Surfactal: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Surfactal

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Surfactal: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Surfactal 1 g/50 ml

01.0 Denominazione del medicinale

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SURFACTAL 1 g/50 ml soluzione per infusione

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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50 ml di soluzione per infusione (1 flacone) contengono: ambroxolo cloridrato 1 g.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione per infusione endovenosa. Flacone da 50 ml.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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tetricia

Profilassi dei quadri patologici connessi con un’immaturità del sistema surfattante neonatale: in gestanti tra il 187° ed il 237° giorno di amenorrea (limiti inclusi) con minaccia di parto prematuro o con programmazione di espletamento anticipato del parto per cause ostetriche.

Chirurgia toracica ed addominale – Anestesia e rianimazione

Profilassi e trattamento di complicanze broncopolmonari post-operatorie da interventi di chirurgia toracica addominale – ginecologica e da anestesia.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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La somministrazione per infusione deve avvenire per via endovenosa, lentamente, dopo diluizione in 500 ml di soluzione fisiologica o glucosata al 5%; il tempo di infusione deve essere di circa 4 ore. La soluzione aperta o pronta per l’infusione non deve essere conservata più a lungo di 12 ore.

Surfactal può essere anche somministrato non diluito, tramite pompa d’infusione in un tempo di circa 4 ore (corrispondente ad una velocità di flusso pari a 0,21 ml/min) in pazienti nei quali l’equilibrio idroelettrolitico deve essere mantenuto sotto controllo.

Ostetricia

È consigliabile la somministrazione giornaliera di 1 flacone da 1 g ed una durata del trattamento di 5 giorni in gestanti con programmazione di espletamento anticipato del parto per cause ostetriche. Nei casi di minaccia di parto prematuro la dose può essere ripetuta 4 volte ad intervalli di 12 ore.

Chirurgia toracica ed addominale – Anestesia e rianimazione

1 flacone da 1 g al giorno per 5 giorni. In caso di intervento chirurgico si consiglia la somministrazione nei 2 giorni precedenti, il giorno dell’intervento ed i 2 giorni successivi. Qualora si ritenga opportuno in casi di particolare urgenza e gravità la somministrazione di 1 g per 5 volte può essere effettuata ad intervalli di 12 ore.

Surfactal è compatibile con un concomitante trattamento con fenoterolo tocolitico. Il fenoterolo tocolitico e Surfactal possono essere somministrati nello stesso sito venoso; in tal caso Surfactal deve essere dato non diluito mediante pompa di infusione per evitare di infondere fluidi in eccesso. Si sconsiglia la somministrazione di fenoterolo tocolitico e di Surfactal diluiti nella stessa soluzione perfusionale a causa dei diversi tempi di somministrazione.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Stati convulsivi di varia eziologia.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Surfactal è destinato esclusivamente alla somministrazione per infusione endovenosa lenta. L’iniezione rapida e.v. in bolo deve essere evitata perché non possono essere escluse reazioni a livello del sistema nervoso centrale.

L’eventuale somministrazione in bolo, senza diluizione, può comportare emolisi al sito di iniezione a causa dell’elevata concentrazione di principio attivo. Anche la somministrazione intra-arteria deve essere evitata, poiché negli studi preclinici sono stati osservati edema locale e fenomeni di cicatrizzazione al sito d’iniezione.

In caso di funzionalità renale compromessa, Surfactal deve essere somministrato con cautela.

Surfactal soluzione per infusione concentrata contiene meno di lmmol di sodio (23 mg) per dose, cioè è essenzialmente privo di sodio.

Sono stati segnalati casi di reazioni cutanee gravi quali eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson (SJS)/necrolisi epidermica tossica (TEN) e pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) associati alla somministrazione di ambroxolo. Se sono presenti sintomi o segni di rash cutaneo progressivo (talvolta associato a vesciche o lesioni della mucosa), il trattamento con ambroxolo deve essere interrotto immediatamente e deve essere consultato il medico.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Non è stata riportata nessuna interazione sfavorevole con altri farmaci clinicamente rilevante. In seguito alla somministrazione di ambroxolo, le concentrazioni di alcuni antibiotici (amoxicillina, cefuroxima, eritromicina) nelle secrezioni bronco-polmonari e nell’espettorato risultano aumentate.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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ravidanza

L’ambroxolo cloridrato attraversa la barriera placentare. Studi non clinici non indicano effetti dannosi diretti o indiretti riguardo alla gravidanza, allo sviluppo embrionale/fetale, al parto o allo sviluppo post-natale.

Un’ampia pratica clinica dopo la 28a settimana di gravidanza non ha mostrato nessuna evidenza di effetto dannoso sul feto.

Surfactal per le sue caratteristiche è destinato ad essere somministrato in donne gravide tra il 187° ed il 237° giorno di amenorrea (limiti inclusi), non è pertanto giustificato l’uso in altri periodi della gravidanza.

Allattamento

L’ambroxolo cloridrato è escreto nel latte materno. Sebbene non siano previsti effetti indesiderati sui bambini allattati al seno, l’uso di Surfactal non è raccomandato nelle madri che allattano. Non vi è ragione perché Surfactal venga somministrato durante l’allattamento.

Fertilità

Gli studi non clinici non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Dai dati post-marketing non vi è dimostrazione di un effetto sulla capacità di guidare e usare macchinari.

Non sono stati eseguiti studi sugli effetti sulla capacità di guidare e usare macchinari. Tuttavia, i pazienti devono essere avvisati che possono manifestarsi “vertigini”. Pertanto, deve essere raccomandata cautela in caso di pazienti che guidino un auto o usino un macchinario. Se i pazienti manifestano “vertigini” devono evitare attività potenzialmente pericolose come guidare o usare macchinari.

 

04.8 Effetti indesiderati

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Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie: Molto comune ≥ 1/10

Comune ≥ 1/100, < 1/10

Non comune ≥ 1/1.000, < 1/100 Raro ≥ 1/10.000, < 1/1.000 Molto raro < 1/10.000 Non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.

Disturbi del sistema immunitario:

Raro: reazioni di ipersensibilità

Non nota: reazioni anafilattiche tra cui shock anafilattico, angioedema e prurito

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Raro: rash, orticaria

Non nota: reazioni avverse cutanee gravi (tra cui eritema multiforme, sindrome di Stevens- Johnson/necrolisi epidermica tossica e pustolosi esantematica acuta generalizzata) Patologie del sistema nervoso: Comune: cefalea

Non comune: vertigini

Patologie cardiache:

Comune: tachicardia

Patologie vascolari:

Comune: rossore

Non comune: disturbi circolatori

Patologie gastrointestinali:

Molto comune: nausea Comune: vomito

Non comune: diarrea, dolore addominale

Non nota: dispepsia

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/it/responsabili.

 

04.9 Sovradosaggio

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Finora non sono stati riportati specifici sintomi di sovradosaggio nell’uomo. I sintomi osservati nei casi di sovradosaggio accidentale e/o nei rapporti di errori nella somministrazione di medicinali sono consistenti con gli effetti indesiderati attesi di Surfactal alle dosi raccomandate (diminuzione pressoria, aumento della salivazione, nausea, vomito, convulsioni) e possono necessitare di un trattamento sintomatico.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: surfattanti polmonari, codice ATC: R07AA49.

Surfactal stimola la sintesi e la secrezione di surfattante negli alveoli e nei bronchioli, favorendo la maturazione del polmone del feto nel periodo pre-natale. L’impiego tempestivo di Surfactal consente di ridurre il rischio di sindrome da distress respiratorio nei neonati e nei prematuri.

Come dimostrato da studi pre-clinici, Surfactal non è caratterizzato da proprietà che lo rendono dannoso alla fertilità ed alle cellule atte alla riproduzione, anche a dosaggi elevati.

In vitro il rilascio delle citochine dal sangue, ma anche delle cellule mononucleari legate al tessuto e delle cellule polimorfonucleari è risultato significativamente ridotto dall’ambroxolo cloridrato.

In base all’esperienza finora acquisita, la somministrazione di Surfactal non sembra avere alcun effetto tocolitico né oxitocico.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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La farmacocinetica di 1000 mg di ambroxolo cloridrato, somministrato come un’infusione endovenosa giornaliera di 2 ore per 5 giorni, è stata studiata in maschi sani volontari come in donne in gravidanza. Una concentrazione massima plasmatica di 3,7 ± 1,4 μg/ml è stata osservata nelle donne in gravidanza alla fine dell’infusione il primo giorno. Le proprietà farmacocinetiche dell’ambroxolo cloridrato non erano significativamente differenti tra maschi sani volontari e donne in gravidanza. In seguito alla dose multipla di 5 giorni, l’ambroxolo cloridrato non si è accumulato in misura significativa.

Distribuzione:

La distribuzione dell’ambroxolo cloridrato dal sangue al tessuto è rapida e marcata, con la più alta concentrazione della sostanza attiva trovata nei polmoni. È stato dimostrato che le concentrazioni nel tessuto polmonare superano quelle del sangue di un fattore di ≥ 17. Il volume di distribuzione (Vss) in seguito ad una somministrazione e.v. è stato valutato essere 453 l nelle donne in gravidanza.

Il farmaco si lega alle proteine plasmatiche approssimativamente per il 90% negli adulti e ad un livello più basso (60-70%) nei neonati. Il farmaco attraversa la placenta e raggiunge il polmone del feto.

Metabolismo ed eliminazione:

L’ambroxolo cloridrato è soprattutto metabolizzato nel fegato dalla glucuronizzazione e parte ad acido dibromantranilico per scissione (approssimativamente 10% della dose) eccetto alcuni metaboliti minori. Studi condotti sui microsomi di fegato umano hanno dimostrato che il CYP3A4 è responsabile per il metabolismo dell’ambroxolo cloridrato all’acido dibromantranilico.

Entro 3 giorni dalla somministrazione endovenosa, il 4,6% della dose è ritrovato in forma libera, mentre il 35,6% della dose è recuperato in una forma coniugata nelle urine.

L’ambroxolo cloridrato è eliminato con una emivita di eliminazione terminale approssimativamente di 8 – 10 ore in volontari sani e approssimativamente di 7 ore in donne in gravidanza. Nei volontari sani, la clearance totale è stata valutata essere approssimativamente di 660 ml/min con clearance renale che incide approssimativamente per il 4,5% della clearance totale.

Nelle donne in gravidanza, la clearance è stata valutata essere di 857 ml/min.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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L’ambroxolo cloridrato ha un indice basso di tossicità acuta. In studi a dose ripetuta, dosi orali di 150 mg/kg/die (topo, 4 settimane), 50 mg/kg/die (ratto, 52 e 78 settimane), 40 mg/kg/die (coniglio, 26 settimane) e 10 mg/kg/die (cane, 52 settimane) erano i livelli senza effetti avversi osservabili (NOAEL). Nessun organo bersaglio tossicologico è stato individuato.

In studi di tossicità per somministrazione endovenosa a quattro settimane condotti con ambroxolo cloridrato in ratti (4, 16 e 64 mg/kg/die) e in cani (45, 90 e 120 mg/kg/die (infusioni da 3 h/die)) non hanno mostrato grave tossicità locale e sistemica inclusa quella istopatologica. Tutte le reazioni avverse erano reversibili.

L’ambroxolo cloridrato non è risultato né embriotossico né teratogeno quando provato a dosi orali fino a 3000 mg/kg/die nei ratti e fino a 200 mg/kg/die nei conigli. La fertilità di ratti maschi e femmine non è stata compromessa da dosi fino a 500 mg/kg/die.

Il NOAEL nello studio in sviluppo peri- e postnatale è stato di 50 mg/kg/die. A 500 mg/kg/die, l’ambroxolo cloridrato è stato leggermente tossico per genitrici e cuccioli, come dimostrato da uno sviluppo ritardato del peso corporeo e dalle ridotte dimensioni della cucciolata.

Studi di genotossicità in vitro (test di Ames e di aberrazione cromosomica) e in vivo (test del micronucleo del topo) non hanno rivelato alcun potenziale mutageno dell’ambroxolo cloridrato.

L’ambroxolo cloridrato non ha mostrato nessun potenziale oncogeno negli studi di cancerogenicità condotti sui topi (50, 200 e 800 mg/kg/die) e sui ratti (65, 250 e 1000 mg/kg/die) quando somministrato con una combinazione dietetica rispettivamente per 105 e 116 settimane.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Acido citrico monoidrato, sodio idrossido, xilitolo, acqua per preparazioni iniettabili.

 

06.2 Incompatibilità

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Surfactal non deve essere miscelato con altre soluzioni per infusione o iniezione che determinino una miscela con un pH superiore a 6,3, poiché può presentarsi un precipitato di ambroxolo cloridrato base libera, dovuto all’aumento del pH.

 

06.3 Periodo di validità

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5 anni.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale, a confezione integra, non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

La soluzione aperta o pronta per l’infusione deve essere conservata a temperatura ambiente (22°C – 25°C) e non più a lungo di 12 ore.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flacone in vetro marrone scuro da 50 ml.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Surfactal è compatibile con 250 ml o 500 ml di soluzione di glucosio 5%, di soluzione di levulosio 5%, di soluzione salina fisiologica o di soluzione Ringer.

La soluzione portante deve essere scelta in funzione delle condizioni basali del paziente. Prima della somministrazione verificare con particolare attenzione che Surfactal soluzione per infusione e la soluzione portante siano ben miscelati.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Opella Healthcare Italy S.r.l. Viale L. Bodio, 37/B 20158 Milano Italia

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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A.I.C. n.: 026751026

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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1 luglio 1987/1 giugno 2010

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 15/05/2022