Flusalio: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg (Salmeterolo Xinafoato + Fluticasone Propionato): sicurezza e modo d’azione

Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg (Salmeterolo Xinafoato + Fluticasone Propionato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

USALIO è indicato solo negli adulti.

Asma

FLUSALIO è indicato nel trattamento regolare dell’asma quando l’uso di un prodotto di associazione (beta-2-agonista a lunga durata d’azione e corticosteroide per via inalatoria) è appropriato:

In pazienti che non sono adeguatamente controllati con corticosteroidi per via inalatoria e con beta-2-agonisti a breve durata di azione usati ‘al bisogno’

oppure

In pazienti che sono già adeguatamente controllati sia con corticosteroidi per via inalatoria che con beta-2-agonisti a lunga durata d’azione.

Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO)

FLUSALIO è indicato per il trattamento sintomatico di pazienti con BPCO, (FEV1 pre- broncodilatatore <60% dei valori normali previsti,) ed una storia di riacutizzazioni ripetute, che abbiano sintomi significativi nonostante la terapia regolare con broncodilatatori.

Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg: come funziona?

Ma come funziona Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg

Categoria farmacoterapeutica: adrenergici ed altri antiasmatici. Codice ATC: R03AK06

Studi clinici sull’asma con Salmeterolo/Fluticasone propionato

Uno studio clinico della durata di 12 mesi (Gaining Optimal Asthma ControL, GOAL), condotto in 3.416 pazienti adulti ed adolescenti con asma persistente, ha confrontato la sicurezza e l’efficacia di salmeterolo/fluticasone propionato rispetto ad un corticosteroide inalatorio, ICS (fluticasone propionato) impiegato da solo al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi di controllo dell’asma. Il dosaggio veniva innalazato ogni 12 settimane fino al raggiungimento del Controllo Totale** dell’asma oppure della più alta dose di farmaco consentita dallo studio. Lo studio GOAL ha dimostrato che un maggior numero di pazienti trattati con salmeterolo/fluticasone raggiungeva il controllo dell’asma rispetto ai pazienti trattati con il solo ICS e questo controllo veniva raggiunto con una dose inferiore di corticosteroide.

Il Buon Controllo dell’asma veniva ottenuto più rapidamente con salmeterolo/fluticasone rispetto al solo corticosteroide inalatorio.

Il tempo di trattamento necessario perché il 50% dei soggetti ottenesse la sua prima settimana di Buon Controllo è stato di 16 giorni per il gruppo trattato con salmeterolo/fluticasone propionato rispetto ai 37 giorni per il gruppo trattato con ICS. Nel sottogruppo di pazienti asmatici naive agli steroidi il tempo necessario ad ottenere la settimana di Buon Controllo è stato di 16 giorni nel trattamento con salmeterolo/fluticasono rispetto ai 23 giorni in seguito a trattamento con ICS.

I risultati complessivi dello studio hanno dimostrato:

Percentuale di Pazienti che hanno ottenuto il *Buon Controllo (BC) ed il **Controllo
Totale (TC) dell’Asma in un periodo di 12 mesi
Trattamento
precedente allo studio
Salmeterolo/Fluticasone propionato Fluticasone propionato
BC TC BC TC
Assenza di ICS
(SABA solo)
78% 50% 70% 40%
Bassa dose di ICS (?500mcg BDP o
equivalente/die)
75% 44% 60% 28%
Dose media di ICS (500-1000 mcg BDP
o equivalente/die)
62% 29% 47% 16%
Risultati aggregati dei tre livelli di
trattamento
71% 41% 59% 28%

*Buon Controllo dell’asma: presenza occasionale di sintomi o uso occasionale di SABA o funzione polmonare inferiore all’80% del previsto unitamente ad assenza di risvegli notturni, assenza di riacutizzazioni ed assenza di effetti indesiderati che obblighino ad una modifica della terapia

**Controllo Totale dell’asma: assenza dei sintomi, assenza di uso di SABA, funzione polmonare superiore od uguale all’80% del previsto, assenza di risvegli notturni, assenza di riacutizzazioni ed assenza di effetti collaterali che obblighino ad una modifica della terapia

I risultati di questo studio suggeriscono che il salmeterolo/fluticasone propionato 50/100 microgrammi due volte al giorno può considerarsi come terapia iniziale di mantenimento in pazienti con asma moderato-persistente per i quali sia ritenuto essenziale un rapido controllo dell’asma (vedere paragrafo 4.2).

Un studio in doppio cieco, randomizzato, per gruppi paralleli, condotto su 318 pazienti di età pari o superiore ai 18 anni con asma persistente ha valutato la sicurezza e la tollerabilità della somministrazione di due inalazioni due volte al giorno (dose doppia) di salmeterolo / fluticasone propionato per la durata di due settimane. Lo studio ha mostrato che il raddoppiamento delle inalazioni per ciascun dosaggio di salmeterolo/fluticasone propionato per un periodo fino a 14 giorni comporta un piccolo aumento dell’incidenza degli eventi avversi correlati al beta-agonista (tremore, 1 paziente [1%] vs 0; palpitazioni, 6 [3 %] vs 1 [<1]%; crampi muscolari, 6 [3%] vs 1 [<1%]) ed una incidenza simile degli eventi avversi correlati al corticosteroide inalatorio (per es. candidiasi orale, 6 [6%] vs 16 [8 %]; raucedine, 2 [2%] vs 4 [2%]) quando confrontato con il dosaggio di una inalazione due volte al giorno. Si deve tenere presente il piccolo aumento di reazioni avverse correlate al beta-agonista qualora il medico ritenga di voler raddoppiare la dose in pazienti adulti che richiedano una terapia addizionale a breve termine (fino al 14 giorni) con corticosteroide inalatorio,.

Studi clinici nella BPCO con salmeterolo/fluticasone propionato

Lo studio TORCH ha avuto una durata di 3 anni ed ha valutato l’effetto del trattamento con salmeterolo / fluticasone propionato 50/500 microgrammi due volte al giorno, salmeterolo 50 microgrammi due volte al giorno, fluticasone propionato (FP) 500 microgrammi due volte al giorno o placebo su tutte le cause di mortalità nei pazienti con BPCO. Pazienti con BPCO con FEV1 basale (pre-broncodilatatore) <60% del normale valore previsto, sono stati randomizzati a terapia in doppio cieco. Durante lo studio, è stato permesso ai pazienti di proseguire la terapia della BPCO usuale con l’eccezione di altri corticosteroidi per via inalatoria, broncodilatatori a lunga durata d’azione e corticosteroidi sistemici a lungo termine. La sopravvivenza a 3 anni è stata determinata per tutti i pazienti indipendentemente dalla sospensione del farmaco in studio. L’endpoint primario era la riduzione della mortalità per qualsiasi causa a 3 anni per salmeterolo

/ fluticasone propionato vs placebo.

Gruppo placebo
(N=1524)
Gruppo salmeterolo 50
(N=1521)
Gruppo FP 500
(N=1534)
Gruppo Salmeterol/FP 50/500
(N=1533)
Tutte le cause di mortalità a 3 anni
Numero di
decessi (%)
231 (15,2%) 205 (13,5%) 246 (16,0%) 193 (12,6%)
Rapporto di N/A 0,879 1,060 0,825
rischio vs (0,73; 1,06) (0,89; 1,27) (0,68; 1,00)
Placebo (IC)
valore P 0,180 0,525 0,0521
Rapporto di N/A 0,932 0,774 N/A
rischio
Salmeterolo/FP (0,77; 1,13) (0,64; 0,93)
50/500 vs
componenti
(IC)
valore P 0,481 0,007
1 Valore P non significativo, dopo aggiustamento per 2 analisi ad interim sul confronto di
efficacia primaria da una analisi log-rank stratificata per la condizione di fumatore

C’è stata una tendenza verso un miglioramento della sopravvivenza nei soggetti trattati con salmeterolo / fluticasone propionato rispetto a quelli trattati con placebo per 3 anni, ma tale miglioramento non ha raggiunto il livello di significatività statistica p ? 0,05.

La percentuale di pazienti deceduti entro 3 anni per cause correlate alla BPCO è stata del 6,0% per il placebo, 6,1% per il salmeterolo, 6,9% per il FP e 4,7% per il salmeterolo / fluticasone propionato.

Il numero medio di esacerbazioni per anno, da moderate a gravi, è stato significativamente ridotto con salmeterolo / fluticasone propionato rispetto al trattamento con salmeterolo, FP e placebo (tasso medio nel gruppo salmeterolo / fluticasone propionato di 0,85 rispetto allo 0,97 nel gruppo salmeterolo, 0,93 nel gruppo FP e 1,13 nel gruppo placebo). Questo si traduce in una riduzione del tasso di riacutizzazioni di grado da moderato a grave del 25% (IC 95%: dal 19% al 31%, p <0,001) rispetto al placebo, del 12% rispetto al salmeterolo (IC 95%: dal 5% al 19% , p = 0,002) e del 9% rispetto al FP (IC 95%: dall’1% al 16%, p = 0,024). Salmeterolo e FP hanno significativamente ridotto i tassi di riacutizzazioni rispetto al placebo del 15% (IC 95%: dal 7% al 22%, p <0,001) e del 18% (IC 95%: dall’11% al 24%, p <0,001),

rispettivamente.

La Qualità della Vita correlata alla Salute, come misurata dal St George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ) è stata migliorata da tutti i trattamenti attivi rispetto al placebo. Il miglioramento medio su tre anni per salmeterolo / fluticasone propionato rispetto al placebo è stato di -3,1 unità (IC 95%: da -4,1 a -2,1, p <0,001), rispetto al salmeterolo è stato -2,2 unità (p <0,001) e rispetto al FP è stato di 1,2 unità (p = 0,017). Una diminuzione di 4 unità è considerata clinicamente rilevante.

La probabilità stimata a 3 anni di avere polmonite, segnalata come evento avverso, è stata del 12,3% per il placebo, del 13,3% per il salmeterolo, del 18,3% per la FP e del 19,6% per il salmeterolo / fluticasone propionato (rapporto di rschio per salmeterolo / fluticasone propionato vs placebo: 1,64, IC 95%: da 1,33 a 2,01, p <0,001). Non sono aumentati i decessi correlati a polmonite; decessi durante il trattamento, che sono stati giudicati principalmente dovuti a polmonite, sono stati 7 per il placebo, 9 per il salmeterolo, 13 per il FP e 8 per salmeterolo / fluticasone propionato. Non c’è stata alcuna differenza significativa nella

probabilità di fratture ossee (5,1% per il placebo, 5,1% per il salmeterolo, 5,4% per il FP e 6,3% per salmeterolo / fluticasone propionato; rapporto di rischio per salmeterolo / fluticasone propionato vs placebo: 1,22, IC 95%: da 0,87 a 1,72, p = 0,248).

Studi clinici controllati con placebo, di 6 e 12 mesi, hanno dimostrato che l’uso regolare del salmeterolo / fluticasone propionato 50/500 microgrammi migliora la funzionalità polmonare, riduce la dispnea e l’uso di farmaci per il sollievo dei sintomi.

Gli studi SCO40043 e SCO100250 sono stati studi randomizzati, in doppio cieco, a gruppi paralleli, replicati che hanno confrontato l’effetto di salmeterolo / fluticasone propinato 50/250 microgrammi due volte al giorno (dose non autorizzata per il trattamento della BPCO nell’Unione Europea) con salmeterolo 50 microgrammi due volte al giorno sul tasso annuo di esacerbazioni moderate / severe in soggetti con BPCO con FEV1 inferiore al 50% del valore previsto e un’anamnesi di riacutizzazioni. Le esacerbazioni moderate / gravi sono state definite come peggioramento dei sintomi che richiede un trattamento con corticosteroidi orali e / o antibiotici o il ricovero in ospedale.

Gli studi clinici avevano un periodo di prova di 4 settimane durante il quale tutti i soggetti hanno ricevuto in aperto salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 per standardizzare la farmacoterapia della BPCO e stabilizzare la malattia prima della randomizzazione in cieco al farmaco in studio per 52 settimane. I soggetti sono stati randomizzati 1:1 a salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 (ITT totale n = 776) o salmeterolo (ITT totale n = 778). Prima del periodo di prova, i soggetti hanno interrotto l’uso di precedenti farmaci per la BPCO tranne i broncodilatatori a breve durata d’azione. L’uso concomitante di broncodilatatori a lunga durata d’azione per via inalatoria (beta 2-agonisti e anticolinergici), prodotti di combinazione ipratropio / salbutamolo, beta 2-agonisti per via orale, e preparati a base di teofillina non erano consentiti durante il periodo di trattamento. Corticosteroidi orali e antibiotici sono stati consentiti per il trattamento acuto delle riacutizzazioni della BPCO, con specifiche linee guida per l’uso. I soggetti utilizzavano salbutamolo al bisogno nel corso dello studio.

I risultati di entrambi gli studi hanno mostrato che il trattamento con salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 ha portato ad un significativo abbassamento del tasso annuale delle riacutizzazioni moderate / gravi della BPCO rispetto a salmeterolo (SCO40043: 1,06 e 1,53 per soggetto per anno, rispettivamente, rapporto tra i due tassi di 0,70, IC 95% : da 0,58 a 0,83, p

<0,001; SCO100250: 1,10 e 1,59 per soggetto per anno, rispettivamente, rapporto tra i due tassi di 0,70, IC 95%: da 0,58 a 0,83, p <0,001). I risultati per le misure di efficacia secondaria (tempo alla prima esacerbazione moderata/grave, il tasso annuale di esacerbazioni che richiedono corticosteroidi orali, e FEV

1

pre-dose al mattino (AM)) hanno significativamente favorito salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 microgrammi due volte al giorno rispetto al salmeterolo. I

profili di eventi avversi sono risultati simili con l’eccezione di una maggiore incidenza di polmoniti ed effetti indesiderati locali noti (candidiasi e disfonia) nel gruppo salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 microgrammi due volte al giorno rispetto al salmeterolo. Eventi correlati alla polmonite sono stati segnalati in 55 soggetti (7%) del gruppo trattato con salmeterolo/ fluticasone propionato 50/250 microgrammi due volte al giorno e in 25 soggetti (3%) nel gruppo trattato con salmeterolo. L’aumentata incidenza di polmonite segnalata con salmeterolo / fluticasone propionato 50/250 microgrammi due volte al giorno sembra essere di entità simile all’incidenza segnalata dopo il trattamento con salmeterolo / fluticasone propionato 50/500 microgrammi due volte al giorno nello studio TORCH.

Il Salmeterol Multi-center Asthma Research Trial (SMART)

Lo studio SMART è stato uno studio clinico multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, a gruppi paralleli, della durata di 28 settimane condotto negli USA, che ha randomizzato 13.176 pazienti al trattamento con salmeterolo (50 ?g due volte al giorno)

e 13.179 pazienti al trattamento con placebo, in aggiunta alla normale tarapia per l’asma di ciascun paziente. I pazienti venivano arruolati se di età pari o superiore a12 anni, se affetti da asma e se usavano al momento dell’arruolamento farmaci per il trattamento dell’asma (ma non un beta-agonista a lunga durata d’azione). Al momento dell’entrata nello studio veniva registrato l’impiego basale di corticosteroidi inalatori, sebbene tale parametro non fosse richiesto nello studio. L’endpoint primario dello studio SMART era il numero combinato di decessi correlati ad eventi respiratori e di eventi respiratori che mettevano a rischio la vita.

Gruppi di pazienti Numero di eventi correlati all’endpoint
primario/numero di pazienti
Rischio relativo (intervallo di
confidenza 95%)
salmeterolo placebo
Tutti I pazienti 50/13.176 36/13.179 1,41 (0,91; 2,14)
Pazienti in trattamento con
steroidi inalatori
23/6.127 19/6.138 1,21 (0,66; 2,23)
Pazienti non in trattamento con
steroidi inalatori
27/7.049 17/7041 1,60 (0,87; 2,93)
Pazienti Afro-
Americani
20/2.366 5/2.319 4,10 (1,54; 10,90)

(Il rischio in carattere grassetto è statisticamente significativo al livello di confidenza del 95%)

Risultati principali dello studio SMART suddivisi per impiego di steroidi inalatori al basale: endpoint secondari

Numero di eventi correlati all’endpoint secondario/numero di pazienti Rischio relativo (intervallo di
confidenza 95%)
salmeterolo placebo
Casi di decesso correlati a fenomeni di natura respiratoria
Pazienti in trattamento con
steroidi inalatori
10/6.127 5/6.138 2,01
(0,69; 5,86)
Pazienti non in trattamento con
steroidi inalatori
14/7.049 6/7.041 2,28 (0,88; 5,94)
Numero combinato di decessi correlati all’asma o di eventi pericolosi per la vita
Pazienti in trattamento con
steroidi inalatori
16/6.127 13/6.138 1,24 (0,60; 2,58)
Pazienti non in trattamento con
steroidi inalatori
21/7.049 9/7.041 2,39 (1,10; 5,22)
Casi di decessi correlati all’asma
Pazienti in
trattamento con steroidi inalatori
4/6.127 3/6.138 1,35 (0,30; 6,04)
Pazienti non in trattamento con
steroidi inalatori
9/7.049 0/7.041 *

(*=non è stato possibile calcolare il rischio relativo a causa dell’assenza di eventi nel gruppo trattato con placebo. Il rischio in carattere grassetto è statisticamente significativo al livello di confidenza del 95%. Gli endpoint secondari riportati nella tabella di cui sopra hanno raggiunto la significatività statistica nell’intera popolazione). Gli endpoint secondari combinati di decessi per tutte le cause o eventi pericolosi per la vita, morti dovute a tutte le cause o ospedalizazzioni dovute a tutte le cause non hanno raggiunto la significatività statistica nell’intera popolazione.

Mecanismo d’azione: FLUSALIO contiene salmeterolo e fluticasone propionato che hanno differenti meccanismi di azione. Di seguito viene discusso il rispettivo meccanismo di azione di entrambi i farmaci:

Salmeterolo:

Il salmeterolo è un agonista selettivo dei beta-2-adrenocettori a lunga durata di azione (12 ore) dotato di una lunga catena laterale che si lega all’exosito del recettore.

Il salmeterolo produce una broncodilatazione di più lunga durata, fino a 12 ore, rispetto a quella ottenuta con le dosi raccomandate dei beta-2-agonisti convenzionali a breve durata di azione.

Fluticasone propionato:

Il fluticasone propionato, somministrato per via inalatoria alle dosi raccomandate, è dotato di attività antinfiammatoria glucocorticoide a livello del polmone, con conseguente riduzione dei sintomi e delle esacerbazioni dell’asma, senza gli effeti indesiderati osservati a seguito della somministrazione sistemica dei corticosteroidi.


Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg

La farmacocinetica di salmeterolo e fluticasone propionato somministrati contemporaneamente per via inalatoria è simile a quella di ciascuno dei due composti somministrati separatamente. Pertanto, ai fini delle valutazioni di farmacocinetica, ciascuno dei due componenti può essere considerato separatamente.

Salmeterolo:

Il salmeterolo agisce localmente nel polmone e pertanto i livelli plasmatici non sono indicativi dell’effetto terapeutico. Inoltre sono disponibili solo dati limitati sulla farmacocinetica del salmeterolo a causa della difficoltà tecnica di analizzare il farmaco nel plasma determinata dalle basse concentrazioni plasmatiche che si riscontrano alle dosi terapeutiche somministrate per via inalatoria (circa 200 picogrammi/ml o meno).

Fluticasone propionato:

La biodisponibilità assoluta di una singola dose di fluticasone propionato somministrato per via inalatoria in soggetti sani varia approssimativamente fra il 5 ed l’11 % della dose nominale in base al tipo di dispositivo impiegato per l’inalazione. Nei pazienti asmatici o con BPCO è stato osservato un livello inferiore di esposizione sistemica al fluticasone propionato somministrato per via inalatoria.

L’assorbimento sistemico si verifica principalmente attraverso i polmoni ed è inizialmente rapido, quindi prolungato. La rimanente porzione della dose inalata può essere ingerita ma contribuisce in modo irrilevante all’esposizione sistemica a causa della bassa solubilità in acqua e del metabolismo pre-sistemico, determinando una disponibilità orale inferiore all’1%. Si verifica un incremento lineare nell’esposizione sistemica all’aumentare della dose inalata.

La farmacocinetica del fluticasone propionato è caratterizzata da un’elevata clearance

plasmatica (1150 ml/min), un ampio volume di distribuzione allo stato stazionario (circa 300 l) ed un’emivita terminale di circa 8 ore.

Il legame con le proteine plasmatiche è del 91%.

La clearance renale del fluticasone propionato è trascurabile. Meno del 5% della dose viene eliminata nelle urine, principalmente come metaboliti. La porzione principale della dose viene escreta con le feci sotto forma di metaboliti e di farmaco immodificato.


Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg: dati sulla sicurezza

Negli studi sugli animali in cui il salmeterolo xinafoato ed il fluticasone propionato sono stati somministrati separatamente, i soli elementi di preoccupazione per la sicurezza d’uso nell’uomo sono stati gli effetti associati ad azioni farmacologiche eccessive.

Negli studi sulla riproduzione animale, i glucocorticoidi hanno mostrato di indurre malformazioni (palatoschisi, malformazioni scheletriche).Tuttavia, questi risultati sperimentali nell’animale non sembrano avere rilevanza per quanto riguarda la somministrazione nell’uomo alle dosi raccomandate. Gli studi nell’animale con salmeterolo xinafoato hanno dato luogo a tossicità embriofetale solo ad alti livelli di esposizione. A seguito della co-somministrazione in ratti, a dosi associate all’induzione da parte dei glucocorticoidi di anomalie note, si è osservato un aumento dell’incidenza di trasposizione dell’arteria ombelicale e di incompleta ossificazione dell’osso occipitale.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg

Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg: interazioni

Devono essere evitati i beta-bloccanti selettivi e non selettivi, a meno che non sussistano ragioni inconfutabili per il loro impiego.

L’uso concomitante di altri farmaci che contengono beta adrenergici può dar luogo ad un effetto potenzialmente additivo.

Fluticasone propionato

Salmeterolo

La co-somministrazione di ketoconazolo (400 mg per via orale una volta al giorno) e salmeterolo (50 microgrammi per via inalatoria due volte al giorno) in 15 soggetti sani per 7 giorni, ha dato luogo ad un significativo incremento dell’esposizione plasmatica al salmeterolo (1,4 volte la Cmax e 15 volte l’AUC). Questo può comportare un aumento di incidenza di altri effetti sistemici del trattamento con salmeterolo (ad es. prolungamento dell’intervallo QTc e palpitazioni) rispetto ai trattamenti con salmeterolo o ketoconazolo in monoterapia (vedere paragrafo 4.4).

Non sono stati osservati effetti clinicamente significativi sulla pressione arteriosa, frequenza cardiaca, glicemia e sui livelli di potassio nel sangue. La co-somministrazione con ketoconazolo non ha aumentato l’emivita di eliminazione del salmeterolo o l’accumulo di salmeterolo dopo dosi ripetute.

Moderati inibitori del CYP 3A4

La co-somministrazione di eritromicina (500 mg tre volte al giorno per via orale) e di salmeterolo (50 microgrammi due volte al giorno per via inalatoria) in 15 soggetti sani per 6 giorni ha dato luogo ad un piccolo ma non statisticamente significativo aumento dell’esposizione al salmeterolo (1,4 volte la Cmax e 1,2 volte l’AUC). La co-somministrazione di eritromicina non è stata associata ad alcun grave effetto indesiderato.


Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Flusalio Inal 60 Dosi 50+500 mcg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco