Oxycontin: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Oxycontin

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Oxycontin: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Oxycontin

01.0 Denominazione del medicinale

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OxyContin® 5 mg, 10 mg, 20 mg, 40 mg, 80 mg compresse a rilascio prolungato

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa da 5 mg contiene 4,5 mg di ossicodone pari a 5 mg di ossicodone cloridrato. Ogni compressa da 10 mg contiene 9,0 mg di ossicodone pari a 10 mg di ossicodone cloridrato.

Ogni compressa da 20 mg contiene 18,0 mg di ossicodone pari a 20 mg di ossicodone cloridrato.

Ogni compressa da 40 mg contiene 36,0 mg di ossicodone pari a 40 mg di ossicodone cloridrato.

Ogni compressa da 80 mg contiene 72,0 mg di ossicodone pari a 80 mg di ossicodone cloridrato.

Eccipienti con effetti noti:

Ogni compressa da 5 mg contiene 77,3 mg di lattosio monoidrato Ogni compressa da 10 mg contiene 69,3 mg di lattosio monoidrato Ogni compressa da 20 mg contiene 59,3 mg di lattosio monoidrato Ogni compressa da 40 mg contiene 35,3 mg di lattosio monoidrato Ogni compressa da 80 mg contiene 78,5 mg di lattosio monoidrato Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Compresse a rilascio prolungato.

Ogni compressa da 5 mg è celeste, rotonda, convessa, avente diametro di circa 7 mm, con OC impresso su un lato e 5 sull’altro.

Ogni compressa da 10 mg é bianca, rotonda, convessa, avente diametro di circa 7 mm, con OC impresso su un lato e 10 sull’altro.

Ogni compressa da 20 mg è rosa, rotonda, convessa, avente diametro di circa 7 mm, con OC impresso su un lato e 20 sull’altro.

Ogni compressa da 40 mg é gialla, rotonda, convessa, avente diametro di circa 7 mm, con OC impresso su un lato e 40 sull’altro.

Ogni compressa da 80 mg é verde, rotonda, convessa, avente diametro di circa 9 mm, con OC impresso su un lato e 80 sull’altro.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento del dolore severo. OxyContin è indicato negli adulti dai 20 anni di età e oltre.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

I prescrittori devono considerare un trattamento concomitante con antiemetici e lassativi per la prevenzione di nausea, vomito e stipsi.

Adulti:

Le compresse di OxyContin vanno assunte a intervalli di 12 ore. La posologia dipende dall’intensità del dolore, e deve essere determinata dal bisogno di analgesici manifestato in passato dal paziente.

La dose iniziale usuale per i pazienti anziani debilitati, per i pazienti naive agli oppioidi o per i pazienti che presentano dolore severo non controllabile con oppioidi più deboli è di 10 mg ogni 12 ore. In generale deve essere scelta la dose efficace più bassa per l’analgesia. Alcuni pazienti possono trarre beneficio con una dose iniziale di 5 mg per minimizzare l’incidenza di effetti indesiderati. Per ottenere sollievo dal dolore, la dose deve essere accuratamente aggiustata, se necessario ogni giorno. Considerato il tempo necessario per raggiungere lo stato stazionario, le dosi devono essere aggiustate in aumento solo dopo 24 ore e, quando possibile, devono essere fatti incrementi del 25%-50%. Il dosaggio corretto per ciascun paziente è quello che controlla il dolore senza o con effetti indesiderati tollerabili, per un periodo di 12 ore. La necessità di farmaci di salvataggio più di due volte al giorno, indica che il dosaggio di OxyContin compresse deve essere aumentato.

Conversione tra ossicodone orale e parenterale:

La dose si deve basare sul seguente rapporto: 2 mg di ossicodone orale equivalgono a 1 mg di ossicodone parenterale. Si sottolinea che questa è una guida alla dose richiesta. La variabilità inter-paziente richiede che ogni paziente sia attentamente titolato alla dose appropriata.

Conversione dalla morfina orale:

Nei pazienti che vengono trattati con morfina orale prima del trattamento con ossicodone, la dose giornaliera deve essere calcolata sulla base del seguente rapporto: 10 mg di ossicodone orale equivalgono a 20 mg di morfina orale. Occorre sottolineare che questo rapporto serve da guida nel determinare la dose necessaria di OxyContin compresse. La variabilità fra pazienti richiede che la dose sia accuratamente aggiustata per ogni paziente.

Pazienti anziani:

L’aggiustamento della dose non è solitamente necessario nei pazienti anziani.

Studi farmacocinetici controllati in pazienti anziani (sopra i 65 anni) hanno dimostrato che, rispetto agli adulti più giovani, la clearance dell’ossicodone è solo leggermente ridotta. Non sono state osservate reazioni avverse dovute al farmaco dipendenti dall’età; pertanto, negli anziani, sono adeguate le dosi e gli intervalli di dosaggio impiegati per gli adulti.

Dolore non maligno:

Il trattamento con ossicodone deve essere di breve durata e non continuativo per minimizzare il rischio di dipendenza. La necessità di continuare il trattamento deve essere valutata ad intervalli regolari. I pazienti, di solito, non necessitano più di 160 mg al giorno.

Dolore oncologico:

Nei pazienti la dose deve essere aggiustata fino a raggiungere quella che produce sollievo dal dolore salvo che ciò non sia impedito dalla comparsa di incontrollabili reazioni avverse dovute al farmaco.

Pazienti con compromissione renale o epatica:

A differenza delle preparazioni a base di morfina, la somministrazione di ossicodone non produce livelli significativi di metaboliti attivi. Comunque, in questa popolazione di pazienti, la concentrazione plasmatica di ossicodone può aumentare rispetto ai pazienti con una normale funzione renale o epatica. Occorre scegliere la dose iniziale in questi pazienti con cautela. La dose iniziale raccomandata per gli adulti deve essere ridotta del 50% (per esempio una dose giornaliera orale totale di 10 mg in pazienti naive agli oppioidi) e per ogni paziente la dose deve essere aggiustata per ottenere un adeguato controllo del dolore in base alla situazione clinica individuale.

Popolazione pediatrica e adulti sotto i 20 anni:

Non raccomandato. L’esperienza nei bambini è limitata. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.

Modo di somministrazione

Le compresse di OxyContin sono da assumere per via orale.

Le compresse di OxyContin vanno ingerite intere e non devono essere rotte, masticate o frantumate. L’assunzione di compresse di OxyContin rotte, masticate o frantumate può portare ad un rapido rilascio e all’assorbimento di un quantitativo di ossicodone potenzialmente letale.

Si raccomanda ai pazienti di assumere il farmaco in modo coerente ed in relazione agli orari dei pasti (vedere paragrafo 5.2).

Dimenticanza di una dose:

Se un paziente dimentica di prendere una dose, ma se ne ricorda entro 4 ore dal momento in cui la dose doveva essere assunta, le compresse possono essere prese immediatamente. La dose successiva deve essere assunta al consueto orario. Oltre le 4 ore, il prescrittore deve considerare l’eventuale ricorso a un medicinale di soccorso in attesa della dose successiva.

Durata del trattamento:

Ossicodone non deve essere assunto più a lungo del necessario.

Interruzione del trattamento:

Quando un paziente non richiede più il trattamento con ossicodone, può essere opportuno diminuire gradualmente la dose al fine di evitare il manifestarsi di una sindrome di astinenza.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 malattia ostruttiva cronica grave dei polmoni,

cuore polmonare,

asma bronchiale grave,

depressione respiratoria severa con ipossia,

elevati livelli di biossido di carbonio nel sangue (ipercarbia),

ileo paralitico,

addome acuto,

svuotamento gastrico ritardato,

trauma cranico,

sensibilità nota alla morfina o ad altri oppioidi.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Ossicodone deve essere somministrato con cautela nei pazienti con:

funzioni polmonari gravemente compromesse,

malattia respiratoria cronica ostruttiva delle vie aeree,

riserva respiratoria ridotta

apnea notturna

somministrazione concomitante di agenti depressivi del SNC (vedere sotto e paragrafo 4.5) inibitori delle monoammine ossidasi (MAO, vedere sotto e paragrafo 4.5) tolleranza, dipendenza fisica e astinenza (vedere sotto)

dipendenza psicologica [dipendenza], storia di abuso di sostanze e/o alcol (vedere sotto)

anzianità debilitata

lesioni intracraniche o aumentata pressione intracranica, disturbi della coscienza

ipotensione,

ipovolemia,

pancreatite,

disturbi intestinali ostruttivi e infiammatori,

funzioni renali o epatiche compromesse;

mixedema,

ipotiroidismo,

malattia di Addison,

insufficienza adrenocorticale,

ipertrofia prostatica,

alcolismo

psicosi tossica,

disturbi convulsivi

delirium tremens,

costipazione,

malattia delle vie biliari,

colica biliare o renale.

Nei pazienti per i quali è richiesta cautela, può essere consigliabile una riduzione del dosaggio.

Depressione respiratoria

Il rischio primario causato da un eccesso di oppioidi è la depressione respiratoria.

Gli oppioidi possono causare disturbi respiratori legati al sonno, tra cui l’apnea centrale del sonno (CSA) e l’ipossiemia correlata al sonno. L’uso di oppioidi può aumentare il rischio di CSA in modo dose-dipendente. Nei pazienti che presentano CSA, considerare di ridurre il dosaggio totale di oppioidi.

Rischio derivante dall’uso concomitante di medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati: L’uso concomitante di oppioidi, inclusi ossicodone e medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati, può provocare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni terapeutiche alternative. Se si decide di prescrivere ossicodone in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere utilizzata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

I pazienti devono essere seguiti attentamente per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A questo proposito, si raccomanda vivamente di informare i pazienti ei loro operatori sanitari di essere a conoscenza di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).

Dosi di OxyContin maggiori di 60 mg possono causare una depressione respiratoria letale se somministrate a pazienti non precedentemente trattati con oppioidi e devono essere utilizzate solo in pazienti tolleranti gli oppioidi. Occorre cautela nel prescrivere dosaggi giornalieri di ossicodone di 120 mg e oltre.

Oxycontin compresse non deve essere usato quando esiste una possibilità di ileo paralitico. Se durante l’uso si dovesse sospettare o si verificasse un ileo paralitico, la somministrazione di OxyContin compresse deve essere immediatamente interrotta (vedere paragrafo 4.3). Cosi come per tutte le preparazioni di oppioidi, per alleviare il dolore nei pazienti che devono essere sottoposti ad ulteriori procedure (chirurgia, blocco del plesso) non bisogna somministrare ossicodone nelle 12 ore prima dell’intervento. Se è richiesto un ulteriore trattamento con OxyContin compresse, occorre aggiustare il dosaggio in base alle sopravvenute esigenze postoperatorie.

Come per tutte le preparazioni di oppioidi, i prodotti a base di ossicodone devono essere utilizzati con cautela dopo un intervento chirurgico addominale, poiché è noto che gli oppioidi alterano la motilità intestinale e non devono essere usati fino a quando il medico non è certo della presenza di una funzione intestinale normale.

OxyContin non è raccomandato per uso pre-operatorio o nelle 12-24 ore successive ad interventi chirurgici.

Inibitori delle MAO

L’ossicodone deve essere somministrato con cautela nei pazienti che assumono inibitori delle MAO o che li hanno ricevuti nelle due settimane precedenti.

Tolleranza, dipendenza fisica e astinenza

Il paziente in terapia cronica può sviluppare tolleranza al farmaco e richiedere progressivamente dosi più elevate per mantenere il controllo del dolore. L’uso prolungato del medicinale può provocare dipendenza fisica e si può verificare una sindrome da astinenza in caso di brusca interruzione della terapia. Nel caso in cui il paziente non richieda più una terapia con ossicodone è consigliabile diminuire gradualmente la dose per prevenire sintomi da astinenza. I sintomi di astinenza includono sbadigli, midriasi, lacrimazione, rinorrea, tremori, iperidrosi, ansia, agitazione, convulsioni e insonnia.

Può verificarsi un’iperalgesia che non risponde ad un incremento della dose di ossicodone, in particolare ad alte dosi. Può essere necessaria la riduzione della dose o il passaggio ad un altro oppioide.

Gli oppioidi non sono la terapia di prima linea per il dolore cronico non maligno, né sono raccomandati come unico trattamento. Gli oppioidi devono essere usati come parte di un programma di trattamento completo che coinvolge altri farmaci e modalità di trattamento. I pazienti con dolore cronico non maligno devono essere valutati e monitorati per la dipendenza e l’abuso di sostanze. Devono esserci frequenti contatti tra medico e paziente in modo da poter effettuare aggiustamenti del dosaggio. Si raccomanda vivamente che il medico definisca gli esiti del trattamento in conformità con le linee guida per la gestione del dolore. Il medico e il paziente possono quindi accettare di interrompere il trattamento se questi obiettivi non vengono raggiunti.

Gli oppioidi, come ossicodone cloridrato, possono influenzare l’asse ipotalamo – ipofisi – surrene o gonadi. Alcuni cambiamenti osservabili includono un aumento della prolattina sierica e una diminuzione nel plasma del cortisolo e del testosterone. Tali cambiamenti ormonali possono dar luogo alla manifestazione di sintomi clinici.

Dipendenza psicologica, profili di abuso e storia di abuso di sostanze e/o alcol

Esiste il potenziale per lo sviluppo di dipendenza psicologica (dipendenza) da analgesici oppioidi, incluso l’ossicodone. L’ossicodone ha un profilo di abuso simile ad altri forti agonisti oppioidi.

L’ossicodone può essere ricercato ed assunto a scopo di abuso da persone con latenti o manifesti disordini da dipendenza. Le compresse di OxyContin devono essere utilizzate con particolare attenzione da pazienti con una storia di disordini legati al misuso di sostanze (incluso misuso di alcol).

Le compresse a rilascio prolungato devono essere assunte intere, non devono essere rotte, masticate o frantumate. L’assunzione di compresse di ossicodone a lento rilascio rotte, masticate o frantumate porta ad un rapido rilascio e all’assorbimento di una dose potenzialmente letale di ossicodone (vedere paragrafo 4.9).

L’uso concomitante di alcool e OxyContin può aumentare gli effetti indesiderati di OxyContin; l’uso concomitante deve essere evitato.

L’abuso parenterale di forme di dosaggio non approvate per la somministrazione parenterale può comportare gravi eventi avversi, che possono essere fatali.

Deve essere sottolineato che, una volta aggiustata la dose per ottenere quella per un certo oppioide, i pazienti non possono essere trattati con altre preparazioni analgesiche senza valutazione clinica e accurato aggiustamento della dose, se necessario. In caso contrario, non è assicurata un’azione analgesica continua.

I pazienti affetti da rari problemi ereditari d’intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Può capitare che la matrice vuota delle compresse sia visibile nelle feci.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.

L’utilizzo concomitante di oppioidi con medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e decesso a causa del potenziamento dell’effetto depressivo del sistema nervoso centrale.

I medicinali che hanno un effetto depressivo sul sistema nervoso centrale includono, ma non sono limitati a: altri oppioidi, gabapentinoidi come pregabalin, ansiolitici, ipnotici e sedativi (incluse benzodiazepine), antipsicotici, antidepressivi, fenotiazine e alcol. Ossicodone deve essere usato con cautela e in quei pazienti che fanno uso di tali medicinali può essere necessario ridurne il dosaggio.

La somministrazione concomitante di ossicodone con agenti della serotonina, come un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) o un inibitore della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI) può causare tossicità da serotonina. I sintomi della tossicità da serotonina possono includere alterazioni dello stato mentale (p. es., agitazione, allucinazioni, coma), instabilità autonomica (p. es., tachicardia, pressione sanguigna labile, ipertermia), anomalie neuromuscolari (p. es., iperreflessia, incoordinazione, rigidità) e/o sintomi gastrointestinali (p. es., nausea, vomito, diarrea). L’ossicodone deve essere usato con cautela e potrebbe essere necessario ridurre il dosaggio nei pazienti che assumono questi farmaci.

L’uso concomitante di ossicodone con anticolinergici o medicinali con attività anticolinergica (per es. antidepressivi tricicilici, antistaminici, antipsicotici, miorilassanti, medicinali anti-Parkinson) può provocare un aumento degli effetti indesiderati anticolinergici.

Nei pazienti in trattamento con questi medicinali, l’ossicodone deve essere usato con cautela e può essere necessario ridurre il dosaggio.

È noto che gli inibitori della monoamino-ossidasi interagiscono con gli analgesici narcotici dando origine, a livello del SNC, a eccitazione o depressione associata a crisi ipertensive o ipotensive (vedere paragrafo 4.4).

Ossicodone deve essere utilizzato con cautela in pazienti che assumono o che hanno assunto nelle ultime due settimane farmaci inibitori delle MAO (vedere paragrafo 4.4).

L’alcool può aumentare gli effetti farmacodinamici di OxyContin; l’uso concomitante deve essere evitato.

L’ossicodone è metabolizzato principalmente dal citocromo CYP3A4 e parzialmente dal CYP2D6. L’attivazione di queste vie metaboliche può essere inibita o indotta dalla contemporanea somministrazione di diversi farmaci o da elementi della dieta.

Gli inibitori di CYP3A4 come gli antibiotici della classe dei macrolidi (per es. claritromicina, eritromicina e telitromicina), gli antifungini azolici (per es. ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo e posaconazolo), gli inibitori delle proteasi (per es. boceprevir, ritonavir, indinavir, nelfinavir e saquinavir), la cimetidina e il succo di pompelmo possono causare una riduzione della clearance di ossicodone da cui può derivare un aumento della sua concentrazione plasmatica. Pertanto, la dose di ossicodone può necessitare di essere modificata di conseguenza.

Di seguito alcuni esempi:

Itraconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, somministrato per via orale al dosaggio di 200 mg per cinque giorni, aumenta l’AUC di ossicodone orale. In media l’AUC di ossicodone risulta maggiore di 2,4 volte (intervallo: 1,5-3,4).

Voriconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, somministrato al dosaggio di 200 mg in due somministrazioni giornaliere per quattro giorni (400 mg alle prime due somministrazioni), aumenta l’AUC di ossicodone orale. In media l’AUC di ossicodone risulta maggiore di 3,6 volte (intervallo: 2,7-5,6).

Telitromicina, un inibitore del CYP3A4, somministrato per via orale al dosaggio di 800 mg per quattro giorni, aumenta l’AUC di ossicodone orale. In media l’AUC di ossicodone risulta di 1,8 volte maggiore (intervallo: 1,3-2,3).

Succo di pompelmo, un inibitore del CYP3A4, somministrato nella quantità di 200 ml per cinque giorni, aumenta l’AUC di ossicodone orale. In media l’AUC di ossicodone risulta maggiore di 1,7 volte (intervallo: 1,1-2,1) Gli induttori di CYP3A4, come rifampicina, carbamazepina, fenitoina e l’integratore noto come “erba di San Giovanni” possono aumentare il metabolismo e la clearance di ossicodone, da cui può risultare una diminuzione della sua concentrazione plasmatica. La dose di ossicodone può necessitare di essere modificata di conseguenza.

Di seguito alcuni esempi:

“Erba di San Giovanni”, un induttore di CYP3A4, somministrato nel dosaggio di 300 mg per tre volte al giorno per quindici giorni, riduce l’AUC dell’ossicodone. In media l’AUC di ossicodone risulta ridotta del 50% (intervallo: 37%-57%).

Rifampicina, un induttore di CYP3A4, somministrato al dosaggio di 600 mg una volta al giorno per sette giorni, riduce l’AUC di ossicodone orale. In media l’AUC dell’ossicodone risulta ridotta dell’86%.

I medicinali che inibiscono l’attività di CYP2D6, come la paroxetina e la chinidina possono provocare una riduzione della clearance di ossicodone che può portare ad un aumento della sua concentrazione plasmatica.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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L’uso di questo medicinale va evitato per quanto possibile in pazienti in gravidanza o in allattamento.

Gravidanza

I dati relativi all’uso di ossicodone in donne in gravidanza sono in numero limitato. I neonati le cui madri sono state trattate con oppioidi nelle 3-4 settimane prima del parto devono essere monitorati per la depressione respiratoria. Sintomi di astinenza possono essere osservati nei neonati le cui madri sono state sottoposte a trattamento con ossicodone.

L’ossicodone penetra nella placenta. Ossicodone non deve essere usato durante la gravidanza e il travaglio in quanto compromette la contrattilità uterina e per il rischio di depressione respiratoria neonatale.

Per gli studi sugli animali, vedere paragrafo 5.3. Allattamento L’ossicodone può essere secreto nel latte materno e può provocare depressione respiratoria nel neonato.

L’ossicodone quindi non deve essere usato in madri che allattano.

Fertilità

Non sono disponibili dati nell’uomo sull’effetto dell’ossicodone sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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L’ossicodone può alterare la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. L’ossicodone può modificare le reazioni dei pazienti in misura diversa in funzione del dosaggio e della sensibilità individuale. I pazienti che manifestano questi effetti non devono guidare veicoli o usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Le reazioni avverse osservate più comunemente sono nausea e stipsi, che si verificano entrambe in circa il 25-30% dei pazienti. Se la nausea o il vomito sono fastidiosi si può associare all’ossicodone un antiemetico. Come per tutti i forti oppioidi la stipsi deve essere prevista e deve essere trattata adeguatamente con lassativi. Se gli eventi avversi connessi agli oppioidi dovessero persistere devono essere ricercate altre cause.

Le reazioni avverse sono tipiche degli agonisti oppioidi puri e tendono a diminuire con il passare del tempo, eccetto che per la stipsi. La previsione delle reazioni avverse dovute al farmaco e la gestione adeguata del paziente possono migliorarne l’accettabilità.

La reazione avversa più grave, come per gli altri oppioidi, è la depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.9). È più probabile che questa reazione si manifesti negli anziani, e nei pazienti debilitati o intolleranti agli oppioidi.

In tabella sono riportate le categorie relative alla frequenza utilizzate per la classificazione degli effetti indesiderati:

Definizione Frequenza
Molto comune ≥1/10
Comune ≥1/100,<1/10
Non comune ≥1/1.000,<1/100
Raro ≥1/10.000,<1/1.000
Molto raro <1/10.000
Non nota La frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
Molto comune Comune Non comune Raro Non nota
Disturbi del sistema
immunitario
ipersensibilità reazioni anafilattiche
Patologie endocrine sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone
antidiuretico (SIADH)
Disturbi del
metabolismo e della nutrizione
riduzione dell’appetito disidratazione, sete,
alterazioni del peso corporeo
Disturbi psichiatrici sogni anormali, pensieri anomali, ansia, confusione, depressione, insonnia, nervosismo agitazione, depersonalizzazione, labilità emotiva, stato euforico, allucinazioni, diminuzione della libido, dipendenza dal farmaco (vedere
paragrafo 4.4)
aggressività
Patologie del sistema nervoso sonnolenza, capogiri, cefalea Tremore, letargia amnesia, convulsioni, ipercinesia, ipertonia,
ipoestesia, ipotonia, contrazione
iperalgesia sindrome delle apnee notturne
involontaria dei muscoli, disturbo del linguaggio, stupor, parestesia, disgeusia,
sincope
Patologie dell’occhio disturbi della lacrimazione, miosi, indebolimento della
vista
Patologie
dell’orecchio e del labirinto
tinnito, vertigini
Patologie cardiache palpitazioni (nel contesto della sindrome
d’astinenza)
Patologie vascolari vasodilatazione ipotensione ortostatica,
ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
dispnea, broncospasmo rinite, epistassi, singhiozzo, disfonia, depressione
respiratoria
Patologie gastrointestinali stipsi, nausea, vomito dolore addominale, diarrea, secchezza delle fauci, dispepsia disfagia, flatulenza, gastrite, ulcere della bocca, eruttazione, disordini gastrointestinali, ileo,
stomatite
carie dentali
Patologie
epatobiliari
aumento degli enzimi
epatici
colica biliare,
colestasi
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
prurito rash, iperidrosi cute secca orticaria
Patologie renali
e urinarie
disturbi urinari ritenzione urinaria
Patologie dell’apparato riproduttivo e
della mammella
disfunzione erettile, ipogonadismo amenorrea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministra zione astenia, febbre, fatica brividi,
dolore del petto, sindrome da astinenza, disturbi dell’andatura, malessere, edema, edema periferico, tolleranza al
medicinale, sete
Sindrome da astinenza neonatale

Nei pazienti trattati con ossicodone può verificarsi tolleranza, sebbene ciò non abbia costituito un problema rilevante durante il programma di sperimentazione clinica. Quei pazienti che hanno bisogno di un marcato aumento della dose devono essere sottoposti a una valutazione accurata del loro schema terapeutico per il controllo del dolore.

Popolazione pediatrica e adulti sotto i 20 anni

Ci si aspetta che la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini e negli adulti sotto i 20 anni non differiscano da quelle riscontrate per gli adulti di 20 anni e oltre.

Nel caso di neonati di madri che hanno assunto ossicodone vedere paragrafo 4.6.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni-avverse .

 

04.9 Sovradosaggio

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Il sovradosaggio acuto di ossicodone può manifestarsi con depressione respiratoria, sonnolenza, progressione allo stupor o coma, ipotonia, miosi, bradicardia, ipotensione, edema polmonare e morte.

Trattamento del sovradosaggio da ossicodone

La pervietà delle vie respiratorie deve essere mantenuta. Gli antagonisti puri degli oppioidi, come il naloxone, sono antidoti specifici contro i sintomi del sovradosaggio da oppioidi. Se necessario, si possono introdurre misure aggiuntive.

Nel sovradosaggio grave somministrare 0,8 mg di naloxone per via endovenosa. Ripetere a intervalli di 2-3 minuti secondo necessità, oppure mediante infusione di 2 mg in 500 ml di soluzione fisiologica o al 5% di destrosio (0,004 mg/ml).

La velocità dell’infusione deve essere regolata in rapporto alle precedenti dosi somministrate in bolo e in funzione della risposta del paziente. Tuttavia, poiché la durata dell’azione del naloxone è relativamente breve, occorre monitorare attentamente il paziente fino a quando la respirazione spontanea non è chiaramente ristabilita. OxyContin compresse continua a rilasciare ossicodone e ad aumentare la quantità di ossicodone fino a 12 ore dopo la somministrazione e la gestione del sovradosaggio di ossicodone deve essere adattata a ciò.

In caso di sovradosaggio meno grave, somministrare 0,2 mg di naloxone per via endovenosa e, se necessario, continuare con incrementi di 0,1 mg ogni 2 minuti.

Non bisogna somministrare naloxone in assenza di depressione respiratoria o circolatoria clinicamente significativa risultante dal sovradosaggio di ossicodone. Il naloxone deve essere somministrato con cautela alle persone che sono, o si sospetta siano, fisicamente dipendenti dall’ossicodone. In questi casi un’improvvisa o completa inversione degli effetti oppioidi può far precipitare il dolore e una sindrome da astinenza acuta.

Può essere necessario svuotare il contenuto gastrico perché ciò può essere utile nel rimuovere il farmaco non assorbito, in modo particolare se è stata assunta una formulazione a rilascio prolungato.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria Farmacoterapeutica: alcaloidi naturali dell’oppio, oppioidi, analgesici Codice ATC: N02AA05 L’ossicodone è un agonista oppioide puro senza proprietà antagoniste e ha un’affinità per i recettori oppioidi ,  e  del cervello e del midollo spinale. L’effetto terapeutico è principalmente analgesico, ansiolitico, antitosse e sedativo. Il meccanismo di azione coinvolge i recettori oppioidi del SNC per composti endogeni con attività oppioide-simile.

Sistema Gastrointestinale

Gli oppioidi possono provocare lo spasmo dello sfintere di Oddi. Sistema endocrino Vedere paragrafo 4.4.

Altri effetti farmacologici

Studi in vitro e negli animali indicano diversi effetti degli oppioidi naturali, come la morfina, sul sistema immunitario; l’importanza clinica di questi effetti non è nota.

Non è noto se ossicodone, oppioide semisintetico, abbia effetti immunologici simili alla morfina.

Popolazione pediatrica

I dati di sicurezza complessivi ottenuti per ossicodone sommistrato oralmente in 9 studi clinici, farmacodinamici e farmacocinetici che hanno incluso 629 neonati e bambini (dai 2 mesi ai 17 anni) hanno dimostrato che ossicodone orale è ben tollerato nei pazienti pediatrici con solo minori eventi avversi prevalentemente a livello gastrointestinale e del sistema nervoso. I dati positivi sulla sicurezza di ossicodone orale sono confermati da 9 studi eseguiti con ossicodone somministrato per via buccale, intramuscolare e endovenoso in un totale di 1860 neonati e bambini, i quali hanno presentato solo eventi avversi lievi rispetto a quelli osservati con l’uso di ossicodone orale.

La dose di ossicodone somministrata per via parenterale a neonati e bambini nel corso di studi clinici era compresa tra 0,025 mg/kg e 0,1 mg/kg; 0,1 mg/kg era il dosaggio più utilizzato seguito da 0,05 mg/kg. La dose di ossicodone e.v. era compresa tra 0,025 mg/kg e 0,1 mg/kg; 0,1 mg/kg era il dosaggio più utilizzato seguito da 0,05 mg/kg. La dose di ossicodone i.m. era compresa tra 0,02 mg/kg e 0,1 mg/kg. La dose di ossicodone somministrata oralmente era compresa tra 0,1 mg/kg (dose iniziale) e 1,24 mg/kg/die. La dose di ossicodone somministrata per via buccale era 0,1 mg/kg.

Complessivamente, gli eventi avversi di ossicodone in questi studi in neonati e bambini appaiono coerenti con il profilo di sicurezza di ossicodone conosciuto, cosi come elaborato sulla base dei numerosi studi clinici condotti negli adulti e descritti nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto. In questi studi non è stato identificato nessun nuovo o inatteso segnale di sicurezza. Tutti gli eventi avversi riportati erano coerenti con il profilo di sicurezza di ossicodone conosciuto cosi come quello degli altri paragonabili oppioidi forti. In ogni caso OxyContin non è raccomandato nei bambini e negli adulti al di sotto dei 20 anni a causa di dati insufficienti sulla sicurezza ed efficacia.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

L’ossicodone ha un’elevata biodisponibilità assoluta fino all’87% dopo somministrazione orale.

Il rilascio dell’ossicodone dalle compresse di Oxycontin avviene in due fasi con un rilascio iniziale relativamente veloce che produce un’insorgenza di effetto analgesico precoce seguito da un rilascio più controllato che determina la durata d’azione di 12 ore.

Il rilascio dell’ossicodone dalle compresse di Oxycontin è indipendente dal pH.

Oycontin compresse ha una biodisponibilità orale compatibile a quella dell’ossicodone somministrato come forma farmaceutica convenzionale orale, ma il primo raggiunge il picco delle concentrazioni plasmatiche in circa 3-5 ore invece che da 1 a 1,5 circa. Le massime e le minime concentrazioni di ossicodone di Oxycontin compresse da 10 mg somministrate a intervalli di 12 ore sono equivalenti a quelle ottenute da 5 mg di ossicodone somministrato come forma farmaceutica convenzionale ogni 6 ore.

Tutti i dosaggi di Oxycontin sono bioequivalenti sia in termini di velocità sia di grado di assorbimento. A seguito dell’ingestione di un pasto ad alto contenuto di grassi il picco delle concentrazioni plasmatiche può aumentare rispetto al dosaggio a digiuno. Si raccomanda ai pazienti di assumere il medicinale in modo coerente in relazione agli orari dei pasti.

Distribuzione

Dopo l’assorbimento, l’ossicodone si distribuisce in tutto il corpo. Circa il 45% è legato alle proteine plasmatiche.

Biotrasformazione

L’ossicodone viene metabolizzato nel fegato tramite CYP3A4 e CYP2D6 a noroxicodone, ossimorfone e noroossimorfone, che vengono successivamente glucuronidati. Il norossicodone e il noroossimorfone sono i principali metaboliti circolanti. Il norossicodone è un debole agonista degli oppioidi mu. Il norossimorfone è un potente agonista degli oppioidi mu; tuttavia, non attraversa la barriera emato-encefalica in misura significativa. L’ossimorfone è un potente agonista degli oppioidi mu ma è presente a concentrazioni molto basse dopo la somministrazione di ossicodone. Si ritiene che nessuno di questi metaboliti contribuisca in modo significativo all’effetto analgesico dell’ossicodone.

Eliminazione

L’emivita di eliminazione plasmatica è di circa 4,5 ore. Il farmaco attivo ei suoi metaboliti vengono escreti sia nelle urine che nelle feci.

Rispetto ai soggetti sani, i pazienti con disfunzione epatica da lieve a grave possono avere concentrazioni plasmatiche più elevate di ossicodone e norossicodone e concentrazioni plasmatiche inferiori di ossimorfone. Potrebbe esserci un aumento dell’emivita di eliminazione dell’ossicodone e questo può essere accompagnato da un aumento degli effetti del medicinale.

Rispetto ai soggetti sani, i pazienti con compromissione renale da lieve a grave possono avere concentrazioni plasmatiche più elevate di ossicodone e dei suoi metaboliti. Potrebbe esserci un aumento dell’emivita di eliminazione dell’ossicodone e questo può essere accompagnato da un aumento degli effetti del medicinale.

Popolazione pediatrica

Le proprietà farmacocinetiche di ossicodone orale in neonati e bambini sono state esaminate in 3 studi condotti su una popolazione totale di 63 neonati e bambini di età compresa tra 0,5 e 7,6 anni. In aggiunta, la farmacocinetica di ossicodone buccale e sublinguale è stata studiata in 30 bambini di età compresa tra 0,5 e 7,5 anni. Questi studi non hanno rivelato risultati significativi diversi rispetto agli adulti. Ossicodone orale era ben tollerato in questi studi farmacocinetici con solo minori eventi avversi.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Tossicologia riproduttiva e dello sviluppo

L’ossicodone non ha avuto effetti sulla fertilità o sullo sviluppo embrionale precoce nei ratti maschi e femmine a dosi fino a 8 mg/kg/die. Inoltre, l’ossicodone non ha indotto malformazioni nei ratti a dosi fino a 8 mg/kg/die o nei conigli a dosi fino a 125 mg/kg/die.

Quando sono stati analizzati i dati per i singoli feti, nei conigli sono stati osservati aumenti correlati alla dose nelle variabili di sviluppo (maggiore incidenza di vertebre presacrali extra (27) e paia extra di costole). Tuttavia, quando gli stessi dati sono stati analizzati utilizzando cucciolate invece dei singoli feti, non vi è stato alcun aumento correlato alla dose nelle variabili di sviluppo, sebbene l’incidenza di vertebre presacrali extra sia rimasta significativamente più alta nel gruppo 125 mg/kg/die rispetto al gruppo di controllo. Poiché questo livello di dose era associato a gravi effetti farmaco-tossici negli animali gravidi, i risultati fetali potrebbero essere stati una conseguenza secondaria di una grave tossicità materna.

In uno studio sullo sviluppo prenatale e postnatale nei ratti, il peso corporeo materno e i parametri di assunzione di cibo sono stati ridotti per dosi ≥2 mg/kg/die rispetto al gruppo di controllo. Il peso corporeo era inferiore nella generazione F1 da ratti materni nel gruppo di dosaggio di 6 mg/kg/giorno.

Genotossicità

I risultati di studi in vitro ed in vivo indicano che il rischio genotossico dell’ossicodone per l’uomo è minimo o assente alle concentrazioni sistemiche di ossicodone raggiunte a livello terapeutico. L’ossicodone non è risultato genotossico in test di mutagenicità batterica o in test in vivo del micronucleo nel ratto. L’ossicodone si è rivelato genotossico nel test in vitro sul linfoma di ratto in presenza di attivazione metabolica S9 del fegato a livelli di dose superiori a 25 µg/mL e due saggi di aberrazione cromosomica in vitro con linfociti umani hanno fornito risultati dubbi.

Cancerogenicità

La cancerogenicità è stata valutata in uno studio di 2 anni con sonda gastrica orale condotto su ratti Sprague-Dawley. L’ossicodone non ha aumentato l’incidenza di tumori nei ratti maschi e femmine a dosi fino a 6 mg/kg/die. Le dosi erano limitate dagli effetti farmacologici dell’ossicodone correlati agli oppioidi.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Lattosio monoidrato Povidone

Ammoniometacrilato copolimero in dispersione Acido sorbico

Glicerolo triacetato Alcol Stearilico Talco

Magnesio stearato Ipromellosa (E464)

Idrossipropilcellulosa (solo compresse da 10 mg e 80 mg) Titanio diossido (E171)

Macrogol

Polisorbato 80 (solo compresse da 20mg e 40 mg) Blu brillante (E133) (solo compresse da 5 mg) Ossido di ferro (E 172) (solo compresse da 20mg, 40 mg e 80 mg) Indaco carminio (E132) (solo compresse da 80 mg).

 

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare ad una temperatura superiore ai 25°C.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister in PVC sostenuto con foglio di alluminio (contenenti 10, 28, 30, 56 o 112 compresse).

Solo 10 mg, 20 mg, 40 mg e 80 mg Contenitori in polipropilene con coperchi in polietilene (contenenti 28, 56 o 112 compresse). È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Mundipharma Pharmaceuticals Srl Via F. Turati 40, 20121 Milano

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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OxyContin 5 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 10 compresse – AIC 034435255;

OxyContin 5 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 28 compresse – AIC 034435267;

OxyContin 5 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 30 compresse – AIC 034435279;

OxyContin 5 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 56 compresse – AIC 034435281;

OxyContin 5 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 112 compresse – AIC 034435293/M; OxyContin 10 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 28 compresse – AIC 034435014;

OxyContin 10 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 56 compresse – AIC 034435026/M; OxyContin 10 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 112 compresse – AIC 034435038; OxyContin 10 mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 28 compresse – AIC 034435040;

OxyContin 10 mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 56 compresse – AIC 034435053;

OxyContin 10 mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 112 compresse – AIC 034435065; OxyContin 20 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 28 compresse – AIC 034435077;

OxyContin 20 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 56 compresse – AIC 034435089;

OxyContin 20 mg compresse a rilascio prolungato – blister da 112 compresse – AIC 034435091; OxyContin 20 mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 28 compresse – AIC 034435103;

OxyContin 20 mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 56 compresse – AIC 034435115;

OxyContin 20 mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 112 compresse – AIC 034435127; OxyContin 40mg compresse a rilascio prolungato – blister da 28 compresse – AIC 034435139;

OxyContin 40mg compresse a rilascio prolungato – blister da 56 compresse – AIC 034435141;

OxyContin 40mg compresse a rilascio prolungato – blister da 112 compresse – AIC 034435154;

OxyContin 40mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 28 compresse – AIC 034435166;

OxyContin 40mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 56 compresse – AIC 034435178;

OxyContin 40mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 112 compresse – AIC 034435180

OxyContin 80mg compresse a rilascio prolungato – blister da 28 compresse – AIC 034435192;

OxyContin 80mg compresse a rilascio prolungato – blister da 56 compresse – AIC 034435204;

OxyContin 80mg compresse a rilascio prolungato – blister da 112 compresse – AIC 034435216;

OxyContin 80mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 28 compresse – AIC 034435228;

OxyContin 80mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 56 compresse – AIC 034435230;

OxyContin 80mg compresse a rilascio prolungato – flacone da 112 compresse – AIC 034435242

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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OxyContin 5 mg Data della prima autorizzazione: Giugno 2007/Data dell’ultimo rinnovo: Novembre 2007 OxyContin 10mg, 20 mg, 40 mg, 80 mg: Data della prima autorizzazione: Maggio 2000/Data dell’ultimo rinnovo: Novembre 2007

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 12/07/2022