Amlodipina Rkg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Amlodipina Rkg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Amlodipina Rkg: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Amlodipina rkg 5 mg compresse Amlodipina rkg 10 mg compresse

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa contiene amlodipina besilato , equivalente a 5 mg di amlodipina .

Ogni compressa contiene amlodipina besilato, equivalente a 10 mg di

amlodipina

Eccipienti ad effetto noto:

Ogni compressa da 5 mg contiene 140,292 mg di lattosio (sotto forma di Cellattosio).

Ogni compressa da 10 mg contiene 280,584 mg di lattosio (sotto forma di

Cellattosio).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa.

Compresse rotonde, di colore bianco, con linea di frattura su di un lato. Compresse rotonde, di colore bianco, piatte con linea di frattura su di un

lato.

Le compresse possono essere divise in dosi uguali.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Ipertensione.

Angina pectoris cronica-stabile.

Angina conseguente a vasospasmo (angina di Prinzmetal).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Adulti

Sia per l’ipertensione che per l’angina la dose iniziale consigliata è di 5 mg di amlodipina una volta al giorno. Questa dose può essere portata alla dose massima di 10 mg a seconda della risposta individuale.

Nei pazienti ipertesi, Amlodipina rkg è stato usato in associazione con diuretici tiazidici, alfa-bloccanti, beta-bloccanti o inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina. Nei pazienti con angina, Amlodipina rkg può essere usato in monoterapia o in associazione con altri farmaci antianginosi, nei casi di angina refrattaria al trattamento con nitrati e/o con beta- bloccanti a dosaggi adeguati.

Non sono richiesti adattamenti del dosaggio di Amlodipina rkg in caso di somministrazione concomitante di diuretici tiazidici, beta-bloccanti o inibitori dell’enzima di conversione.

Popolazioni speciali

Anziani

Amlodipina rkg usato a dosaggi analoghi in pazienti anziani o più giovani è ugualmente ben tollerato.

Negli anziani si raccomandano i dosaggi normalmente utilizzati, ma l’aumento del dosaggio va considerato con cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Pazienti con compromissione epatica

Non sono stati stabiliti dosaggi specifici per pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata; pertanto la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautela e si deve partire dal dosaggio più basso (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). La farmacocinetica di amlodipina non è stata studiata nella compromissione epatica grave. Nei pazienti con compromissione epatica grave, il trattamento con amlodipina deve essere iniziato con il dosaggio più basso, seguito da un graduale aggiustamento del dosaggio.

Pazienti con danno renale

Il grado di compromissione renale non è correlato a variazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina, quindi il farmaco può essere usato ai dosaggi normali in questa categoria di pazienti. Amlodipina non è dializzabile.

Popolazione pediatrica

Bambini e adolescenti affetti da ipertensione di età compresa tra 6 e 17 anni

La dose di antiipertensivo orale raccomandata nei pazienti pediatrici di età compresa tra 6-17 anni è di 2,5 mg una volta al giorno come dose iniziale, da titolare sino a 5 mg una volta al giorno se l’obiettivo di controllare la pressione sanguigna non è raggiunto dopo 4 settimane. Dosi superiori a 5 mg al giorno non sono state studiate nei pazienti pediatrici (vedere paragrafo 5.1 e 5.2 ).

Bambini di età inferiore ai 6 anni Non ci sono dati disponibili.

Compresse da 5 mg: dosi da 2,5 mg sono possibili con questo prodotto medicinale.

Compresse da 10 mg: non sono possibili dosi di amlodipina da 2.5 mg con

questo prodotto medicinale.

Modo di somministrazione

Compresse per somministrazione orale.

04.3 Controindicazioni

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L’amlodipina è controindicata nei pazienti con:

ipersensibilità ai derivati delle diidropiridine, ad amlodipina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

ipotensione grave.

shock (incluso shock cardiogeno)

ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro (es. stenosi aortica di grado elevato)

insufficienza cardiaca con instabilità emodinamica dopo infarto acuto del miocardio

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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La sicurezza e l’efficacia dell’amlodipina nelle crisi ipertensive non sono state stabilite.

Pazienti con insufficienza cardiaca

I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela. In uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe III e IV NYHA) l’incidenza registrata di edema polmonare è stata maggiore nel gruppo trattato con amlodipina rispetto a quello trattato con placebo (vedere paragrafo 5.1). I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità.

Pazienti con compromissione epatica

L’emivita plasmatica dell’amlodipina è prolungata e i valori dell’AUC sono maggiori in pazienti con funzionalità epatica compromessa; le raccomandazioni posologiche non sono state definite. Amlodipina dovrebbe quindi essere inizialmente assunta al dosaggio più basso ed usata con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumentare del dosaggio. Nei pazienti con compromissione epatica grave può essere richiesto un graduale aggiustamento del dosaggio e un attento monitoraggio.

Pazienti anziani

Nei pazienti anziani l’aumento del dosaggio deve essere considerato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

Pazienti con danno renale

Amlodipina può essere usata a dosaggi normali in tali pazienti. Il grado di compromissione renale non è correlato a variazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina. Amlodipina non è dializzabile.

Amlodipina rkg contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Effetti di altri medicinali sull’amlodipina

Inibitori del CYP3A4: l’uso concomitante di amlodipina con inibitori forti o moderati del CYP3A4 (inibitori della proteasi, antifungini azolici, macrolidi quali eritromicina o claritromicina, verapamil o diltiazem) può causare un aumento significativo dell’esposizione all’amlodipina con conseguente aumento del rischio di ipotensione. Il significato clinico di queste variazioni farmacocinetiche può essere più pronunciato negli anziani. Pertanto possono essere richiesti un monitoraggio clinico e un aggiustamento del dosaggio.

Induttori del CYP3A4: Non ci sono dati disponibili relativamente all’effetto degli induttori del CYP3A4 sull’amlodipina. L’uso concomitante degli induttori del CYP3A4 (per es. la rifampicina, Hypericum perforatum) può diminuire le concentrazioni plasmatiche di amlodipina. L’amlodipina deve essere utilizzata con cautela con gli induttori del CYP3A4.

La somministrazione di amlodipina con pompelmo o succo di pompelmo non è raccomandata poiché in alcuni pazienti la biodisponibilità di amlodipina potrebbe aumentare e potenziare conseguentemente l’effetto antipertensivo di amlodipina.

Dantrolene (infusione): negli animali, sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a ipercalemia in seguito a somministrazione di verapamil e dantrolene per via endovenosa. A causa del rischio di iperkaliemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti all’ipertermia maligna e nel trattamento dell’ipertermia maligna.

Effetti dell’amlodipina su altri medicinali

Gli effetti di amlodipina sulla diminuzione della pressione arteriosa si sommano agli effetti della diminuzione della pressione esercitata da altri agenti anti-ipertensivi.

Tacrolimus

Esiste il rischio di aumento dei livelli ematici di tacrolimus in caso di somministrazione concomitante con amlodipina, ma il meccanismo farmacocinetico di questa interazione non è completamente chiaro. Per evitare la tossicità di tacrolimus, la somministrazione di amlodipina ad un paziente trattato con tacrolimus necessita di monitoraggio dei livelli ematici di tacrolimus e di aggiustamento della dose di tacrolimus quando appropriato.

In studi clinici di interazione l’amlodipina non ha alterato la farmacocinetica di atorvastatina, digossina o warfarin.

Ciclosporina: Non sono stati condotti studi di interazione farmacologica con ciclosporina e amlodipina in volontari sani o in altre popolazioni, ad eccezione dei pazienti sottoposti a trapianto renale, dove sono stati osservati aumenti variabili della concentrazione di condotto (media 0%- 40%) della ciclosporina. Occorre prendere in considerazione il controllo dei livelli di ciclosporina nei pazienti con trapianto renale in trattamento con amlodipina, e deve essere fatta una riduzione della dose di ciclosporina se necessaria.

Simvastatina: la co-somministrazione di dosi ripetute di 10 mg di amlodipina con simvastatina 80 mg ha determinato un aumento del 77% dell’esposizione alla simvastatina rispetto alla simvastatina da sola. Limitare la dose di simvastatina a 20 mg al giorno nei pazienti trattati con amlodipina.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

La sicurezza di amlodipina durante la gravidanza non è stata stabilita.

Negli studi sugli animali sono stati osservati effetti di tossicità riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate (vedere paragrafo 5.3). L’uso in gravidanza è raccomandato solo se non esiste un’alternativa più sicura e quando il disturbo stesso comporta rischi più grandi per la madre e per il feto.

Allattamento

Non è noto se l’amlodipina venga escreta nel latte materno umano.

La decisione di continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con amlodipina deve essere considerata tenendo presente i benefici dell’allattamento per il neonato e i benefici della terapia con amlodipina per la madre.

Fertilità

In pazienti trattati con bloccanti dei canali calcio sono state riportate

modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilità. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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i Amlodipina altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Se i pazienti che assumono amlodipina soffrono di capogiri, cefalea, affaticamento o nausea, la loro capacità di reazione può risultare compromessa. Si raccomanda cautela soprattutto all’inizio del trattamento.

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse riportate più comunemente durante il trattamento con amlodipina sono state sonnolenza, capogiri, cefalea, palpitazioni, vampate di calore, dolore addominale, nausea, gonfiore alle caviglie, edema e affaticamento.

Riassunto tabulare delle reazioni avverse

Le seguenti reazioni avverse sono state osservate e riportate durante il trattamento con amlodipina con le seguenti frequenze: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 a <1/10); non comune (≥1/1.000 a ≤1/100); raro (≥1/10.000 a ≤1/1.000); molto raro (≤1/10.000).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Classe sistemica
organica
Frequen
za
Reazioni avverse
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Molto raro Leucocitopenia, trombocitopenia
Disturbi del sistema
immunitario
Molto raro Reazioni allergiche
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Molto raro Iperglicemia
Disturbi psichiatrici Non comune Depressione, cambiamenti d’umore
(inclusa ansia), insonnia
Raro Confusione
Patologie del sistema nervoso Comune Sonnolenza, capogiri, cefalea (specialmente
all’inizio del trattamento)
Non
comune
Tremore, disgeusia,
sincope, ipoestesia,
parestesia
Molto
raro
Ipertonia, neuropatia
periferica
Patologie
dell’occhio
Comune Disturbi della vista
(inclusa diplopia)
Patologie dell’orecchio e
del labirinto
Non comune Tinnito
Patologie cardiache Comune Palpitazioni
Non comune aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e
fibrillazione atriale)
Molto
raro
Infarto del miocardio,
Patologie vascolari Comune Vampate di calore
Non
comune
Ipotensione
Molto
raro
Vasculite
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Comune Dispnea,
Non Comune Tosse, rinite
Patologie gastrointestinali Comune Dolore addominale, nausea, dispepsia, alterazioni delle abitutidini intestinali
(inclusa diarrea e stipsi)
Non
comune
Vomito, secchezza del
cavo orale
Molto
raro
Pancreatite, gastrite,
iperplasia gengivale
Patologie
epatobiliari
Molto
raro
Epatite, ittero, aumento
degli enzimi epatici*
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Alopecia, porpora, discromia cutanea, iperidrosi, prurito, eruzione cutanea,
esantema, orticaria
Molto raro Angioedema, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, edema
di Quincke, fotosensibilità
Patologie del
sistema muscoloscheletri co e del tessuto
Comune Gonfiore alle caviglie,
crampi muscolari
Non
comune
Artralgia, mialgia, mal di
schiena
connettivo
Patologie renali e urinarie Non comune Disturbi della minzione, nicturia, aumento della
frequenza urinaria
Patologie dell’apparato riproduttivo e
della mammella
Non comune Impotenza, ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Molto
comune
Edema,
Comune Affaticabilità, astenia
Non comune Dolori al petto, dolorabilità, malessere
Esami diagnostici Non
comune
Aumento del peso,
diminuzione del peso

* nella maggior parte dei casi dovuto a colestasi

Sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale. Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

04.9 Sovradosaggio

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L’esperienza di sovradosaggio intenzionale nell’uomo è limitata.

Sintomi

I dati disponibili suggeriscono che a seguito di sovradosaggio si possono manifestare una forte vasodilatazione periferica e una possibile tachicardia riflessa. E’ stata riportata una marcata e probabilmente prolungata ipotensione sistemica fino ad includere casi di shock ad esito fatale.

Trattamento

Un’ipotensione clinicamente significativa dovuta a sovradosaggio da amlodipina richiede un attivo supporto cardiovascolare comprendente il monitoraggio frequente della funzione cardiaca e respiratoria, l’elevazione degli arti inferiori ed un’attenzione al volume dei fluidi circolanti e della diuresi.

Per il ripristino del tono vascolare e della pressione arteriosa può essere di aiuto un vasocostrittore, qualora non vi siano controindicazioni per il suo impiego. La somministrazione per via endovenosa di gluconato di calcio può rivelarsi utile nel neutralizzare gli effetti del blocco dei canali del calcio.

In alcuni casi può essere indicata la lavanda gastrica. E’ stato dimostrato che la somministrazione di carbone vegetale a volontari sani, immediatamente o entro due ore dall’assunzione di 10 mg di amlodipina, riduce in maniera significativa l’assorbimento di amlodipina.

Dal momento che amlodipina è in gran parte legato alle proteine, è improbabile che la dialisi risulti utile.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: bloccanti dei canali del calcio, bloccanti selettivi dei canali del calcio con prevalente effetto vascolare.

Codice ATC: C08CA01.

Amlodipina è un inibitore dell’afflusso degli ioni di calcio appartenente al gruppo delle diidropiridine (bloccanti attivi sui canali lenti o antagonisti degli ioni di calcio) ed inibisce il flusso degli ioni di calcio attraverso la membrana dei miocardiociti e delle cellule muscolari lisce vascolari.

L’azione antipertensiva dell’amlodipina è dovuta al diretto rilassamento della muscolatura liscia vascolare. L’esatto meccanismo di azione che determina l’effetto antianginoso di amlopidina non è ancora del tutto noto, ma amlodipina riduce il carico totale ischemico in base alle due seguenti azioni:

amlodipina dilata le arteriolee periferiche riducendo cosi le resistenze periferiche totali (postcarico) nei confronti delle quali il cuore lavora. Poiché la frequenza cardiaca rimane stabile, questa riduzione di lavoro cardiaco si traduce in una diminuzione del consumo di energia e della richiesta di ossigeno da parte del miocardio.

il meccanismo di azione dell’amlodipina probabilmente interessa anche la dilatazione delle principali arterie coronariche e delle arteriole coronariche sia nelle regioni normalmente irrorate che in quelle ischemiche. Questa dilatazione aumenta l’apporto di ossigeno al miocardio nei pazienti con spasmo dell’arteria coronarica (angina di Prinzmetal o variante).

Nei pazienti ipertesi una dose singola giornaliera determina una riduzione clinicamente significativa della pressione arteriosa sia in posizione supina che in piedi durante le 24 ore. A causa della graduale insorgenza dell’effetto di amlodipina, l’ipotensione acuta non rappresenta un evento legato alla somministrazione del farmaco.

Nei pazienti con angina pectoris, una singola somministrazione giornaliera di amlodipina aumenta il tempo di esercizio totale, ritarda l’insorgenza di un attacco anginoso e determina un aumento del tempo di comparsa della

depressione di 1 mm del segmento S-T, e diminuisce sia la frequenza degli attacchi anginosi sia il consumo di compresse a base di nitroglicerina.

Il trattamento con amlodipina non si associa ad alcun effetto metabolico indesiderato o ad alterazioni del profilo dei lipidi plasmatici; amlodipina è idonea per l’impiego in pazienti affetti da malattie concomitanti come asma, diabete e gotta.

Uso in pazienti affetti da coronaropatia (CAD)

È stata valutata l’efficacia di amlodipina nella prevenzione di eventi clinici in pazienti affetti da coronaropatia (CAD) in uno studio clinico indipendente, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo su 1997 pazienti: lo studio CAMELOT (Comparison of Amlodipine vs Enalapril to Limit Occurrences of Thrombosis – Confronto tra amlodipina ed enalapril nel ridurre gli eventi trombotici). Di questi pazienti, 663 sono stati trattati con amlodipina 5-10 mg, 673 pazienti sono stati trattati con enalapril 10-20 mg e 655 pazienti sono stati trattati con placebo, in aggiunta al trattamento standard con statine, beta-bloccanti, diuretici e aspirina, per 2 anni. I principali risultati di efficacia sono riportati nella Tabella 1. Questi risultati indicano che il trattamento con amlodipina è stato associato ad un numero inferiore di ospedalizzazioni per angina e procedure di rivascolarizzazione in pazienti affetti da coronaropatia.

Tabella 1. Incidenza degli outcome clinici significativi dello studio CAMELOT

Tasso di eventi cardiovascolari, n (%)

Amlopidina vs.

Placebo

Esiti Amlopidi na Placeb o Enalap ril Hazard Ratio
(IC95%)
Valore di P

Endpoint primari Eventi cardiovascolari indesiderati Singole componenti Rivascolarizzazio ne coronarica Ospedalizzazione per angina

78 (11,8) 103

(15,7)

51 (7,7) 84

(12,8)

95

(14,1)

86

(12,8)

0,73 (0,54-

0,98)

0,58 (0,41-

0,82)

0,003

110 151 136 0,69 (0,54-
(16,6) (23,1) (20,2) 0,88)

0,03

0,002

19 11 0,73 (0,37-
(2,9) (1,6) 1,46)

IM non fatale 14 (2,1)

Ictus o TIA 6 (0,9) 12

(1,8)

Decesso per

8 (1,2) 0,50 (0,19-

1,32)

2,46 (0,48-

0,37

0,15

cause cardiovascolari Ospedalizzazione

5 (0,8) 2 (0,3) 5 (0,7)

12,7) 0,27

per insufficienza cardiaca congestizia (ICC)

3 (0,5) 5 (0,8) 4 (0,6) 0,59 (0,14-

2,47)

0,46

Arresto cardiaco resuscitato Arteriopatia

0 4 (0,6) 1 (0,1) NA 0,04

2,6 (0,50-

periferica di nuova insorgenza

5 (0,8) 2 (0,3) 8 (1,2)

13,4) 0,24

Abbreviazioni: ICC, insufficienza cardiaca congestizia; IC, intervallo di confidenza; IM, infarto del miocardio; TIA, attacco ischemico transitorio

Uso in pazienti con insufficienza cardiaca

Studi emodinamici e studi clinici controllati sulla tolleranza all’esercizio in pazienti con scompenso cardiaco di classe NYHA II-IV hanno dimostrato che Amlodipina non aggrava le loro condizioni cliniche per quanto riguarda la tolleranza all’esercizio, la frazione di eiezione ventricolare sinistra e la sintomatologia clinica.

Uno studio controllato con placebo (PRAISE) disegnato per valutare pazienti con insufficienza cardiaca in classe III-IV NYHA trattati con digossina, diuretici e ACE-inibitori ha mostrato che l’amlodipina non porta ad un aumento del rischio di mortalità o del rischio combinato di mortalità e morbilità.

Uno studio di follow-up a lungo termine, controllato verso placebo (PRAISE- 2), condotto in pazienti con insufficienza cardiaca di classe III e IV NYHA, senza sintomi clinici o riscontri obiettivi che suggeriscono la presenza di malattia ischemica di base, in trattamento con dosi stabili di ACE-inibitori, digitale e diuretici, l’impiego di amlodipina non ha avuto effetti sulla mortalità totale cardiovascolare. Nell’ambito di questa stessa popolazione il trattamento con amlodipina è stato associato ad un aumento dei casi di edema polmonare.

Trattamento per la prevenzione dell’attacco cardiaco (ALLHAT)

Uno studio clinico di morbidità-mortalità randomizzato in doppio cieco denominato ALLHAT (Antihypertensive and Lipid-Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial) è stato condotto per mettere a confronto le due più recenti terapie farmacologiche: amlodipina 2,5-10 mg/die (bloccante dei canali del calcio) o lisinopril 10-40 mg/die (ACE-inibitore) come terapie di prima linea rispetto al trattamento con il diuretico tiazidico clortalidone 12,5-25 mg/die, nell’ipertensione da lieve a moderata.

In totale sono stati randomizzati 33.357 pazienti ipertesi di età ≥ 55 anni che sono stati seguiti per una media di 4,9 anni. I pazienti presentavano almeno un fattore di rischio aggiuntivo di coronaropatie, incluso: pregresso infarto del miocardio o ictus (> 6 mesi prima dell’arruolamento) o altra malattia cardiovascolare aterosclerotica documentata (complessivamente 51,5%), diabete di tipo 2 (36,1%), C-HDL < 35 mg/dl (11,6%), ipertrofia del ventricolo sinistro diagnosticata mediante elettrocardiogramma o ecocardiografia (20,9%), attualmente fumatore (21,9%).

L’endpoint primario consisteva in una combinazione di cardiopatia coronarica fatale o infarto del miocardio non fatale. Non è stata osservata alcuna differenza significativa nell’endpoint primario tra la terapia a base di amlodipina e quella a base di clortalidone: RR 0,98, IC 95% (0,90-1,07) p=0,65. Tra gli endpoint secondari, l’incidenza di insufficienza cardiaca (una delle componenti dell’endpoint cardiovascolare composito) è stata significativamente più elevata nel gruppo amlodipina rispetto al gruppo clortalidone (10,2% vs 7,7%, RR: 1,38, IC95% [1,25-1,52] p<0,001).

Tuttavia, non è stata osservata alcuna differenza nella mortalità per tutte le cause tra la terapia a base di amlodipina e quella a base di clortalidone. RR: 0,96 IC95% [0,89-1,02] p=0,20 .

Uso pediatrico (bambini di ≥ 6 anni di età)

In uno studio condotto su 268 bambini di età compresa tra 6-17 anni, con prevalenza di ipertensione secondaria, il confronto tra una dose di 2,5 mg e 5,0 mg di amlodipina con placebo, ha mostrato che entrambe le dosi riducevano la pressione sistolica in maniera significativamente maggiore rispetto al placebo. La differenza tra le due dosi non era statisticamente significativa.

Gli effetti a lungo termine dell’amlodipina sulla crescita, la pubertà e lo sviluppo generale non sono stati studiati. Non è stata stabilita l’efficacia a lungo termine della terapia con amlodipina in età pediatrica per ridurre la morbilità e mortalità cardiovascolare in età adulta.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento, distribuzione, legame con le proteine plasmatiche

Dopo assunzione orale di dosi terapeutiche, l’amlodipina viene ben assorbita con livelli di picco plasmatico entro le 6-12 ore dalla somministrazione.. La biodisponibilità assoluta è stata stimata tra il 64 e l’80%. Il volume di distribuzione equivale a circa 21 l/kg. Studi in vitro hanno dimostrato che amlodipina si lega alle proteine plasmatiche per circa il 97,5%.

L’assunzione di cibo non altera la biodisponibilità di amlodipina.

Biotrasformazione /Eliminazione

L’emivita di eliminazione plasmatica è di circa 35 – 50 ore, il che giustifica la monosomministrazione giornaliera. Amlodipina viene ampiamente metabolizzata dal fegato in composti inattivi e il 10% viene eliminato con le urine come molecola base e il 60% in forma metabolizzata.

Uso nella compromissione epatica

Sono disponibili dati clinici molto limitati relativi alla somministrazione di amlodipina in pazienti con compromissione epatica. I pazienti con insufficienza epatica hanno una minor clearance di amlodipina che risulta in una emivita più lunga e in un aumento dell’AUC di circa il 40-60%.

Uso nell’anziano

ll tempo necessario per raggiungere il picco di concentrazione plasmatica di amlodipina in pazienti anziani e in soggetti più giovani è simile. Nei pazienti anziani la clearance di amlodipina tende a diminuire causando aumenti dell’ AUC e dell’emivita di eliminazione. Nei pazienti con scompenso cardiaco sono stati rilevati aumenti dell’AUC e dell’emivita di eliminazione sovrapponibili a quelli previsti per questa popolazione di pazienti presa in esame.

Uso in età pediatrica

E’ stato condotto uno studio sulla farmacocinetica in una popolazione di 74 bambini ipertesi di età compresa tra 1 e 17 anni (trai quali 34 pazienti avevano età compresa tra i 6 e i 12 anni e 28 pazienti tra i 13 e i 17 anni) ai quali è stata somministrata amlodipina a un dosaggio compreso tra 1,25

e 20 mg, una o due volte al giorno. Nei bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni e negli adolescenti tra i 13 e i 17 anni di età, la clearance orale tipica (CL/F) è stata rispettivamente di 22,5 e 27,4 l/ora nei maschi e rispettivamente di 16,4 e 21,3 l/ora nelle femmine. È stata osservata un’ampia variabilità nell’esposizione tra gli individui. I dati relativi ai bambini al di sotto dei 6 anni sono limitati.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Tossicologia riproduttiva

Studi sulla riproduzione in ratti e topi hanno mostrato parto ritardato, travaglio prolungato e ridotta sopravvivenza dei neonati a dosaggi circa 50 volte superiori rispetto alla dose massima raccomandata nell’uomo in base al rapporto mg/kg.

Compromissione della fertilità

Non è stato rilevato alcun effetto sulla fertilità dei ratti trattati con amlodipina (i maschi per 64 giorni e le femmine per 14 giorni prima dell’accoppiamento) a dosi fino a 10 mg/Kg/die (pari a 8 volte la dose massima di 10 mg su base mg/m2 raccomandata nell’uomo*). Un altro studio condotto su ratti maschi trattati con amlodipina besilato per 30 giorni ad una dose comparabile a quella somministrata nell’uomo (mg/kg), ha mostrato una diminuzione di testosterone e di ormoni follicolo-stimolanti nel plasma, cosi come diminuzioni di densità dello sperma e del numero di cellule spermatiche mature e cellule di Sertoli.

Carcinogenesi, Mutagenesi

Ratti e topi trattati per due anni con amlodipina nella dieta, a concentrazioni calcolate in modo da fornire livelli giornalieri di 0,5, 1,25 e 2,5 mg/kg/die, non hanno dimostrato alcuna evidenza di cancerogenesi. La dose più alta (per i ratti pari a due volte la dose clinica massima di 10 mg su base mg/m2 raccomandata nell’uomo* e per i topi simile a tale dose massima raccomandata) era vicina alla massima dose tollerata dai topi ma non dai ratti.

Studi sulla mutagenesi non hanno rilevato effetti collegati al farmaco né a livello genetico né cromosomico.

*Calcolata su un paziente del peso di 50 kg.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Cellulosa microcristallina+Lattosio monoidrato (CELLATTOSIO)

Carbossimetilamido sodico

Magnesio stearato

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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4 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura non superiore ai 25°C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Le compresse sono confezionate in blister opachi in PVC+PVdC/Alluminio. Amlodipina rkg 5 mg compresse

Confezioni da: 10/20/28/30/60/100/500 compresse Amlodipina rkg 10 mg compresse

Confezioni da: 10/14/20/28/30/60/100/500 compresse

E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Errekappa Euroterapici S.p.A. Via Ciro Menotti 1/A

20129 Milano Italia

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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compresse” 10 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786011

Amlodipina rkg “5 mg compresse” 20 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786023

Amlodipina rkg “5 mg compresse” 28 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786136

Amlodipina rkg “5 mg compresse” 30 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786035

Amlodipina rkg “5 mg compresse” 60 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786047

Amlodipina rkg “5 mg compresse” 100 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786050

Amlodipina rkg “5 mg compresse” 500 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786112

Amlodipina rkg “10 mg compresse” 10 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786062

Amlodipina rkg “10 mg compresse” 14 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786148

Amlodipina rkg “10 mg compresse” 20 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786074

Amlodipina rkg “10 mg compresse” 28 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786151

Amlodipina rkg “10 mg compresse” 30 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786086

Amlodipina rkg “10 mg compresse” 60 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786098

Amlodipina rkg “10 mg compresse” 100 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786100

Amlodipina rkg “10 mg compresse” 500 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC n. 037786124

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Dicembre 2007/Settembre 2011.

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-