Mepivamol: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Mepivamol (Mepivacaina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Mepivamol (Mepivacaina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Mepivamol è indicato in tutti gli interventi che riguardano:

chirurgia generale (piccola chirurgia)

ostetricia e ginecologia

urologia

oculistica (blocco retrobulbare, ecc.)

dermatologia (asportazione verruche, cisti, dermoidi, ecc.)

otorinolaringoiatria (tonsillectomia, rinoplastica, interventi sull’orecchio medio, ecc.)

ortopedia (riduzione fratture e lussazioni, ecc.)

medicina generale (causalgie, nevralgie, ecc.)

medicina sportiva (strappi muscolari, meniscopatie, ecc.).

Mepivamol con adrenalina è indicato quando si desideri prolungare la durata dell’anestesia regionale o quando è necessario operare in una zona assolutamente ischemica.

Mepivamol: come funziona?

Ma come funziona Mepivamol? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Mepivamol

Mepivamol: categoria farmacoterapeutica: anestetici locali di tipo amidico (mepivacaina), codice ATC: N01BB03

Mepivamol con adrenalina: categoria farmacoterapeutica: anestetici locali di tipo amidico (mepivacaina + adrenalina), codice ATC: N01BB53

La mepivacaina è un anestetico locale di tipo amidico a rapida insorgenza di azione e media durata. La sua potenza è simile a quella della lidocaina. La soluzione al 2%, per somministrazione epidurale, ha una durata d’azione di 1,5-2 ore e fino a 5 ore con blocchi nervosi periferici. La soluzione all’1% ha un effetto inferiore sulle fibre nervose motorie ed una durata d’azione più breve.

L’inizio dell’attività e la durata dell’effetto anestetico locale di mepivacaina dipendono dalla dose e dal sito di somministrazione.

Come altri anestetici locali, mepivacaina blocca in modo reversibile la conduzione nervosa e previene l’ingresso di ioni sodio attraverso la membrana cellulare della fibra nervosa. Il canale del sodio della membrana della fibra nervosa è considerato il recettore su cui agiscono gli anestetici locali.

Gli anestetici locali possono possedere effetti simili su altre membrane eccitabili quali cervello e miocardio. Se quantità eccessive di farmaco dovessero raggiungere la circolazione sistemica, si potrebbero manifestare sintomi e segni di tossicità principalmente a carico del sistema nervoso centrale e cardiovascolare.

La tossicità del sistema nervoso centrale si manifesta a concentrazioni plasmatiche inferiori e generalmente precede gli effetti cardiovascolari (vedere 4.8). Gli effetti diretti degli anestetici locali sul miocardio includono conduzione lenta, inotropismo negativo fino all’arresto cardiaco.

Effetti cardiovascolari indiretti (ipotensione, bradicardia) si possono manifestare dopo somministrazione per via epidurale e sono correlati all’estensione del blocco simpatico concomitante.


Mepivamol: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Mepivamol, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Mepivamol

Mepivacaina ha un pKa di 7,8 e un coefficiente di ripartizione olio/acqua di 0,8.

Il picco ematico della Mepivacaina dipende dalla dose, dalla via di somministrazione e dalla vascolarizzazione del sito di iniezione. Il volume di distribuzione allo steady state è 84 litri. Mepivacaina si lega per il 78% alle proteine plasmatiche e principalmente alla alfa-1-glicoproteina acida.

La clearance di mepivacaina avviene tramite processi metabolici prevalentemente a livello epatico e dipende dal flusso ematico del fegato e dall’attività degli enzimi metabolizzanti. La clearance totale di mepivacaina è di 0,8 litri/minuto, l’emivita terminale è di 1,9 ore e il rapporto di estrazione epatica pari a 0,5.

L’emivita terminale nel neonato è 3 volte superiore rispetto all’adulto.

Mepivacaina attraversa la barriera placentare e l’equilibrio fra la frazione legata e quella libera viene prontamente raggiunto. Il grado del legame con le proteine plasmatiche nel feto è minore di quello osservabile nella madre; questo determina nel feto una concentrazione plasmatica totale inferiore.

Le informazioni disponibili sull’escrezione di mepivacaina nel latte materno non sono sufficienti per determinare il rischio nel lattante.

Solo il 4% di mepivacaina viene escreto immodificato nelle urine. Il farmaco viene degradato per idrossilazione e coniugazione. Approssimativamente il 50% passa nella bile sotto forma di metaboliti ed è escreto nelle urine, mentre solo una piccola quota si ritrova nelle feci. I principali metaboliti sono il derivato 3-OH (16%), il derivato 4-OH (12%) e il derivato N-demetilato PPX (2,5%).

L’alterazione della funzione renale ha poca o nessuna influenza sulla tollerabilità della mepivacaina quando utilizzata per un breve periodo nell’anestesia chirurgica. Le concentrazioni plasmatiche di mepivacaina sono state valutate dopo il blocco ascellare con mepivacaina senza adrenalina (600 mg per il blocco ascellare e 50 mg per l’integrazione) in 8 pazienti con insufficienza renale cronica allo stadio terminale.

Le concentrazioni plasmatiche totali espresse come mediane (in ug/mL) ed i relativi intervalli, sono: 1,69 (1,23–7,78) a 5 min, 5,61 (4,36–8,19) a 30 min, 8,28 (3,83–11,21) a 60 min, 7,93 (5,63–11,1) a 90 min e

6,49 (5,56–8,35) a 150 min. Non sono stati osservati sintomi di tossicità (Rodríguez et al 2001). Per confronto, in pazienti senza insufficienza renale trattati con 600 mg di mepivacaina per il blocco del plesso ascellare sono state misurate concentrazioni plasmatiche medie totali di 3,33 ug/mL con un picco di 5,21 ug/mL (Cockings1987). In pazienti con insufficienza renale cronica sono stati rilevati un aumento delle concentrazioni di AAG con aumento del legame alle proteine plasmatiche e delle concentrazioni totali, mentre la concentrazione farmacologicamente attiva di mepivacaina non legata potrebbe non raggiungere il range in cui si verifica tossicità.

La clearance renale del metabolita PPX è significativamente correlata alla clearance della creatinina. Una mancanza di correlazione tra l’esposizione totale, espressa come AUC e la clearance della creatinina indica che la clearance totale di PPX comprende una eliminazione non l’esposizione totale, espressa come AUC e la clearance della creatinina indica che la clearance totale di PPX comprende una eliminazione

mostrare un aumento dell’esposizione al PPX derivante da una bassa clearance non renale. A causa della ridotta tossicità del PPX sul sistema nervoso centrale rispetto alla mepivacaina, le conseguenze cliniche nel trattamento a breve termine sono considerate trascurabili.


Mepivamol: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Mepivamol agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Mepivamol è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Mepivamol: dati sulla sicurezza

Negli studi nell’animale, i segni e sintomi di tossicità osservati dopo alte dosi di mepivacaina sono il risultato dell’effetto sul sistema nervoso centrale e cardiovascolare. Negli studi di tossicità sulla riproduzione non sono stati osservati effetti avversi correlati al farmaco. Il potenziale mutageno di mepivacaina non è stato studiato. In considerazione dell’area e della durata di utilizzo terapeutico del farmaco, non sono stati condotti studi di cancerogenesi con mepivacaina.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Mepivamol: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Mepivamol

Mepivamol: interazioni

ni contenenti adrenalina, con gli inibitori delle MAO e gli antidepressivi triciclici (grave ipertensione) o con le fenotiazine e i butirrofenoni (possibile inversione dell’azione pressoria dell’adrenalina).


Mepivamol: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Mepivamol: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Alle dosi consigliate il medicinale non influenza significativamente e per lungo tempo la capacità di attenzione.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco