Benefix Iv 1 Fl 250 Ui Sir 5 Ml Se: Scheda Tecnica

Benefix Iv 1 Fl 250 Ui Sir 5 Ml Se

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Benefix Iv 1 Fl 250 Ui Sir 5 Ml Se: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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BeneFIX 1000 UI, polvere e solvente per soluzione iniettabile.

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni flaconcino contiene nominalmente 1000 UI di nonacog alfa (fattore IX ricombinante della coagulazione). Dopo ricostituzione con 5 ml di soluzione per preparazioni iniettabili di cloruro di sodio (0,234 %), fornita con la confezione, ogni ml della soluzione contiene approssimativamente 200 UI di nonacog alfa

La potenza (UI) è determinata usando un one-stage clotting assay della Farmacopea Europea. L’attività specifica del BeneFIX non è inferiore a 200 UI/mg di proteina.

BeneFIX contiene il fattore IX della coagulazione ricombinante, (INN = nonacog alfa). Il Nonacog alfa è una proteina purificata costituita da 415 aminoacidi in una singola catena. Essa consiste di una sequenza aminoacidica primaria che è comparabile alla forma allelica Ala148 del fattore IX plasmatico ed alcune modificazioni post-translazionali della molecola ricombinante sono diverse da quelle della molecola di origine plasmatica. Il fattore IX della coagulazione ricombinante è una glicoproteina secreta da cellule di mammifero, geneticamente modificate, derivate da una linea cellulare di ovaio di criceto Cinese (CHO).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere 6.1.

3.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e solvente per soluzione iniettabile.

Polvere bianca/quasi bianca e solvente limpido e incolore.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento e profilassi delle emorragie in pazienti affetti da emofilia B (deficit congenito di fattore IX).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Il trattamento deve avvenire sotto il controllo di un medico specializzato nel trattamento dell’emofilia. Posologia

La dose e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità della deficienza di fattore IX, dalla localizzazione e dalla estensione dell’emorragia e dalle condizioni cliniche del paziente. La dose di BeneFIX può differire da quella dei prodotti a base di fattore IX plasmatico.

Per assicurarsi che sia stato raggiunto il livello di attività di fattore IX desiderato, è consigliabile un preciso monitoraggio mediante il dosaggio dell’attività di fattore IX e la dose deve essere calcolata tenendo in considerazione l’attività di fattore IX, i parametri farmacocinetici quali l’emivita ed il recupero nonché la situazione clinica al fine di aggiustare la dose secondo necessità.

La dose da somministrare, cosi come la frequenza di somministrazione, dovranno essere sempre orientate all’efficacia clinica per ogni caso specifico. Solo in rari casi è necessario somministrare i prodotti a base di fattore IX più di una volta al giorno.

Il numero di unità di fattore IX somministrate viene espresso in Unità Internazionali (UI), relative all’attuale standard OMS per i prodotti a base di fattore IX. L’attività plasmatica di fattore IX viene espressa in percentuale (relativa al plasma umano normale) o in Unità Internazionali (relative a uno standard internazionale per il fattore IX nel plasma).

Trattamento al bisogno

Una Unità Internazionale (UI) di fattore IX è equivalente alla quantità di fattore IX contenuta in un ml di plasma umano normale. La stima della dose richiesta di BeneFIX può essere basata sulla considerazione che per una unità di attività di fattore IX per kg di peso corporeo ci si attende un incremento del livello di fattore IX circolante, in media, di 0,8 UI/dl (range da 0,4 a 1,4 UI/dl) in pazienti di età > 12 anni (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.2).

La dose necessaria viene determinata per mezzo della seguente formula:
Numero di UI = di Fattore IX richiesto
Peso corporeo (in kg)
X aumento di fattore IX desiderato (%) o (UI/dl)
X reciproco del
recupero osservato
Esempio: per un incremento di 0,8 UI/dl, la formula da utilizzare è:
X 1,3 UI/kg
X aumento di fattore IX desiderato (%) o (UI/dl)
Numero di UI = Peso corporeo di Fattore IX (in kg)
richiesto

In presenza dei seguenti eventi emorragici, l’attività di fattore IX non deve scendere al di sotto dei livelli di attività plasmatica determinati (in % del normale o in UI/dl) nel periodo corrispondente.

La seguente tabella può essere utilizzata come riferimento per le dosi negli episodi emorragici ed in chirurgia:

Grado di emorragia / tipo di procedura chirurgica Livello di fattore IX necessario (%) o (UI/dl) Frequenza delle dosi (h) / durata della terapia (giorni)
Emorragia
Emartro precoce, sanguinamento intramuscolare o sanguinamento orale 20-40 Ripetere ogni 24 h. Almeno 1 giorno, fino a cessazione dell’episodio emorragico come indicato dal dolore, o fino a guarigione.
Emartro più esteso, sanguinamento intramuscolare o ematoma. 30-60 Ripetere l’infusione ogni 24 h per almeno 3-4 giorni fino a cessazione del dolore e della invalidità acuta.
Emorragie a rischio per la vita 60-100 Ripetere l’infusione ogni 8-24 h fino alla scomparsa del rischio.
Interventi chirurgici
Minori:
Incluse le avulsioni dentarie
30-60 Ogni 24 h, per almeno 1 giorno, fino a guarigione.
Maggiori 80-100 (pre- e postoperatoriamente) Ripetere l’infusione ogni 8-24 h fino a raggiungimento di adeguata cicatrizzazione, successivamente continuare la terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere un’attività di fattore IX fra il 30% e il 60% (UI/dl).

Durante il ciclo di trattamento è consigliabile eseguire una adeguata determinazione dei livelli di fattore IX per calcolare la dose da somministrare e la frequenza delle infusioni ripetute. In caso di interventi chirurgici maggiori in particolare, è indispensabile eseguire un attento monitoraggio della terapia sostitutiva per mezzo di analisi della coagulazione (attività plasmatica di fattore IX). La risposta individuale al fattore IX può variare, raggiungendo livelli differenti di recupero in vivo e di emivita.

Profilassi

BeneFIX può essere somministrato per la profilassi a lungo termine contro episodi emorragici in pazienti con emofilia B grave. In uno studio clinico per la profilassi secondaria di routine, la dose media per i pazienti precedentemente trattati (PTPs) è stata di 40 UI/kg (range 13-78 UI/kg) somministrata a intervalli di 3-4 giorni.

Popolazione pediatrica

La documentazione relativa al trattamento al bisogno e agli interventi chirurgici nei pazienti trattati con BeneFIX in età pediatrica inferiore ai 6 anni è limitata.

Il dosaggio medio (± deviazione standard) per la profilassi è stato di 63,7 (± 19,1) UI/Kg a intervalli di 3-7 giorni. Per i pazienti più giovani potrebbero essere necessari intervalli di somministrazione più brevi o dosi maggiori. Il consumo di un prodotto a base di fattore IX per la profilassi di routine in 22 pazienti valutabili è stato di 4607 (± 1849) UI/Kg per anno e di 378 (± 152) UI/Kg per mese.

Deve essere effettuato un attento monitoraggio dell’attività del fattore IX plasmatico, come indicato clinicamente, cosi come devono essere effettuati calcoli dei parametri farmacocinetici quali il recupero e l’emivita, al fine di aggiustare le dosi in modo adeguato. In caso di necessità frequente di dosi > 100 UI/kg durante la profilassi di routine o il trattamento, deve essere preso in considerazione l’impiego di un altro prodotto a base di fattore IX.

Monitoraggio degli inibitori

I pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di inibitori del fattore IX. Se non si raggiungono gli attesi livelli di attività di fattore IX plasmatico o se l’emorragia non è controllata con una dose adeguata, devono essere eseguiti esami biologici per determinare se sia presente un inibitore del fattore IX.

Nei pazienti con livelli elevati di inibitori verso il fattore IX la terapia può non risultare efficace, ed è necessario prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche. Il trattamento di tali pazienti deve essere eseguito sotto la guida di medici specialisti nella cura di pazienti emofilici. Vedere anche la sezione 4.4.

Metodo di somministrazione

BeneFIX viene somministrato per infusione endovenosa dopo ricostituzione della polvere liofilizzata per soluzioni iniettabili con la soluzione sterile di cloruro di sodio 0,234% (vedere paragrafo 6.6).

BeneFIX deve essere somministrato ad una bassa velocità di infusione. Nella maggioranza dei casi è stata utilizzata una velocità di infusione fino a 4 ml al minuto. La velocità di somministrazione deve essere determinata dal livello di comfort per il paziente.

La somministrazione per infusione continua non è stata approvata e non è raccomandata (vedere anche paragrafi 4.4, 4.8 e 6.6).

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Reazione allergica nota alle proteine di criceto.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Reazioni anafilattiche e di ipersensibilità

Sono possibili reazioni di ipersensibilità di tipo allergico. Il prodotto contiene tracce di proteine di criceto. Reazioni anafilattiche/anafilattoidi potenzialmente a rischio per la vita sono state riscontrate a seguito di somministrazione di prodotti a base di fattore IX, incluso BeneFIX. I pazienti devono essere informati dei segni premonitori delle reazioni di ipersensibilità che comprendono difficoltà respiratoria, respiro affannoso, gonfiore, orticaria, prurito, oppressione al petto, broncospasmo, laringospasmo, affanno, ipotensione, visione offuscata ed anafilassi.

Se insorgono reazioni allergiche o di tipo anafilattico, interrompere immediatamente la somministrazione di BeneFIX ed instaurare un idoneo trattamento. In alcuni casi queste reazioni sono sfociate in grave anafilassi. In caso di shock, devono essere osservati gli attuali standard medici per il trattamento dello shock. In caso di reazioni allergiche gravi, devono essere prese in considerazione misure emostatiche alternative.

Anticorpi neutralizzanti

Anticorpi neutralizzanti l’attività (inibitori) costituiscono un evento non comune in pazienti precedentemente trattati (PTPs) con prodotti contenenti fattore IX. Poiché un PTP in trattamento con BeneFIX ha sviluppato un inibitore a basso titolo clinicamente rilevante nel corso degli studi clinici e poiché l’esperienza sull’antigenicità con fattore IX ricombinante è tuttora limitata, i pazienti in trattamento con BeneFIX devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori del fattore IX che devono essere titolati in Unità Bethesda mediante appropriati esami biologici.

Sono state segnalate in letteratura correlazioni fra l’insorgenza di inibitore del fattore IX e reazioni allergiche. Pertanto, i pazienti che sviluppano reazioni allergiche devono essere esaminati per la presenza di un inibitore. Deve essere sottolineato che pazienti con inibitori del fattore IX possono essere ad aumentato rischio di anafilassi in caso di nuovo trattamento con il Fattore IX. Le informazioni preliminari suggeriscono che potrebbe esistere una relazione tra la presenza di importanti mutazioni per delezione nel gene del fattore IX del paziente e un aumento del rischio di formazione di inibitori e di reazioni da ipersensibilità acute. I pazienti noti per avere importanti mutazioni per delezione del gene del fattore IX devono essere tenuti sotto attenta osservazione, per rilevare possibili segni e sintomi di reazioni da ipersensibilità acute, in particolare durante le prime fasi di esposizione iniziale al prodotto.

A causa del rischio di reazione allergica con concentrati di fattore IX, le prime somministrazioni di fattore IX devono, a giudizio del medico curante, essere effettuate sotto sorveglianza medica in luoghi dove possa essere fornito un appropriato trattamento medico per le reazioni allergiche.

Trombosi

Benché BeneFIX contenga solo fattore IX, c’è il rischio di trombosi e di coagulazione intravasale disseminata (CID). Poiché, storicamente, la somministrazione di concentrati del complesso di fattore IX è stata associata allo sviluppo di complicanze tromboemboliche, l’impiego di prodotti contenenti fattore IX può essere potenzialmente pericoloso in pazienti con segni di fibrinolisi ed in pazienti con coagulazione intravasale disseminata (CID). A causa del rischio potenziale di complicanze trombotiche, deve essere intrapresa una sorveglianza clinica dei segni premonitori di coagulopatia trombotica e da consumo con idonei esami biologici quando si somministri questo prodotto a pazienti con malattie epatiche, a pazienti in periodo post-operatorio, a neonati o a pazienti a rischio di fenomeni trombotici o di CID. In ciascuna di queste situazioni, deve essere valutato il beneficio del trattamento con BeneFIX contro il rischio di queste complicanze.

La sicurezza e l’efficacia della somministrazione di BeneFIX per infusione continua non è stata stabilita (vedere anche paragrafi 4.2 e 4.8). Sono stati segnalati casi post-marketing di eventi trombotici, tra i quali la sindrome della vena cava superiore (VCS) rischiosa per la vita in neonati gravemente malati, mentre ricevevano BeneFIX per infusione continua attraverso un catetere venoso centrale (vedere anche paragrafo 4.8).

Sindrome nefrotica

E’ stata riportata una sindrome nefrotica a seguito di tentata induzione di immunotolleranza in pazienti affetti da emofilia B con inibitori del fattore IX ed anamnesi di reazioni allergiche. La sicurezza e l’efficacia dell’impiego di BeneFIX per l’induzione dell’immunotolleranza non sono state stabilite.

Agglutinazione dei globuli rossi nel tubicino/nella siringa

Sono stati segnalati casi di agglutinazione dei globuli rossi nel tubicino/nella siringa durante la somministrazione di BeneFIX. Ad oggi non sono state riportate conseguenze riconducibili a queste segnalazioni. Per ridurre la possibilità di agglutinazione, è importante limitare la quantità di sangue che entra nel tubicino. Il sangue non deve entrare nella siringa. Nel caso in cui si verifichi agglutinazione di globuli rossi nel tubicino/nella siringa, è necessario eliminare tutto questo materiale (tubicini, siringa e soluzione di BeneFIX) e continuare la somministrazione con una nuova confezione.

Popolazioni particolari

Non sono stati ottenuti dati sufficienti dagli studi clinici in corso sul trattamento con BeneFIX di pazienti mai trattati in precedenza (PUPs). Ulteriori studi sulla sicurezza e l’efficacia sono in fase di svolgimento su pazienti in età pediatrica precedentemente trattati, trattati al minimo e non trattati in precedenza. Gli studi clinici condotti su BeneFIX non hanno incluso un numero sufficiente di soggetti di età pari o superiore ai 65 anni per poter determinare se questi rispondano in modo diverso rispetto ai soggetti più giovani. Come per qualsiasi paziente cui venga somministrato BeneFIX, la scelta del dosaggio per un paziente anziano deve essere personalizzata.

Registrazione dell’utilizzo

Nell’interesse dei pazienti, si raccomanda, ove possibile, di prendere nota del nome e del numero di lotto del prodotto per ogni somministrazione di BeneFIX.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati effettuati studi di interazione.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Non sono stati eseguiti studi con il fattore IX sulla riproduzione negli animali. Considerando la rara eventualità della emofilia B nelle donne, non sono disponibili esperienze riguardanti l’impiego di fattore IX durante la gravidanza e l’allattamento al seno. Pertanto il fattore IX deve essere somministrato a donne in gravidanza o in allattamento al seno solo quando chiaramente indicato.

L’effetto di BeneFIX sulla fertilità non è stato stabilito.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Sulla base del profilo farmacodinamico e farmacocinetico e sulla base delle reazione avverse riportate, BeneFIX non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse più frequenti includono: cefalea, capogiro, nausea, reazioni al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione e reazioni di ipersensibilità relative alla cute. Fra queste le più significative includono: anafilassi, cellulite, flebite, e anticorpi neutralizzanti. Le frequenze di questi eventi ricadono nelle categorie “non comune” e “raro”.

Tabella delle reazioni avverse

Nel corso di studi clinici in aperto non controllati condotti con BeneFIX in PTPs, sono state riportate 113 reazioni avverse in 25/65 (38,5%) soggetti che hanno ricevuto un totale di 7573 infusioni. Le reazioni avverse, stimate sulla base del numero di infusioni, sono state classificate come: comune (>1/100, <1/10), non comune (>1/1.000, <1/100) o raro (>1/10.000, <1/1.000). Le reazioni avverse provenienti dall’esperienza di studi clinici e dall’esperienza post marketing sono riportate qui di seguito mediante classificazione per sistemi e organi e per frequenza. All’interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Disturbi del sistema immunitario
Non comune: Sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibizione del fattore IX)*
Raro: Reazioni allergiche che possono includere anafilassi*, broncospasmo/distress

respiratorio (dispnea), ipotensione, angioedema, tachicardia, costrizione toracica, orticaria, eruzione cutanea, sensazione di bruciore, brividi, parestesie, formicolio, rossore, letargia, irrequietezza, tosse secca/starnuti, visione offuscata, laringospasmo, sibilo

Patologie del sistema nervoso
Non comune: Capogiro, cefalea, disgeusia
Raro: Tremore, sonnolenza
Non comune: Raro:
Nausea
Vomito
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Non comune: Cellulite, flebite, reazioni al sito di iniezione (inclusi senso di bruciore e sensazione

urticante in sede di infusione), fastidio in sede di iniezione Raro: Piressia

* Vedere le ulteriori informazioni in seguito riportate.

Descrizione di alcune reazioni avverse selezionate
Ipersensibilità / reazioni allergiche

Ipersensibilità o reazioni allergiche sono state raramente osservate in pazienti trattati con prodotti a base di fattore IX, incluso BeneFIX. In alcuni casi, queste reazioni sono sfociate in gravi anafilassi. Reazioni allergiche sono state osservate in stretta associazione temporale con lo sviluppo di inibitori del fattore IX (vedere anche paragrafo 4.4).

L’eziologia delle reazioni allergiche verso BeneFIX non è stata ancora chiarita. Tali reazioni sono potenzialmente a rischio per la vita. Se insorge una reazione allergica/anafilattica, la somministrazione di BeneFIX deve essere immediatamente interrotta. In caso di reazioni allergiche gravi, è necessario prendere in considerazione misure emostatiche alternative. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla gravità dell’effetto collaterale (vedere anche paragrafo 4.4)

In conseguenza del processo produttivo, BeneFIX contiene tracce di proteine di criceto. Possono insorgere risposte da ipersensibilità.

Sviluppo di inibitori

I pazienti affetti da emofilia B possono sviluppare anticorpi neutralizzanti (inibitori) verso il fattore IX. In questo caso la condizione può manifestarsi sotto forma di risposta clinica insufficiente, per la quale si raccomanda di rivolgersi a un centro emofilia specializzato. Un inibitore a basso titolo, clinicamente rilevante, venne rilevato in 1 dei 65 pazienti trattati con BeneFIX (ivi inclusi 9 pazienti partecipanti soltanto allo studio chirurgico), che avevano in precedenza ricevuto prodotti derivati da plasma. Questo paziente fu in grado di continuare il trattamento con BeneFIX senza rialzo anamnestico del titolo dell’inibitore o anafilassi.

Casi di sindrome nefrotica sono stati riportati a seguito di dosi elevate di fattore IX derivato dal plasma per indurre immunotolleranza in patienti affetti da emofilia B con inibitori verso il fattore IX e anamnesi di reazioni allergiche.

Infarto renale

In uno studio clinico, a distanza di dodici giorni da una dose di BeneFIX per un episodio emorragico, un paziente positivo per l’anticorpo dell’epatite C ha sviluppato un infarto renale. Il rapporto temporale fra l’infarto e la somministrazione di BeneFIX è incerto. Il paziente ha continuato il trattamento con BeneFIX.

Eventi trombotici

Sono stati segnalati casi post-marketing di eventi trombotici, tra i quali la sindrome della vena cava superiore (VCS) rischiosa per la vita in neonati gravemente malati, mentre ricevevano BeneFIX per infusione continua attraverso un catetere venoso centrale. Sono stati segnalati anche casi di tromboflebiti periferiche e trombosi venose profonde; nella maggior parte di questi casi BeneFIX era somministrato per infusione continua, che non è un metodo di somministrazione approvato (vedere anche paragrafi 4.2 e 4.4).

Risposta terapeutica inadeguata ed inadeguato recupero di _fattore IX

Sono stati segnalati risposta terapeutica inadeguata ed inadeguato recupero di fattore IX durante l’uso post-marketing di BeneFIX (vedere anche paragrafo 4.2).

Se dovesse verificarsi una qualsiasi reazione avversa che si ritenga possa essere correlata alla somministrazione di BeneFIX, la velocità di infusione deve essere ridotta o l’infusione interrotta.

Popolazione pediatrica

Le reazioni allergiche si possono manifestare più frequentemente nei bambini che negli adulti.

I dati a disposizione sono insufficienti per fornire informazioni sull’incidenza dell’inibitore nei pazienti mai trattati in precedenza (PUPs) (vedere anche il paragrafo 5.1).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

04.9 Sovradosaggio

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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.

5.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: antiemorragici, fattore IX della coagulazione del sangue; codice ATC: B02BD09

Meccanismo d’azione

BeneFIX contiene fattore IX della coagulazione ricombinante, (nonacog alfa). Il fattore IX della coagulazione ricombinante è una glicoproteina a singola catena con massa molecolare di circa 55.000 Daltons che fa parte della famiglia delle proteasi della serina dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti. Il fattore IX della coagulazione ricombinante è un farmaco composto da una proteina ottenuta da DNA ricombinante che presenta caratteristiche strutturali e funzionali paragonabili al fattore IX endogeno. Il Fattore IX è attivato, nella via estrinseca della cascata coagulativa, dal complesso fattore VII/fattore tissutale e dal fattore XIa nella via intrinseca. Il fattore IX attivato, unitamente al fattore VIII attivato, attiva il fattore X. Questo, poi, provoca la conversione della protrombina in trombina. La trombina converte infine il fibrinogeno in fibrina e si può formare il coagulo. L’attività del fattore IX è assente o fortemente ridotta in pazienti con emofilia B e può essere necessaria una terapia sostitutiva.

Effetti farmacodinamici

L’emofilia B è una malattia ereditaria della coagulazione legata al sesso dovuta a riduzione dei livelli di fattore IX e causa forti sanguinamenti articolari, intramuscolari e agli organi interni, sia di natura spontanea che in conseguenza a traumi accidentali o chirurgici. Con la terapia sostitutiva si ottiene un incremento dei livelli plasmatici di fattore IX, consentendo la temporanea correzione del deficit del fattore e la correzione della tendenza al sanguinamento.

Popolazione pediatrica

L’analisi di efficacia dello studio 3090A1-301-WW è stata effettuata su 22 soggetti valutabili in età pediatrica in regime di profilassi, tra i quali 4 pazienti sottoposti a trattamento al bisogno che dopo un breve periodo sono passati alla profilassi. Due pazienti sono stati sottoposti a procedure chirurgiche (circoncisione e inserimento di port-a-cath). L’analisi di sicurezza di 25 pazienti valutabili ha generato il profilo di sicurezza previsto. Il solo evento avverso grave documentato correlato a BeneFIX è stato rilevato nell’unico paziente partecipante allo studio, mai trattato in precedenza (PUP), che ha manifestato ipersensibilità e sviluppo di inibitori.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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L’infusione di BeneFIX in 56 pazienti PTP (dati del tempo 0) con emofilia B ha mostrato un recupero in vivo variante fra 15 e 62% (media 33,7 ± 10,3%). Una Unità Internazionale di BeneFIX ha mostrato un incremento medio del livello di fattore IX circolante di 0,75 UI/dl (range da 0,3 a 1,4 UI/dl). L’emivita biologica variava da 11 a 36 ore (media di 19,3 ± 5,0 ore).

Per un sottoinsieme dei 56 pazienti, i dati sono disponibili dal tempo 0 fino a 24 mesi. I dati farmacocinetici per tali pazienti a vari intervalli di tempo sono riportati nella seguente tabella:

Tabella 1. Riassunto dei parametri farmacocinetici per i dati di attività per mese di BeneFIX in pazienti precedentemente trattati
Parametro Mese n Media Mediana SD Range 95% CI
Recupero (%) 0 56 33.7 31.5 10.31 15.3-62.2 30.9, 36.4
6 53 31.8 31.0 9.04 15.3-56.7 29.4, 34.3
12 50 31.3 30.5 8.75 16.2-53.1 28.8, 33.7
18 47 30.7 28.9 9.24 12.6-62.1 28.0, 33.5
24 47 31.0 30.6 8.80 16.2-59.4 28.4, 33.6
Aumento FIX UI/dl per UI/kg) 0 56 0.75 0.70 0.23 0.34-1.38 0.69, 0.81
6 53 0.71 0.69 0.20 0.34-1.26 0.65, 0.76
12 50 0.70 0.68 0.19 0.36-1.18 0.64, 0.75
18 47 0.68 0.64 0.21 0.28-1.38 0.62, 0.74
24 47 0.69 0.68 0.20 0.36-1.32 0.63, 0.75
Emivita di eliminazione (h) 0 56 19.3 19.1 4.97 11.1-36.4 18.0, 20.7
6 53 19.8 18.2 6.26 9.6-38.2 18.1, 21.6
12 49 18.5 16.6 5.89 10.6-33.7 16.8, 20.2
18 46 18.9 16.3 7.02 10.7-38.3 16.8, 21.0
24 45 18.9 17.3 6.84 10.9-42.2 16.8, 20.9
AUC0-¥ (UI x h/dl) 0 56 619.8 605.2 155.7 366.5-1072.6 578.1, 661.5
6 53 579.8 562.2 146.1 330.9-900.1 539.5, 620.1
12 49 575.7 566.0 151.0 290.3-1080.8 532.4, 619.1
18 46 561.8 560.9 155.6 254.5-940.8 515.7, 608.0
24 45 577.6 551.7 154.7 284.1-1045.4 531.1, 624.1
Fase iniziale di emivita (h) 0 54 2.0 1.5 1.60 0.07-5.73 1.6,2.5
6 52 2.3 1.0 2.62 0.12-9.98 1.5,3.0
12 48 2.2 1.2 2.70 0.13-14.34 1.5,3.0
18 44 2.0 1.3 1.94 0.13-6.21 1.4,2.6
24 43 1.8 0.78 2.07 0.11-7.43 1.1,2.4
Clearance (ml/h/kg) 0 56 8.4 8.2 2.01 4.66-13.64 7.86,8.94
6 53 9.2 8.9 2.48 5.55-15.11 8.53,9.89
12 49 9.3 8.8 2.53 4.63-17.22 8.56,10.01
18 46 9.6 8.9 2.85 5.31-19.65 8.78,10.47
24 45 9.2 9.1 2.40 4.78-17.60 8.52,9.96
MRT (h) 0 56 26.0 25.8 6.07 15.81-46.09 24.35,27.60
6 53 25.6 25.3 5.68 13.44-42.26 24.01,27.15
12 49 24.6 22.2 6.47 14.83-38.75 22.75,26.47
18 46 24.7 22.7 7.40 15.30-50.75 22.55,26.94
24 45 25.1 23.9 6.94 15.65-47.52 23.00,27.17
I dati escludono quelli relativi a un paziente dopo evidenza di sviluppo di inibitore osservato a 9 mesi di distanza.
AUC0-¥ = Area sotto la Curva
MRT = Tempo Medio di Residenza
SD = Deviazione Standard
CI = Intervallo di Confidenza

In paragone con il Fattore IX derivato dal plasma, per BeneFIXè stato dimostrato un recupero del 28% più basso. I parametri farmacocinetici di BeneFIX sono stati determinati anche dopo dosi endovenose singole e multiple in specie diverse. I parametri farmacocinetici ottenuti in studi di comparazione fra BeneFIXe Fattore IX derivato dal plasma, erano simili a quelli ottenuti negli studi sull’uomo. Le differenze strutturali di BeneFIX comparato al Fattore IX derivato dal plasma sembrano contribuire al diverso recupero in paragone al Fattore IX derivato dal plasma.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di genotossicità.

Non sono stati eseguiti studi sulla carcinogenesi, sui danni alla fertilità e sullo sviluppo fetale.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Polvere Saccarosio Glicina L-Istidina Polisorbato 80

Solvente

Soluzione di cloruro di sodio

06.2 Incompatibilità

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In assenza di studi di compatibilità, questo prodotto medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali. Deve essere utilizzato esclusivamente il set di infusione presente nella confezione. Una mancata risposta al trattamento può essere dovuta ad adsorbimento del fattore IX nelle superfici interne di alcuni strumenti utilizzati per l’infusione.

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

Il prodotto ricostituito non contiene conservanti e deve essere usato immediatamente, ma non più tardi di 3 ore dopo la ricostituzione. La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 3 ore a temperature fino a 25°C.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura inferiore a 30°C. Non congelare.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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1000 UI di polvere in un flaconcino da 10 ml (vetro tipo 1) con un tappo (clorobutile) e una linguetta a strappo (alluminio) e 5 ml di solvente limpido, incolore in una siringa preriempita (vetro tipo 1) con uno stantuffo (bromobutile), un cappuccio (bromobutile) e un adattatore per il flaconcino come dispositivo sterile per la ricostituzione, un set per infusione sterile, due tamponi imbevuti di alcol, un cerotto, e un tampone di garza.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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la manipolazione e per lo smaltimento

BeneFIX viene somministrato per infusione endovenosa dopo ricostituzione della polvere liofilizzata per soluzioni iniettabili con il solvente nella siringa preriempita (0,234% cloruro di sodio) fornita con la confezione (vedere anche il paragrafo 3 del foglio illustrativo per le istruzioni sulla ricostituzione).

BeneFIX, una volta ricostituito, contiene polisorbato-80, che è noto accrescere la percentuale di estrazione di di-(2-etilesil)ftalato (DEHP) dal policloruro di vinile (PVC) e ciò deve essere considerato durante la preparazione e somministrazione di BeneFIX. È dunque importante attenersi strettamente alle raccomandazioni esposte al paragrafo 4.2.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

Poiché l’utilizzo di BeneFIX in infusione continua non è stato valutato, BeneFIX non deve essere miscelato con soluzioni per infusione o somministrato per via endovenosa a goccia.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Pfizer Limited Ramsgate Road Sandwich Kent CT13 9NJ Regno Unito

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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EU/1/97/047/006

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 27 Agosto 1997 Data del rinnovo più recente: 27 Agosto 2012

10.0 Data di revisione del testo

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07/10/2014