Lyxumia 20 mcg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Lyxumia 20 mcg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Lyxumia 20 mcg: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Lyxumia

01.0 Denominazione del medicinale

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Lyxumia 20 microgrammi soluzione iniettabile

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ciascuna dose (0,2 ml) contiene 20 microgrammi (g) di lixisenatide (100 g per ml). Eccipienti con effetti noti:

ciascuna dose contiene 540 microgrammi di metacresolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile (iniezione). Soluzione limpida incolore.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Lyxumia è indicato per il trattamento di adulti con diabete mellito di tipo 2 per ottenere il controllo glicemico in associazione con antidiabetici orali e/o insulina basale quando questi, insieme con la dieta e l’esercizio fisico, non forniscono un adeguato controllo glicemico (vedere i paragrafi 4.4 e 5.1 per i dati disponibili sulle diverse associazioni).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Dose iniziale: la somministrazione inizia con 10 g di Lyxumia una volta al giorno per 14 giorni. Dose di mantenimento: una dose di mantenimento fissa da 20 g di Lyxumia una volta al giorno a partire dal Giorno 15.

Per la dose iniziale è disponibile Lyxumia 10 microgrammi soluzione iniettabile.

Lyxumia va somministrato una volta al giorno, entro un’ora prima di un pasto qualsiasi della giornata. E’ preferibile che l’iniezione prandiale di Lyxumia venga effettuata ogni giorno prima dello stesso pasto, una volta che è stato scelto il pasto più comodo per effettuare l’iniezione. Se si salta una dose di Lyxumia, questo deve essere iniettato nell’ora che precede il pasto successivo

Se Lyxumia è aggiunto alla terapia pre-esistente con metformina, è possibile continuare il trattamento con la dose corrente di metformina senza variazioni.

Se Lyxumia è aggiunto a una terapia pre-esistente con una sulfanilurea o con un’insulina basale, può essere presa in considerazione la riduzione della dose della sulfanilurea o dell’insulina basale per ridurre il rischio di ipoglicemia. Lyxumia non deve essere somministrato in associazione con un’insulina basale associata ad una sulfanilurea a causa dell’aumento del rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).

L’uso di Lyxumia non richiede un monitoraggio specifico della glicemia. Tuttavia, se usato in associazione con una sulfanilurea o con un’insulina basale, possono rendersi necessari il monitoraggio del glucosio ematico o l’auto-monitoraggio glicemico per correggere le dosi della sulfanilurea o dell’insulina basale.

Popolazioni speciali

Anziani

Non è richiesta alcuna modifica della dose in base all’età.

Pazienti con insufficienza renale

Nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata non è richiesta alcuna modifica della dose. Non esiste esperienza terapeutica in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) o malattia renale terminale, per cui l’uso di Lyxumia in queste popolazioni non è raccomandato (vedere paragrafo 5.2).

Pazienti con insufficienza epatica

Nei pazienti con insufficienza epatica non è necessaria alcuna modifica della dose (vedere paragrafo 5.2).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di lixisenatide nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono ancora state stabilite. Non vi sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

Lyxumia deve essere iniettato sottocute nella coscia, nell’addome o nella parte superiore del braccio. Lyxumia non deve essere somministrato per via endovenosa o intramuscolare.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Non esiste esperienza terapeutica con lixisenatide in pazienti con diabete mellito di tipo 1 e il farmaco non deve essere usato in questi pazienti. Lixisenatide non deve essere usato nel trattamento della chetoacidosi diabetica.

pancreatite acuta

L’uso di agonisti del recettore del peptide glucagone-simile 1 (GLP-1) è stato associato al rischio di sviluppare pancreatite acuta. Sono stati riportati pochi casi di pancreatite acuta in pazienti trattati con lixisenatide sebbene una relazione causa-effetto non sia stata stabilita. I pazienti devono essere informati dei sintomi caratteristici della pancreatite acuta: dolore addominale grave e persistente. Se si sospetta pancreatite, l’uso di lixisenatide deve essere interrotto; se la pancreatite acuta è confermata, non riprendere la terapia con lixisenatide. Usare cautela nei pazienti con pancreatite pregressa.

Gravi patologie gastrointestinali

L’uso di agonisti del recettore del GLP-1 può essere associato a reazioni avverse gastrointestinali. Lixisenatide non è stato studiato in pazienti con malattia gastrointestinale grave, compresa la gastroparesi grave, per cui l’uso di lixisenatide non è raccomandato in questi pazienti.

Insufficienza renale

Non vi è esperienza terapeutica in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) o con malattia renale terminale.

L’uso in pazienti con insufficienza renale grave o malattia renale terminale non è raccomandato (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

Ipoglicemia

I pazienti trattati con Lyxumia associato ad una sulfanilurea o ad un’insulina basale possono avere un aumento del rischio di ipoglicemia. Per ridurre il rischio di ipoglicemia si può prendere in considerazione la riduzione della dose della sulfanilurea o dell’insulina basale (vedere paragrafo 4.2). Lyxumia non deve essere somministrato in associazione con un’insulina basale associata ad una sulfanilurea a causa dell’aumento del rischio di ipoglicemia.

Medicinali concomitanti

Il rallentamento dello svuotamento gastrico con lixisenatide può influenzare l’assorbimento di medicinali somministrati per via orale. Lyxumia deve essere usato con cautela in pazienti che assumono medicinali che richiedono un rapido assorbimento gastrointestinale, un attento monitoraggio clinico o che hanno uno stretto indice terapeutico. Raccomandazioni specifiche sull’assunzione di tali medicinali sono riportate nel paragrafo 4.5.

Popolazioni non studiate

Lixisenatide non è stato studiato in associazione con gli inibitori della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4).

Disidratazione

I pazienti trattati con Lyxumia devono essere informati del potenziale rischio di disidratazione in relazione alle reazioni indesiderate gastrointestinali, cosicché possano prendere precauzioni per evitare la perdita di liquidi.

Eccipienti

Questo medicinale contiene metacresolo, che può causare reazioni allergiche.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Lixisenatide è un peptide e non è metabolizzato dal citocromo P450. Negli studi in vitro, lixisenatide non ha influenzato l’attività degli isoenzimi del citocromo P450 o dei trasportatori esaminati nell’uomo. Il rallentamento dello svuotamento gastrico dovuto a lixisenatide può ridurre la percentuale di assorbimento di medicinali somministrati oralmente. I pazienti che assumono medicinali con uno stretto indice terapeutico o medicinali che richiedono un attento monitoraggio clinico devono essere attentamente seguiti, soprattutto all’inizio della terapia con lixisenatide. Questi medicinali devono essere assunti in maniera controllata in rapporto a lixisenatide. Se tali medicinali devono essere assunti con cibo, i pazienti devono essere istruiti ad assumerli, se possibile, ad un pasto in cui non viene somministrato lixisenatide.

Nel caso di medicinali orali particolarmente dipendenti da concentrazioni soglia per l’efficacia, come gli antibiotici, i pazienti devono essere istruiti ad assumere tali prodotti almeno 1 ora prima o 4 ore dopo l’iniezione di lixisenatide.

Formulazioni gastroresistenti contenenti sostanze sensibili alla degradazione gastrica devono essere somministrate 1 ora prima o 4 ore dopo l’iniezione di lixisenatide.

Paracetamolo

Il paracetamolo è stato usato come medicinale standard per valutare gli effetti di lixisenatide sullo svuotamento gastrico. In seguito alla somministrazione di una singola dose di paracetamolo 1000 mg, AUC e t1/2 di paracetamolo sono risultati invariati a prescindere dal momento della somministrazione (prima o dopo l’iniezione di lixisenatide). Se somministrato 1 o 4 ore dopo lixisenatide 10 g, la Cmax di paracetamolo si era ridotta del 29% e del 31%, rispettivamente e il tmax mediano era ritardato di

2,0 e 1,75 ore, rispettivamente. Con la dose di mantenimento di 20 g sono stati previsti un ulteriore ritardo nella tmax e una riduzione della Cmax di paracetamolo.

Quando paracetamolo è stato somministrato 1 ora prima di lixisenatide non sono stati osservati effetti su Cmax e tmax di paracetamolo.

In base a questi risultati, non è indicata alcuna modifica della dose di paracetamolo ma, quando si richiede un rapido inizio d’azione per l’efficacia, va tenuto in considerazione il ritardo osservato nel tmax quando paracetamolo è somministrato 1-4 ore dopo lixisenatide.

Contraccettivi orali

In seguito alla somministrazione di una dose singola di un contraccettivo orale (etinilestradiolo 0,03 mg / levonorgestrel 0,15 mg) 1 ora prima o 11 ore dopo 10 g di lixisenatide, Cmax, AUC, t1/2 e tmax di etinilestradiolo e levonorgestrel sono risultati invariati.

La somministrazione di un contraccettivo orale 1 ora o 4 ore dopo lixisenatide non ha influito su AUC e t1/2 di etinilestradiolo e levonorgestrel, mentre la Cmax di etinilestradiolo si era ridotta del 52% e del 39%, rispettivamente, la Cmax di levonorgestrel si era ridotta del 46% e del 20%, rispettivamente, e il tmax mediano era ritardato di 1-3 ore.

La riduzione della Cmax è di rilevanza clinica limitata e non sono richieste modifiche della dose dei contraccettivi orali.

Atorvastatina

Quando lixisenatide 20 g è stato co-somministrato con atorvastatina 40 mg, al mattino per 6 giorni, l’esposizione a atorvastatina è rimasta invariata, mentre la Cmax si era ridotta del 31% e il tmax era ritardato di 3,25 ore.

Con la somministrazione di atorvastatina la sera e di lixisenatide al mattino, non è stato osservato tale incremento del tmax, ma AUC e Cmax di atorvastatina sono aumentate del 27% e del 66%, rispettivamente.

Queste variazioni non sono clinicamente rilevanti, per cui non è indicata alcuna modifica della dose di atorvastatina quando è co-somministrata con lixisenatide.

Warfarin e altri derivati cumarinici

Dopo somministrazione concomitante di warfarin 25 mg con dosi ripetute di lixisenatide 20 g, non ci sono stati effetti su AUC o INR (International Normalised Ratio: Rapporto Internazionale Normalizzato), mentre la Cmax si era ridotta del 19% e il tmax era ritardato di 7 ore.

In base a questi risultati, non è indicata alcuna modifica della dose di warfarin quando è co- somministrato con lixisenatide; si raccomanda tuttavia il monitoraggio frequente dell’INR nei pazienti che assumono warfarin e/o derivati della cumarina all’inizio o alla fine del trattamento con lixisenatide.

Digossina

Dopo somministrazione concomitante di lixisenatide 20 g e digossina 0,25 mg allo stato stazionario, l’AUC di digossina non è stata influenzata. Il tmax di digossina era ritardato di 1,5 ore e la Cmax si è ridotta del 26%.

In base a questi risultati, non è indicata alcuna modifica della dose di digossina quando è co- somministrata con lixisenatide.

Ramipril

Dopo somministrazione concomitante di lixisenatide 20 g e ramipril 5 mg nel corso di 6 giorni, l’AUC di ramipril era aumentata del 21% mentre la Cmax si era ridotta del 63%. AUC e Cmax del metabolita attivo (ramiprilato) non sono state influenzate. Il tmax di ramipril e ramiprilato era ritardato di circa 2,5 ore.

In base a questi risultati, non è indicata alcuna modifica della dose di ramipril quando è co- somministrato con lixisenatide.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Donne potenzialmente fertili

Lyxumia non è raccomandato in donne potenzialmente fertili che non usano metodi contraccettivi.

Gravidanza

Non vi sono dati sufficienti relativi all’uso di Lyxumia in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio per l’uomo è ancora sconosciuto. Lyxumia non deve essere usato durante la gravidanza. In alternativa si raccomanda l’uso di insulina. Se una paziente desidera iniziare una gravidanza o se si verifica una gravidanza, il trattamento con Lyxumia deve essere interrotto.

Allattamento

Non è noto se Lyxumia sia escreto nel latte umano. Lyxumia non deve essere usato durante l’allattamento.

Fertilità

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti sulla fertilità.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Lyxumia non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Se usato in associazione con una sulfanilurea o un’insulina basale, i pazienti devono essere istruiti a prendere precauzioni contro l’ipoglicemia durante la guida di veicoli e l’uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Sintesi del profilo di sicurezza

Oltre 2.600 pazienti sono stati trattati con Lyxumia da solo o in associazione con metformina, una sulfanilurea (con o senza metformina) o un’insulina basale (con o senza metformina o con o senza una sulfanilurea) in 8 ampi studi di fase III controllati con placebo o farmaco attivo.

Le reazioni avverse riferite più frequentemente durante gli studi clinici sono state nausea, vomito e diarrea. Queste reazioni sono state prevalentemente lievi e transitorie. Inoltre, si sono verificate ipoglicemia (quando Lyxumia è stato usato in associazione con una sulfanilurea e/o un’insulina basale) e cefalea.

Sono state riferite reazioni allergiche nello 0,4% dei pazienti trattati con Lyxumia.

Tabella delle reazioni avverse

Le reazioni avverse segnalate negli studi di fase III controllati con placebo o farmaco attivo nell’intero periodo di trattamento sono presentati nella Tabella 1. La tabella riporta le reazioni avverse che si sono verificate con un’incidenza > 5% se la frequenza è risultata più elevata nei pazienti trattati con Lyxumia rispetto ai pazienti trattati con tutti i farmaci di confronto. La tabella comprende anche reazioni avverse con una frequenza ≥ 1% nel gruppo trattato con Lyxumia se la frequenza era più di 2 volte superiore a quella di tutti i gruppi di confronto.

La frequenza delle reazioni avverse è definita: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a <1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); rara (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto rara (< 1/10.000).

Le reazioni avverse sono presentate in ordine di frequenza decrescente all’interno di ciascuna classe di sistemi e organi.

Tabella 1: Reazioni avverse segnalate negli studi di fase III controllati con placebo o farmaco attivo, nell’intero periodo di trattamento (incluso il periodo successivo al periodo di principale trattamento di 24 settimane negli studi con ≥ 76 settimane di trattamento totali).

Classificazione per sistemi e organi Frequenza
Molto comune Comune Non comune
Infezioni ed infestazioni Influenza, Infezione delle vie respiratorie superiori, cistite, infezione virale
Disturbi del sistema immunitario Reazione anafilattica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia (in associazione con una sulfanilurea e/o un’insulina basale) Ipoglicemia (in associazione con metformina da sola)
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiro, sonnolenza
Patologie gastrointestinali Nausea, vomito, diarrea Dispepsia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore alla schiena
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Prurito in sede d’iniezione

Descrizione di alcune reazioni avverse

Ipoglicemia

Nei pazienti che hanno assunto Lyxumia in monoterapia, si è verificata ipoglicemia sintomatica nell’1,7% dei pazienti trattati con lixisenatide e nell’1,6% dei pazienti trattati con placebo. Quando Lyxumia è usato in associazione con metformina da sola, l’ipoglicemia sintomatica si è verificata nel 7,0% dei pazienti trattati con lixisenatide e nel 4,8% dei pazienti trattati con placebo durante l’intero periodo di trattamento.

Nei pazienti che assumevano Lyxumia in associazione con una sulfanilurea e metformina, si è verificata ipoglicemia nel 22% dei pazienti trattati con lixisenatide e nel 18,4% dei pazienti trattati con placebo durante l’intero periodo di trattamento (differenza assoluta 3,6%). Se Lyxumia è somministrato in associazione con un’insulina basale, con o senza metformina, si è verificata ipoglicemia sintomatica nel 42,1% dei pazienti trattati con lixisenatide e nel 38,9% dei pazienti trattati con placebo durante l’intero periodo di trattamento (differenza assoluta 3,2%).

Quando Lyxumia è stato somministrato con una sulfanilurea da sola, si è verificata ipoglicemia sintomatica nel 22,7% dei pazienti trattati con lixisenatide rispetto al 15,2% dei pazienti trattati con placebo (differenza assoluta 7,5%) durante l’intero periodo di trattamento. Quando Lyxumia è stato somministrato con una sulfanilurea e un’insulina basale, si è verificata ipoglicemia sintomatica nel 47,2% dei pazienti trattati con lixisenatide rispetto al 21,6% dei pazienti trattati con placebo (differenza assoluta 25,6%).

Complessivamente, l’incidenza di ipoglicemia sintomatica grave è stata non comune (0,4 % nei pazienti trattati con lixisenatide e 0,2 % nei pazienti trattati con placebo) durante l’intero periodo di trattamento degli studi di Fase III controllati con placebo.

Patologie gastrointestinali

Nausea e vomito sono state le reazioni avverse segnalate più frequentemente durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane. L’incidenza di nausea è stata più elevata nel gruppo trattato con lixisenatide (26,1%) rispetto al gruppo placebo (6,2%) e l’incidenza di vomito è stata più elevata nel gruppo trattato con lixisenatide (10,5%) rispetto al gruppo placebo (1,8%). Questi sintomi sono stati prevalentemente lievi e transitori e si sono verificati nelle prime 3 settimane dall’inizio del trattamento. In seguito si sono ridotti gradualmente nel corso delle settimane successive.

Reazioni in sede d’iniezione

Reazioni in sede d’iniezione sono state segnalate nel 3,9% dei pazienti trattati con Lyxumia, mentre sono state segnalate nell’1,4% dei pazienti che ricevevano placebo durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane. La maggior parte delle reazioni sono state di intensità lieve e generalmente non hanno portato all’interruzione del trattamento.

Immunogenicità

Coerentemente con le proprietà potenzialmente immunogene di medicinali contenenti proteine o peptidi, i pazienti possono sviluppare anticorpi anti-lixisenatide in seguito al trattamento con Lyxumia e, al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane degli studi controllati con placebo, il 69,8% dei pazienti trattati con lixisenatide risultava positivo agli anticorpi. Al termine dell’intero periodo di trattamento di 76 settimane la percentuale di pazienti che erano positivi agli anticorpi era simile. Al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane, il 32,2% dei pazienti positivi agli anticorpi presentava una concentrazione di anticorpi al di sopra del limite inferiore di quantificazione, e al termine del periodo di trattamento di 76 settimane, il 44,7% dei pazienti presentava una concentrazione di anticorpi al di sopra del limite inferiore di quantificazione. Dopo l’interruzione del trattamento, pochi pazienti positivi agli anticorpi sono stati seguiti per il profilo anticorpale; la percentuale è diminuita a circa il 90% entro 3 mesi e al 30% a 6 mesi e oltre. La variazione di HbA1c dal valore basale è stata simile a prescindere dal profilo anticorpale (positivo o negativo).

Dei pazienti trattati con lixisenatide con una valutazione di HbA1c, il 79,3% presentava un profilo anticorpale negativo o una concentrazione di anticorpi al di sotto del limite inferiore di quantificazione, mentre il restante 20,7% dei pazienti presentava una concentrazione anticorpale quantificabile. Nel sottogruppo di pazienti con le concentrazioni anticorpali più elevate (5,2%), il miglioramento medio di HbA1c alla settimana 24 e alla settimana 76 rientrava nell’intervallo clinicamente rilevante, ma è stata riscontrata variabilità nella risposta glicemica e l’1,9% non ha mostrato diminuzione di HbA1c. Il profilo anticorpale (positivo o negativo) non è predittivo della riduzione di HbA1c nel singolo paziente.

Non sono state osservate differenze nel profilo di sicurezza globale dei pazienti a prescindere dal profilo anticorpale, a eccezione di un aumento dell’incidenza di reazioni in sede d’iniezione (4,7% nei pazienti positivi agli anticorpi rispetto al 2,5% nei pazienti negativi agli anticorpi durante l’intero periodo di trattamento). La maggior parte delle reazioni in sede d’iniezione sono state lievi, a prescindere dal profilo anticorpale.

Non c’è stata reattività crociata rispetto a glucagone nativo o GLP-1 endogeno.

Reazioni allergiche

Le reazioni allergiche potenzialmente associate a lixisenatide (come reazione anafilattica, angioedema e orticaria) sono state segnalate nello 0,4% dei pazienti trattati con lixisenatide mentre reazioni allergiche potenzialmente associate si sono verificate in meno dello 0,1% dei pazienti trattati con placebo durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane. Reazioni anafilattiche sono state riportate nello 0,2% dei pazienti trattati con lixisenatide rispetto a nessuna reazione nel gruppo trattato con placebo. La maggior parte delle reazioni allergiche riportate erano di grado lieve. Durante gli studi clinici con lixisenatide è stato riportato un caso di reazione anafilattoide.

Frequenza cardiaca

In uno studio in volontari sani, è stato osservato un aumento transitorio della frequenza cardiaca dopo somministrazione di lixisenatide 20 mcg. In pazienti trattati con lixisenatide, rispetto ai pazienti trattati con placebo, sono state riportate aritmie cardiache, in particolare tachicardia, (0,8% vs 0,1%) e palpitazioni (1,5% vs 0,8%).

Sospensione del trattamento

L’incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stata del 7,4% per Lyxumia rispetto al 3,2% del gruppo placebo durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane. Le reazioni avverse più comuni che hanno portato all’interruzione del trattamento nel gruppo lixisenatide sono state nausea (3,1%) e vomito (1,2%).

04.9 Sovradosaggio

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Nel corso degli studi clinici, sono state somministrate dosi fino a 30 g di lixisenatide due volte al giorno in uno studio di 13 settimane in pazienti con diabete di tipo 2. E’ stato osservato un aumento dell’incidenza di patologie gastrointestinali.

In caso di sovradosaggio, un appropriato trattamento di supporto deve essere assicurato a seconda dei segni e sintomi clinici del paziente e la dose di lixisenatide deve essere ridotta a quella prescritta.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: non ancora assegnata.

Codice ATC: non ancora assegnato.

Meccanismo d’azione

Lixisenatide è un agonista selettivo del recettore del GLP-1. Il recettore del GLP-1 è il bersaglio del GLP-1 nativo, un ormone incretinico endogeno, che potenzia la secrezione di insulina glucosio-dipendente da parte delle cellule pancreatiche beta.

L’azione di lixisenatide è mediata da un’interazione specifica con i recettori del GLP-1, che porta a un aumento dell’adenosina monofosfato ciclico (cAMP) intracellulare. Lixisenatide stimola la secrezione di insulina quando il glucosio nel sangue aumenta, ma non in caso di normoglicemia, limitando così il rischio di ipoglicemia.

Parallelamente viene soppressa la secrezione di glucagone. In caso di ipoglicemia, il meccanismo di salvataggio della secrezione di glucagone è conservato.

Lixisenatide rallenta lo svuotamento gastrico riducendo conseguentemente la velocità alla quale il glucosio derivante dal cibo compare in circolo.

Effetti farmacodinamici

Quando somministrato una volta al giorno, lixisenatide migliora il controllo glicemico attraverso gli effetti immediati e prolungati di riduzione delle concentrazioni di glucosio post-prandiale e a digiuno in pazienti con diabete di tipo 2.

Questo effetto sul glucosio post-prandiale è stato confermato in uno studio di 4 settimane verso liraglutide 1,8 mg una volta al giorno. La riduzione dal basale della AUC0:30-4:30h del glucosio plasmatico dopo un pasto test è stata: -227,25 h*mg/dL (-12,61 h*mmol/L) nel gruppo lixisenatide e -72,83 h*mg/dL(-4,04 h*mmol/L) nel gruppo liraglutide.

Efficacia e sicurezza clinica

Gli effetti di Lyxumia sul controllo glicemico sono stati valutati in sei studi clinici randomizzati in doppio cieco e controllati verso placebo e in uno studio randomizzato in aperto controllato con farmaco attivo verso exenatide.

Questi studi hanno riguardato 3.825 pazienti con diabete di tipo 2 (2.445 pazienti randomizzati a lixisenatide), 48,2% uomini e 51,8% donne.

768 soggetti (447 randomizzati a lixisenatide) avevano ≥ 65 anni di età e 103 soggetti (57 randomizzati a lixisenatide) avevano ≥ 75 anni di età.

Negli studi di fase III completati è stato osservato che oltre il 90% della popolazione di pazienti era in grado di rimanere alla dose di mantenimento di 20 mcg di Lyxumia, una volta al giorno, al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane.

• Controllo glicemico:

Terapia di associazione aggiuntiva agli antidiabetici orali

Lyxumia in associazione con metformina, una sulfanilurea, pioglitazone o una associazione di questi medicinali ha mostrato riduzioni statisticamente significative della HbA1c, del glucosio plasmatico a digiuno e del glucosio post-prandiale 2 ore dopo un pasto test rispetto a placebo, al termine del periodo principale di trattamento di 24 settimane (tabelle 2 e 3). La riduzione di HbA1c è stata significativa con la monosomministrazione giornaliera, indipendentemente dalla somministrazione al mattino o alla sera.

Questo effetto su HbA1c è stato mantenuto negli studi a lungo termine fino a 76 settimane.

Trattamento aggiuntivo a metformina da sola

Tabella 2: Studi controllati verso placebo in associazione con metformina (risultati a 24 settimane).

Metformina come terapia sottostante
Lixisenatide 20 mcg (N= 160) Placebo (N= 159) Lixisenatide 20 mcg Placebo (N= 170)
Mattina (N= 255) Sera (N= 255)
HbA1c media (%)
Basale 7,99 8,03 8,07 8,07 8,02
Variazione dal basale (media minima quadratica) -0,92 -0,42 -0,87 -0,75 -0,38
Pazienti (%) che hanno raggiunto HbA1c < 7,0% 47,4 24,1 43,0 40,6 22,0
Peso corporeo medio (kg)
Basale 90,30 87,86 90,14 89,01 90,40
Variazione dal basale (media minima quadratica) -2,63 -1,63 -2,01 -2,02 -1,64

In uno studio controllato verso farmaco attivo, Lyxumia una volta al giorno ha mostrato una riduzione di -0,79% di HbA1c rispetto a -0,96% con exenatide due volte al giorno al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane e con una differenza media fra i trattamenti di 0,17% (IC 95%: 0,033-0,297) e una percentuale simile di pazienti che hanno raggiunto un valore di HbA1c inferiore a 7% nel gruppo lixisenatide (48,5%) e nel gruppo exenatide (49,8%).

L’incidenza di nausea è stata del 24,5% nel gruppo lixisenatide rispetto al 35,1% nel gruppo exenatide due volte al giorno e l’incidenza di ipoglicemia sintomatica con lixisenatide è stata del 2,5% durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane rispetto al 7,9% nel gruppo exenatide.

Trattamento aggiuntivo ad una sulfanilurea da sola o in associazione con metformina

Tabella 3: Studio controllato verso placebo in associazione con una sulfanilurea (risultati a 24 settimane)

Sulfanilurea come terapia sottostante con o senza metformina
Lixisenatide 20 mcg (N= 570) Placebo (N= 286)
HbA1c media (%)
Basale 8,28 8,22
Variazione dal basale (media minima quadratica) -0,85 -0,10
Pazienti (%) che hanno ottenuto HbA1c < 7,0% 36,4 13,5
Peso corporeo medio (kg)
Basale 82,58 84,52
Variazione dal basale (media minima quadratica) -1,76 -0,93

Trattamento aggiuntivo a pioglitazone da solo o in associazione con metformina

In uno studio clinico, l’aggiunta di lixisenatide a pioglitazone con o senza metformina, in pazienti non adeguatamente controllati con pioglitazone, ha prodotto una riduzione di HbA1c rispetto al basale di 0,90%, rispetto a una riduzione dal basale di 0,34% nel gruppo placebo alla fine del periodo di trattamento principale di 24 settimane. Alla fine del periodo di trattamento principale di 24 settimane, il 52,3% dei pazienti trattati con lixisenatide ha raggiunto un valore di HbA1c inferiore al 7%, rispetto al 26,4% nel gruppo placebo.

Durante il periodo di trattamento principale di 24 settimane, è stata riportata nausea nel 23,5% del gruppo lixisenatide rispetto al 10,6% nel gruppo placebo ed è stata riportata ipoglicemia sintomatica nel 3,4% dei pazienti trattati con lixisenatide rispetto all’1,2% nel gruppo placebo.

Terapia di associazione aggiuntiva ad insulina basale

Lyxumia somministrato con un’insulina basale da sola, o con una associazione di un’insulina basale e metformina o con una associazione di un’insulina basale e una sulfanilurea, ha prodotto riduzioni statisticamente significative di HbA1c e del glucosio post-prandiale 2 ore dopo un pasto test rispetto a placebo.

Tabella 4: Studi controllati verso placebo in associazione con insulina basale (risultati a 24 settimane)

Insulina basale come terapia sottostante Da sola o in associazione con metformina Insulina basale come terapia sottostante Da sola o in associazione con una sulfanilurea*
Lixisenatide 20 mcg (N= 327) Placebo (N= 166) Lixisenatide 20 mcg (N= 154) Placebo (N= 157)
HbA1c media (%)
Basale 8,39 8,38 8,53 8,53
Variazione dal basale (media minima quadratica) -0,74 -0,38 -0,77 0,11
Pazienti (%) che hanno raggiunto HbA1c < 7,0% 28,3 12,0 35,6 5,2
Durata media del trattamento con insulina con insulina basale al basale (anni) 3,06 3,2 2,94 3,01
Variazione media della dose di insulina basale (U)
Basale 53,62 57,65 24,87 24,11
Variazione dal basale (media minima quadratica) -5,62 -1,93 -1,39 -0,11
Peso corporeo medio (kg)
Basale 87,39 89,11 65,99 65,60
Variazione dal basale (media minima quadratica) -1,80 -0,52 -0,38 0,06

* condotto in una popolazione asiatica

E’ stato condotto uno studio clinico in pazienti mai trattati con insulina non sufficientemente controllati con agenti antidiabetici orali. Questo studio consisteva in un periodo di run-in di 12 settimane, con inizio e titolazione di insulina glargine e un periodo di 24 settimane durante il quale i pazienti ricevevano lixisenatide o placebo in associazione con insulina glargine e metformina con o senza tiazolidinedioni.

Insulina glargine era titolata costantemente durante questo periodo.

Durante il periodo di run-in di 12 settimane, l’aggiunta e la titolazione di insulina glargine ha prodotto una riduzione dell’HbA1c dell’1%. L’aggiunta di lixisenatide ha prodotto una diminuzione di HbA1c di 0,71%, significativamente superiore nel gruppo lixisenatide rispetto a 0,40% nel gruppo placebo. Alla fine del periodo di trattamento di 24 settimane, il 56,3% dei pazienti trattati con lixisenatide ha ottenuto un valore di HbA1c inferiore al 7% rispetto al 38,5% nel gruppo placebo.

Durante il periodo di trattamento di 24 settimane, il 22,4% dei pazienti trattati con lixisenatide ha riportato almeno un evento ipoglicemico sintomatico rispetto al 13,5% nel gruppo placebo. L’incidenza di ipoglicemia era aumentata nel gruppo lixisenatide durante le prime 6 settimane di trattamento, e successivamente diventava simile al gruppo placebo.

• Glicemia a digiuno

Le riduzioni del glucosio plasmatico a digiuno ottenute con il trattamento con Lyxumia sono state comprese tra 0,42 mmol/L e 1,19 mmol/L dal basale al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane negli studi controllati con placebo.

• Glicemia post-prandiale

Il trattamento con Lyxumia ha prodotto riduzioni del glucosio post-prandiale 2 ore dopo un pasto test statisticamente superiori al placebo, a prescindere dal trattamento sottostante.

Le riduzioni con Lyxumia sono state comprese tra 4,51 mmol/L e 7,96 mmol/L dal basale al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane in tutti gli studi in cui è stato misurato il glucosio post-prandiale; dal 26,2% al 46,8% dei pazienti avevano un valore del glucosio post-prandiale a 2 ore inferiore a 7,8 mmol/L.

• Peso corporeo

In tutti gli studi controllati il trattamento con Lyxumia in associazione con metformina e/o una sulfanilurea ha prodotto una notevole riduzione del peso corporeo, tra -1,76 kg e -2,96 kg dal basale, al termine del periodo di trattamento principale di 24 settimane.

Una riduzione del peso corporeo rispetto al basale, compresa tra -0,38 kg e -1,80 kg, è stato osservata anche nei pazienti trattati con lixisenatide che ricevevano una dose stabile di insulina basale da sola o in associazione con metformina o una sulfanilurea.

In pazienti che hanno iniziato ex-novo la terapia con insulina, il peso corporeo è rimasto stabile nel gruppo lixisenatide mentre è stato osservato un incremento nel gruppo placebo.

La riduzione del peso corporeo è stata mantenuta negli studi a lungo termine fino a 76 settimane.

La riduzione del peso corporeo è indipendente dal manifestarsi di nausea e vomito.

• Funzione beta-cellulare

Gli studi clinici su Lyxumia indicano una migliore funzione delle cellule pancreatiche beta misurata mediante la valutazione di un modello di omeostasi per la funzione beta-cellulare (HOMA-β).

Il ripristino della prima fase della secrezione insulinica e il miglioramento della seconda fase di secrezione insulinica in risposta a un bolo endovenoso di glucosio sono stati dimostrati in pazienti con diabete di tipo 2 (n=20) dopo una dose singola di Lyxumia.

• Valutazione cardiovascolare

Non è stato osservato alcun incremento della frequenza cardiaca media in pazienti con diabete di tipo 2 in nessuno degli studi controllati con placebo di fase III.

Negli studi di fase III controllati con placebo sono state osservate riduzioni della pressione arteriosa sistolica e diastolica media fino a 2,1 mmHg e fino a 1,5 mmHg, rispettivamente.

Una metanalisi di tutti gli eventi cardiovascolari assegnati in maniera indipendente (morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale, ospedalizzazione per angina instabile, ospedalizzazione per scompenso cardiaco e procedure di rivascolarizzazione coronarica) in 8 studi di fase III controllati con placebo che hanno incluso 2.673 pazienti con diabete di tipo II trattati con lixisenatide e 1.448 pazienti trattati con placebo ha mostrato un hazard ratio di 1,03 (intervallo di confidenza al 95% 0,64 – 1,66) per lixisenatide rispetto a placebo.

Il numero di eventi negli studi clinici è stato basso (1,9% nei pazienti trattati con lixisenatide e 1,8% nei pazienti trattati con placebo), impedendo conclusioni definitive. L’incidenza dei singoli eventi cardiovascolari (lixisenatide vs placebo) è stata: morte cardiovascolare (0,3% vs 0,3%), infarto miocardico non fatale (0,4% vs0,4%), ictus non fatale (0,7% vs 0,4%), ospedalizzazione per angina instabile (zero vs 0,1%), ospedalizzazione per scompenso cardiaco (0,1% vs zero), e procedure di rivascolarizzazione coronarica (0,7% vs 1,0%).

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Lyxumia in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica nel diabete mellito di tipo 2 (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

In seguito alla somministrazione sottocutanea in pazienti con diabete di tipo 2, la velocità di assorbimento di lixisenatide è rapida e non è influenzata dalla dose somministrata. Il tmax mediano è compreso tra 1 e 3,5 ore nei pazienti con diabete di tipo 2, a prescindere dalla dose e se lixisenatide sia somministrato come dose singola o multipla. Non vi sono differenze clinicamente significative nella velocità di assorbimento quando lixisenatide è somministrato per via sottocutanea nell’addome, nella coscia o nel braccio.

Distribuzione

Lixisenatide ha un livello moderato di legame alle proteine umane (55%).

Il volume di distribuzione apparente dopo somministrazione sottocutanea di lixisenatide (Vz/F) è circa 100 L.

Biotrasformazione ed eliminazione

Come peptide, lixisenatide è eliminato attraverso filtrazione glomerulare, seguita da riassorbimento tubulare e successiva degradazione metabolica che produce peptidi più piccoli e amminoacidi che sono reintrodotti nel metabolismo proteico.

Dopo somministrazione in dose multipla in pazienti con diabete di tipo 2, l’emivita terminale media è stata di circa 3 ore e la clearance apparente media (CL/F) di circa 35 L/h.

Popolazioni speciali

Pazienti con insufficienza renale

In soggetti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina calcolata con la formula di Cockcroft-Gault 60-90 ml/min), moderata (clearance della creatinina 30-60 ml/min) e grave (clearance della creatinina 15-30 ml/min) l’AUC è aumentata rispettivamente del 46%, 51% e 87%.

Pazienti con insufficienza epatica

Dal momento che lixisenatide è eliminato prevalentemente dal rene, non sono stati condotti studi farmacocinetici su pazienti con insufficienza epatica acuta o cronica. Non si prevede che la disfunzione epatica influisca sulla farmacocinetica di lixisenatide.

Sesso

Il sesso non ha effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di lixisenatide.

Razza

L’origine etnica non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di lixisenatide in base ai risultati di studi farmacocinetici in soggetti caucasici, giapponesi e cinesi.

Anziani

L’età non ha effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di lixisenatide.

In uno studio farmacocinetico in soggetti anziani non diabetici, la somministrazione di lixisenatide 20 g ha prodotto un incremento medio dell’AUC del 29% nella popolazione anziana (11 soggetti fra 65 e 74 anni e 7 soggetti di età ≥ 75 anni) rispetto a 18 soggetti di età compresa tra 18 e 45 anni, dato probabilmente correlato alla minore funzionalità renale del gruppo più anziano.

Peso corporeo

Il peso corporeo non ha effetti clinicamente rilevanti sull’AUC di lixisenatide.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza, farmacologia e tossicologia.

In studi di cancerogenicità sottocutanea di 2 anni sono stati osservati tumori non letali delle cellule C della tiroide in ratti e topi e sono considerati causati da un meccanismo non genotossico mediato dal recettore del GLP-1 a cui i roditori sono particolarmente sensibili. Iperplasia delle cellule C e adenoma sono stati osservati nei ratti a tutte le dosi e non è stato possibile definire la dose alla quale non sono stati evidenziati effetti indesiderati (NOAEL). Nei topi, questi effetti si sono verificati ad un livello di esposizione 9,3 volte superiore rispetto all’esposizione alle dosi terapeutiche nell’uomo. Non sono stati osservati carcinomi delle cellule C nel topo e carcinomi delle cellule C si sono verificati nei ratti ad un tasso di esposizione di circa 900 volte rispetto all’esposizione umana alle dosi terapeutiche. In uno studio di cancerogenicità per via sottocutanea durato 2 anni nel topo, sono stati osservati 3 casi di adenocarcinoma dell’endometrio nel gruppo a dose intermedia con un aumento statisticamente significativo, corrispondente a un tasso di esposizione di 97 volte. Non è stato dimostrato nessun effetto correlato al trattamento.

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti sulla fertilità maschile e femminile nel ratto. Lesioni reversibili testicolari e dell’epididimo sono state osservate in cani trattati con lixisenatide.

Non sono stati osservati effetti sulla spermatogenesi in uomini sani.

In studi sullo sviluppo embrio-fetale, sono stati osservati malformazioni, ritardo della crescita, ritardata ossificazione, ed effetti scheletrici nei ratti a tutte le dosi (esposizione 5 volte superiore rispetto all’esposizione umana) e nei conigli ad alte dosi di lixisenatide (esposizione 32 volte superiore rispetto all’esposizione umana). In entrambe le specie, vi è stata una lieve tossicità materna consistente in un basso consumo di cibo e riduzione del peso corporeo. La crescita neonatale è risultata ridotta in ratti maschi esposti ad alte dosi di lixisenatide durante la fine della gestazione e l’allattamento, con un leggero aumento della mortalità della prole.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Glicerolo 85 %

Sodio acetato triidrato Metionina Metacresolo

Acido cloridrico (per la correzione del pH)

Soluzione di sodio idrossido (per la correzione del pH) Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

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In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

06.3 Periodo di validità

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2 anni

Dopo il primo utilizzo: 14 giorni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare.

Conservare lontano dal comparto congelatore.

Dopo il primo utilizzo

Conservare a temperatura inferiore a 30°C. Non congelare.

Non conservare con l’ago inserito. Tenere il cappuccio sulla penna per proteggere il medicinale dalla luce.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Cartuccia in vetro di tipo I con uno stantuffo in gomma (bromobutilica), tappi flangiati (alluminio) con dischetti ermetici laminati (gomma bromobutilica sul lato prodotto e poliisoprene all’esterno).

Ciascuna cartuccia è inserita in una penna monouso.

Ciascuna penna viola pre-riempita contiene 3 ml di soluzione, ovvero 14 dosi da 20 g. Confezioni contenenti 1, 2 e 6 penne viola pre-riempite.

E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Lyxumia non deve essere usato se è stato congelato.

Lyxumia può essere usato con aghi monouso per il dispositivo a penna da 29 a 32 G. Gli aghi per la penna non sono inclusi.

Il paziente deve essere istruito a smaltire l’ago dopo ciascun utilizzo in conformità alla normativa locale e a conservare la penna senza l’ago inserito. Ciò contribuisce a prevenire la contaminazione e la possibile ostruzione dell’ago. La penna deve essere utilizzata da un solo paziente.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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sanofi-aventis groupe 54, rue La Boétie

F – 75008 Paris France

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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EU/1/12/811/002 (1 penna preriempita) EU/1/12/811/003 (2 penne preriempite) EU/1/12/811/004 (6 penne preriempite)

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 01 Febbraio 2013

10.0 Data di revisione del testo

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19/05/2016