Bicalutamide Hikma 150 mg: Scheda Tecnica del Farmaco

Bicalutamide Hikma 150 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Bicalutamide Hikma 150 mg: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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contiene 150 mg di bicalutamide. Eccipienti: ogni compressa contiene 188,0 mg di lattosio monoidrato Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film.

Compresse rivestite con film, bianche, rotonde, biconvesse con un diametro di 10,5 mm, e una linea di incisione su un lato.

La linea di incisione sulla compressa serve per agevolarne la rottura al fine di ingerire la compressa più facilmente e non per dividerla in dosi uguali.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Bicalutamide Hikma 150 mg è indicato sia da solo sia come coadiuvante della prostatectomia radicale sia della radioterapia in pazienti con carcinoma prostatico localmente avanzato ad alto rischio di progressione della malattia (vedere paragrafo 5.1).

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Maschi adulti incluso gli anziani: una compressa rivestita con film al giorno (150 mg) con o senza cibo. Via: orale

Le compresse devono essere deglutite intere con del liquido.

Il trattamento con Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film

deve essere fatto con continuità per almeno due anni o fino a progressione della malattia.

Bambini e adolescenti: Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film è controindicato in bambini e adolescenti.

Compromissione renale: non è necessario alcun aggiustamento di dose in caso di compromissione renale. Non c’è alcuna esperienza nell’uso della bicalutamide in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina<30 ml/min) (vedere paragrafo 4.4).

Compromissione epatica: non è necessario alcun aggiustamento di dose in caso di lieve compromissione epatica. Il medicinale può accumularsi in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere paragrafo 4.4).

 

04.3 Controindicazioni

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Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film è controindicato in donne, bambini e adolescenti. Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film è controindicato in pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

È controindicata la co-somministrazione di terfenadina, astemizolo o cisapride con Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film (vedere paragrafo 4.5).

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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La bicalutamide è ampiamente metabolizzata nel fegato. I risultati della ricerca suggeriscono che la sua eliminazione può essere più lenta in soggetti con compromissione epatica grave e questo può portare ad un aumentato accumulo di bicalutamide. Quindi, la bicalutamide deve essere usata con cautela in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave.

Raramente sono stati osservati cambiamenti epatici gravi durante la terapia con Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film (vedere paragrafo 4.8). La terapia con bicalutamide deve essere sospesa se i cambiamenti sono gravi.

Test periodici della funzionalità epatica devono essere presi in considerazione vista la possibilità di cambiamenti epatici. Ci si aspetta che la maggior parte dei cambiamenti si verifichino entro i primi 6 mesi di terapia con la bicalutamide.

Dal momento che non c’è esperienza nell’uso di bicalutamide in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina<30 ml/min), la bicalutamide in questi pazienti deve essere usata con cautela.

In pazienti con patologie cardiache è opportuno un monitoraggio periodico della funzionalità cardiaca.

Per pazienti che presentano un oggettiva progressione di malattia insieme a un elevato PSA, deve essere presa in considerazione la sospensione della terapia con bicalutamide.

Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficienza della Lapp-lattasi o di malassorbimento di glucosio– galattosio non devono prendere questo medicinale.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Studi in vitro hanno mostrato che l’R-enantiomero della bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4 con effetti inibitori minori sull’attività di CYP 2C9, 2C19 e 2D6.

Sebbene gli studi in vitro abbiano indicato la possibilità che la bicalutamide inibisca il citocromo 3A4, un certo numero di studi clinici mostrano che probabilmente il peso di questa inibizione, per molti farmaci metabolizzati dal citocromo P450, non è clinicamente significativa. Tuttavia per farmaci con un indice terapeutico ristretto e metabolizzati nel fegato, , l’inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide potrebbe risultare rilevante. Per questo motivo, l’uso concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicato.

Deve essere usata cautela nel caso di co-somministrazione di bicalutamide con composti come ciclosporina e bloccanti dei canali del calcio. Potrebbe essere necessaria una riduzione del dosaggio di questi farmaci in particolare se c’è evidenza di un aumentato effetto farmacologico o di reazione avversa. Per quanto riguarda

la ciclosporina, si raccomanda un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e delle condizioni cliniche all’inizio o al termine della terapia con bicalutamide.

Deve essere usata cautela nella somministrazione della bicalutamide a pazienti che assumono medicinali che inibiscono i processi di ossidazione nel fegato, per es. cimetidina e ketoconazolo.

Questo potrebbe portare ad aumentate concentrazioni plasmatiche di bicalutamide, che teoricamente potrebbero portare ad un aumento degli effetti collaterali.

Studi in vitro hanno mostrato che la bicalutamide può spiazzare l’anticoagulante cumarinico warfarin dal suo sito di legame proteico. Si raccomanda quindi di monitorare attentamente il tempo di protrombina nel caso in cui la bicalutamide venga iniziato in pazienti che stanno già assumendo anticoagulanti cumarinici.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Non applicabile, dal momento che il medicinale non viene usato nelle donne. Fertilità

In studi su animali è stata osservata la compromissione reversibile della fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3). Si deve prendere in considerazione nell’uomo un periodo di fertilità ridotta o di infertilità.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Comunque si deve notare che possono verificarsi occasionalmente vertigini o sonnolenza (vedere paragrafo 4.8). Tutti i pazienti inclini a tali problemi devono prestare attenzione.

 

04.8 Effetti indesiderati

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L’azione farmacologica della bicalutamide può dare origine ad alcuni effetti indesiderati. Questi includono i seguenti:

Classe sistemico- organica Molto comune (≥1/10) Comune (da
≥1/100 a
<1/10)
Non comune (da ≥1/1000 a
<1/100)
Raro (da ≥
1/10.000 a <1/100)
Molto raro (<1/10.000)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Vampate Astenia
Patologie Ginecomastia,
dell’apparato tensione
riproduttivo e mammaria.
della mammella Possono essere
ridotti mediante
concomitante
castrazione.
La maggior parte
dei pazienti che
riceve
bicalutamide 150
mg in monoterapia
fa esperienza di
ginaecomastia e/o
mastodinia.
Negli
studi questi sintomi sono stati considerati gravi in più del 5% dei pazienti.
La ginecomastia può non risolversi spontaneamente in seguito alla interruzione della terapia, in particolare a seguito di
trattamento prolungato.
Patologie della cute e del tessuto
sottocutaneo
Prurito Secchezza della cute
Patologie
gastrointestinali
Diarrea, nausea Vomito
Patologie epatobiliari Cambiamenti epatici (elevati livelli di transaminasi, bilirubinemia, colestasi e ittero), epatomegalia.
Questi cambiamenti sono raramente gravi e sono risultati frequentemente transitori, risolvendosi o migliorando con una terapia continuata o in seguito alla cessazione della terapia (vedere paragrafo 4.4).
Raramente si è verificata insufficienza epatica in pazienti trattati con bicalutamide ma non è stata stabilta con certezza una relazione causale.
Test periodici di funzionalità epatica devono essere presi in considerazione (vedere paragrafo 4.4).
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Patologia interstiziale polmonare
Patologie renali e urinarie Ematuria
Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità, incluso angio- edema e
orticaria
Disturbi psichiatrici Depressione
In aggiunta le seguenti reazioni avverse sono state riportate in studi clinici durante il trattamento con bicalutamide con/senza un analogo dell’LHRH:
Classe sistemico-
organica
Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro
Patologie dell’apparato riproduttivo e
della mammella
Diminuzione della libido, disfunzione erettile, impotenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Edema, dolore generale, dolore pelvico, sensazione di freddo Dolore addominale, dolore toracico, cefalea, dolore alla schiena,
dolore al collo
Patologie della
cute e del tessuto sottocutaneo
Rash,
sudorazione, irsutismo
Alopecia
Patologie gastrointestinali Costipazione Secchezza della bocca, dispepsia,
flatulenza
Patologie del sistema nervoso Vertigini, insonnia Sonnolenza
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Aumento di peso, diabete
mellito
Anoressia, iperglicemia,
perdita di peso
Patologie del
sistema emolinfopoietico
Anemia Trombocitopeni a
Patologie renali e urinarie Nocturia
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Dispnea
Patologie cardiache Insufficienza cardiaca, angina, difetti nella conduzione incluso prolungamento dell’intervallo PR e QT,
aritmia e variazioni non- specifiche del
ECG

 

04.9 Sovradosaggio

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Nessun caso di sovradosaggio è stato riportato. Dal momento che la bicalutamide appartiene ai composti derivati dell’anilide c’è un rischio teorico di sviluppo di metaemoglobinemia. La metaemoglobinemia è stata osservata in animali in seguito a sovradosaggio. Di conseguenza, un paziente con un’intossicazione acuta può presentarsi cianotico. Non c’è un antidoto specifico; il trattamento deve essere sintomatico. La dialisi può non risultare utile, dal momento che la bicalutamide è legata fortemente alle proteine plasmatiche e non si recupera immodificata nelle urine. Sono indicate misure di supporto generali, incluso il monitoraggio frequente dei segni vitali.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antagonisti ormonali e sostanze correlate, antiandrogeni; codice ATC: L02BB03

La bicalutamide è un antiandrogeno non steroideo, privo di altra attività endocrina. Si lega ai recettori per gli androgeni senza attivarne l’espressione genica, e in questo modo inibisce lo stimolo androgenico.

La regressione dei tumori prostatici deriva da questa inibizione. Clinicamente l’interruzione del trattamento con bicalutamide può determinare in alcuni pazienti la sindrome da sospensione di antiandrogeno.

La bicalutamide è un racemo, la cui attività antiandrogena è quasi esclusivamente dovuta all’enantiomero – (R).

Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film (bicalutamide) è stato studiato come trattamento per pazienti con cancro alla prostata non metastatico localizzato (T1-T2, N0 o NX, M0) o localmente avanzato (T3-T4, qualsiasi N, M0; T1-T2, N+, M0) in una analisi combinata di 3 studi in doppio cieco, controllati verso placebo in 8113 pazienti, cui la bicalutamide è stata somministrata come terapia ormonale di prima scelta o come adiuvante della prostatectomia radicale o della radioterapia, (radiazione a raggio principalmente esterno). Nel follow-up mediano di 7,4 anni, il 27,4% e il 30,7% di tutti i pazienti trattati rispettivamente con bicalutamide e con il placebo, hanno presentato una oggettiva progressione della malattia.

Una riduzione del rischio di oggettiva progressione della malattia è stata vista in molti gruppi di pazienti ma era più evidente in quelli a più alto rischio di progressione di malattia. Quindi, i medici possono decidere che la strategia medica migliore, per un paziente a basso rischio di progressione della malattia, in particolare nella terapia coadiuvante successiva alla prostatectomia radicale, può essere quella di rimandare la terapia ormonale finché non ci sono segni che la malattia è in progressione.

Complessivamente non è stata osservata nessuna differenza di sopravvivenza nel follow-up mediano di 7,4 anni con una mortalità del 22,9% (HR=0,99; 95% CI da 0,91 a 1,09). Comunque, alcuni andamenti erano evidenti in analisi per sottogruppi esplorative.

I dati di sopravvivenza senza progressione e di sopravvivenza complessiva con malattia localmente avanzata sono riassunti nella tabella seguente:

Tabella 1 Sopravvivenza senza progressione nella malattia localmente avanzata nel sottogruppo di terapia

Popolazione di analisi Eventi (%) nei pazienti

trattati con bicalutamide

Eventi (%) nei pazienti trattati con placebo

Quoziente di rischio (95% CI)

Watchful waiting (“Vigile attesa”)

193/335 (57,6) 222/322 (68,9) 0,60 ( da 0,49 a 0,73)

Radioterapia 66/161 (41,0) 86/144 (59,7) 0,56 (da 0,40 a 0,78)

Prostatectomia radicale 179/870 (20,6) 213/849 (25,1) 0,75 (da 0,61 a 0,91)

Tabella 2 Sopravvivenza con progressione nella malattia localmente avanzata nel sottogruppo di terapia

Popolazione di analisi Morti (%) nei pazienti

trattati con bicalutamide

Morti (%) nei pazienti trattati con placebo

Quoziente di rischio (95% CI)

Watchful waiting (“Vigile attesa”)

164/335 (49,0) 183/322 (56,8) 0,81 (da 0,66 a 1,01)

Radioterapia 49/161 (30,4) 61/144 (42,4) 0,65 (da 0,44 a 0,95)

Prostatectomia radicale 137/870 (15,7) 122/849 (14,4) 1,09 (da 0,85 a 1,39)

Per i pazienti con malattia localizzata che ricevono solo bicalutamide, non c’era nessuna significativa differenza nella sopravvivenza senza progressione. In questi pazienti c’era anche una tendenza verso una diminuita sopravvivenza comparata con pazienti trattati con placebo (HR=1,16; 95% CI da 0,99 a 1,37). In vista di ciò, il profilo rischio-beneficio per l’uso della bicalutamide non è considerato favorevole in questo gruppo di pazienti.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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La bicalutamide è ben assorbita dopo somministrazione orale. Non c’è evidenza di alcun effetto, clinicamente rilevante, del cibo sulla sua biodisponibilità. L’enantiomero-(S) viene rapidamente eliminato rispetto all’enantiomero-(R); quest’ultimo ha un’emivita plasmatica di eliminazione pari a circa 1 settimana.

In seguito a una somministrazione a lungo termine di bicalutamide, la massima concentrazione nel plasma dell enantiomero-(R) è di circa 10 volte rispetto ai livelli misurati dopo una singola dose di 50 mg di bicalutamide.

Uno schema di dosaggio di 150 mg di bicalutamide al giorno risulterà in una concentrazione allo stato stazionario dell’enantiomero-(R) pari a circa 22 microgrammi/ml, e come conseguenza della sua emivita, lo stato stazionario viene raggiunto approssimativamente dopo un mese di terapia.

La farmacocinetica dell’enantiomero-(R) non è influenzata dall’età, dall’insufficienza renale o dall’insufficienza epatica lieve o moderata. È dimostrato che, per soggetti con insufficienza epatica grave, l’enantiomero-(R) viene eliminato più lentamente dal plasma. La bicalutamide è altamente legata alle proteine plasmatiche (racemato 96%, enantiomero-(R) > 99%) e viene quasi completamente metabolizzata (mediante ossidazione e glicuronidazione); i suoi metaboliti vengono eliminati per via renale e biliare approssimativamente in ugual misura.

In uno studio clinico la concentrazione media della bicalutamide-(R) nel liquido seminale dell’uomo che stava assumendo bicalutamide 150 mg era di 4,9 microgrammi/ml. La quantità di bicalutamide

potenzialmente trasferita alla partner durante un rapporto è basso e si aggira intorno ai 0,3 microgrammi/kg. Questo valore è al di sotto di quello richiesto per indurre cambiamenti nella prole degli animali di laboratorio.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La bicalutamide è un antagonista puro e potente dei recettori androgeni negli animali e negli uomini soggetti a sperimentazione. L’azione farmacologica secondaria più importante è l’induzione delle ossidasi a funzione mista CYP450-dipendenti nel fegato. Questa induzione enzimatica osservata negli animali non è stata osservata negli uomini.

I cambiamenti nell’organo bersaglio negli animali sono chiaramente correlati all’azione farmacologica primaria e secondaria della bicalutamide. Questi comprendono involuzione dei tessuti androgeno-dipendenti; adenomi follicolari tiroidei, iperplasia e neoplasia o cancro epatici e delle cellule di Leydig; disordini nella differenziazione sessuale della progenie maschile; compromissione reversibile della fertilità nei maschi.

Nessuna di queste scoperte nei test preclinici assume rilevanza nei confronti del trattamento dei pazienti con cancro alla prostata avanzato.

L’atrofia dei tubuli seminiferi è un effetto atteso nell’utilizzo degli antiandrogeni ed è stato osservato in tutte le specie esaminate. La piena reversione dell’atrofia testicolare si è verificata 24 settimane dopo uno studio di tossicità a dose ripetuta di 12 mesi nei ratti, sebbene la reversione funzionale era evidente, negli studi di riproduzione, 7 settimane dopo la fine di un periodo di dosaggio di 11 settimane.

Un periodo di fertilità ridotta o infertilità nell’uomo deve essere preso in considerazione.

Gli studi di genotossicità non hanno rivelato alcun potenziale mutagenico della bicalutamide.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato Povidone K-25

Amido glicolato sodico Magnesio stearato

Rivestimento:

Opadry OY-S-9622 consistente in Ipromellosa

Titanio diossido (E171) Glicole propilenico

 

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

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48 mesi

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blisters in PVC/PVDC/Alluminio

10, 28, 30, e 90 compresse in una scatola

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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lt;e la manipolazione>

Nessuna istruzione particolare.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Hikma Farmaceutica, S.A.

Estrada Do Rio da Mo, No.8, 8A e 8B, Fervenca, 2705-906 Terrugem SNT

Portogallo

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film 10 compresse in blister PVC/PVDC/AL AIC n. 038832046

Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister PVC/PVDC/AL AIC n. 038832059

Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film 30 compresse in blister PVC/PVDC/AL AIC n. 038832061

Bicalutamide Hikma 150 mg compresse rivestite con film 90 compresse in blister PVC/PVDC/AL AIC n. 038832073

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Aprile 2009

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-