Geref: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Geref (Sermorelina): sicurezza e modo d’azione

Geref (Sermorelina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Il test diagnostico con Geref, nel bambino e nell’adulto, mediante somministrazione acuta in bolo endovenoso, è indicato in tutti i casi in cui si voglia valutare la capacità reale di secernere GH da parte dell’ipofisi e, quindi, lo stato dell’asse ipotalamo-ipofisario.

Il Geref è utile nell’iter diagnostico dei deficit di crescita per valutare la risposta del GH ad uno stimolo fisiologico e per valutare la funzionalità ipotalamo-ipofisaria, in casi di danni genetico o acquisito, organico o funzionale del S.N.C. sia nel bambino che nell’adulto.

Pertanto, essendo il GRF capace di agire direttamente sui recettori ipofisari delle cellule GH secernenti, la sua applicazione come test in somministrazione e.v. acuta, è un mezzo necessario per discriminare la natura del deficit (ipofisario e/o ipotalamico).

Geref: come funziona?

Ma come funziona Geref? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Geref

Il GRF 1-29, peptide di sintesi composto da 29 aminoacidi, è la più corta sequenza aminoacidica biologicamente attiva della molecola GHRH secreta dall’ipotalamo nel circolo portale ipotalamo-ipofisario.

L’azione biologica del GRF è duplice: induzione della liberazione, attraverso l’attivazione di specifici recettori di membrana della quota di GH immagazzinata nelle cellule somatotrope ipofisarie, stimolazione della sintesi di nuovi pools di GH.

Il GRF è secreto secondo ritmi geneticamente predisposti e successivamente modulati da meccanismi di feedback ed autofeedback. Circa il 70% dell’ormone viene prodotto con ritmo pulsatorio durante le prime ore del sonno.


Geref: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Geref, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Geref

Ad oggi sono ancora scarse le notizie sul metabolismo e sulla clearance metabolica dell’ormone.

La cinetica del GRF 1-29 è stata studiata nel ratto ed ha evidenziato la più rapida scomparsa della frazione peptidica 1-29 rispetto alle molecole più grandi.

L’emivita di distribuzione è di 1,9 ± 0,2 minuti e di eliminazione di 10,4 ± 0,2 minuti.

Nell’uomo il tempo di emivita plasmatico del GRF 1-29 non è stato ancora determinato.


Geref: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Geref agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Geref è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Geref: dati sulla sicurezza

Studi di tossicità acuta condotti su topi e ratti con dosaggi di 2000 e 4000 mcg/kg, per via endovenosa e sottocutanea, non hanno fatto registrare alcun decesso; la DL50 è risultata superiore a 4000 mcg/kg.

Studi di tossicità condotti su scimmie a dosaggi crescenti: 50, 100, 250, 500 e 1000 mcg/kg, per via endovenosa e sottocutanea, non hanno evidenziato aumenti della letalità e danni organico funzionali.

Ratti trattati per 2 settimane consecutive per via endovenosa, con dosaggi di 0, 12, 24, 48 mcg/kg/die, hanno dimostrato buona tollerabilità e modesta variazione dei parametri serici riguardanti globuline e glucosio.

Agli stessi dosaggi e per la stessa via di somministrazione anche gruppi di scimmie sono risultati indenni.

Nel ratto la tossicità subacuta per via sottocutanea a dosaggi di 0, 25, 50, 100 mcg/kg/die non è andata oltre un lieve decremento delle albumine e ad un aumento delle globuline: al dosaggio di 100 mcg/kg si è verificato un decremento del tempo di protrombina.

Gli stessi dosaggi ripetuti nella scimmia, per la stessa via di somministrazione, si sono dimostrati ben tollerati e non hanno alterato alcun parametro di controllo neanche a 100 mcg/kg.

Nelle specifiche prove il GRF 1-29 non ha rivelato potere mutageno.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Geref: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Geref

Geref: interazioni

Geref test deve essere condotto in assenza di farmaci che interessano direttamente l’attività dell’ipofisi. Questo dovrebbe includere preparazioni che contengono o provocano il rilascio della somatostatina, dell’insulina o glucocorticoidi, inibitori della ciclo-ossigenasi come l’aspirina o l’indometacina.

Clonidina, levodopa o ipoglicemia indotta da insulina possono transitoriamente aumentare i livelli della somatropina.

La risposta al Geref può essere anche alterata da agenti antimuscarinici come l’atropina.


Geref: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Geref: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Geref test non interferisce nella capacità di guidare e nell’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco