Disufen: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Disufen

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Disufen: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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DISUFEN 50 microgrammi/ml, soluzione iniettabile per uso endovenoso o epidurale

Fiale da lml, 5 ml e 20 ml

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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1 fiala da 1 ml contiene:

Principio attivo: Sufentanil 50 microgrammi pari a Sufentanil (citrato) 75 microgrammi

1 fiala da 5 ml contiene:

Principio attivo: Sufentanil 250 microgrammi pari a Sufentanil (citrato) 375 microgrammi

1 ml contiene 50 microgrammi di sufentanil

1 fiala da 20 ml contiene:

Principio attivo: Sufentanil 1000 microgrammi pari a Sufentanil (citrato) 1500 microgrammi

1 ml contiene 50 microgrammi di sufentanil

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile per uso endovenoso o epidurale

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Induzione e mantenimento dell’anestesia generale. Neuroleptoanalgesia. Analgesia epidurale.

USO NEI BAMBINI

DISUFEN PER VIA ENDOVENOSA è indicato come agente analgesico per l’induzione e/o il mantenimento dell’anestesia generale bilanciata nei bambini di età superiore ad 1 mese.

DISUFEN PER VIA EPIDURALE è indicato nei bambini da 1 anno in su per il controllo post-operatorio del dolore in seguito ad interventi di chirurgia generale, interventi toracici o ortopedici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Il dosaggio di DISUFEN deve essere determinato individualmente sulla base dell’età, del peso corporeo, delle condizioni generali del paziente, del tipo e della durata dell’intervento.

Si deve tener conto della dose iniziale nel determinare dosi supplementari.

SOMMINISTRAZIONE PER VIA ENDOVENOSA

– Per evitare bradicardia si raccomanda di somministrare una piccola dose endovena di un anticolinergico appena prima dell’ induzione.

Per prevenire nausea e vomito può essere somministrato un farmaco antiemetico.

Uso come adiuvante analgesico

In pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia generale, dosi di DISUFEN di 0,5-5 mcg/Kg procurano analgesia profonda, riducendo la risposta simpatica alla

stimolazione chirurgica e mantenendo stabilità cardiovascolare. La durata dell’ attività è correlata alla dose.Una dose di 0,5 mcg/Kg ha una durata attesa di 50 minuti. Dosi supplementari di 10-25 mcg devono essere adattate alle esigenze di ciascun paziente e al restante tempo previsto di durata dell’ intervento.

Uso come agente anestetico

Quando viene usato in dosi  8 mcg/Kg DISUFEN induce sonno e mantiene un livello profondo di analgesia correlato alla dose senza uso di anestetici aggiuntivi. Inoltre, vengono attenuate le risposte simpatiche ed ormonali allo stimolo chirurgico.

Dosi supplementari di 25-50 mcg sono generalmente sufficienti a mantenere stabilità cardiovascolare durante l’ anestesia.

– USo negli anziani e in speciali gruppi di pazienti

Come con altri oppiacei, la dose deve essere ridotta negli anziani e nei pazienti debilitati.( vedi paragrafo 4.4)

Uso nei bambini:

Data la larga variabilità dei parametri farmacocinetici nei neonati non è possibile fissare una dose raccomandata (vedere anche paragrafi 4.4 e 5.2).

Bambini > 1 mese Il pretrattamento con un anticolinergico come l’atropina è raccomandato per tutti i dosaggi, a meno di specifiche controindicazioni.

Induzione dell’anestesia

DISUFEN può essere somministrato mediante iniezione in bolo lenta di 0,2- 0,5 µg/kg in 30 secondi o in un tempo più lungo in combinazione con un agente che induce anestesia. Per interventi maggiori (ad esempio interventi cardiaci) è possibile somministrare dosi fino a 1 µg/kg.

Mantenimento dell’anestesia in pazienti ventilati

DISUFEN può essere somministrato come parte di anestesia bilanciata. Il dosaggio dipende dalla dose degli agenti anestetici usati in concomitanza, dal tipo e durata dell’intervento.

Una dose iniziale di 0,3-2 µg/ kg somministrata mediante iniezione in bolo lenta oltre i 30 secondi può essere seguita da una dose addizionale di 0,1-1

µg/kg come richiesto fino a un massimo totale di 5 µg/kg negli interventi cardiaci.

SOMMINISTRAZIONE PER VIA EPIDURALE

Prima di iniettare DISUFEN si deve verificare il posizionamento appropriato di un ago o del catetere nello spazio epidurale.

Uso per il controllo post-operatorio del dolore

E’ previsto che una dose iniziale di 30-50 g procuri un adeguato sollievo dal dolore per 4-6 ore. Nel caso in cui si rilevi diminuzione dell’ effetto analgesico, si possono somministrare dosi addizionali di 25 mcg in bolo.

Uso come adiuvante analgesico durante il travaglio ed il parto

L’ aggiunta di 10 mcg di DISUFEN alla bupivacaina epidurale (0,125%- 0,25%) procura una analgesia di durata più lunga e di qualità migliore. Se necessario, possono essere somministrate altre dosi della associazione senza superare la dose complessiva di 30 mcg di sufentanil in quanto fino a tale dose non influenza la condizione della madre e del neonato.

Uso nei bambini:

DISUFEN deve esse somministrato ai bambini per via epidurale solo da anestesisti specializzati nell’anestesia epidurale pediatrica e nel trattamento degli effetti depressivi respiratori degli oppioidi. Appropriate attrezzature per la rianimazione, inclusi dispositivi per l’intubazione e un antagonista degli oppioidi devono essere prontamente disponibili.

I pazienti pediatrici devono essere monitorati per le funzioni respiratorie per almeno 2 ore dopo la somministrazione epidurale di DISUFEN. L’uso epidurale di DISUFEN in pazienti pediatrici è stato documentato solo in un numero limitato di casi.

Bambini > 1 anno:

Una dose singola in bolo di 0,25-0,75µg/kg di DISUFEN somministrata durante un intervento induce sollievo al dolore per un periodo che va da 1 a 12 ore.

La durata effettiva dell’analgesia è influenzata dall’intervento chirurgico e dall’uso concomitante di un anestetico locale amidico per via epidurale.

Bambini < 1 anno: La sicurezza e l’efficacia di DISUFEN in bambini al di sotto di 1 anno di età non sono state stabilite (vedere anche paragrafi 4.4. e 5.1).

I dati attualmente disponibili per i bambini oltre i 3 mesi sono descritti alla sezione 5.1 , ma non è possibile una raccomandazione sulla posologia.

Per i neonati e bambini al di sotto di 3 mesi i dati non sono disponibili.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad altri morfinomimetici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Il sufentanil per uso endovenoso è controindicato nel travaglio di parto o prima della sezione del cordone ombelicale in quanto puo’ provocare depressione respiratoria nel neonato.

Questo è in contrasto con l’uso epidurale durante il travaglio, durante il quale dosi di Sufentanil fino a 30 mg non influenzano la condizione della madre né quella del neonato (vedere anche paragrafi 4.6).

Come per altri oppiacei somministrati per via epidurale, DISUFEN non deve essere somministrato in presenza di: emorragia grave o shock; setticemia; infezione al sito di iniezione; disturbi nel processo di emostasi come trombocitopenia e coagulopatia; oppure in presenza di terapia anticoagulante o di terapia concomitante con altri farmaci oppure in condizioni cliniche che rappresentano una controindicazione alla tecnica della somministrazione epidurale.

Pazienti in trattamento con I-MAO (vedi paragrafo 4.5)

Generalmente controindicato in gravidanza e durante l’ allattamento (vedi paragrafo 4.6).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Per evitare bradicardia si raccomanda di somministrare una piccola dose endovena di un anticolinergico appena prima dell’ induzione. Per prevenire nausea e vomito può essere somministrato un farmaco antiemetico.

Come per tutti gli oppioidi potenti, la depressione respiratoria è dose- dipendente e può essere risolta dagli antagonisti specifici (naloxone); può essere necessario procedere alla somministrazione di dosi ripetute di naloxone, o di altri antagonisti oppiacei, dal momento che la depressione respiratoria può durare più a lungo dell’ azione dell’ antagonista oppiaceo. Depressione respiratoria marcata si associa a profonda analgesia. Può persistere nel periodo postoperatorio, e può intervenire se DISUFEN viene somministrato per via endovenosa. Per questi motivi si impone un’ accurata sorveglianza del paziente e si debbono avere sempre a disposizione apparecchiature per rianimazione e farmaci narco-antagonisti. L’ iperventilazione durante la narcosi può alterare la sensibilità del paziente alla CO2 ed influenzare la respirazione dopo l’ intervento. Si può verificare, l’ eventuale insorgenza di rigidità muscolare, che può interessare i muscoli toracici, ma può essere evitata adottando i seguenti accorgimenti: iniettare lentamente il farmaco in vena (sufficiente in genere per i dosaggi più bassi), premedicazione con benzodiazepine e uso di miorilassanti.

Si possono manifestare movimenti mioclonici non epilettici.

Se il paziente riceve una dose insufficiente di anticolinergico o se DISUFEN viene associato a miorilassanti non vagolitici, possono insorgere bradicardia e asistolia. La bradicardia può essere trattata con atropina.

Gli oppiacei possono indurre ipotensione arteriosa, specialmente in pazienti ipovolemici; per questo motivo si debbono adottare accorgimenti adeguati per mantenere una pressione arteriosa stabile.

La somministrazione rapida in bolo di oppiacei va evitata in pazienti con condizioni endocraniche compromesse; in tali pazienti la diminuzione transitoria nella pressione arteriosa media viene occasionalmente accompagnata da una riduzione di breve durata della pressione di perfusione cerebrale.

I pazienti in terapia cronica con oppiacei o con storia di narcodipendenza possono richiedere dosaggi più elevati.

Si raccomanda di ridurre il dosaggio di DISUFEN va ridotto nei pazienti debilitati e negli anziani. Gli oppiacei debbono essere usati con cautela nei pazienti con: ipotiroidismo non trattato, malattie polmonari, ridotta capacità respiratoria, etilismo, alterata funzionalità epatica o renale. Tali pazienti richiedono anche un prolungato monitoraggio postoperatorio.

Popolazione pediatrica

Data l’ampia variabilità dei parametri farmacocinetici nei neonati esiste un rischio di sovra- o sotto- dosaggio del sufentanil per via endovenosa nel periodo neonatale. Vedere anche paragrafi 4.2 e 5.2.

La sicurezza e l’efficacia del DISUFEN nei bambini al di sotto di un anno non è stata ancora stabilita (vedere anche paragrafi 4.2 e 5.1).

Con la somministrazione epidurale, si deve procedere con cautela in presenza di depressione respiratoria o di funzione respiratoria compromessa ed in presenza di sofferenza fetale. Il paziente deve essere attentamente monitorato per almeno un’ ora dopo ciascuna dose, poiché la depressione respiratoria può intervenire in tempi brevi.

Tenere fuori

dalla vista e dalla portata

dei bambini.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Il metabolismo dei farmaci oppioidi può essere inibito dagli I-MAO.

In funzione di ciò gli effetti del sufentanil, inclusa la depressione respiratoria, possono risultare più marcati e prolungati. La somministrazione di I-MAO dovrebbe pertanto essere sospesa circa 2 settimane prima dell’impiego del sufentanil.

Farmaci deprimenti il SNC quali: barbiturici, benzodiazepine, derivati fenotiazinici, anestetici gassosi alogenati nonché l’alcool, possono aumentare l’effetto deprimente degli oppioidi sul centro del respiro.

Nel caso in cui i pazienti abbiano assunto questi farmaci, la dose di DISUFEN dovrà essere minore di quella utilizzata abitualmente. Nello stesso modo, in seguito alla somministrazione di DISUFEN, dovrà essere ridotto il dosaggio degli altri farmaci deprimenti il SNC, eventualmente in uso.

Sebbene il sufentanil sia metabolizzato soprattutto a carico del citocromo umano P450 3A4, non e’ stata osservata alcuna inibizione in-vivo da parte dell’ eritromicina, un noto inibitore del citocromo. Anche se mancano dati clinici, i dati in-vitro suggeriscono che altri potenti inibitori del citocromo P450 3A4 (ad es. chetoconazolo, itraconazolo, ritonavir) possono inibire il metabolismo del sufentanil, con conseguente aumento del rischio di depressione respiratoria prolungata o ritardata.

L’ uso concomitante di tali farmaci richiede quindi speciali cure e osservazioni del paziente; in particolare, potrebbe essere necessario diminuire la dose di DISUFEN.

04.6 Gravidanza e allattamento

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za

Sebbene gli studi sull’animale non abbiano evidenziato alcun effetto teratogeno diretto, la sicurezza di sufentanil per via endovenosa nella donna gravida non é stata fino ad oggi sufficientemente documentata (vedere paragrafo 5.3).

Come per altri farmaci i rischi devono essere valutati rispetto ai potenziali benefici per il paziente. Studi clinici controllati, effettuati durante il travaglio del parto, hanno dimostrato che DISUFEN associato alla bupivacaina epidurale in dosi complessive fino a 30  g non ha effetti nocivi sulla madre o sul neonato, tuttavia l’ uso per via endovenosa è controindicato durante il travaglio del parto.

Disufen supera la placenta. Dopo somministrazione epidurale di una dose completa non superiore a 30 g, è stata riscontrata nella vena ombelicale una concentrazione plasmatica media pari a 0.016 ng/ml.

Dovrà comunque essere sempre disponibile un antidoto per il neonato. Allattamento

Disufen è escreto nel latte materno. Deve essere usata cautela quando il sufentanil viene somministrato a donne in allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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I Dopo somministrazione di sufentanil si richiede un opportuno intervallo di tempo prima di mettersi alla guida dell’ auto e di usare macchinari complessi. Pur nell’ambito di una marcata variabilità individuale, riferita ai tempi di recupero, si consiglia mediamente un intervallo di 3-6 ore per dosaggi di 1-3 ml e di 12-24 ore per dosaggi superiori o infusione continua.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli effetti secondari riscontrati con maggior frequenza riguardano: depressione respiratoria, apnea, rigidità muscolare (che può coinvolgere anche i muscoli toracici), movimenti mioclonici, bradicardia, ipotensione transitoria, nausea, vomito, vertigine, ritenzione urinaria e stato euforico. Va rilevato che l’incidenza di nausea e vomito viene sensibilmente ridotta da un’adeguata analgesia pre- e post-operatoria.

Alcuni degli effetti secondari citati possono inoltre venire corretti mediante un’adeguata applicazione delle tecniche anestesiologiche routinarie (respirazione assistita, cateterismo ecc.).

Altri effetti indesiderati riscontrati con minore frequenza sono:

– laringospasmo e/o broncospasmo

– reazioni allergiche, asistolia; ma dal momento che durante l’ anestesia vengono somministrati contemporaneamente più farmaci, non è certo se ci sia una relazione causale con il farmaco.

Vedi inoltre il paragrafo "Speciali avvertenze e precauzioni per l’ uso". Nell’ impiego epidurale possono manifestarsi prurito e sedazione.

L’ incidenza e la gravità di depressione respiratoria precoce con la somministrazione epidurale può essere minore se viene aggiunta epinefrina.

La sicurezza del sufentanil è stata valutata in 650 soggetti trattati con sufentanil che hanno partecipato a 6 studi clinici.

Di questi, 78 soggetti hanno partecipato a 2 studi su sufentanil somministrato per via endovenosa come agente anestetico per l’induzione e il mantenimento dell’anestesia in soggetti sottoposti ad interventi chirurgici importanti (bypass dell’arteria coronarica o interventi a cuore aperto).

I restanti 572 pazienti hanno partecipato a 4 studi su sufentanil per somministrazione epidurale come analgesico post-operatorio o come analgesico aggiunto alla bupivacaina epidurale durante il travaglio e il parto per via vaginale. Questi soggetti hanno preso almeno una dose di sufentanil e fornito i dati di sicurezza.

Sulla base dei dati aggregati di sicurezza provenienti da questi studi clinici, le reazioni avverse più comunemente riportate (≥ 5% incidenza) includevano (con % incidenza): sedazione (19,5); prurito (15,2); nausea (9,8); e vomito (5,7). Includendo le reazioni avverse sopramenzionate, la seguente tabella illustra le reazioni avverse che sono state riportate con l’uso di sufentanil sia negli studi clinici che nell’esperienza post-commercializzazione.

Le categorie di frequenza indicate utilizzano la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a < 1/100), raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazionesistemica/organica Reazione avversaCategoria di frequenza
Molto comune(≥1/10) Comune(≥1/100e <1/10) Noncomune(1/1000e <1/100) Raro (≥1/10.000e <1/1000) Non nota
Infezioniedinfestazioni Rinite, ipersensibilità
Disturbidelsistemaimmunitario Shock anafilattico, reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi
Disturbipsichiatrici Apatia, nervosismo
Disturbidelsistemanervoso Sedazione Tremore neonatale, capogiri cefalea Atassia, discinesia neonatale, distonia, iperreflessia, ipertonia, ipocinesia neonatale, sonnolenza Coma, convulsioni, contrazioni muscolari involontarie
Patologiedell’occhio Disturbi visivi Miosi
Patologiecardiache tachicardia Blocco atrioventricolare, cianosi, bradicardia, aritmia, elettrocardiogramma anormale Arresto Cardiaco
Patologievascolari Ipertensione, ipotensione, pallore shock
Patologierespiratorie,toracicheemediastiniche Cianosi neonatale Broncospasmo, ipoventilazione, disfonia, tosse, singhiozzo, disturbi respiratori Arresto respiratorio, apnea, depressione respiratoria, edema polmonare, laringospasmo
Patologiegastrointestinali Nausea, vomito
Patologie dellacute edeltessutosottocutaneo Prurito Decolorazione della pelle Dermatiti allergiche, iperidrosi, rash, rash neonatale, cute secca Eritema
Patologie delsistemamuscoloscheletrico e deltessutoconnettivo Contrazioni muscolari involontarie Mal di schiena, ipotonia neonatale, rigidità muscolare Spasmi Muscolari
Patologie renaliedurinarie Ritenzione urinaria, incontinenza urinaria
Patologiesistemiche econdizionirelativealla sededisomministrazione Piressia Ipotermia, diminuzione della temperatura corporea, aumento della temperatura corporea, brividi, reazione al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, dolore.

Popolazione pediatrica

La frequenza, tipo e gravità degli effetti indesiderati nei bambini sono attesi essere gli stessi degli adulti.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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N si manifesta come estensione delle sue azioni

farmacologiche. Secondo la sensibilità individuale, il quadro clinico è caratterizzato in primo luogo dal grado di depressione respiratoria, che varia dalla bradipnea alla apnea.

Trattamento

In caso di sovradosaggio, la somministrazione endovenosa di un antagonista oppioide quale il naloxone rappresenta un antidoto specifico per contrastare la depressione respiratoria.

La durata della depressione respiratoria in seguito a sovradosaggio con DISUFEN potrebbe essere superiore alla durata d’azione dell’antagonista oppioide, possono quindi essere richieste dosi aggiuntive di antagonista. La somministrazione di quest’ultimo non esclude inoltre l’impiego di altre contromisure, quali l’immediata intubazione del paziente, la somministrazione di O2 e la ventilazione assistita o controllata come, per esempio, nei casi di ipoventilazione o di apnea.

In presenza di ipoventilazione o apnea, deve essere somministrato ossigeno e la respirazione deve essere assistita e controllata secondo quanto indicato. Per controllare la depressione farmacologica deve essere usato, secondo le sue indicazioni, uno specifico antagonista degli oppioidi, come il naloxone. Questo non preclude l’uso di contromisure più immediate. La durata della depressione respiratoria può essere superiore alla durata d’azione dell’antagonista oppioide; possono essere richieste, quindi, dosi aggiuntive di quest’ultimo.

Se la depressione respiratoria e’ associata a rigidità muscolare, si suggerisce la somministrazione di un bloccante neuromuscolare al fine di facilitare la ventilazione controllata o assistita. Il paziente deve essere controllato attentamente. Devono essere mantenuti la temperatura corporea ed una adeguata introduzione di liquidi. Se l’ ipotensione è severa o persiste, deve essere considerata la possibilità di una ipovolemia che, se presente, deve essere controllata con una adeguata somministrazione parenterale di liquidi.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Anestetici Oppiodi Codice ATC: N01AH03

Il sufentanil è un analgesico oppiaceo molto potente (7-10 volte più potente del fentanil nell’ uomo) con un notevole margine di sicurezza (DL50 /DE50 per il più basso livello di analgesia) nei ratti; con un valore di 25.211 questo rapporto è più elevato di quello del fentanyl (277) e della morfina (69,5).

L “onset” per via endovenosa è molto rapido. Rapido è anche il risveglio a causa dell’ accumulo limitato e della rapida eliminazione dai tessuti di deposito. L’ entità dell’ analgesia è dose-dipendente e può essere opportunamente adeguata all’ intensità del dolore durante l’ intervento chirurgico.

Come altri analgesici oppiacei il sufentanil può causare rigidità muscolare, euforia, miosi e bradicardia in funzione della dose e della velocità di somministrazione.

In opportuni test non è stato messo in evidenza alcun rilascio di istamina dopo somministrazione di sufentanil.

Tutte le azioni farmacologiche del sufentanil possono regredire con l’ impiego di un antagonista specifico, come il naloxone.

Con l’ uso epidurale, DISUFEN produce analgesia spinale di inizio rapido (5-10 minuti) e durata media (generalmente 4-6 ore).

Popolazione pediatrica Somministrazione epidurale

L’inizio e la durata media dell’analgesia sono 3,0 ± 0.3 e 198 ±19 minuti rispettivamente dopo somministrazione epidurale di 0,75 µg/kg di sufentanil in 15 bambini di età compresa tra 4 e 12 anni.

Sufentanil per via epidurale è stato somministrato solo in un numero limitato di bambini tra 3 mesi e 1 anno in una singola dose in bolo di 0, 25-0,75 µg/kg per il controllo del dolore post-operatorio.

In bambini di età superiore a 3 mesi, una dose epidurale in bolo di 0,1 µg/kg di sufentanil seguita da un’infusione epidurale di 0,03-0,3 µg/kg/h combinate con un anestetico locale amidico ha prodotto un’analgesia efficace postoperatoria fino a 72 ore in pazienti dopo intervento sotto ombelicale.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Con dosi da 250 a 1500 mcg di sufentanil per via endovenosa è stato trovato quanto segue: emi-vite di distribuzione sequenziale di 2.3-4.5 min e 35-73 min, emi-vita media di eliminazione terminale di 784 min (656-938), volume di distribuzione del compartimento centrale di 14.2 L, volume di distribuzione allo stato stazionario di 344 L e clearance di 917 ml/min. A causa dei limiti di titolazione, l’ emi-vita di eliminazione con la dose di 250 mcg è più breve (240 min) di quella con 1500 mcg. Le emi-vite di distribuzione, ma non quella terminale (compresa tra 4.1 h dopo 250 mcg e 10-16 h dopo 500-1500 mcg), determinano il declino delle concentrazioni plasmatiche di sufentanil dai livelli terapeutici a quelli di risveglio. La farmacocinetica del sufentanil ha un comportamento lineare entro i dosaggi studiati.

Il fegato e l’ intestino tenue sono i siti più importanti di biotrasformazione. Circa l’ 80% della dose somministrata viene escreta entro 24 ore e solo il 2% della dose viene eliminata come farmaco immodificato. Il legame del sufentanil alle proteine plasmatiche è di circa il 92.5%.

Con l’ impiego epidurale i picchi delle concentrazioni plasmatiche vengono raggiunti entro 10 minuti e sono da 4 a 6 volte più bassi di quelli che si raggiungono dopo somministrazione endovenosa. L’ aggiunta di epinefrina (50 – 75 mcg) riduce inoltre il rapido assorbimento iniziale del 25-50%.

Popolazione pediatrica

Le informazioni farmacocinetiche nei bambini sono limitate. Somministrazione endovenosa:

Il legame alle proteine plasmatiche nei bambini è più basso se comparato con gli adulti e aumenta con l’età. Nei neonati è pari a 80,5%, nei bambini 88,5%, nei ragazzi 91,9% e negli adulti 92,5%.

Dopo somministrazione di sufentanil in bolo per via endovenosa di 10-15 mcg/kg in pazienti pediatrici sottoposti ad interventi cardiaci, la farmacocinetica di sufentanil può essere descritta da una curva triesponenziale come negli adulti (Tabella 4). È stato dimostrato che la clearance normalizzata al peso corporeo è nei bambini e ragazzi più alta se comparata con quella degli adolescenti, il cui valore è comparabile a quello degli adulti. Nei neonati la clearance è significativamente ridotta e dimostra una larga variabilità (range 1,2 a 8,8 ml/min/kg e un picco di 21,4 ml/min). I neonati hanno evidenziato di avere un più grande volume di distribuzione allo stato stazionario e una prolungata emivita di distribuzione. Le differenze farmacodinamiche dovute a diversità nei parametri farmacocinetici possono essere più grandi se si prende in considerazione la frazione non legata.

Tabella 4: Media dei parametri farmacocinetici di sufentanil nei bambini in seguito a somministrazione di 10-15 mcg/kg di sufentanil in una dose singola per via endovenosa in bolo (N = 28)

Gruppo di età N Vdss(l/kg)Media (Â�± SD) T½β(min)Media (±SD) Clearance(ml/kg/min)Media (± SD)
Neonati (0-30 giorni) 9 4,15 (1,01) 737 (346) 6,7 (6,1)
Bambini (2-23 mesi) 7 3,09 (0,95) 214 (41) 18,1 (2,8)
Bambini (3-11 anni) 7 2,73 (0,50) 140 (30) 16,9 (3,2)
Adolescenti (13- 18 anni) 5 2,75 (0,53) 209 (23) 13,1 (3,6)

Cl = clearance, normalizzata al peso corporeo; N=numero di pazienti inclusi nell’analisi; SD = deviazione standard; T½β = emivita di eliminazione; Vdss= volume di distribuzione allo stato stazionario. I range di età sono quelli dei bambini coinvolti nello studio.

Somministrazione epidurale:

Dopo somministrazione epidurale di 0,75 mcg/kg di sufentanil in 15 bambini di età compresa tra 4 e 12 anni, i livelli plasmatici a 30, 60, 120, 240 minuti dopo l’iniezione erano nel range da 0,08 ± 0,01 a 0,10 ± 0,01 ng/ml.

In 6 bambini di età compresa tra 5 e 12 anni che avevano ricevuto 0,6 mcg/kg di sufentanil in bolo seguito da infusione epidurale continua, contenente 0,08 mcg/kg/h di sufentanil e bupivacaina 0,2 mg/kg/h per 48h, le massime concentrazioni sono state raggiunte approssimativamente 20 minuti dopo l’iniezione in bolo e variavano da sotto il limite di quantificazione (< 0,02 ng/ml) a 0,074 ng/ml.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Tossicità acuta. La DL50 del sufentanil per via endovenosa è compresa tra 9,34 mg/Kg nel ratto femmina e 19,5 mg/Kg nel cane dello stesso sesso. Gli effetti osservati a dosi sub-letali sono risultati analoghi a quelli descritti per gli analgesici oppioidi, mentre gli effetti letali erano causati da depressione del centro respiratorio.

Tossicità ripetuta. Sono stati condotti due studi subcronici della durata di un mese nel ratto e nel cane. Le dosi somministrate per via endovenosa erano comprese tra 0,31 e 5 mg/Kg/die nel ratto e tra 0,02 e 1,25 mg/Kg/die nel cane. Sia nel ratto che nel cane il trattamento ha indotto effetti avversi di tipo farmacodinamico correlati al dosaggio e nel cane non sono stati osservati casi letali. Inoltre non sono state osservate alterazioni istopatologiche imputabili al trattamento.

Tossicità riproduttiva. Dosaggi compresi tra 0,005 e 0,08 mg/Kg/die per via endovenosa non hanno indotto effetti avversi sulla fertilità e sullo sviluppo embriofetale e neonatale nel ratto e sullo sviluppo embriofetale nel coniglio, benchè alle dosi maggiori siano stati osservati effetti tossici di tipo farmacodinamico e talvolta letali sulle madri.

Mutagenicità. I test di mutagenesi in vitro (nelle cellule batteriche, nelle cellule V-79 di criceto cinese e negli epatociti di ratto) come pure il test di mutagenesi in vivo (del micronucleo nel ratto) non hanno evidenziato effetti mutageni.

Tollerabilità locale. L’ iniezione di sufentanil per via intra-arteriosa nell’ arteria femorale di coniglio o per via intratecale nel gatto non ha indotto fenomeni irritativi locali.

Attività emolitica. Concentrazioni fino a 500 ng/ml non hanno causato fenomeni di emolisi in vitro.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Ogni fiala da 5ml contiene: sodio cloruro 45 mg; acqua per preparazioni iniettabili q. b. a 5 ml

Ogni fiala da 1 ml contiene: sodio cloruro 9 mg; acqua per preparazioni inettabili q.b. a 1 ml;

Ogni fiala da 20 ml contiene: sodio cloruro 180,00 mg; acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 20 ml

06.2 Incompatibilità

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La soluzione iniettabile non deve essere miscelata con altri prodotti. Se necessario, DISUFEN può essere aggiunto a soluzioni di cloruro di sodio o

glucosate per uso endovenoso. Tali soluzioni sono compatibili con i deflussori in plastica e devono essere utilizzate entro 24 ore dalla preparazione.

06.3 Periodo di validità

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5 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare al riparo dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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4 fiale di vetro incolore da 1, 5 o 20 ml da 50 microgrammi/ml

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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ANGENERICO SPA Via Nocera Umbra, 75

8 00181 ROMA

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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5 fiale 1 ml: AIC n.: 036323018

5 fiale 5 ml: AIC n.: 036323032

5 fiale 20 ml: AIC n.: 036323044

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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11/10/2005 – 11/10/2010

10.0 Data di revisione del testo

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14/07/2015