Metacen: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Metacen

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Metacen: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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METACEN

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Capsule

• Metacen 25 mg capsule rigide

Una capsula contiene, principio attivo: indometacina 25 mg.

• Metacen 50 mg capsule rigide

Una capsula contiene, principio attivo: indometacina 50 mg.

• Metacen 75 mg capsule rigide a rilascio prolungato

Una capsula contiene, principio attivo: indometacina 75 mg.

Supposte

• Metacen 50 mg supposte

Una supposta contiene, principio attivo: indometacina 50 mg.

• Metacen 100 mg supposte

Una supposta contiene, principio attivo: indometacina 100 mg.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Capsule rigide, capsule rigide a rilascio prolungato, supposte.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Artrite reumatoide. Spondilite anchilosante. Gotta. Osteoartrite.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Capsule da 25 mg e 50 mg

La posologia di METACEN deve essere determinata caso per caso secondo la risposta e la tolleranza del malato. Nelle affezioni croniche è comunque consigliabile iniziare il trattamento a bassi dosaggi ed aumentarli gradatamente fino al conseguimento del risultato clinico. La posologia che ha determinato l’effetto clinico deve essere continuata per 4-6 giorni e successivamente ridotta gradualmente fino alla dose di mantenimento che è altrettanto individuale. Le indicazioni e lo schema di dosaggio che seguono si riferiscono alla confezione in capsule da 25 mg. Per la confezione in capsule da 50 mg, più comoda ove si debbano utilizzare dosi elevate per lungo tempo, la posologia è dimezzata.

Artrite reumatoide cronica, spondilite anchilosante, osteoartrite

Posologia iniziale: una capsula da 25 mg 2-3 volte al giorno. Se la risposta è inadeguata si aumenta la posologia fino a 6 capsule al giorno, che è di solito la dose con cui si ottengono i migliori risultati. Si consiglia di non superare la posologia massima di 6 capsule da 25 mg al giorno.

Artrite reumatoide acuta e attacchi artritici acuti

La posologia efficace è di solito 6 capsule da 25 mg al giorno.

Gotta

Nell’attacco acuto, iniziare con due capsule da 25 mg ogni 8 ore, fino alla scomparsa di tutti i sintomi soggettivi e obbiettivi. Quando la terapia viene attuata nel periodo fra le crisi, si può generalmente prevenire la riapparizione degli attacchi acuti con la somministrazione di una dose ridotta, ad es.: 2 capsule da 25 mg al giorno.

Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico, che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.

SCHEMA DI DOSAGGIO - Capsule da 25 mg

Dose iniziale Dose successiva Dose massima
Artrite reumatoide cronica, osteoartrite, spondite 2-3 al giorno 3-4 al giorno 6 al giorno
Artrite reumatoide acuta 2-4 al giorno 4-6 al giorno 6 al giorno
Gotta acuta 2 al giorno Aumento graduale fino alla scomparsa dei sintomi.
Gotta cronica 2 al giorno
Affezioni muscolo-scheletriche 2-4 al giorno Aumento graduale fino a 6 al giorno.

N.B: Utilizzando la confezione in capsule da 50 mg, la posologia risulta dimezzata.

Capsule da 75 mg

Una capsula ogni 12 ore, salvo diverso parere medico.

Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico, che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.

Supposte

La posologia di Metacen deve essere determinata caso per caso secondo la risposta e la tolleranza del malato. Nel caso si desideri completare il trattamento orale con quello rettale, il dosaggio totale per le due vie di somministrazione non deve superare i 200 mg giornalieri.

Nella terapia unicamente rettale è consigliabile la somministrazione di una supposta di Metacen 100 la sera prima di coricarsi, eventualmente accompagnata da un’altra supposta la mattina seguente; oppure una supposta di Metacen 50 tre o quattro volte al giorno.

Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico, che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedi sezione 4.4).

04.3 Controindicazioni

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Bambini al di sotto di 14 anni di età. gravidanza e allattamento. Soggetti con ulcera peptica o lesioni ulcerative gastrointestinali in fase attiva. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).

Ipersensibilità già nota verso l’acido acetilsalicilico e l’indometacina o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave insufficienza cardiaca. Epilessia. Parkinsonismo.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Poiché il prodotto è caratterizzato da elevata attività e da variabilità della sua tendenza a provocare effetti collaterali è raccomandabile: 1) adottare per ciascun paziente il dosaggio attivo più basso poiché l’aumento del dosaggio tende a elevare l’incidenza degli effetti collaterali; 2) per poter evitare reazioni secondarie gravi ed irreversibili, che ogni trattamento sia condotto sotto stretto controllo medico specialmente nei soggetti anziani nei quali l’incidenza di tali reazioni appare maggiore; 3) particolare attenzione deve essere posta nel rilevare quanto più precocemente possibile le eventuali reazioni gastrointestinali, oculari e nervose al medicamento onde potere stabilire, altrettanto precocemente, sulla base della gravità delle reazioni stesse e del rapporto rischio-beneficio, se sia opportuno interrompere il trattamento o proseguirlo, se necessario, con un dosaggio ridotto. Poiché le reazioni oculari possono essere asintomatiche, è desiderabile che nei soggetti trattati per periodi di tempo prolungati vengano effettuati periodici esami oftalmologici. L’indometacina può mascherare infezioni eventualmente presenti e misconosciute già all’inizio del trattamento o intervenute nel corso di quest’ultimo.

L’uso di METACEN deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2.

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose più bassa efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedi sezione 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).

Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.

Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus). Non ci sono dati sufficienti per escludere un rischio simile per indometacina.

I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con indometacina soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).

Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.

Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono METACEN il trattamento deve essere sospeso.

I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedi sezione 4.8).

Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoaugulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedi sezione 4.5).

Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedi sezione 4.2).

Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedi sezione 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per i pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedi sezione 4.5).

Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.

Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione all’uso dei FANS (vedi 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. METACEN deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

Durante il trattamento, specie se prolungato, effettuare periodici controlli della funzionalità epatica e della crasi ematica.

I pazienti devono essere avvertiti di attenersi scrupolosamente al dosaggio prescritto dal medico onde evitare gravi reazioni secondarie che potrebbero verificarsi in caso di aumento del dosaggio suddetto.

Le reazioni secondarie a carico dell’apparato gastro-intestinale possono essere ridotte somministrando il farmaco immediatamente dopo i pasti, con il cibo e con preparati antiacidi.

L’uso di METACEN, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi, è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.

La somministrazione di METACEN dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilità.

Il medicinale contiene saccarosio quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II: I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi può portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono indometacina in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell’angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani.

I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante.

Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedi sezione 4.4).

Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedi sezione 4.4)

Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedi sezione 4.4).

Acido acetilsalicilico: aumentata tossicità gastrica di entrambi i farmaci; inibita escrezione dell’acido acetilsalicilico.

Antiacidi: rallentato assorbimento intestinale dell’indometacina.

Calcitonina: ridotta diuresi e natriuresi indotta dalla calcitonina.

Fenilbutazone: aumentata gastrolesività.

Furosemide: ridotta azione della furosemide.

Probenecid: aumentato effetto dell’indometacina.

Proglumide: migliorata tolleranza gastrica all’indometacina.

Sulfamidici: aumentati livelli ematici dei sulfamidici.

04.6 Gravidanza e allattamento

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L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.

Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:

– tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

– disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamniosi;

la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

– possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;

– inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

METACEN è controindicato durante l’allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Poiché l’indometacina, in alcuni pazienti, può determinare senso di stordimento, vertigini e cefalea, di ciò devono essere avvertiti coloro che potrebbero condurre veicoli di qualsiasi tipo o attendere ad operazioni richiedenti integrità del grado di vigilanza.

04.8 Effetti indesiderati

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A carico dell’apparato gastrointestinale: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani, ulcerazioni dell’apparato gastroenterico, compreso l’esofago, talora gravi con perforazione, raramente con ostruzione e stenosi, eccezionalmente fatali. Alcune di queste reazioni possono comparire quali aggravamenti di lesioni preesistenti (vedi sezione 4.4).

Dopo somministrazione di METACEN sono stati riportati : nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, anoressia, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedi sezione 4.4).

Meno frequentemente sono state osservate gastriti (che possono permanere anche dopo l’interruzione del trattamento).

A carico dell’occhio: disturbi della visione, depositi a carico della cornea e disturbi retinici sono stati riferiti a seguito di trattamenti prolungati di soggetti con artrite reumatoide, sebbene analoghe reazioni siano state descritte in pazienti con la stessa affezione, non trattati con indometacina.

A carico del sistema cardiovascolare: edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state riportate in associazione al trattamento con FANS.

A carico del fegato: raramente sono stati riferiti casi di epatite con ittero; eccezionalmente sono stati descritti casi fatali.

A carico del sangue: in casi isolati sono state descritte anemia aplastica e emolitica, agranulocitosi, leucopenia e porpora trombocitopenica. È necessario tenere presente che un grado anche modesto di anemia può conseguire a piccole e ripetute emorragie gastro-intestinali manifeste o inapparenti.

A carico del sistema nervoso: disturbi psichici con depressione mentale, confusione, cefalea talora grave e persistente (che deve consigliare l’interruzione del trattamento se resistente alla riduzione del dosaggio), vertigini, stordimento; disturbi dell’udito, ronzii.

Reazioni allergiche: con eruzioni cutanee, orticaria, angioedema, porpora, dispnea ed asma; reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente).

Altre: ematuria, iperglicemia, glicosuria, epistassi, perdite emorragiche vaginali.

Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus) (vedi sezione 4.4).

04.9 Sovradosaggio

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In caso di ingestione recente si deve ricorrere a lavanda gastrica, altrimenti praticare le comuni terapie di sostegno.

Il paziente deve essere seguito per diversi giorni per sorvegliare l’eventuale comparsa di ulcerazioni o emorragie gastrointestinali; può essere utile la somministrazione di antiacidi.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antiinfiammatorio e antireumatico non steroideo

Codice ATC: M01AB01

L’indometacina è un antiflogistico non steroideo dotato di potente attività antiinfiammatoria, analgesica e antipiretica. L’attività antiinfiammatoria si esplica mediante il seguente meccanismo: stabilizzazione delle membrane cellulari e in particolare delle membrane lisosomiali; inibizione della formazione della bradichinina da parte dei precursori e blocco dell’azione algogena della bradichinina sui recettori del dolore; blocco della sintesi delle prostaglandine; blocco della trasmissione degli stimoli dolorosi a livello delle connessioni nervose. In particolare, l’indometacina: inibisce il granuloma infiammatorio da corpo estraneo più del cortisolo, dell’acido flufenamico e del fenilbutazone; inibisce l’edema da carragenina più di altri farmaci antiinfiammatori: indometacina > ac. flufenamico > idrocortisone > ac. mefenamico > fenilbutazone > ac. acetilsalicilico. A differenza di altri antiflogistici, l’indometacina esplica potente azione antiinfiammatoria nei confronti dei cristalli di urato di sodio iniettati nell’articolazione. La sua azione antiflogistica si esplica anche nel ratto surrenectomizzato: ciò significa che questa azione non è mediata dai corticosteroidi. L’attività antipiretica è stata saggiata su diverse specie animali e nell’uomo con risultati sempre positivi ma variabili da specie a specie. L’attività analgesica è stata saggiata mediante sperimentazioni in doppio cieco nell’uomo rilevando tra l’altro la proprietà analgesica nei confronti del dolore di natura ischemica. Praticamente si può dire che, qualitativamente, l’analgesia da indometacina è analoga a quella dei salicilici. Metacen, a differenza degli steroidi, non deprime l’attività surrenalica, non diminuisce la resistenza alle infezioni né presenta problemi di assuefazione. In molti pazienti sottoposti a trattamento con corticosteroidi permette di ridurre la posologia e talora anche di sostituirli integralmente.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Somministrazione di indometacina per via orale e rettale. Il tempo di comparsa in circolo dell’indometacina per entrambe le vie di somministrazione è assai breve: talvolta già dopo un’ora dalla somministrazione si ottengono livelli ematici efficaci ed i valori massimi dopo 2 ore. La somministrazione orale dà maggiori concentrazioni ematiche: ciò vuol dire che per questa via l’indometacina è quasi totalmente assorbita. Per via rettale si hanno concentrazioni ematiche alla 2ª ora pari a circa il 70% di quelle ottenute per via orale; per via rettale si hanno però delle concentrazioni ematiche più costanti nel tempo; mentre per via orale il farmaco viene rapidamente assorbito ma scompare quasi altrettanto rapidamente dal sangue, l’indometacina somministrata per via rettale viene assorbita più lentamente ma più regolarmente. Con la via rettale si ha insomma una specie di “effetto deposito”. Circa il 90% della dose viene escreta in 24-48 ore, i 2/3 vengono eliminati sotto forma di glucuronidi per via urinaria, il resto con le feci come indometacina libera. Di rilievo è l’osservazione che nell’uomo, dopo somministrazione orale, il farmaco passa attraverso la capsula articolare.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Tossicità acuta

DL50 (topo per os): 12 mg/kg

DL50 (ratto per os): 25 mg/kg.

Tossicità subacuta e cronica

Esperienze condotte su molte specie animali hanno dimostrato che il principale fenomeno tossico è quello comune agli altri antiinfiammatori non steroidei cioè l’ulcerazione del tubo gastro-enterico. Si rileva peraltro che la dose necessaria a produrre l’effetto ulcerogeno è maggiore di quella necessaria a inibire la formazione dei granulomi infiammatori.

Tossicità fetale

Le indagini effettuate allo scopo dimostrano che l’indometacina oltrepassa la barriera placentare.

Non vi sono ulteriori informazioni su dati preclinici oltre a quelle già riportate in altre parti di questo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (vedi sezione 4.6).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Capsule da 25 mg e 50 mg

Magnesio trisilicato, Alluminio idrossido gel secco, Talco, Carbossimetilamido, Magnesio stearato, Silice precipitata, Gelatina, Biossido di titanio E 171, Ossido di ferro E 172.

Capsule da 75 mg

Saccarosio, Amido, Lattosio, Polivinilpirrolidone, Gomma lacca decerata, Acido stearico, Acetoftalato di cellulosa, Polimeri metacrilici, Biossido di titanio E 171, Ossido di ferro giallo E 172, Gelatina.

Supposte

METACEN 50: Macrogol 4000, Macrogol 6000, Glicerolo, Acqua depurata, Sodio cloruro, Butilidrossianisolo, Acido etilendiammino tetracetico.

METACEN 100: Macrogol 4000, Macrogol 6000, Acqua depurata, Glicerolo, Butilidrossianisolo, Acido etilendiammino tetracetico.

06.2 Incompatibilità

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Non note.

06.3 Periodo di validità

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Capsule: 5 anni.

Supposte: 3 anni.

Il periodo di validità indicato si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Il prodotto va conservato alle normali condizioni ambientali.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Capsule: confezione interna: blister in accoppiato PVC/Al. Confezione esterna: astuccio in cartoncino stampato.

Supposte: confezione interna: alveoli in accoppiato PVC/PE. Confezione esterna: astuccio in cartoncino stampato.

Confezioni

Astuccio di 25 capsule da 25 mg

Astuccio di 20 capsule da 50 mg

Astuccio di 20 capsule da 75 mg

Astuccio di 10 supposte da 50 mg

Astuccio di 10 supposte da 100 mg

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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PROMEDICA S.r.l., Via Palermo 26/A - 43100 Parma

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 020873016 – 25 capsule 25 mg

AIC n. 020873028 – 20 capsule 50 mg

AIC n. 020873079 – 20 capsule 75 mg

AIC n. 020873055 – 10 supposte 50 mg

AIC n. 020873042 – 10 supposte 100 mg

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Capsule 25 mg e 50 mg: 03/07/1967

Capsule 75 mg: 09/07/1982

Supposte 50 e 100 mg: 05/11/1968

10.0 Data di revisione del testo

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27/10/2009

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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  • Indocollirio 0,1% collirio – Coll 20 fl 0,1%
  • Indom – Coll fl 7 ml 0,5%
  • Indoxen – Fte 10 Supp 100 mg