Decapeptyl 11,25 mg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Decapeptyl 11,25 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Decapeptyl 11,25 mg: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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DECAPEPTYL 11.25 mg / 2ml – Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni flaconcino di polvere contiene:

principio attivo: triptorelina pamoato corrispondente a 11,25 mg* di triptorelina base

* Il valore riportato corrisponde alla quantità di 11,25 mg di principio attivo realmente somministrata dopo ricostituzione.

Per l’elenco degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato. Uso intramuscolare.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento del carcinoma della prostata e dei suoi secondarismi, in cui sia indicata la soppressione della produzione di testosterone;

carcinoma della mammella in donne in pre- e perimenopausa in cui risulta indicato il trattamento ormonale;

endometriosi genitale ed extragenitale (stadi I-IV);

fibromi uterini;

trattamento della pubertà precoce centrale, prima degli 8 anni nella bambina e prima dei 10 anni nel bambino.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Nel carcinoma della prostata e nel carcinoma della mammella effettuare un’iniezione tassativamente ogni 3 mesi.

Nell’endometriosi e nel fibroma uterino il trattamento deve iniziare nei primi 5 giorni del ciclo. La frequenza delle iniezioni è di una ogni 3 mesi.

Nella pubertà precoce centrale il trattamento con triptorelina deve essere effettuato sotto la generale supervisione di un endocrinologo pediatra o di un pediatra o di un endocrinologo esperto nel trattamento della pubertà precoce centrale.

Bambini con peso superiore ai 20Kg: somministrare una iniezione intramuscolare di Decapeptyl 11,25mg ogni 3 mesi.

Il trattamento deve essere interrotto al raggiungimento dell’età fisiologica della pubertà nei bambini e nelle bambine e si raccomanda di non continuare il trattamento nelle bambine con età ossea maggiore di 12 anni.

Sono disponibili limitati dati nei bambini relativamente all’età ottimale per l’interruzione del trattamento sulla base dell’età ossea, comunque si consiglia l’interruzione del trattamento nei bambini con età ossea di 13-14 anni.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, ai suoi analoghi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Gravidanza ed allattamento. Interrompere il trattamento in caso di insorgenza fortuita di gravidanza (vedere 4.6).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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L’uso degli agonisti del GnRH può causare riduzione della densità minerale ossea. Nell’uomo dati preliminari suggeriscono che l’utilizzo di un bifosfonato in combinazione con un agonista del GnRH possa ridurre la perdita minerale ossea. E’ necessario prestare particolare attenzione nel caso di pazienti con fattori di rischio aggiuntivi per l’osteoporosi (es. abuso cronico di alcol, fumatori, terapie a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea, come anticonvulsivanti o corticoidi, storia familiare di osteoporosi, malnutrizione).

Nei pazienti trattati con antiipertensivi, può essere necessaria una correzione della terapia. Prima di prescrivere triptorelina, è necessaria la verifica dello stato di non gravidanza della paziente.

Raramente il trattamento con agonisti del GnRH può rivelare la presenza di un pre- esistente, non noto, adenoma pituitario delle cellule gonadotrope. Questi pazienti possono presentare apoplessia pituitaria caratterizzata da improvviso mal di testa, vomito, alterazione della vista e oftalmoplegia.

Sono stati riportati alterazioni dell’umore, inclusa la depressione.

Vi è un aumentato rischio di episodi di depressione (che possono essere gravi) nei pazienti in trattamento con agonisti del GnRH, come la Triptorelina.

I pazienti devono essere informati in proposito e trattati adeguatamente se compaiono i sintomi.

E’ necessario, durante la terapia, monitorare attentamente i pazienti con depressione nota.

La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT.

Nei pazienti con una storia di prolungamento dell’intervallo QT o con fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con Decapeptyl 11,25 mg i medici devono valutare il rapporto rischio- beneficio inclusa la possibilità di Torsioni di punta.

Carcinoma della prostata

La triptorelina, come altri agonisti del GnRH, causa inizialmente un aumento temporaneo dei livelli serici di testosterone. Come conseguenza possono occasionalmente verificarsi, durante le prime settimane di trattamento, casi isolati di temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico. Durante la fase iniziale del trattamento, può essere preso in considerazione l’utilizzo anche di un anti-androgeno adatto a contrastare l’iniziale aumento dei livelli sierici di testosterone ed il peggioramento dei sintomi clinici. Un piccolo numero di pazienti può manifestare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico (recrudescenza tumorale) ed un temporaneo aumento del dolore correlato al tumore (dolore metastatico) che possono essere gestiti a livello di sintomi. Come con altri agonisti del GnRH, sono stati osservati casi isolati di compressione midollare (parestesie o senso di debolezza agli arti inferiori) o di ostruzione uretrale ed ematuria. Tali complicazioni regrediscono spontaneamente quando la testosteronemia raggiunge i livelli di castrazione (solitamente entro 20 giorni dalla prima somministrazione).

Se si verificano compressione midollare o alterazione renale, devono essere intrapresi i trattamenti standard per queste complicazioni e, in casi estremi, deve essere presa in considerazione una orchiectomia immediata (castrazione chirurgica). Durante le prime settimane di trattamento è indicato un attento monitoraggio, soprattutto dei pazienti che soffrono di metastasi vertebrali, a rischio di compressione midollare e di quelli con ostruzione del tratto urinario. Dopo castrazione chirurgica, la triptorelina non induce nessuna ulteriore diminuzione dei livelli sierici di testosterone.

La deprivazione androgenica a lungo termine, tramite orchiectomia bilaterale o tramite somministrazione degli analoghi del GnRH, è associata ad un aumentato rischio di perdita ossea e può portare ad osteoporosi e ad un aumentato rischio di fratture ossee.

E’ stato osservato inoltre, sulla base di dati epidemiologici, che i pazienti, durante la terapia di deprivazione androgenica, possono manifestare modifiche metaboliche (es. intolleranza al glucosio) od un aumentato rischio cardiovascolare. Comunque dati prospettici non hanno confermato un legame tra il trattamento con analoghi del GnRH ed un aumento nella mortalità cardiovascolare. I pazienti ad alto rischio per malattie metaboliche o cardiovascolari devono essere valutati con attenzione prima di iniziare il trattamento ed adeguatamente monitorati durante la terapia di deprivazione androgenica. La somministrazione di triptorelina a dosi terapeutiche provoca soppressione del sistema pituitario gonadico. La normale funzionalità viene normalmente rispristinata dopo l’interruzione del trattamento. Test diagnostici sulla funzionalità pituitaria gonadica condotti durante il trattamento e dopo l’interruzione della terapia con gli analoghi del GnRH possono quindi essere fuorvianti.

È utile un controllo periodico dei livelli ematici di testosterone, in quanto non dovrebbero

superare il valore di 1 ng/ml.

Donne

Riduzione della densità minerale ossea

L’uso degli agonisti del GnRH è verosimile che causi, in media, una riduzione della densità minerale ossea dell’1% / mese durante un periodo di trattamento di 6 mesi. Ad ogni 10% di riduzione della densità minerale ossea si ha un aumento di circa 2-3 volte del rischio di fratture.

I dati attualmente disponibili suggeriscono che, nella maggior parte delle donne, il ripristino della densità ossea avvenga dopo la cessazione della terapia.

Non sono disponibili dati specifici per pazienti con osteoporosi confermata o con fattori di rischio per l’osteoporosi (es. abuso cronico di alcol, fumatrici, terapie a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea, come anticonvulsivanti o corticoidi, storia familiare di osteoporosi, malnutrizione, ad esempio anoressia nervosa). Poiché è probabile che la riduzione della densità minerale ossea risulti più dannosa in queste pazienti, il trattamento con triptorelina deve essere preso in considerazione su base individuale ed iniziato, dopo una valutazione molto accurata, solo se i benefici del trattamento sono maggiori dei rischi. E’ necessario prendere in considerazione misure aggiuntive per contrastare la perdita di densità minerale ossea.

Fibromiomi uterini ed endometriosi

Utilizzata alle dosi raccomandate, triptorelina causa amenorrea ipogonadotropa costante. Se si verifica emorragia genitale dopo il primo mese, è necessario controllare i livelli plasmatici di estradiolo e, se i livelli sono inferiori a 50 pg/ml, è necessario verificare la possibile presenza di lesioni organiche. Dopo l’interruzione del trattamento, la funzionalità ovarica è ripristinata e l’ovulazione riprende circa 5 mesi dopo l’ultima iniezione.

Un metodo di contraccezione non ormonale deve essere usato durante il trattamento e nei tre mesi successivi all’ultima iniezione.

Poiché le mestruazioni devono essere bloccate durante il trattamento con la triptorelina, è necessario istruire le pazienti in modo che informino il medico se persistono mestruazioni regolari durante il trattamento.

Durante il trattamento dei fibroidi uterini, si raccomanda di monitorare regolarmente la dimensione del fibroide. Ci sono state rare segnalazioni di sanguinamento in pazienti con fibroide sottomucoso in trattamento con un analogo del GnRH. Generalmente il sanguinamento si è verificato 6-10 settimane dopo l’inizio della terapia.

Popolazione pediatrica Pubertà precoce centrale

E’ necessario effettuare un’approfondita ed individuale valutazione dei rischi e dei benefici prima di iniziare il trattamento di bambini con tumore cerebrale in progressione. Nelle bambine la stimolazione ovarica iniziale, seguita dalla deprivazione estrogenica indotta dal trattamento, può provocare, nel primo mese, sanguinamento vaginale di intensità da lieve a moderata.

Dopo l’interruzione del trattamento, si avrà lo sviluppo delle caratteristiche puberali. Informazioni relative alla futura fertilità sono ancora limitate. Nella maggior parte delle bambine regolari mestruazioni inizieranno circa un anno dopo l’interruzione della terapia. E’ necessario escludere la pseudo-pubertà precoce (tumore o iperplasia gonadica o surrenalica) e la pubertà precoce gonadotropino-indipendente (tossicosi testicolare, iperplasia familiare delle cellule di Leyding).

La densità minerale ossea (BMD) può diminuire durante la terapia con GnRH per pubertà precoce centrale. Dopo la cessazione della terapia, comunque, viene preservato il successivo accrescimento della massa ossea ed il trattamento non sembra avere effetti sul picco di massa ossea nella tarda adolescenza.

Dopo l’interruzione del trattamento con GnRH può verificarsi slittamento della testa del femore. La teoria sostenuta è che basse concentrazioni di estrogeni durante il trattamento con gli agonisti del GnRH indeboliscano la placca epifisaria. L’aumento della velocità di crescita dopo l’interruzione del trattamento di conseguenza esita in una riduzione della forza di taglio necessaria alla dislocazione dell’epifisi.

Carcinoma della mammella

Nelle pazienti con carcinoma della mammella il trattamento con Decapeptyl 11,25 mg può essere utile nei casi in cui le altre terapie non hanno determinato una risposta clinica oppure hanno perso la loro efficacia; qualora utilizzato come farmaco di prima scelta, il Decapeptyl non riduce l’efficacia delle altre terapie, ove richieste.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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E’ necessario prestare attenzione quando la triptorelina viene somministrata in concomitanza ad altri farmaci che hanno effetti sulla secrezione pituitaria delle gonadotropine ed è raccomandato che venga monitorata la situazione ormonale del paziente.

Poiché il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT, deve essere attentamente valutato l’uso concomitante di Decapeptyl 11,25 mg con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT o con medicinali in grado di indurre Torsioni di punta come i medicinali antiaritmici di classe IA (ad esempio chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc (vedere paragrafo 4.4).

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Triptorelina non deve essere utilizzata durante la gravidanza poiché l’uso concomitante degli agonisti del GnRH è associato ad un rischio teorico di aborto o di anomalie fetali. E’ necessario, prima di iniziare il trattamento, esaminare con cura donne potenzialmente fertili per escludere lo stato di gravidanza. Metodi di contraccezione non ormonali devono essere utilizzati durante la terapia fino a quando non ricompare il ciclo mestruale.

Allattamento

Triptorelina non deve essere utilizzata durante l’allattamento al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati eseguiti studi relativamente agli effetti sulla capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari. La capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari può tuttavia essere alterata nel caso in cui il paziente presenti vertigini, sonnolenza e disturbi visivi che

possono essere possibili effetti indesiderati del trattamento o come conseguenza della malattia.

04.8 Effetti indesiderati

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Esperienza da studi clinici

Tollerabilità generale negli uomini

Poiché i pazienti con carcinoma della prostata localmente avanzato o metastatico ormone dipendente sono generalmente anziani e presentano altre patologie frequentemente presenti in questo tipo di popolazione, più del 90% dei pazienti inclusi negli studi clinici hanno riportato eventi avversi per i quali spesso è difficile stabilire un nesso di causalità. Come osservato anche con terapie con altri analoghi del GnRH o dopo castrazione chirurgica, gli eventi avversi più comunemente osservati, correlati al trattamento con triptorelina erano dovuti ai suoi attesi effetti farmacologici. Questi effetti includevano vampate di calore e diminuzione della libido.

Ad eccezione delle reazioni immuno-allergiche (rare) e delle reazioni al sito di iniezione (< 5 %), tutti gli eventi avversi sono noti per essere correlati alle modifiche nei livelli di testosterone.

Sono state riportate le seguenti reazioni avverse il cui nesso di causalità con triptorelina è considerato almeno possibile.

La maggior parte di queste reazioni sono note per essere correlate alla castrazione biochimica o chirurgica.

La frequenza delle reazioni avverse viene classificata come segue: Molto comune (≥1/10) ; Comune (≥1/100- <1/10); Non comune (≥1/1.000 – <1/100); Rara (≥1/10.000 –

<1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione sistemica organica molto comuni Comuni Non comuni Reazioni
avverse rare
Ulteriori post- marketing
Frequenza non nota
Patologie dell1 sistema emolinfopoietic o . Trombocitosi
Patologie 12
cardiache
. Palpitazioni Prolungam ento dell’interv allo QT (vedere paragrafi
4.4 e 4.5)
Patologie Tinnito
Classificazione sistemica organica molto comuni Comuni Non comuni Reazioni avverse
rare
Ulteriori post- marketing Frequenza
non nota
dell’orecchio e
del labirinto
Vertigini
Patologie dell’occhio Alterazione della vista Sensazione anomala negli occhi Disturbi della vista
Patologie gastrointestinal i Bocca secca Nausea Dolore addominale Costipazione Diarrea Vomito Distension e addominale Disgeusia Flatulenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazio ne Astenia Reazione al
sito di
iniezione (incluso eritema, infiammazion e e dolore) Edema
Letargia Edema periferico Dolore Rigidità Sonnolenza Dolore al torace Distasia Malattia simile all’influenz a
Piressia
Malessere
Disturbi del
sistema immunitario
Ipersensibilità Reazione anafilattica Shock anafilattico
Infezioni ed
infestazioni
Rinofaringi
te
Esami diagnostici Aumento di peso Aumento dell’ alanina aminotransfera si
Aumento dell’ aspartato aminotransfera si
Aumento della creatinina nel
sangue
Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue
Classificazione sistemica organica molto comuni Comuni Non comuni Reazioni avverse
rare
Ulteriori post- marketing Frequenza
non nota
Aumento della pressione del sangue Aumento dell’urea nel sangue Aumento della gamma- glutamil trasferasi
Diminuzione di peso
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Diabete mellito Gotta Iperlipidemia Aumento dell’appetito
Patologie del sistema muscoloschelet rico e del tessuto connettivo Dolore alla schiena Dolore muscolo- schelettrico Dolore alle estremità Artralgia Dolore osseo Crampi muscolari Debolezza muscolare Mialgia Rigidità delle articolazio ni Gonfiore delle articolazio
ni Rigidità muscolo- schelettrica Osteoartrit
e
Patologie del sistema nervoso Parestesia agli arti inferiori Vertigini Mal di testa Parestesia Compromis sione della memoria
Disturbi psichiatrici Diminuzione della libido Perdita della libido Depressione*
Cambiamenti d’umore*
Insonnia Irritabilità Stato confusional e
Diminuzio ne
Ansietà
Classificazione sistemica organica molto comuni Comuni Non comuni Reazioni avverse
rare
Ulteriori post- marketing Frequenza
non nota
dell’attività Euforia
Patoloigie
renali e urinarie
Nicturia Ritenzione urinaria Incontinen za urinaria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della
mammella
Disfunzione erettile (inclusa mancanza di eiaculazione, disturbi
dell’eiaculazio ne)
Dolore pelvico Ginecomastia Dolore al seno Atrofia testicolare Dolore testicolare
Patologie
respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Dispnea Epistassi Ortopnea
Patologie della
cute e del
tessuto sottocutaneo
Iperidrosi Acne Alopecia Eritema Prurito
Rash Orticaria
Vescicola Porpora Edema angioneuro tico
Patologie vascolari Vampate di calore Ipertensione Ipotensione

* Questa frequenza è basata sulla frequenza dell’effetto di classe, comune a tutti gli agonisti del GnRH

Triptorelina causa un aumento transitorio dei livelli circolanti di testosterone entro la prima settimana dopo l’iniezione iniziale della formulazione a rilascio prolungato. Con questo iniziale aumento dei livelli circolanti di testosterone, una piccola percentuale di pazienti (≤ 5%) può manifestare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico (recrudescenza tumorale), che di solito si manifesta con un aumento dei sintomi urinari (< 2%) inclusi disuria ed ematuria e dolore metastatico (5%), che possono essere gestiti a livello di sintomi. Questi sintomi sono transitori e di solito scompaiono in 1-2 settimane.

Si sono verificati casi isolati di esacerbazione dei sintomi della malattia, ostruzione uretrale o compressione midollare da metastasi. I pazienti con lesioni vertebrali da metastasi e/o con ostruzione del tratto urinario superiore o inferiore devono quindi essere monitorati con attenzione durante le prime settimane di terapia (vedere paragrafo 4.4)

L’uso degli agonisti del GnRH per il trattamento del carcinoma prostatico può essere associato ad un aumento della perdita ossea e possono portare ad osteoporosi e ad un aumentato rischio di frattura ossea.

Questo può anche portare ad una diagnosi non corretta di metastasi ossee.

L’aumento della conta linfocitaria è stato segnalato in pazienti in trattamento con gli analoghi GnRH. Questa linfocitosi secondaria è apparentemente correlata alla castrazione indotta dagli analoghi del GnRH e sembra indicare che gli ormoni gonadici sono coinvolti nell’involuzione timica.

Con altri prodotti a base di triptorelina, sono state segnalate dopo l’iniezione sottocutanea insolite infiltrazioni sensibili alla pressione al sito di iniezione.

Tollerabilità generale nelle donne (vedere paragrafo 4.4)

Come conseguenza della diminuzione dei livelli di estrogeni, gli eventi avversi più comunemente riportati (attesi nel 10% o più delle donne), sono stati: mal di testa, diminuzione della libido, disordini del sonno, alterazione dell’umore, dispareunia, dismenorrea, emorragia genitale, sindrome da iperstimolazione ovarica, ipertrofia ovarica, dolore pelvico, dolore addominale, secchezza vulvovaginale, iperidrosi, vampate di calore e astenia.

Sono state riportate le seguenti reazioni avverse, per le quali la correlazione con il trattamento con triptorelina è considerata almeno possibile. La maggior parte di queste reazioni sono note per essere correlate alla castrazione biochimica o chirurgica.

La frequenza delle reazioni avverse è classificata come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 – <1/10); Non comune (≥1/1000 – <1/100); rara (≥1/10.000 – <1/1.000);Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione sistemica organica Molto comuni Comuni Non comuni Ulteriori post- marketing
Frequenza non nota
Patologie
cardiache
Palpitazioni
Patologie
dell’orecchio e del labirinto
Vertigini
Patologie dell’occhio Occhi secchi Alterazione
vista
della Disturbi vista della
Patologie Nausea Distensione Diarrea
gastrointestinali Dolore addominale
addominale Bocca secca
Disturbo Flatulenza
addominale Ulcerazione della
bocca
Vomito
Patologie Astenia Piressia
sistemiche e Reazione al sito di Malessere
condizioni relative iniezione (incluso
alla sede di dolore, gonfiore,
somministrazione eritema ed
irritazione)
Edema periferico
Disturbi del
sistema immunitario
Ipersensibilità Shock anafilattico
Diminuzione peso di Aumento della fosfatasi alcalina
nel sangue
Esami diagnostici Aumento di peso
Aumento della
pressione del sangue
Disturbi del Diminuzione
metabolismo e dell’appetito
della nutrizione Ritenzione di
fluidi
Patologie del Artralgia Dolore alla Debolezza
sistema Spasmi muscolari schiena muscolare
muscoloscheletric Dolore alle Mialgia
o e del tessuto estremità
connettivo
Patologie del
sistema nervoso
Mal di testa Vertigini Disgeusia
Ipoestesia
Sincope Diminuzione della memoria
Disturbi nell’attenzione Parestesia
Tremore
Disturbi psichiatrici Disordini del sonno
(inclusa insonnia) Cambiamenti d’umore
Diminuzione della libido
Depressione* Nervosismo Labilità emotiva Ansietà Depressione** Disorientamento stato confusionale
Patologie Disturbi al seno Dolore al seno Sanguinamento Amenorrea
dell’apparato Dispareunia coitale
riproduttivo e Sindrome da Cistocele
della mammella iperstimolazione Disordini
ovarica mestruali (inclusa
Ipertrofia ovarica dismenorrea,
Dolore pelvico metrorragia e
Secchezza menorragia)
vulvovaginale Cisti ovarica
Sanguinamento Perdite vaginali
genitale (incluso
sanguinamento
vaginale,
emorragia da
sospensione,)
Patologie Dispnea
respiratorie, Epistassi
toraciche e
mediastiniche
Patologie della Acne Alopecia Edema
cute e del tessuto Iperidrosi Pelle secca angioneurotico
sottocutaneo Seborrea Irsutismo Orticaria
Onicoclasi
Prurito
Rash
Patologie
vascolari
Vampate di calore Ipertensione

*Uso a lungo termine. Questa frequenza è basata sulla frequenza dell’effetto di classe, comune a tutti gli agonisti del GnRH

**Uso a breve termine. Questa frequenza è basata sulla frequenza dell’effetto di classe, comune a tutti gli agonisti del GnRH

All’inizio del trattamento i sintomi dell’endometriosi, inclusi dolore pelvico e dismenorrea, possono essere esacerbati molto comunemente (≥ 10%) durante il transitorio aumento dei livelli plasmatici di estradiolo. Questi sintomi sono transitori e abitualmente scompaiono in 1-2 settimane. L’emorragia genitale, inclusa menorragia e metrorragia, può verificarsi nel mese successivo alla prima iniezione.

Quando utilizzata per trattare l’infertilità, la combinazione con gonadotropine può provocare sindrome da iperstimolazione ovarica. Possono verificarsi ipertrofia ovarica, dolore pelvico e/o addominale.

Tollerabilità generale nei bambini (vedere paragrafo 4.4)

Come osservato con terapie con altri agonisti del GnRH i più comuni eventi avversi correlati al trattamento con triptorelina osservati negli studi clinici erano dovuti ai suoi attesi effetti farmacologici. Questi effetti includono sanguinamento vaginale, compreso lo spotting.

Sono state riportate le seguenti reazioni avverse per le quali la correlazione alla triptorelina è considerata almeno possibile.

La frequenza delle reazioni avverse è classificata come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 – <1/10); Non comune (≥1/1000 – <1/100); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione sistemica organica Molto comuni Comuni Non comuni Ulteriori marketing Frequenza
nota
post-
non
Patologie dell’occhio Alterazione vista della Disturbi vista della
Patologie gastrointestinali Dolore addominale Vomito, costipazione, nausea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
Reazione al sito di iniezione (incluso dolore, eritema ed infiammazione) Malessere
Disturbi sistema immunitario del Ipersensibilità Shock anafilattico (osservato negli adulti, uomini e
donne)
Esami diagnostici Aumento di peso Aumento della
pressione del sangue
Aumento dei livelli di prolattina nel sangue
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Obesità
Patologie del sistema muscoloscheletric
o e del tessuto connettivo
Dolore al collo Mialgia
Patologie del
sistema nervoso
Mal di testa
Disturbi psichiatrici Alterazione dell’umore labilità emotiva Nervosismo Depressione
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Sanguinamento vaginale (inclusa emorragia vaginale, emorragia da
sospensione,
Dolore al seno
emorragia uterina, perdite vaginali, sanguinamento vaginale incluso spotting)
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Epistassi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne Prurito orticaria rash Edema angioneurotico
Patologie
vascolari
Vampate di calore Ipertensione

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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In caso di sovradosaggio è indicato il trattamento dei sintomi.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Codice ATC: L02AE04

Categoria farmacoterapeutica: analogo dell’ormone liberatore delle gonadotropine

La Triptorelina è un decapeptide sintetico (D-Trp-6-LHRH), analogo del GnRH naturale. La sostituzione della glicina in posizione 6 con D-Triptofano assicura un significativo potere agonista e una resistenza più marcata al degrado enzimatico (numerosi studi in- vivo e in-vitro hanno evidenziato una potenza fino a 100 volte superiore a quella dell’ormone naturale).

Il trattamento continuato con triptorelina causa la soppressione della funzione gonadotropa pituitaria mediante un meccanismo di desensibilizzazione dei recettori pituitari del GnRH.

All’inizio del trattamento, negli uomini può manifestarsi un aumento transitorio della fosfatasi acida.

Studi condotti su animali ed esseri umani hanno dimostrato che l’attività degli analoghi del GnRH è un effetto a due fasi: dopo la somministrazione di triptorelina, una breve fase di stimolazione pituitaria, caratterizzata da un aumento dei livelli plasmatici di gonadotropina e degli ormoni gonadici, seguita da inibizione della secrezione pituitaria di gonadotropina con conseguente soppressione della produzione ormonale gonadica e calo dei livelli plasmatici degli steroidi sessuali al di sotto dei valori di castrazione. I livelli di castrazione sono raggiunti entro 20 giorni dalla somministrazione e rimangono costanti per l’intero periodo di rilascio del principio attivo; l’effetto inibitorio è completamente reversibile una volta sospesa la somministrazione del prodotto.

Diverse osservazioni su animali hanno inoltre evidenziato un effetto gonadico diretto dovuto alla diminuita sensibilità dei recettori periferici di GnRH.

Popolazione pediatrica – pubertà precoce

L’inibizione dell’iperattività gonadica ipofisaria in entrambi i sessi si manifesta con la soppressione della secrezione di estradiolo o testosterone, la diminuzione dei picchi di LH e con un miglior rapporto età staturale/età ossea. L’iniziale stimolazione gonadica può causare lievi emorragie genitali che richiedono trattamento con medrossiprogesterone o ciproterone acetato.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Dopo iniezione intramuscolare di Decapeptyl 11,25 mg, si osserva nei pazienti un picco iniziale di triptorelina entro le prime 3 ore; dopo una fase di decremento dei livelli plasmatici che perdura per il primo mese, il tasso di triptorelina si mantiene per almeno 3 mesi al livello di castrazione.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La tossicità acuta è stata valutata nel ratto e nel topo dopo somministrazione unica per via intraperitoneale e sottocutanea. Per quanto riguarda la via intraperitoneale la DL 50 è molto bassa, pari a 100 mg/Kg nel ratto e a 160-200 mg/Kg nel topo.

Dopo somministrazione sottocutanea, in entrambe le specie la DL 50 è risultata non misurabile anche dopo somministrazioni singole corrispondenti a 150.000 volte (per il ratto) e 250.000 volte (per il topo) la dose normalmente utilizzata nell’uomo.

Gli studi di tossicità cronica condotti nel cane e nel ratto hanno mostrato che le ripetute somministrazioni non inducono modificazioni a carico di organi ed apparati diversi da quello riproduttivo.

Gli studi di tossicologia animale non hanno mostrato tossicità specifica della molecola. Gli effetti osservati sono dovuti alle proprietà farmacologiche del prodotto sul sistema endocrino.

Non è stato evidenziato alcun effetto mutageno indotto dalla triptorelina.

Il riassorbimento delle microsfere avviene nel sito di iniezione attraverso un processo di digestione macrofagica che si instaura nelle prime ore dopo l’iniezione e si completa entro 120 giorni con una totale restitutio ad integrum del tessuto muscolare.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Flaconcino polvere contenente:

Copolimeri d,l-lactide-glicolide p.b.d., mannitolo, carmellosa sodica, polisorbato 80

Fiala da 2ml contenente:

mannitolo, acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

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Non risultano dati di incompatibilità con altri farmaci.

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare al di sotto di 25°C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Confezione costituita da 1 flaconcino di polvere, 1 fiala solvente da 2ml, due aghi e una siringa.

Flaconcino di vetro neutro tipo I con capacità utile di 4ml contenente microsfere liofilizzate, chiuso ermeticamente con tappo in elastomero e sigillo in alluminio.

Fiala di vetro neutro tipo I con capacità utile di 2ml contenente solvente di sospensione. Siringa sterile monouso in polipropilene per prelevamento del solvente di sospensione e iniezione i.m.; 1 ago per prelevamento del solvente di sospensione; 1 ago per iniezione i.m.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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La sospensione iniettabile deve essere ricostituita usando una tecnica asettica e usando esclusivamente la fiala di solvente per iniezione fornita nella confezione.

Le istruzioni per la ricostituzione, riportate di seguito e nel foglio illustrativo, devono essere seguite rigorosamente.

Il solvente deve essere aspirato nella siringa fornita nella confezione usando l’ago per la ricostituzione (20 G, senza il dispositivo di sicurezza) e trasferito nel flaconcino contenente la polvere. La sospensione deve essere ricostituita agitando delicatamente il flaconcino da un lato all’altro (moto orizzontale) per un tempo lungo a sufficienza per ottenere una sospensione omogenea e lattescente. Non capovolgere il flaconcino. E’ importante verificare che non ci sia polvere non sospesa nel flaconcino.

La sospensione ottenuta deve poi essere aspirata nella siringa, senza capovolgere il flaconcino.

L’ago usato per la ricostituzione della sospensione deve essere sostituito e usato l’ago per iniezione (20 G, con il dispositivo di sicurezza) per somministrare il prodotto nel muscolo del gluteo.

Poiché il prodotto è una sospensione, l’iniezione deve essere effettuata immediatamente dopo la ricostituzione per evitarne la precipitazione.

Monouso.

Tutto il materiale usato per l’iniezione ed eventuale sospensione non utilizzata devono essere eliminati in un contenitore destinato al loro smaltimento.

La sospensione ottenuta non deve essere miscelata con altri medicamenti.

Se non somministrata immediatamente dopo la ricostituzione, la sospensione deve essere eliminata.

Qualsiasi iniezione effettuata in modo scorretto che comporti una perdita di farmaco deve essere immediatamente segnalata al Medico curante.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Ipsen S.p.A. – Via Del Bosco Rinnovato 6 – Milanofiori Nord – Palazzo U7 – 20090 Assago (MI)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data di prima autorizzazione: 10.12.1998 Data dell’ultimo rinnovo: 01.12.2009

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-