle immagini mammografiche, che può interferire negativamente con l’individuazione radiologica di un carcinoma alla mammella.

Tromboembolismo venoso

La TOS è associata con un maggior rischio relativo di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Uno studio clinico randomizzato controllato ed alcuni studi epidemiologici evidenziano, in donne sottoposte a TOS, un aumento del rischio di 2 -3 volte rispetto alle donne non utilizzatrici di TOS. In queste ultime si stima che il numero di casi di TEV che si verificheranno in un periodo di 5 anni sia di circa 3 donne ogni 1000 in quelle di età compresa tra 50 e 59 anni, e di 8 donne ogni 1000 in quelle di età compresa tra 60 e 69 anni. Si stima che in donne sane che facciano uso di TOS per 5 anni il numero di casi aggiuntivi di TEV in un periodo di 5 anni sia di 2-6 casi (migliore stima = 4) per 1000 donne di età compresa tra 50 e 59 anni e 5-15 casi (migliore stima = 9) per 1000 donne di età compresa tra 60 e 69 anni. Il verificarsi di tali eventi è più probabile nel primo anno di TOS che negli anni successivi.

Fattori di rischio generalmente riconosciuti per le TEV includono una precedente anamnesi personale o familiare, grave obesità (IMC> 30 kg/m²) e lupus eritematoso sistemico (LES). Non esiste unanimità di pareri sul possibile ruolo svolto dalle vene varicose nella TEV.

Pazienti con una storia di TEV, o stati trombofilici accertati, hanno un maggior rischio di TEV. La TOS può aumentare questo rischio. Si deve accertare che eventi tromboembolici personali o seri eventi tromboembolici familiari o ripetuti aborti spontanei non dipendano da una predisposizione a malattie trombofiliche. Finché non sia stata effettuata una valutazione completa dei fattori trombofilici, o iniziato un trattamento anticoagulante, l’uso di TOS in tali pazienti deve essere considerato come controindicato. Le donne già in trattamento con anticoagulanti richiedono un accertamento accurato del rapporto beneficio/rischio della TOS.

Una prolungata immobilizzazione, un grave trauma o grandi interventi chirurgici possono temporaneamente aumentare il rischio di TEV. Come in tutti i pazienti che abbiano subito un intervento chirurgico, si devono attuare scrupolosamente tutte quelle misure di profilassi volte a prevenire fenomeni tromboembolici postoperatori. Negli interventi chirurgici programmati che richiedono un prolungato periodo di immobilità postoperatoria, in particolare in caso di interventi chirurgici all’addome o agli arti inferiori, deve essere presa in considerazione l’ipotesi di interrompere, se possibile, la TOS da quattro a sei settimane prima dell’intervento. La TOS non deve essere ripresa se non dopo la completa mobilizzazione della donna.

In caso di TEV dopo l’inizio della terapia, il trattamento deve essere interrotto. Le pazienti devono essere avvertite di contattare immediatamente il proprio medico se manifestano sintomi che possono far supporre l’insorgenza di una patologia tromboembolica (gonfiore doloroso alle gambe, dolore improvviso al petto, dispnea).

Coronaropatia (CAD)

Gli studi randomizzati controllati non evidenziano alcun beneficio cardiovascolare con l’uso di estrogeni coniugati e medrossiprogesterone acetato (MPA) in associazione combinata continua. Due ampi studi clinici (WHI e HERS, ovvero Heart and Estrogen/progestin Replacement Study) mostrano un possibile aumento del rischio di morbilità cardiovascolare nel primo anno di terapia e complessivamente nessun beneficio. Per altri tipi di TOS ci sono solo dati limitati ottenuti da studi randomizzati controllati riguardanti gli effetti su morbilità e mortalità cardiovascolare. Non è pertanto certo se questi dati si possano estendere anche a TOS con altri prodotti.

Ictus

Un ampio studio clinico randomizzato (studio WHI) mostra, come risultato secondario, un aumentato rischio di ictus ischemico in donne sane durante trattamento con estrogeni coniugati combinati con MPA. Per le donne che non usano TOS, si stima che il numero di casi di ictus che si verificheranno in periodo di 5 anni sia di circa 3 per 1000 donne di età compresa tra 50 e 59 anni e di 11 per 1000 donne di età compresa tra 60 e 69 anni. Si stima che per donne che usano estrogeni coniugati e MPA per 5 anni, il numero di casi aggiuntivi sia tra 0 e 3 (migliore stima = 1) per 1000 donne tra i 50-59 anni, e tra 1 e 9 (migliore stima = 4) per 1000 donne tra i 60-69 anni. Non sappiamo se tale aumento di rischio si estenda anche a TOS con altri prodotti.

Carcinoma ovarico

In alcuni studi epidemiologici l’uso a lungo termine della TOS (almeno 5-10 anni) con soli estrogeni in donne isterectomizzate risulta associato ad un aumentato rischio di carcinoma ovarico. Non è certo se l’uso a lungo termine della TOS combinata conferisca un rischio diverso da quello presente con estrogeni da soli.

Altre condizioni

Gli estrogeni possono causare ritenzione idrica, e pertanto le pazienti con disfunzione renale o cardiaca devono essere accuratamente tenute sotto controllo. Le pazienti con insufficienza renale terminale devono essere strettamente osservate, poiché si può prevedere che i livelli circolanti di estrogeno apportato da AERODIOL siano aumentati.

Donne con preesistente ipertrigliceridemia devono essere tenute sotto stretto controllo durante terapia estrogenica o terapia ormonale sostitutiva, poiché, a seguito di terapia estrogenica, in questo tipo di pazienti sono stati riportati rari casi di importanti aumenti dei trigliceridi plasmatici e conseguente pancreatite.

Gli estrogeni aumentano i livelli della globulina legante l’ormone tiroideo (TBG), con conseguente aumento dei livelli di ormone tiroideo totale circolante misurato tramite iodio legato alle proteine (PBI), livelli di T4 (metodo su colonna o RIA) o livelli di T3 (metodo RIA). L’uptake su resina di T3 è ridotta, a riflettere l’aumento di TBG. Le concentrazioni di T3 e T4 liberi non sono modificate. Le concentrazioni nel siero di altre proteine leganti, come la corticoglobulina (CBG) e la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG), possono essere aumentate e determinare un aumento rispettivamente dei livelli circolanti di corticosteroidi e steroidi sessuali. Le concentrazioni dell’ormone libero o biologicamente attivo sono immodificate. Altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (substrato angiotensinogeno/renina, alfa I antitripsina, ceruloplasmina).

Non c’è alcuna evidenza conclusiva di un miglioramento delle funzioni cognitive. Nello studio WHI vi è qualche evidenza di un aumentato rischio di probabile demenza nelle donne che intraprendono un trattamento continuo combinato con ECE e MPA dopo i 65 anni. Non è noto se tali risultati si possano applicare anche a donne in postmenopausa più giovani o ad altri prodotti per la TOS.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Associazioni che necessitano di precauzioni d’impiego

Induttori enzimatici:

Il metabolismo degli estrogeni può essere aumentato dall’uso concomitante di sostanze note per il loro effetto di induzione degli enzimi che metabolizzano i farmaci, in particolare gli enzimi del citocromo P450, come gli anticonvulsivanti (es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e gli antinfettivi (es.: rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz).

Dopo somministrazione nasale, si evita l’effetto di primo passaggio nel fegato e, pertanto, gli estrogeni somministrati per via nasale come AERODIOL sono meno influenzati dagli induttori enzimatici rispetto agli ormoni somministrati per via orale.

Agenti antiretrovirali:

Il ritonavir e il nelfinavir, sebbene siano noti come forti inibitori enzimatici, presentano al contrario proprietà d’induzione quando usati in concomitanza con ormoni steroidei.

Preparati a base di erbe contenenti l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono indurre il metabolismo di estrogeni.

Dal punto di vista clinico un aumentato metabolismo di estrogeni e progestinici può ridurre l’efficacia e comportare modificazioni nei cicli mestruali.

Corticosteroidi e agenti vasocostrittori somministrati per via nasale:

Non è stato studiato l’effetto della concomitante somministrazione di corticosteroidi e di agenti vasocostrittori somministrati per via nasale.

AERODIOL non deve essere somministrato immediatamente dopo la somministrazione di corticosteroidi o di vasocostrittori nasali.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza:

AERODIOL è controindicato in gravidanza. In caso di gravidanza, il trattamento con AERODIOL deve essere interrotto immediatamente. I risultati della maggior parte degli studi epidemiologici disponibili indicano che l’esposizione accidentale del feto agli estrogeni non determina effetti teratogeni o fetotossici.

Allattamento:

AERODIOL è controindicato durante l’allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati (> 10%) in corso di trattamento con AERODIOL sono reazioni in sede di applicazione quali: sensazione di prurito e formicolio, starnuti e rinorrea.

Altri effetti indesiderati osservati in corso di trattamento con AERODIOL o con altre specialità a base di estradiolo somministrato per via non orale, sono riportati nella tabella sottostante:

Apparato Effetti indesiderati Comuni (> 1/100, < 1/10) Effetti indesiderati Non comuni (> 1/1.000, < 1/100) Rari effetti indesiderati (>1/10.000, < 1/1.000)
Effetti generali Cefalea Ritenzione di liquidi/edema, aumento/calo di peso, vertigini, senso di affaticamento, crampi alle gambe, emicrania
Apparato gastrointestinale Nausea Meteorismo, crampi addominali Colelitiasi, ittero colestatico
Apparato riproduttivo Metrorragie, spotting, mastodinia Dismenorrea, iperplasia endometriale, tumori benigni della mammella Aumento delle dimensioni dei fibromi uterini
Apparato respiratorio Epistassi
Pelle e annessi cutanei Acne, prurito Orticaria
Apparato cardiovascolare Ipertensione
Disturbi psichiatrici Aumento/diminuzione della libido Depressione

Carcinoma mammario

I dati di un grande numero di studi epidemiologici e di uno studio clinico randomizzato vs placebo, lo studio Women’s Health Iniziative (WHI), evidenziano che il rischio totale di carcinoma alla mammella aumenta con l’aumentare della durata della terapia tra coloro che fanno uso o hanno fatto uso recente della TOS.

Per una TOS a base di soli estrogeni, la stima del rischio relativo (RR) da una rianalisi dei dati originali di 51 studi epidemiologici (nei quali più dell’80% delle pazienti era in trattamento con una TOS a base di soli estrogeni) e dallo studio epidemiologico Million Women Study (MWS) sono pari rispettivamente a 1,35 (95% CI 1,21 – 1,49) e 1,30 (95% CI 1,21 – 1,40).

Nel caso di una TOS combinata estroprogestinica, alcuni studi epidemiologici hanno evidenziato un rischio totale di carcinoma alla mammella più alto che nel caso di terapie con soli estrogeni.

Lo studio MWS ha mostrato che, in confronto a coloro che non avevano mai usato la TOS, l’uso di vari tipi di TOS combinata estroprogestinica era associata ad un rischio più alto di carcinoma alla mammella (RR = 2,00; 95% CI: 1,88 – 2,12) nei confronti di una TOS a base di soli estrogeni (RR = 1,30; 95% CI: 1,21 – 1,40) o a base di solo tibolone (RR = 1,45; CI 1,25 – 1,68).

Lo studio WHI ha mostrato una stima del rischio pari a 1,24 (95% CI 1,01 – 1,54) dopo 5,6 anni di trattamento con TOS estroprogestinica combinata (ECE + MPA) in tutte le pazienti, rispetto al placebo.

Il rischio assoluto calcolato a partire dagli studi MWS e WHI sono presentati qui di seguito:

Lo studio MWS, riferendosi all’incidenza media conosciuta del carcinoma alla mammella nei paesi sviluppati, ha stimato che:

Nelle donne che non usano TOS, si stima che in circa 32 su 1000 possa essere diagnosticato un carcinoma della mammella tra i 50 e i 64 anni

Su 1000 donne che hanno fatto uso recente o fanno uso di TOS, il numero di casi aggiuntivi nel periodo corrispondente sarebbe:

Per coloro che utilizzano una TOS a base di soli estrogeni:

Fra 0 e 3 (migliore stima = 1,5) per 5 anni di utilizzo

Fra 3 e 7 (migliore stima = 5) per 10 anni di utilizzo

Per coloro che utilizzano una TOS combinata estroprogestinica:

Fra 5 e 7 (migliore stima = 6) per 5 anni di utilizzo

Fra 18 e 20 (migliore stima = 19) per 10 anni di utilizzo

Lo studio WHI, dopo 5,6 anni di follow up in donne di età compresa tra 50 e 79 anni, ha dimostrato che ci sono 8 casi aggiuntivi di carcinoma della mammella su 10000 in un anno attribuibili al trattamento con TOS combinata estroprogestinica (ECE + MPA).

In accordo con i dati ricavati dalla sperimentazione, si stima che:

Su 1000 donne nel gruppo placebo sono stati diagnosticati circa 16 casi di carcinoma invasivo della mammella in 5 anni.

Su 1000 donne che hanno fatto uso di TOS combinata estroprogestinica (ECE + MPA), il numero di casi aggiuntivi è stato fra 0 e 9 (migliore stima = 4) per 5 anni di utilizzo

Il numero di casi aggiuntivi di carcinoma mammario nelle donne che utilizzano la TOS è ampiamente simile alle donne che iniziano la TOS indipendentemente dall’età di inizio del trattamento (tra 45 e 65 anni) (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e opportune precauzioni di impiego“)

Carcinoma endometriale

In donne con utero intatto, il rischio di iperplasia endometriale e di carcinoma dell’endometrio aumenta all’aumentare della durata del trattamento con estrogeni non bilanciati. In accordo con i dati ottenuti dagli studi epidemiologici, la migliore stima del rischio riporta che, per donne che non usano TOS, in circa 5 su 1000 può essere diagnosticato un carcinoma endometriale tra i 50 e i 65 anni. A seconda della durata del trattamento e della dose di estrogeni, l’aumento riportato del rischio di carcinoma all’endometrio tra le utilizzatrici di estrogeni non bilanciati è compreso tra 2 e 12 volte rispetto alle donne non in trattamento. L’aggiunta di un progestinico alla terapia a base di soli estrogeni riduce notevolmente l’aumento di tale rischio.

Altri effetti indesiderati sono stati riportati in associazione con la terapia a base di estrogeni:

neoplasie estrogeno-dispendenti benigne e maligne, es. carcinoma endometriale;

tromboembolismo venoso (ad es. trombosi delle vene pelviche o delle vene profonde delle gambe, embolia polmonare) sono più frequenti tra le pazienti sottoposte a TOS rispetto a quelle non trattate. Per ulteriori informazioni vedere i paragrafi 4.3 Controindicazioni e 4.4 speciali avvertenze e opportune precauzioni d’uso.

infarto miocardico e ictus;

colecistopatie;

disturbi di cute e sottocute; cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare

possibile demenza (vedere paragrafo 4.4 “ speciali avvertenze e opportune precauzioni di uso“)

04.9 Sovradosaggio

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Un sovradosaggio significativo è improbabile considerando la via di somministrazione. I segni e sintomi da sovradosaggio sono generalmente: sensazione di tensione mammaria, gonfiore addominale/pelvico, nausea, irritabilità.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Codice ATC: G03CA03.

ESTROGENI (Sistema genito-urinario e ormoni sessuali)

Il principio attivo, 17 ß – estradiolo sintetico, è chimicamente e biologicamente identico all’estradiolo endogeno umano. Sostituisce la perdita della produzione di estrogeni delle donne in menopausa e allevia i sintomi della menopausa.

Con AERODIOL è possibile attuare una estrogenoterapia pulsatile che permette di raggiungere livelli estrogenici plasmatici paragonabili a quelli tipici delle fasi follicolari del ciclo.

Durante il trattamento, grazie al meccanismo di azione, i valori minimi di FSH sono osservati 6-8 ore dopo ogni somministrazione e la riduzione persiste ancora alla somministrazione successiva.

Il sollievo dei sintomi postmenopausali è stato ottenuto durante le prime settimane di trattamento con AERODIOL.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Con una dose di 300 mcg, viene osservata un’estradiolemia pari a 1000 pg/ml, dopo 10-30 minuti dalla somministrazione; la distribuzione del 17 b-estradiolo (E2) risulta rapida; il ritomo dei livelli plasmatici a valori pressoché di base avviene nelle 12 ore successive alla somministrazione.

La biodisponibilità assoluta dell’estradiolo per via nasale è del 25% circa ed è superiore a quella per via orale, dato che AERODIOL evita l’effetto di primo passaggio entero-epatico, contrariamente a quanto accade con gli estrogeni somministrati per via orale.

I livelli estrogenici plasmatici calcolati sull’area sotto la curva delle estradiolemie (AUC24h) sono proporzionali alla dose: la dose di 300 mcg, è vicina a quella ottenuta con altre vie di somministrazione (cerotto transdermico 50 mcg/die – compressa contenente 2 mg), ma con un profilo cinetico diverso (pulsatile).

Dagli studi clinici non è emerso alcun caso di mancato assorbimento.

Il rapporto E1 (estrone) /E2 risulta pari a 1. E’ stata rilevata una riduzione del 20% della biodisponibilità dell’estradiolo in donne fumatrici (1 pacchetto/giorno).

Il consumo di sigarette poco prima della somministrazione di AERODIOL non modifica l’assorbimento nasale dell’estradiolo.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Studi di tollerabilità locale su animali da laboratorio hanno dimostrato che la somministrazione nasale di estradiolo non danneggia la mucosa nasale.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Metil beta-ciclodestrina (RAMEB), cloruro di sodio, idrossido di sodio o acido cloridrico, acqua purificata.

06.2 Incompatibilità

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Non applicabile

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Nessuna particolare precauzione di conservazione

06.5 Natura e contenuto della confezione

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4,2 ml (60 nebulizzazioni) in flacone (vetro di Tipo 1) con pompa dosatrice (polipropilene) ed erogatore nasale (polipropilene); confezioni da 1 e da 3 flaconi.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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LES LABORATOIRES SERVIER

22, rue Garnier

92200 Neuilly sur seine (Francia)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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1 flacone in vetro di spray nasale soluzione 60 dosi da 150 mcg AIC n. 034873012/M

3 flaconi in vetro di spray nasale soluzione 60 dosi da 150 mcg AIC n. 034873024/M

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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01/06/2001

10.0 Data di revisione del testo

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01/04/2005

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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  • Armonil cerotti transdermici – 8 Cer Trans 25 mcg/24 H
  • Armonil-septem 25 mcg /24 ore, cerotto transdermico – 4 Cer 25 mcg/24 H
  • Armonil-septem 50 mcg/24 ore – 4 Cer 50 mcg/24 H
  • Climara – 4 Cerotti Transderm
  • Dermestril – 8 Cer 25 mcg/24 H
  • Dermestril – septem 25 mcg /24 ore, cerotto transdermico – 4 Cer25 mcg/24
  • Dermestril septem 75 microgrammi/24 ore, cerotto transdermico – 4 Cer75 mcg/24
  • Dermestril-septem 50 mcg /24 ore, cerotto transdermico – 4 Cer50 mcg/24
  • Epiestrol – 8 Cer Transd100 mcg/24
  • Estraderm mx cerotto transdermico – 8 Cer 25 mcg/die
  • Estreva 0,1% gel – Gel 1 fl 50 G 0,1%
  • Estring 7 5 mcg 24 ore dispositivo vaginale 1 dispositivo – 1 Disp 7,5 mcg/24 H
  • Femseven 50 mcg cerotto – 4 Cer Transd 15 Cm2
  • Ginaikos 1,5 mg gel – Gel 28 Bust 1,5 mg
  • Sandrena 1 mg gel – Gel 28 Cont Mono 1 G
  • Vagifem 10 microgrammi compresse vaginali – 18 Cpr Vag 10 mcg