Havrix: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Havrix (Vaccino Epatite A): sicurezza e modo d’azione

Havrix (Vaccino Epatite A) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Havrix è indicato per l’immunizzazione attiva contro l’infezione da virus dell’epatite A (HAV) nei soggetti esposti al rischio di infezione da HAV.

Il vaccino non protegge da infezioni causate da virus dell’epatite B, C, E, o da altri agenti infettivi patogeni per il fegato.

In aree caratterizzate da endemia medio-bassa di epatite A, l’immunizzazione attiva con Havrix è

raccomandata in particolare nei soggetti a rischio di infezione quali:

Viaggiatori i cui itinerari comprendono aree ad alta endemia di epatite A quali Africa, Asia, Bacino del Mediterraneo, Medio Oriente, Sud e Centro America.

Militari che per motivi professionali possono viaggiare e lavorare in aree ad alta endemicità o in zone le cui condizioni igieniche carenti possono aumentare notevolmente il rischio di infezione.

Personale soggetto ad esposizione occupazionale come il personale sanitario in genere e particolarmente gli addetti ai reparti di gastroenterologia e pediatria, personale di asili/nidi di infanzia, personale addetto alla manipolazione degli alimenti, personale addetto allo smaltimento dei liquami.

Soggetti ad aumentato rischio dovuto a comportamenti sessuali: soggetti omosessuali, soggetti con numerosi partner sessuali.

Soggetti emofilici.

Soggetti che abusano di droghe iniettabili.

Soggetti che vivono a contatto con persone infette. Dal momento che la diffusione virale da parte di persone infette è prolungata nel tempo, si raccomanda l’immunizzazione attiva dei soggetti che ne sono a stretto contatto.

Soggetti a rischio in aree ad elevata morbidità e/o in corso di focolai epidemici di epatite A, nell’ambito di programmi di controllo dell’epidemia.

Soggetti appartenenti a gruppi o popolazioni con alta incidenza di epatite A.

Soggetti con malattie epatiche croniche o a rischio di sviluppare malattie epatiche croniche (ad

esempio portatori sani di epatite B, epatite C e alcolisti), in quanto una sovrapposta infezione da virus dell’epatite A tende ad aggravare tali patologie.

In aree caratterizzate da alta endemia di epatite A, (per esempio: Africa, Asia, Bacino del

Mediterraneo, Medio Oriente, Sud e Centro America) l’immunizzazione attiva è consigliata in tutti i soggetti suscettibili.

Havrix: come funziona?

Ma come funziona Havrix? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Havrix

Categoria farmacoterapeutica: Vaccino inattivato dell’epatite A. Codice ATC: J07BC02. Havrix protegge contro l’epatite A inducendo specifici anticorpi anti-HAV.

Risposta immunitaria

In studi clinici nel 99% dei vaccinati era presente sieroconversione 30 giorni dopo la prima dose. In un sottogruppo di studi clinici dove è stata studiata la cinetica della risposta immunitaria, è stata dimostrata una più precoce e rapida sieroconversione dopo la somministrazione di una singola dose di Havrix nel 79% dei vaccinati al 13° giorno, nell’86,3% al 15° giorno, nel 95,2% al 17° giorno e nel 100% al 19° giorno. Questo risultato viene raggiunto in un tempo più breve rispetto al periodo medio di incubazione dell’epatite A (4 settimane) (si veda anche Sezione 5.3 “Dati preclinici di sicurezza”).

Persistenza della risposta immunitaria

Una copertura a lungo termine viene assicurata con un’ulteriore dose di Havrix Adulti o Havrix Bambini, somministrata 6-12 mesi dopo la prima dose. Negli studi clinici, virtualmente tutti i vaccinati risultavano sieropositivi a distanza di un mese dalla dose di richiamo.

Tuttavia se la dose di richiamo non è stata somministrata tra i 6 e i 12 mesi successivi alla prima somministrazione, il richiamo può essere dilazionato sino a 5 anni.

Uno studio comparativo ha dimostrato che una seconda dose di richiamo, somministrata in ritardo di 5 anni rispetto alla dose primaria, induce una protezione simile a quella ottenuta dalla somministrazione di una dose di richiamo a distanza di 6-12 mesi da quella primaria.

E’ stata valutata la persistenza a lungo termine dei titoli anticorpali dell’epatite A a seguito di due dosi di Havrix Adulti somministrate separatamente a distanza di 6 mesi e a distanza di 12 mesi .

Tabella 1: Percentuale di soggetti con livelli HAV ? 15mUI/ml e intervalli di confidenza 95% secondo gli studi HAV-112 e HAV-123

Studio HAV 112 (schedula vaccinale: 2 dosi somministrate a 0 e 12 mesi)
Follow up ? 15 mUI/ml 95% IC LL 95% IC UL GMC
Anni 17,5 96,7% 90,7% 99,3% 369,3 mIU/mL
Studio HAV 123 (schedula vaccinale: 2 dosi somministrate a 0 e 6 mesi)
Follow up ? 15 mUI/ml 95% IC LL 95% IC UL GMC
Anni 17 100% 92,1% 100% 277,9 mIU/ml

GMC: concentrazione geometrica media degli anticorpi calcolata nei soggetti LL: limite inferiore

UL: limite superiore

I dati attualmente disponibili non supportano la necessità di vaccinazioni di richiamo tra i soggetti immunocompetenti dopo un ciclo di vaccinazione a 2 dosi.

L’efficacia di Havrix per il controllo dell’epidemia

L’efficacia di Havrix è stata valutata in differenti situazioni epidemiche interessanti i seguenti paesi: Alaska, Slovacchia, USA, UK, Israele e Italia. Questi studi hanno dimostrato che la vaccinazione con Havrix ha determinato la fine delle epidemie . Una copertura vaccinale pari all’80% ha determinato la fine delle epidemie entro 4-8 settimane.

Impatto della vaccinazione di massa sull’incidenza della malattia

Una riduzione nell’incidenza di epatite A è stata osservata nei paesi in cui è stato implementato un programma di immunizzazione a due dosi di Havrix per i bambini nel loro secondo anno di vita:

In Israele, due studi retrospettivi hanno dimostrato l’88% e il 95% di riduzione dell’incidenza di epatite A nella popolazione generale rispettivamente 6 e 9 anni dopo l’attuazione del programma di vaccinazione. Anche i dati di sorveglianza nazionale hanno mostrato una riduzione del 95% dell’incidenza di epatite A rispetto al periodo pre-vaccinazione.

A Panama, uno studio retrospettivo ha mostrato una riduzione del 90% dell’incidenza di epatite A nella popolazione vaccinata, e dell’87% nella popolazione generale, 3 anni dopo l’attuazione del programma di vaccinazione. In tre ospedali pediatrici a Panama City, nei quali è stato condotto uno studio prospettico osservazionale, non sono stati diagnosticati casi acuti confermati di epatite A dopo 4 anni dall’attuazione del programma di vaccinazione

Le riduzioni osservate dell’incidenza di epatite A nella popolazione generale (vaccinati e non vaccinati) in entrambi i paesi dimostrano immunità di gregge.

In uno studio italiano, condotto sull’uomo, è stata dimostrata l’efficacia del vaccino in post esposizione se somministrato entro 1 settimana dal contatto con il caso di epatite.

In uno studio su soggetti emofilici è stata dimostrata che la somministrazione sottocutanea del vaccino risulta immunogena e ben tollerata. Considerato il rischio di sanguinamento di questi soggetti a seguito di iniezioni intramuscolo, può essere ritenuta valida la somministrazione del vaccino per via sottocutanea.


Havrix: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Havrix, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Havrix

La valutazione delle proprietà farmacocinetiche non è richiesta per i vaccini.


Havrix: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Havrix agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Havrix è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Havrix: dati sulla sicurezza

E’ stato condotto uno studio su 8 primati contagiati con un ceppo eterologo virulento di epatite A vaccinati 2 giorni dopo il contagio. Tale vaccinazione post-esposizione ha assicurato una totale protezione degli animali.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Havrix: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Havrix

Havrix: interazioni

E’ improbabile che la contemporanea somministrazione di Havrix con altri vaccini di tipo inattivato provochi una interferenza nella risposta immunitaria.

Havrix può essere somministrato in concomitanza con uno qualsiasi dei seguenti vaccini: febbre gialla,

tifo, colera (iniettabile), tetano, epatire B o con vaccini monovalenti e vaccini di combinazione composti da morbillo, parotite, rosolia e varicella. La somministrazione concomitante di immunoglobuline non interferisce con la risposta immunitaria indotta da Havrix.

Quando è necessaria la somministrazione concomitante di Havrix con altri vaccini o con immunoglobuline si consiglia di procedere utilizzando siringhe e siti di iniezione diversi.


Havrix: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Havrix: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non si sono osservati effetti indesiderati sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco