Dalacin t 1%: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Dalacin T

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Dalacin T: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

DALACIN T 1% soluzione cutanea DALACIN T 1% emulsione cutanea DALACIN T 1% gel

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

DALACIN T 1% soluzione cutanea

100 ml contengono: clindamicina fosfato 1,188 g (equivalenti a 1 g di clindamicina base).

Eccipienti con effetti noti: glicole propilenico.

DALACIN T 1% emulsione cutanea

100 g contengono: clindamicina fosfato 1,188 g (equivalenti a 1 g di clindamicina base).

Eccipienti con effetti noti: metile para-idrossibenzoato e alcool cetostearilico.

DALACIN T 1% gel

100 g di gel contengono: clindamicina fosfato 1,188 g (equivalenti a 1 g di clindamicina base).

Eccipienti con effetti noti: metile para-idrossibenzoato e glicole propilenico. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Soluzione cutanea, emulsione cutanea, gel.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Trattamento dell’acne vulgaris.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Applicare uno strato sottile di prodotto due volte al giorno sull’area interessata. Non è necessario massaggiare la cute. Sciacquare le mani dopo ogni applicazione.

04.3 Controindicazioni

Indice

La clindamicina è controindicata nei soggetti che abbiano manifestato in precedenza ipersensibilità al principio attivo, alla lincomicina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

La clindamicina è controindicata nei soggetti che abbiano manifestato in precedenza colite legata all’uso di antibiotici.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

Evitare il contatto con gli occhi.

La somministrazione orale e parenterale di clindamicina, come la maggior parte degli altri antibiotici, è stata associata a diarrea grave e a colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.8). Dopo applicazione topica di clindamicina, l’assorbimento dell’antibiotico avviene attraverso la superficie cutanea; il prodotto viene assorbito in quantità minima per via sistemica. Raramente sono state riportate diarrea e colite in seguito all’utilizzo di clindamicina per via topica. Pertanto, il medico deve essere avvertito della possibile comparsa di diarrea o colite associati all’utilizzo dell’antibiotico. In caso di diarrea consistente o prolungata nel tempo il medicinale deve essere interrotto e devono essere utilizzate appropriate procedure diagnostiche ed una corretta terapia.

Possono presentarsi diarrea, colite e colite pseudomembranosa fino ad alcune settimane dopo l’interruzione della terapia orale e parenterale con clindamicina.

L’uso, specie se prolungato, dei prodotti per uso topico può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso interrompere il trattamento e consultare il medico per istituire un’idonea terapia.

DALACIN T soluzione cutanea contiene una base alcoolica che può causare, in caso di contatto, bruciore ed irritazione oculare, delle mucose e della cute abrasa. Nel caso di contatto accidentale con parti sensibili, quali occhi, mucose, pelle abrasa, lavare con abbondante acqua fresca.

Il prodotto ha un gusto sgradevole e pertanto occorre fare attenzione quando lo si applica intorno alla bocca.

Nella primissima infanzia il prodotto va somministrato solo nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Dalacin soluzione cutanea e Dalacin gel contengono glicole propilenico che può causare irritazione cutanea.

Dalacin emulsione cutanea e Dalacin gel contengono metile para-idrossibenzoato che può causare reazioni allergiche (anche ritardate). Dalacin emulsione cutanea contiene anche alcool cetostearilico che può causare reazioni cutanee locali (ad es. dermatiti da contatto).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

É stata riportata un’azione sinergica con il metronidazolo nei confronti del Bacteroides fragilis.

L’associazione con gentamicina può determinare occasionalmente un sinergismo e mai un antagonismo.

E’ stata dimostrata una reattività crociata fra clindamicina e lincomicina.

La clindamicina per via sistemica ha proprietà di bloccante neuromuscolare e può potenziare l’effetto di blocco neuromuscolare dei farmaci specifici per questa azione (per esempio: etere, tubocurarina, pancuronio); pertanto deve essere utilizzato con cautela nei pazienti che utilizzano questi medicinali.

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza

Gli studi sulla tossicità riproduttiva condotti su ratti e conigli a seguito di somministrazione per via orale e sottocutanea non hanno mostrato segni di compromissione della fertilità o di danni al feto causati dalla clindamicina, se non a dosi tali da indurre tossicità nella madre. Non sempre gli studi sulla riproduzione negli animali sono predittivi della risposta nella specie umana.

Negli studi clinici su donne in gravidanza, la somministrazione sistemica di clindamicina nel secondo e nel terzo trimestre non è risultata associata a un aumento della frequenza delle anomalie congenite.

Nel primo trimestre di gravidanza la clindamicina deve essere utilizzata solo se strettamente necessaria. Non esistono studi adeguati e ben controllati su donne nel primo trimestre di gravidanza.

Allattamento

Non è noto se la clindamicina dopo l’applicazione topica venga escreta nel latte materno. Tuttavia, la clindamicina somministrata per via orale e parenterale è stata rinvenuta nel latte materno. A causa dei potenziali effetti indesiderati nei lattanti, deve essere presa in considerazione l’interruzione dell’allattamento o l’interruzione del medicinale, in funzione dell’importanza del medicinale per la madre.

Come regola generale è consigliabile evitare la concomitanza tra allattamento e terapia, dal momento che molti farmaci vengono escreti nel latte materno.

Fertilità

Gli studi sulla fertilità nei ratti trattati con clindamicina per via orale non hanno mostrato effetti sulla fertilità o sulla capacità riproduttiva.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

La clindamicina non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

La seguente tabella presenta le reazioni avverse individuate attraverso gli studi clinici e la sorveglianza post marketing, ordinate in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le reazioni avverse individuate attraverso l’esperienza post- marketing sono riportate in corsivo. I gruppi di frequenza sono definiti in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (1/100, <1/10); non comune (1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ogni

gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità.

Clindamicina gel

Classificazione per sistemi e organi Molto comun e
≥ 1/10
Comu ne
≥ 1/10 0,
< 1/10
Non comune
≥ 1/1.000,
< 1/100
Raro
≥ 1/10.0 00,
< 1/1.00 0
Molto raro
< 1/10.0 00
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla
base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni Follicolite
Patologie dell’occhio Dolore oculare
Patologie gastrointestina li Patologia gastrointesti nale Dolore addominale
Colite pseudo- membranosa (vedere paragrafo 4.4)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Irritazio ne cutanea Seborre a Cute secca Orticari a Dermatite da contatto

Clindamicina soluzione cutanea

Classificazione per sistemi e organi Molto comun e
≥ 1/10
Comu ne
≥ 1/100,
< 1/10
Non comune
≥ 1/1.000,
<1/100
Raro
≥ 1/10.00
0,
<1/1.00 0
Molto raro
< 1/10.00

0

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla
base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni Follicolite
Patologie dell’occhio Dolore oculare
Patologie gastrointestina li Patologia gastrointesti nale Dolore addominale
Colite pseudo- membranosa (vedere paragrafo 4.4)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Cute secca Irritazio ne cutanea Orticari a Seborr ea Dermatite da contatto

Clindamicina emulsione cutanea

Classificazione per sistemi e organi Molto comun e
≥ 1/10
Comu ne
≥ 1/10 0,
< 1/10
Non comune
≥ 1/1.000,
< 1/100
Raro
≥ 1/10.0 00,
< 1/1.00 0
Molto raro
< 1/10.0 00
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla
base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni Follicolite
Patologie dell’occhio Dolore oculare
Patologie gastrointestina li Dolore addominale
Patologia gastrointestin ale
Colite pseudo- membranosa (vedere paragrafo 4.4)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Irritazio ne cutanea Orticari a Cute secca Seborr ea Dermatite da contatto

Con l’uso delle formulazioni topiche si assiste ad un assorbimento sistemico dell’antibiotico attraverso la cute.

A seguito di somministrazione di clindamicina, sia per via topica che sistemica, sono stati segnalati casi di diarrea, diarrea emorragica e colite (inclusa grave colite pseudomembranosa).

Il medico deve pertanto valutare il possibile sviluppo di diarrea e coliti antibiotico- dipendenti. Questi tipi di colite sono di solito caratterizzati da grave e persistente diarrea e da intensi crampi addominali, con possibile presenza di sangue e muco nelle feci.

Nel caso di grave diarrea si consiglia di effettuare un esame rectosigmoidoscopico.

In caso di diarrea, l’applicazione del farmaco deve essere immediatamente interrotta e deve essere istituita dal medico terapia idonea.

Farmaci antiperistaltici, quali gli oppiacei e il difenossilato con atropina, possono prolungare o peggiorare il quadro morboso.

Casi di colite di modesta entità possono regredire alla semplice sospensione della terapia.

Nei casi da moderati a gravi, si consiglia di somministrare liquidi, elettroliti e proteine, a seconda della necessità.

La vancomicina si è dimostrata efficace nel trattamento della colite pseudomembranosa indotta dagli antibiotici e causata dal Clostridium difficile.

Solitamente negli adulti, la dose giornaliera varia da 500 mg a 2 g di vancomicina per via orale, suddivisa in tre-quattro somministrazioni per un periodo di 7-10 giorni.

La colestiramina si lega alla tossina in vitro: però questa resina si lega anche alla vancomicina. Pertanto nel caso di somministrazione contemporanea di colestiramina e vancomicina è consigliabile somministrare ciascun farmaco ad orari diversi.

Nei casi di colite vanno comunque considerate tutte le altre possibili cause.

Particolare attenzione va rivolta anche a precedenti allergici legati all’uso di farmaci o altri allergeni.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

04.9 Sovradosaggio

Indice

Non essendo gli effetti indesiderati dose-correlati, il sovradosaggio è un problema raro, soprattutto se il farmaco viene somministrato secondo quanto indicato.

La clindamicina topica può essere assorbita in quantità sufficiente a produrre effetti sistemici.

In caso di sovradosaggio, effettuare un trattamento sintomatico e istituire una adeguata terapia di supporto secondo necessità.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Categoria farmacoterapeutica: Antimicrobico per il trattamento dell’acne. Codice ATC: D10AF01

DALACIN T per uso topico contiene clindamicina fosfato, estere idrosolubile dell’antibiotico semisintetico ottenuto mediante la sostituzione 7 (S)-cloro del gruppo 7 (R)-idrossilico della lincomicina.

La clindamicina ha dimostrato di avere un’attività in vitro nei confronti di ceppi isolati dei seguenti microorganismi:

Cocchi aerobi gram-positivi, comprendenti Staphylococcus aureus, Staphylococcus epidermidis (compresi i ceppi produttori di penicillinasi). Quando saggiati in vitro alcuni ceppi di stafilococchi, originariamente resistenti all’eritromicina sviluppano rapidamente una resistenza alla clindamicina.

Streptococchi (escluso S. faecalis), Pneumococchi, Chlamydia trachomatis (ceppi sensibili).

Bacilli anaerobi gram-negativi, comprendenti: Bacteroides s.p.p., Fusobacterium

s.p.p.

Bacilli anaerobi gram-positivi asporigeni, comprendenti: Propionibacterium, Eubacterium, Actinomyces s.p.p. Cocchi gram-positivi anaerobi e microaerofili, comprendenti: Peptococcus s.p.p. Peptostreptococcus s.p.p; Streptococchi microaerofili.

Sebbene la clindamicina fosfato sia inattiva in vitro, una idrolisi rapida in vivo la trasforma in clindamicina attiva.

La clindamicina possiede una attività, in vivo, contro ceppi isolati di Propionibacterium acnes. Questa attività ne suggerisce l’impiego nel trattamento dell’acne.

E’ stata dimostrata resistenza crociata tra clindamicina e lincomicina e, in vitro, antagonismo tra clindamicina ed eritromicina. Il significato clinico di questa interazione è sconosciuto.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Dopo applicazione ripetuta sulla cute di una soluzione idroalcolica di clindamicina fosfato all’1%, i livelli sierici del farmaco risultano molto bassi (0-3 ng/ml) e le concentrazioni urinarie inferiori allo 0,2% della dose applicata.

Nei comedoni di pazienti acneici è stata dimostrata la presenza di clindamicina attiva.

La concentrazione media dell’attività antibiotica in estratti di comedoni, dopo applicazione di DALACIN T topico per 4 settimane, è risultata essere di 597 mcg/g di materiale comedonico.

La clindamicina ha inibito, in vitro, tutte le colture di Propionibacterium acnes saggiate (MCI 0,4 mcg/ml).

L’applicazione topica di DALACIN T ha ridotto dal 14% al 2% gli acidi grassi liberi presenti sulla superficie cutanea.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

I dati di tossicità acuta relativi all’animale da esperimento sono i seguenti: Specie animale Somministrazione DL50 (mg/kg)

Topo e.v. 855
Topo i.p. 1145
Ratto neonato s.c. 179
Ratto adulto s.c. >2000
Ratto p.o. 1832

La clindamicina fosfato, somministrata per via parenterale nei ratti alla dose di 120 mg/kg/die per 6 giorni o 30 mg/kg/die per 30 giorni é stata ben tollerata. Somministrata

e.v. nel cane (fino a 120 mg/kg/die per un periodo di 6-27 giorni) non ha indotto modificazioni significative.

La somministrazione i.m. nel cane (fino a 90 mg/kg/die per 6-30 giorni) ha indotto dolore nel sito d’iniezione e un aumento delle transaminasi.

La tollerabilità locale e generale, valutata nel coniglio, è risultata buona.

La clindamicina fosfato in studi condotti sul topo, ratto, maiale, non ha dimostrato alcun effetto di tipo teratogeno.

La somministrazione di 100-180 mg/kg di clindamicina fosfato a femmine di ratto e di topo gravide non ha indotto variazioni di parametri produttivi né effetti di tipo teratogeno.

Carcinogenesi: non sono stati condotti studi a lungo termine sugli animali per valutare il potenziale carcinogenico della clindamicina.

Mutagenesi: gli studi di genotossicità eseguiti hanno compreso il test del micronucleo, con cellule di ratto, ed il test di Ames di reversione di un ceppo della Salmonella. Entrambi i test hanno dato risultati negativi.

Compromissione della fertilità: non sono stati riportati effetti sulla fertilità o sull’accoppiamento nei ratti in seguito alla somministrazione orale di dosi fino a 300 mg/kg/die di clindamicina (circa 1,1 volte la più alta dose raccomandata nell’uomo espressa in mg/m2).

In studi sullo sviluppo embriofetale a seguito di somministrazione per via orale di clindamicina in ratti e per via sottocutanea in ratti e conigli, non è stata osservata alcuna tossicità dello sviluppo, se non a dosi tali da causare tossicità materna.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Soluzione cutanea

: glicole propilenico, alcool isopropilico, acqua deionizzata.

Emulsione cutanea

: glicerina, alcool isostearilico, alcool cetostearilico, acido stearico, gliceril monostearato, sodio lauril sarcosinato, metile para-idrossibenzoato, acqua depurata.

Gel

: allantoina, metile para-idrossibenzoato, glicole propilenico, polietilene glicole 400, carbomer 934P, acqua depurata.

06.2 Incompatibilità

Indice

Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

Indice

Soluzione cutanea:

2 anni. Emulsione cutanea:

2 anni. Gel:

2 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Gel e Soluzione cutanea

non conservare a temperatura superiore ai 25°C

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Soluzione cutanea:

flacone in HDPE con tappo applicatore. Flacone da 30 ml di soluzione cutanea 1%.

Emulsione cutanea:

flacone in politene con tappo in polipropilene. Flacone da 30 ml di emulsione cutanea 1%.

Gel:

Tubo laminato

1 tubo da 30 g di gel 1%.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

Pfizer Italia S.r.l.

Via Isonzo, 71 – 04100 Latina (LT)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

AIC n. 025314016 “1% soluzione cutanea” flacone da 30 ml AIC n. 025314030 “1% emulsione cutanea” flacone da 30 ml AIC n. 025314042 “1% gel” tubo da 30 g

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

Data della prima autorizzazione:

Soluzione cutanea: 15 giugno 1984

Emulsione cutanea: 31 dicembre 1992

Gel:

22 maggio 1995

Data del rinnovo più recente: 31 maggio 2010

10.0 Data di revisione del testo

Indice

Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 24/10/2018