Bromazepam Zent: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Bromazepam Zent

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Bromazepam Zent: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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BROMAZEPAM ZENTIVA 1,5 mg compresse BROMAZEPAM ZENTIVA 3 mg compresse BROMAZEPAM ZENTIVA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Una compressa contiene 1,5 mg di bromazepam. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

BROMAZEPAM ZENTIVA 3 mg compresse Una compressa contiene- 3 mg di bromazepam. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

BROMAZEPAM ZENTIVA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione

Un ml di soluzione contiene2,5 mg di bromazepam.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Compresse

Gocce orali, soluzione

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Insonnia

Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Per la variabilità delle risposte individuali la posologia va regolata caso per caso. La dose media di BROMAZEPAM ZENTIVA varia da 1,5 a 3 mg, 2-3 volte al giorno (1-2 compresse da 1,5 mg 2-3 volte al di oppure 1 compressa da 3 mg 2-3 volte al di, oppure 15-30 gocce 2-3 volte al di). Nel trattamento di pazienti anziani o pazienti con ridotta funzionalità epatica: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Ansia

Il trattamento deve essere il più breve possibile. Il paziente deve essere rivalutato regolarmente e la necessità di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente è senza sintomi. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non deve superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.

Insonnia

Il trattamento deve essere il più breve possibile. La durata del trattamento, generalmente, varia da pochi giorni a due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.

In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo, non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.

Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa. La dose massima non deve essere superata.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, alle benzodiazepine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1

Miastenia gravis

Grave insufficienza respiratoria

Grave insufficienza epatica (le benzodiazepine non sono indicate per il trattamento di pazienti con insufficienza epatica grave poiché possono causare encefalopatia)

Sindrome da apnea notturna Gravidanza e allattamento Glaucoma ad angolo stretto

Intossicazione acuta da alcol, medicinali ipnotici, analgesici o psicotropi (neurolettici, antidepressivi, litio)

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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ni generali

Uso concomitante di alcool/deprimenti del SNC

Le benzodiazepine dovrebbero essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o di alcool (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione”).

L’uso concomitante di bromazepam con alcool e/o con farmaci con attività depressiva sul sistema nervoso centrale deve essere evitato, poiché potrebbe aumentare gli effetti clinici di bromazepam, tra i quali possibile sedazione profonda e depressione respiratoria e/o cardiovascolare clinicamente rilevanti (vedere paragrafo 4.5” Interazioni con altri farmaci e altre forme di interazione”).

Rischio derivante dall’uso concomitante di oppioidi

L’uso concomitante di BROMAZEPAM ZENTIVA ed oppioidi può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o medicinali correlati ad esse come BROMAZEPAM ZENTIVA con gli oppioidi, deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili alternative terapeutiche. Se si decide di prescrivere BROMAZEPAM ZENTIVA in concomitanza con gli oppioidi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche le raccomandazioni generali sulla posologia al paragrafo 4.2)

I pazienti devono essere strettamente monitorati per la comparsa di segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura (ove possibile) che devono prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5)

Il paziente deve essere controllato regolarmente all’inizio del trattamento al fine di ridurre il dosaggio e/o la frequenza di somministrazione e per prevenire il sovradosaggio causato dall’accumulo.

Gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi sono state riportate con l’uso delle benzodiazepine. Casi di angioedema riguardanti la lingua, la glottide o la laringe sono stati riportati in pazienti dopo aver assunto la prima dose o dosi successive di benzodiazepine. Alcuni pazienti che assumevano benzodiazepine hanno avuto sintomi addizionali come dispnea, chiusura della gola, o nausea e vomito. Alcuni pazienti hanno avuto necessità di terapie al pronto soccorso. Se l’angioedema riguarda la lingua, la glottide o la laringe, si può verificare ostruzione delle vie respiratorie che potrebbe essere fatale.

I pazienti che sviluppano angioedema dopo trattamento con le benzodiazepine non devono essere trattati nuovamente con il farmaco.

Tolleranza

Una certa perdita di efficacia agli effetti delle benzodiazepine può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane.

Dipendenza

L’uso di benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga o di alcool. Pertanto, le benzodiazepine devono essere utilizzate con estrema cautela nei pazienti con una storia di abuso di alcol o droga.

La possibilità di dipendenza è ridotta quando BROMAZEPAM ZENTIVA è usato nella dose appropriata con un trattamento a breve termine.

Sintomi da sospensione

Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, il termine brusco del trattamento sarà accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, diarrea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione e irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche. Altri sintomi sono: depressione, insonnia, sudorazione, tinnito persistente, movimenti involontari, vomito, parestesia, alterazioni percettive, crampi addominali e muscolari, tremore, mialgia, agitazione, palpitazioni, tachicardia, attacchi di panico, vertigini, iperreflessia, perdita della memoria a breve termine, ipertermia.

Insonnia ed ansia di rimbalzo

All’interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiché il rischio di sintomi da astinenza o di rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si raccomanda di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.

Durata del trattamento

La durata del trattamento deve essere la più breve possibile a seconda dell’indicazione (vedere paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”), ma non deve superare le quattro settimane per l’insonnia ed otto- dodici settimane nel caso dell’ansia, compreso il periodo di sospensione graduale. L’estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica. Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente. Inoltre è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l’ansia riguardo a tali sintomi se dovessero manifestarsi alla sospensione del medicinale. Ci sono elementi per prevedere che, nel caso di benzodiazepine con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possono diventare manifesti all’interno dell’intervallo di somministrazione tra una dose e l’altra, particolarmente per dosaggi elevati. Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione, è importante avvisare il paziente che è sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con una durata di azione breve, poiché possono presentarsi sintomi da astinenza.

Amnesia

Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l’ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si dovrebbe accertare che i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di 7-8 ore (vedere paragrafo “4.8 Effetti indesiderati”).

Gli effetti amnesici possono essere associati a comportamento inappropriato (vedere anche paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

L’amnesia anterograda può comparire utilizzando le dosi terapeutiche più alte (è stata documentata con 6 mg): il rischio è superiore a dosaggi più elevati.

Reazioni psichiatriche e paradosse

Quando si usano benzodiazepine è noto che possano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato e altri effetti negativi sul comportamento noti per verificarsi durante l’uso di benzodiazepine. Se ciò dovesse avvenire, l’uso del medicinale deve essere interrotto. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani cosi come nei pazienti con sindrome cerebrale organica.

Gruppi specifici di pazienti

Popolazione pediatrica: le benzodiazepine non devono essere somministrate ai pazienti di età inferiore ai 18 anni senza un’attenta valutazione dell’effettiva necessità del trattamento; la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

Popolazione anziana: l’uso di benzodiazepine può essere associato con un aumento del rischio di cadute dovuto a effetti indesiderati quali atassia, debolezza muscolare, capogiri, sonnolenza, stanchezza, affaticamento e perciò si raccomanda di trattare con cautela i pazienti anziani. Gli anziani dovrebbero assumere una dose ridotta (vedere paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”).

Popolazione con insufficienza respiratoria cronica: egualmente, una dose più bassa è suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria.

Popolazione con grave insufficienza epatica: le benzodiazepine non sono indicate in questi pazienti in quanto possono precipitare l’encefalopatia epatica.

Popolazione con insufficienza renale: BROMAZEPAM ZENTIVA deve essere somministrato con cautela nei pazienti con insufficienza renale.

Le stesse misure prudenziali devono essere adottate per i pazienti con insufficienza cardiaca e bassa pressione sanguigna i quali devono essere sottoposti a regolari controlli durante la terapia con BROMAZEPAM ZENTIVA (cosi come è consigliato con le altre benzodiazepine e gli altri agenti psicofarmacologici).

Popolazione con psicosi:

Per il momento non si può escludere la possibilità che nei pazienti in stato acuto di psicosi endogene, specialmente stati depressivi gravi, i sintomi siano aggravati dall’uso di BROMAZEPAM ZENTIVA. Pertanto, le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario delle malattie psicotiche. La presenza di depressione deve essere sempre esclusa in particolare nei disturbi iniziali e mattutini del sonno, poiché i sintomi sono oltretutto diversamente mascherati e sono sempre presenti i rischi causati dalla malattia di base (ad esempio tendenze suicidarie).

Inoltre le benzodiazepine non dovrebbero essere usate da sole per trattare la depressione o l’ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in questi pazienti). Quindi il bromazepam deve essere usato con cautela e si deve limitare la prescrizione nei pazienti con segni e sintomi di disturbi depressivi o tendenza al suicidio.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Le compresse contengono lattosio quindi i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Interazioni Farmacodinamiche Non consigliato

L’assunzione concomitante delle benzodiazepine con alcool o altri deprimenti il SNC causa un effetto additivo e può aumentare l’effetto sedativo sulla respirazione e sui parametri emodinamici.

L’assunzione concomitante di alcool deve essere evitata (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego”). Ciò influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari.

Fare attenzione

Associazione con farmaci che deprimono il SNC. Il bromazepam deve essere somministrato con cautela se associato ad altri farmaci deprimenti il SNC. L’effetto depressivo centrale può aumentare nei casi di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici e antistaminici H1 sedativi.

Attenzione speciale deve essere fatta con farmaci che deprimono la funzione respiratoria come oppioidi (analgesici, antitussivi, trattamenti sostitutivi), in particolare nelle persone anziane (vedere sottoparagrafo “Oppioidi”).

Oppioidi

L’uso concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o medicinali correlati ad esse come BROMAZEPAM ZENTIVA con gli oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo additivo sul SNC. La dose e la durata dell’uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).

La somministrazione concomitante di cimetidina può prolungare l’emivita di eliminazione del bromazepam. La somministrazione di teofilline o amminofilline può ridurre gli effetti delle benzodiazepine

Inibitori del citocromo P450

Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono aumentare l’attività delle benzodiazepine. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.

Interazioni farmacocinetiche

Si possono verificare interazioni farmacocinetiche quando bromazepam è somministrato insieme a farmaci che inibiscono l’ enzima epatico CYP3A4 a causa dell’aumento dei livelli plasmatici di bromazepam.

La co-somministrazione di bromazepam con inibitori forti del CYP3A4 (per esempio antimicotici azolici, inibitori delle proteasi o alcuni macrolidi) deve essere effettuata con cautela e una riduzione sostanziale della dose deve essere considerata.

Gli analgesici narcotici possono causare un aumento dell’euforia che porta ad un aumento della dipendenza psichica.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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za

Se il medicinale viene prescritto ad una donna in età fertile, essa deve mettersi in contatto con il proprio medico, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, per quanto riguarda la sospensione del medicinale (vedere paragrafo 4.3 “Controindicazioni”).

Anche se non sono disponibili dati clinici specifici per bromazepam, una grande quantità di dati basati su gruppo di studi indicano che l’esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza non è associato ad un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia alcuni iniziali studi epidemiologici osservazionali hanno riscontrato un aumento del rischio di labbro leporino. I dati indicano che il rischio di avere un bambino con labbro leporino dopo l’esposizione della madre a benzodiazepine è minore di 2/1000 in confronto a una frequenza prevista per tali difetti di circa 1/1000 nella popolazione generale.

Il trattamento con benzodiazepine ad alte dosi, durante il secondo e/o terzo trimestre di gravidanza ha rivelato una diminuzione dei movimenti attivi fetali e una variabilità del ritmo cardiaco fetale.

Quando il trattamento deve essere somministrato per ragioni mediche durante l’ultimo periodo di gravidanza, anche a basse dosi, può essere osservata la sindrome del “bambino flaccido” (floppy infant syndrome) con ipotonia assiale, difficoltà nella suzione che porta ad uno scarso aumento ponderale. Questi segni sono reversibili ma possono durare da 1 a 3 settimane, in accordo alla emivita del farmaco. A dosi alte, possono presentarsi nei neonati depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Inoltre sintomi da astinenza con ipereccitabilità, agitazione e tremore possono essere osservati a pochi giorni dalla nascita, anche se non si presenta la sindrome del bambino flaccido.

Se il trattamento con bromazepam è necessario durante l’ ultimo periodo di gravidanza , dosi elevate devono essere evitare e i sintomi da astinenza e/o la sindrome del “bambino flaccido” devono essere monitorati nel neonato.

In considerazione di questi dati, la somministrazione di bromazepam durante la gravidanza può essere presa in considerazione, ma solo se le indicazioni terapeutiche e la posologia vengono strettamente osservate.

Allattamento

Poiché le benzodiazepine (bromazepam) sono escrete nel latte materno, l’allattamento al seno è controindicato durante la terapia (vedere paragrafo 4.3 “Controindicazioni”).

04.8 Effetti indesiderati

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La sedazione, l’amnesia, l’alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare e di utilizzare macchinari. La contemporanea assunzione di alcool può aggravare questo effetto. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione”).

04.9 Sovradosaggio

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I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati durante il trattamento con bromazepam con le seguenti frequenze:

Molto comune: ≥ 1/10 Comune: ≥ 1/100, <1/10

Non comune: ≥ 1/1000, <1/100 Raro: ≥ 1/10.000, <1/1000

Molto raro: <1/10.000

Non nota: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili

Disturbi psichiatrici

Frequenza non nota: Stato confusionale*, disturbi emotivi*, alterazioni della libido, dipendenza da farmaco**, abuso di farmaco, sindrome da sospensione, depressione.

Reazioni paradosse quali irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, rabbia, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento anormale ed altri eventi avversi a livello comportamentale**. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani cosi come nei pazienti con sindrome cerebrale organica.

Amnesia anterograda**, compromissione della memoria

Patologie del sistema nervoso

Frequenza non nota: Sonnolenza*, cefalea*, capogiri*, riduzione della vigilanza*, atassia*.

Patologie dell’occhio

Frequenza non nota: Diplopia* Visione offuscata.

Patologie gastrointestinali

Frequenza non nota: nausea*, vomito*, stipsi

Sono stati riportati occasionalmente disturbi gastrointestinali.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Frequenza non nota: eruzione cutanea, prurito, orticaria Sono state riportate occasionalmente reazioni cutanee.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Frequenza non nota: Debolezza muscolare*

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Frequenza non nota: Stanchezza*

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

Frequenza non nota: cadute e fratture***

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Frequenza non nota: Depressione respiratoria*, apnea, peggioramento dell’apnea notturna.

(*l’entità della depressione respiratoria è dipendente dal dosaggio; una depressione più severa si verifica con dosaggi più alti).

Patologie cardiache

Frequenza non nota: Insufficienza cardiaca incluso arresto cardiaco.

Patologie del sistema immunitario.

Frequenza non nota: Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche/anafilattoidi, angioedema.

Patologie renali e urinarie

Frequenza non nota: ritenzione urinaria

*: Questi effetti indesiderati si verificano principalmente all’inizio della terapia e solitamente scompaiono con le successive somministrazioni

**: vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego

***: il rischio di cadute e di fratture è aumentato nei pazienti che assumono in associazione sedativi (incluse bevande alcoliche) e negli anziani.

Inoltre sono state riportate con le benzodiazepine raramente altre reazioni avverse che comprendono: aumento della bilirubina, ittero, aumento delle transaminasi epatiche, aumento della fosfatasi alcalina, trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia, SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico).

EFFETTI INDESIDERATI della CLASSE DELLE BENZODIAZEPINE (BDZ)

Amnesia

Amnesia anterograda può avvenire anche ai dosaggi terapeutici, il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego”).

Depressione

Durante l’uso di benzodiazepine può essere smascherato uno stato depressivo preesistente. Le benzodiazepine o i composti benzodiazepinosimili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono più probabili nei bambini e negli anziani.

Insonnia ed ansia di rimbalzo

All’interruzione del trattamento, può presentarsi una sindrome transitoria quale l’insonnia, che ricorre in forma aggravata a seguito del trattamento con benzodiazepine. Poiché, dopo l’improvvisa sospensione del trattamento, il rischio di fenomeni di rimbalzo/da astinenza è più alto, si raccomanda di diminuire gradualmente la dose. Il paziente deve essere informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, al fine da minimizzare l’ansia provocata da tali sintomi, che possono comparire quando le benzodiazepine vengono sospese.

Dipendenza

L’uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego”). Può verificarsi dipendenza psichica. È stato segnalato abuso di benzodiazepine.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Sintomi

Le benzodiazepine comunemente causano sonnolenza, atassia, disartria e nistagmo.

Come per le altre benzodiazepine, una dose eccessiva di bromazepam non dovrebbe presentare rischio per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del SNC (incluso l’alcool). Nel trattamento del sovradosaggio di qualsiasi farmaco, deve essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze. Il sovradosaggio si manifesta solitamente con vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dalla sonnolenza al coma. I sintomi includono sonnolenza, confusione mentale, letargia, eloquio impastato, areflessia, atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, apnea, depressione cardiorespiratoria, raramente coma e molto raramente morte. Il coma, se sopravviene, dura solitamente poche ore ma può protrarsi più a lungo ed essere ciclico, soprattutto nei pazienti anziani. Gli effetti depressivi respiratori associati alle benzodiazepine sono più seri nei pazienti con patologie respiratorie.

Le benzodiazepine aumentano l’effetto di altri farmaci deprimenti del sistema nervoso centrale, compreso l’alcool.

Trattamento

Monitorare i segni vitali del paziente e istituire misure di supporto come richiede lo stato clinico del paziente. In particolare, i pazienti possono richiedere un trattamento sintomatico in base agli effetti cardiorespiratori o agli effetti sul sistema nervoso centrale.

A seguito di una dose eccessiva di benzodiazepine per uso orale, deve essere indotto il vomito (entro un’ora) se il paziente è cosciente o intrapreso il lavaggio gastrico con protezione delle vie respiratorie se il paziente è privo

di conoscenza. Se non si osserva miglioramento con lo svuotamento dello stomaco, si deve evitare un ulteriore assorbimento usando un metodo appropriato come ad esempio trattamento con carbone attivo entro 1-2 ore. Se viene usato il carbone attivo, si devono proteggere le vie respiratorie nei pazienti sonnolenti. In caso di ingestione mista, deve essere considerata la lavanda gastrica, tuttavia non come una misura di routine. Attenzione speciale dovrebbe essere prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari nella terapia d’urgenza.

Se la depressione del SNC è grave, si deve considerare l’uso del flumazenil, un antagonista delle benzodiazepine.

Il “Flumazenil” può essere utile come antidoto. L’uso del flumazenil non è indicato nei pazienti affetti da epilessia in trattamento con benzodiazepine. L’effetto antagonista in questi pazienti può scatenare crisi convulsive.

Flumazenil deve essere somministrato solo in condizioni strettamente monitorate. Flumazenil ha un’emivita breve (circa un’ora), quindi i pazienti cui è stato somministrato devono essere monitorati dopo che i suoi effetti si sono esauriti. Flumazenil deve essere usato con estrema cautela in presenza di farmaci che possono abbassare la soglia convulsiva (ad esempio antidepressivi triciclici). Per ulteriori informazioni sull’uso corretto di questo medicinale fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di flumazenil.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Categoria farmacoterapeutica: Ansiolitici, derivati benzodiazepinici, codice ATC N05BA08.

Il bromazepam presenta le proprietà farmacologiche caratteristiche dei tranquillanti benzodiazepinici. In particolare negli animali da laboratorio esplica effetti addomesticanti, miorilassanti, anticonvulsivi e decondizionanti che risultano, in rapporto a quelli del clordiazepossido, rispettivamente all’incirca pari a 4, 10 e 16 volte superiori. Il bromazepam attua un pronto controllo degli squilibri emozionali (stati di tensione, ansia, associati o meno a depressione) e di conseguenza la normalizzazione delle turbe viscerali e genericamente somatiche che trovano una loro genesi o, comunque una concausa scatenante o aggravante, in una perturbazione dell’equilibrio psico-emotivo del soggetto.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Il bromazepam è ben assorbito dopo somministrazione ed il picco plasmatico, pari a circa 100 ng/ml, è raggiunto dopo un’ora dalla somministrazione di 6 mg. Nel fegato esso viene metabolizzato a 4 composti, uno solo dei quali, il 3-idrossibromazepam, risulta dotato di attività farmacologica. L’eliminazione prevalentemente renale (70%) avviene secondo una cinetica lineare, con un tempo di emivita pari a circa 20,1 ore, sia per il bromazepam che per il 3-idrossibromazepam. Il legame con le proteine plasmatiche è pari al 70%.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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La DL 50 nel topo è pari a 2000 mg/kg p.o.

Carcinogenicità

Gli studi di carcinogenesi nel ratto non hanno evidenziato alcun potenziale di carcinogenicità di bromazepam.

Mutagenicità

Bromazepam non è risultato genotossico nei test in vitro e in vivo.

Alterazione della fertilità

La somministrazione orale giornaliera di bromazepam non ha avuto alcun effetto sulla fertilità e la capacità riproduttiva generale dei ratti.

Teratogenicità

Quando bromazepam è stato somministrato a ratte in gravidanza si sono osservati aumenti della mortalità fetale, un aumento del tasso di nati morti e una riduzione della sopravvivenza dei neonati. Gli studi di embriotossicità/teratogenicità non hanno evidenziato effetti teratogeni fino alla dose di 125 mg/kg/die.

In seguito alla somministrazione orale di dosi fino a 50 mg/kg/die a coniglie in gravidanza si sono osservati una riduzione dell’incremento di peso delle madri, una riduzione del peso dei feti e un aumento dell’incidenza di riassorbimento.

Tossicità cronica

Gli studi di tossicità a lungo termine non hanno evidenziato deviazioni rispetto al normale, con l’eccezione di un aumento del peso epatico. L’esame istopatologico ha evidenziato un’ipertrofia epatocellulare centrolobulare che è stata considerata indicativa di induzione enzimatica da parte di bromazepam. Gli effetti collaterali osservati dopo somministrazione di dosi elevate sono stati sedazione, atassia, manifestazioni convulsive isolate brevi, occasionale aumento della fosfatasi alcalina serica e un aumento borderline delle SGPT (ALT), di entità da lieve a moderata.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

Elenco degli eccipienti BROMAZEPAM ZENTIVA 1,5 mg compresse

Una compressa contiene: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, talco, magnesio stearato.

BROMAZEPAM ZENTIVA 3 mg compresse

Una compressa contiene: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, talco, magnesio stearato, ossido di ferro rosso (E172).

BROMAZEPAM ZENTIVA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione

Un ml contiene: saccarina sodica, disodio edetato, aromi misti di frutta, acqua depurata, propilen glicole.

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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BROMAZEPAM ZENTIVA 1,5 mg compresse: 3 anni. BROMAZEPAM ZENTIVA 3 mg compresse: 3 anni.

BROMAZEPAM ZENTIVA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione: 3 anni Periodo di validità dopo prima apertura del flacone: 12 settimane

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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BROMAZEPAM ZENTIVA 1,5 mg compresse

Blister in accoppiato di alluminio e materiale plastico contenente 20 compresse da 1,5 mg racchiuso in un astuccio di cartone litografato.

BROMAZEPAM ZENTIVA 3 mg compresse

Blister in accoppiato di alluminio e materiale plastico contenente 20 compresse da 3 mg racchiuso in un astuccio di cartone litografato.

BROMAZEPAM ZENTIVA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione

Flacone in vetro scuro contenenti 20 ml di soluzione per gocce orali (2,5 mg/ml), con contagocce in polietilene racchiuso in un astuccio di cartone.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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ZENTIVA ITALIA S.r.l. – Viale Bodio, 37/b – 20158 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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compresse- 20 compresse AIC n. 035997016 BROMAZEPAM ZENTIVA 3 mg compresse 20 compresse AIC n. 035997028 BROMAZEPAM ZENTIVA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione: flacone 20 ml AIC n. 035997030

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data di prima autorizzazione: Giugno 2005/ Rinnovo: Luglio 2010.

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 20/04/2021