Claforan: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Claforan

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Claforan: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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CLAFORAN

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Claforan 250 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile

Il flacone di polvere contiene: principio attivo: cefotaxime sodico 262 mg corrispondenti a 250 mg di cefotaxime.

Claforan 500 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile

Il flacone di polvere contiene: principio attivo: cefotaxime sodico 524 mg corrispondenti a 500 mg di cefotaxime.

Claforan 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile

Il flacone di polvere contiene: principio attivo: cefotaxime sodico 1,048 g corrispondenti ad 1 g di cefotaxime.

Claforan 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare

Il flacone di polvere contiene: principio attivo: cefotaxime sodico 1,048 g corrispondenti ad 1 g di cefotaxime.

Claforan 2 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso

Il flacone di polvere contiene: principio attivo: cefotaxime sodico 2,096 g corrispondenti a 2 g di cefotaxime.

Claforan 2 g polvere per soluzione per infusione

Il flacone di polvere contiene: principio attivo: cefotaxime sodico 2,096 g corrispondenti a 2 g di cefotaxime.

Claforan 1 g polvere per soluzione per infusione, con set per sacca infusionale

Il flacone di polvere contiene: principio attivo: cefotaxime sodico 1,048 g corrispondenti ad 1 g di cefotaxime.

Claforan 2 g polvere per soluzione per infusione, con set per sacca infusionale

Il flacone di polvere contiene: principio attivo: cefotaxime sodico 2,096 g corrispondenti a 2 g di cefotaxime.

Per gli eccipienti, vedere 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e solvente per soluzione iniettabile.

Polvere per soluzione per infusione.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi difficili o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare: nei pazienti defedati e/o immunodepressi. È indicato, inoltre, nella profilassi delle infezioni chirurgiche.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo di infezione, della sua gravità, del grado di sensibilità dell’agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente.

La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo lo sfebbramento.

Adulti: la posologia di base è di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare o endovenosa. Se necessario, può essere aumentata a 3-4 g e nei casi molto gravi fino a 12 g per via endovenosa, riducendo opportunamente l’intervallo tra le somministrazioni a 8-6 ore.

Per quanto riguarda la somministrazione per via endovenosa delle dosi più basse, si ricorre all’iniezione diretta da eseguire in 3-5 minuti (nel caso sia già in corso infusione venosa si può pinzettare il tubo circa 10 cm al di sopra dell’ago ed iniettare il cefotaxime nel tubo al di sotto della pinzettatura).

Alle dosi più elevate il cefotaxime può essere somministrato per infusione endovenosa breve (20 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica isotonica o soluzione glucosata, oppure per infusione endovenosa continua (50-60 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 100 ml di solvente, plasma expanders.

Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato.

Allorché si ricorra alla via endovenosa, è comunque consigliabile iniziare la terapia somministrando il cefotaxime direttamente in vena.

Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l’impiego, fino a 2 volte il giorno, di un solvente contenente lidocaina cloridrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione va impiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazione endovasale.

Bambini: al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg, da suddividere in 2-4 somministrazioni giornaliere.

In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza.

Nel prematuro la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalità renale non è ancora pienamente sviluppata.

Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili.

Nel caso dei flaconi con il set di trasferimento in plastica non è necessaria alcuna siringa in quanto l’ago di trasferimento è incorporato nel set omonimo. Pertanto, per la preparazione della soluzione sono necessarie poche operazioni. La procedura consueta è la seguente: dopo aver rimosso il cappuccio di sicurezza, il flacone viene connesso direttamente alla sacca in plastica per l’infusione (la parte superiore del set di trasferimento si adatta esattamente all’imboccatura d’immissione della sacca per infusione). Premendo il flacone contro l’imboccatura, si porta l’ago a perforare il tappo di gomma e, premendo sulla sacca per infusione, parte del solvente ivi contenuto sarà trasferito nel flacone. La ricostituzione del liofilizzato ha luogo agitando il flacone. Infine, la soluzione ricostituita viene ritrasferita nella sacca per infusione capovolgendo il flacone e comprimendo più volte la sacca stessa. Potrà a questo punto avere inizio la somministrazione del prodotto al paziente.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, ad altre cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Per forme farmaceutiche contenenti lidocaina:

– ipersensibilità nota alla lidocaina o ad altri anestetici locali di tipo amidico;

– blocco cardiaco in assenza di pace-maker;

insufficienza cardiaca severa;

– somministrazione endovenosa;

– neonati di età inferiore ai 30 mesi.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Prima di iniziare la terapia con cefotaxime è necessaria un’anamnesi accurata al fine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilità a cefotaxime, cefalosporine, penicillina o altri farmaci. Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicità crociata fra penicillina e cefalosporine.

Alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (inclusa l’anafilassi) ad entrambi i farmaci. Il cefotaxime deve essere, pertanto, somministrato con cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni d’ipersensibilità di tipo 1 alla penicillina.

Ai pazienti che hanno presentato forme di allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautela gli antibiotici, compreso il cefotaxime.

In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire trattamento idoneo (amine vasopressorie, antiistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza.

Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all’uso di cefalosporine (ed altri antibiotici a largo spettro); è importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi.

Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile è la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica.

Casi lievi di colite possono regredire con l’interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quando si manifestano casi di colite di media o grave entità. Se la colite non regredisce con l’interruzione del trattamento o se è grave, bisogna somministrare vancomicina per via orale, che rappresenta l’antibiotico di scelta in caso di colite pseudomembranosa causata dal Clostridium difficile.

L’irritazione dei tessuti nel punto di iniezione e.v. è rara; essa può essere evitata iniettando il farmaco molto lentamente (3-5 minuti).

Durante la sorveglianza post-marketing del farmaco, sono state segnalate aritmie, che possono mettere il paziente in pericolo di vita, in alcuni pazienti che avevano ricevuto la somministrazione endovenosa rapida di cefotaxime attraverso un catetere venoso centrale.

La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling, “Clinitest”, ma non con i metodi enzimatici.

Le cefalosporine di III generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro più betalattamine.

Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei tests di Coombs (talvolta false).

La quantità di sodio contenuta nel cefotaxime sodico (48,2 mg/g) dovrebbe essere tenuta in considerazione per quei pazienti che necessitano di una restrizione di sodio.

Per cicli di trattamento superiori ai 10 giorni, il numero dei globuli bianchi dovrebbe essere monitorato ed in caso di neutropenia si dovrebbe sospendere il trattamento.

Il cefotaxime deve essere prescritto con cautela in individui con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali, particolarmente colite.

Poiché la diminuzione della funzionalità renale influisce in maniera relativamente modesta sulla farmacocinetica del cefotaxime, la riduzione della dose è necessaria solo in caso di marcata insufficienza renale. Nei pazienti con clearance della creatinina £ 5 ml/min la dose di mantenimento va dimezzata.

L’uso contemporaneo di farmaci nefrotossici richiede assiduo controllo della funzione del rene.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Il cefotaxime non deve essere miscelato, nella stessa siringa, con altri antibiotici ed altri farmaci.

L’impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che “in vitro” dà origine ad effetto sinergico od almeno additivo, può essere indicato in infezioni particolarmente gravi: i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi è raccomandato il controllo costante della funzionalità renale.

In corso d’infezione da Pseudomonas aeruginosa può essere indicato associare al cefotaxime un altro antibiotico anch’esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno.

La somministrazione di alte dosi di cefotaxime, contemporaneamente a saluretici ad alta efficacia (furosemide), non ha finora dimostrato di influenzare la funzionalità renale. A scopo cautelativo si ricorda tuttavia che la funzionalità renale può essere compromessa dalla contemporanea somministrazione di alte dosi di cefalosporine e saluretici efficaci.

Il probenecid somministrato per via orale, per breve tempo, prima o contemporaneamente al cefotaxime usualmente rallenta il tasso di escrezione dell’antibiotico e dei suoi metaboliti e determina concentrazioni plasmatiche del farmaco e dei suoi metaboliti più alte e più prolungate. Il volume di distribuzione del farmaco non appare influenzato dalla somministrazione concomitante di probenecid per via orale.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Il cefotaxime attraversa la barriera placentare. Studi condotti in varie specie animali non hanno evidenziato effetti teratogeni o embriotossici. Tuttavia, la sicurezza di cefotaxime non è stata determinata nella gravidanza umana e pertanto il farmaco non dovrebbe essere utilizzato durante la gravidanza.

Il cefotaxime passa nel latte materno, pertanto è consigliabile sospendere l’allattamento in caso di somministrazione del farmaco.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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La sostanza non interferisce sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Con le cefalosporine reazioni indesiderabili sono essenzialmente limitate a disturbi gastrointestinali e, occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità.

La possibilità di comparsa di questi ultimi è maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilità ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno, orticaria.

In corso di terapia con cefotaxime sono state segnalate le seguenti reazioni:

Gastrointestinali: anoressia, glossite, nausea, vomito, diarrea, pirosi gastrica e dolori addominali. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate è stato messo in relazione con l’impiego di diverse classi di antibiotici. In tale evenienza si deve considerare la possibilità di enterocolite che a volte può essere accompagnata da presenza di sangue nelle feci. Una forma particolare di enterocolite che si verifica con l’utilizzo di antibiotici è la colite pseudomembranosa (nella maggior parte dei casi dovuta a Clostridium difficile). Nel caso che l’indagine coloscopica ne confermi la diagnosi, l’antibiotico in uso deve essere sospeso immediatamente e si deve instaurare trattamento con vancomicina per os. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati.

Anafilattiche: raramente si possono avere angioedema, broncospasmo e malessere, che possono culminare con lo shock (vedere 4.4).

Cutanee: rash, prurito e, meno frequentemente, orticaria; casi isolati di eruzioni bollose (eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica).

Ematologiche: variazioni di alcuni parametri di laboratorio: transitoria neutropenia, granulocitopenia, trombocitopenia, eosinofilia e, molto raramente, agranulocitosi.

Epatiche: aumento transitorio delle transaminasi sieriche (SGOT, SGPT), della fosfatasi alcalina e della bilirubina totale.

Renali: transitorio aumento dell’azoto ureico e delle concentrazioni sieriche di creatinina. Così come con altre cefalosporine, si sono verificati rari casi di nefrite interstiziale in pazienti trattati con cefotaxime.

Neurologiche: la somministrazione di alte dosi di antibiotici β-lattamici, compreso cefotaxime, specie nei pazienti con insufficienza renale, può determinare la comparsa di encefalopatia (ad es. alterazione dello stato di coscienza, movimenti anomali e convulsioni).

Cardiovascolari: in casi singoli, aritmie in seguito ad infusione rapida in bolo attraverso catetere venoso centrale.

Locali: la somministrazione e.v. ha causato flebite e tromboflebite e la somministrazione i.m. ha causato dolore, indurimento e fragilità nella sede d’iniezione.

Altre reazioni segnalate sono state: cefalea, vertigini, senso di costrizione toracica, vaginite da Candida, agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna e aumento dei livelli sierici di latticodeidrogenasi.

Come con altri antibiotici, l’uso di cefotaxime, specialmente se prolungato, può dare luogo ad una crescita anomala dei microorganismi non-sensibili. Un attento esame delle condizioni del paziente è fondamentale. Se durante la terapia insorgono delle superinfezioni devono essere prese appropriate misure.

Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine.

04.9 Sovradosaggio

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Vi è il rischio di encefalopatia reversibile in caso di somministrazione di dosi elevate di antibiotici β-lattamici, compreso cefotaxime. Non esiste un antidoto specifico.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: antiinfettivi, cefalosporine, Codice ATC: J01DD01

Il cefotaxime è un antibiotico ad ampio spettro, particolarmente attivo anche in presenza di beta-lattamasi batteriche. Il cefotaxime è attivo in vitro sia su batteri Gram-positivi che Gram-negativi, sia aerobi che anaerobi.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Il cefotaxime non è apprezzabilmente assorbito dal tratto gastrointestinale per cui deve essere somministrato per via parenterale.

Dopo somministrazione intramuscolare di cefotaxime i picchi ematici vengono raggiunti in circa 30 min e corrispondono ai seguenti valori: 24 mcg/ml dopo 1 g; 12 mcg/ml dopo 500 mg; 5 mcg/ml dopo 250 mg, con emivita plasmatica media di 70 min-80 min.

Dopo somministrazione endovenosa diretta i picchi ematici vengono raggiunti in 5 min-10 min e corrispondono ai seguenti valori: 214 mcg/ml dopo 2 g; 110 mcg/ml dopo 1 g; 40 mcg/ml dopo 500 mg, con emivita plasmatica media di 40 min.

Dopo somministrazione i.m. ed e.v. della dose abituale di cefotaxime, l’antibiotico si distribuisce nei tessuti e nei liquidi corporei: umore acqueo, secrezione bronchiale, saliva, orecchio medio, tessuto osseo, bile, liquido ascitico, pleurico, prostatico e cefalorachidiano.

Il cefotaxime è parzialmente metabolizzato nel fegato a desacetilcefotaxime, che ha attività antibatterica.

Il cefotaxime ed i suoi metaboliti sono escreti principalmente nelle urine. Negli adulti con normale funzionalità renale circa il 40-60% di una dose singola i.m. o e.v. di cefotaxime è escreto nelle urine immodificato e circa il 24% è escreto come desacetilcefotaxime nelle 24 ore.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La DL50 del cefotaxime somministrato per via e.v., è compresa, nel topo e nel ratto, fra 9000 e 10000 mg/kg peso corporeo ed è, nel cane superiore a 1500 mg/kg; per via i.p. e s.c. è, nel topo, rispettivamente di 12060 e 18700 mg/kg, mentre per via i.m. nel ratto è superiore a 7000 mg/kg.

La somministrazione per 6 mesi di dosi di cefotaxime fino a 250 mg/kg s.c. a ratti e i.m. a cani non ha indotto variazioni significative dei parametri esaminati.

Studi effettuati su ratti e conigli hanno evidenziato che il cefotaxime è privo di effetti teratogeni; non sono stati compromessi né la fertilità né lo sviluppo peri- e post-natale.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Fiala solvente per tutte le preparazioni con solvente:

Acqua per preparazioni iniettabili.

Fiala solvente per la preparazione CLAFORAN 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare:

Acqua per preparazioni iniettabili e lidocaina cloridrato 40 mg (soluzione 1%).

06.2 Incompatibilità

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Incompatibilità

Si raccomanda di non miscelare Claforan con soluzioni di sodio bicarbonato, con antibiotici, soprattutto aminoglicosidi, e con altri farmaci.

Compatibilità

Per l’infusione si possono usare le seguenti soluzioni ad una concentrazione di cefotaxime 1 g / 250 ml:

Acqua per preparazioni iniettabili, sodio cloruro 0,9%, destrosio 5%, Ringer soluzione, sodio lattato, sostituti del plasma e frazioni proteiche del plasma stesso.

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

Il prodotto ricostituito (solubilizzazione del contenuto del flacone con il contenuto della corrispondente fiala solvente) può essere conservato in frigorifero fino a 24 ore.

Da un punto di vista microbiologico, il prodotto ricostituito dovrebbe essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, i tempi di conservazione in uso e le condizioni prima dell’uso sono di responsabilità dell’utente. Questi tempi di conservazione non dovrebbero superare i valori sopra riportati, purché l’apertura, la ricostituzione e la diluizione siano state fatte in condizioni asettiche controllate e validate.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare al riparo dalla luce.

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flaconi e fiale di vetro neutro, incolori

I flaconi utilizzati per Claforan per sacca infusionale sono di vetro trasparente, contenenti una polvere cristallina di colore da bianco a debolmente bianco-giallastro e chiusi mediante tappi in gomma fissati sul collo dei flaconi insieme al set di trasferimento per sacca infusionale, realizzato in plastica bianca e completato da un cappuccio di sicurezza.

Claforan 250 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: 1 flacone di polvere + 1 fiala solvente 2 ml.

Claforan 500 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: 1 flacone di polvere + 1 fiala solvente 2 ml.

Claforan 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: 1 flacone di polvere + 1 fiala solvente 4 ml.

Claforan 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: 1 flacone di polvere + 1 fiala solvente 4 ml con lidocaina cloridrato 1%.

Claforan 2 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso: 1 flacone di polvere + 1 fiala solvente 10 ml.

Claforan 2 g polvere per soluzione per infusione: 1 flacone di polvere.

Claforan 1 g polvere per soluzione per infusione,con set per sacca infusionale: 1 flacone di polvere per sacca infusionale.

Claforan 2 g polvere per soluzione per infusione,con set per sacca infusionale: 1 flacone di polvere per sacca infusionale.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Apertura fiala solvente: tenere la fiala verticalmente curando che il punto colorato sia nella posizione indicata sul foglio illustrativo.

Spingere all’indietro la parte superiore della fiala.

Flaconi con set per sacca infusionale

Nel caso dei flaconi con il set di trasferimento in plastica non è necessaria alcuna siringa in quanto l’ago di trasferimento è incorporato nel set omonimo. Pertanto, per la preparazione della soluzione sono necessarie poche operazioni. La procedura consueta è la seguente: dopo aver rimosso il cappuccio di sicurezza, il flacone viene connesso direttamente alla sacca in plastica per l’infusione (la parte superiore del set di trasferimento si adatta esattamente all’imboccatura d’immissione della sacca per infusione). Premendo il flacone contro l’imboccatura, si porta l’ago a perforare il tappo di gomma e, premendo sulla sacca per infusione, parte del solvente ivi contenuto sarà trasferito nel flacone. La ricostituzione del liofilizzato ha luogo agitando il flacone. Infine, la soluzione ricostituita viene ritrasferita nella sacca per infusione capovolgendo il flacone e comprimendo più volte la sacca stessa. Potrà a questo punto avere inizio la somministrazione del prodotto al paziente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Gruppo Lepetit S.r.l.

Viale L. Bodio, 37/B – Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Claforan 250 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: AIC n. 024260010

Claforan 500 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: AIC n. 024260022

Claforan 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: AIC n. 024260034

Claforan 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: AIC n. 024260046

Claforan 2 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso: AIC n. 024260059

Claforan 2 g polvere per soluzione per infusione: AIC n. 024260061

Claforan 1 g polvere per soluzione per infusione, con set per sacca infusionale: AIC n. 024260085

Claforan 2 g polvere per soluzione per infusione, con set per sacca infusionale: AIC n. 024260097

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Settembre 1980 / Maggio 2005

10.0 Data di revisione del testo

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Febbraio 2008

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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