Myrol: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Myrol (Diidroergocriptina Mesilato): sicurezza e modo d’azione

Myrol (Diidroergocriptina Mesilato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Morbo di Parkinson. Iperprolattinemia.

Myrol: come funziona?

Ma come funziona Myrol? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Myrol

Categoria: agonista dopaminergico. Codice ATC: N04BC03 Attività neuroprotettiva

Alfa-diidroergocriptina mesilato è un alcaloide di idrogenato della segale cornuta che ha recentemente dimostrato di possedere, oltre ad un’attività dopamino-agonista, anche un’attività neuroprotettiva.

L’azione neuroprotettiva si esplica attraverso un’azione diretta della diidroergocriptina sul contenuto intracerebrale di glutatione ridotto, importante fattore endogeno di protezione (scavenger) contro la citotossicità dei radicali liberi dell’ossigeno altamente reattivi. Tali radicali liberi si formano sia durante l’invecchiamento cerebrale, nel Morbo di Parkinson e come effetto della terapia con la levodopa, tutti eventi i quali provocano una concomitante riduzione del contenuto di glutatione ridotto e dell’indice redox (glutatione ridotto/glutatione ossidato) cerebrale.

Il trattamento protratto con diidroergocriptina induce un significativo incremento del glutatione ridotto cerebrale, attraverso un’attivazione degli enzimi antiossidanti, in modelli animali di Morbo di Parkinson.

In virtù di tale meccanismo la diidroergocriptina protegge dal danno neuronale indotto sia in modelli "in vitro" (invecchiamento o stimolo eccito-tossico) sia in modelli "in vivo" (invecchiamento, ischemia o neuro tossine).

Attività dopamino-agonista

L’alfa-diidroergocriptina mesilato è dotata di elevata affinità per i recettori dopaminergici nei confronti dei quali ha una potente attività agonista sia nel sistema tubero-infundibolare o limbico che nel sistema nigrostriatale e per queste sue proprietà risulta particolarmente utile nel trattamento sia del morbo di Parkinson, che è dovuto a degenerazione dei neuroni dopaminergici nigro-striatali, sia delle iperprolattinemie, visto che il rilascio di prolattina è regolato da recettori dopaminergici ipofisari.


Myrol: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Myrol, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Myrol


Myrol: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Myrol agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Myrol è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Myrol: dati sulla sicurezza

La DL50 orale è risultata pari a 2555 e 2340 mg/Kg rispettivamente nel ratto e nel topo. Per via endovenosa la DL50 nelle stesse specie è risultata pari a 112 e 102 mg/Kg. Nelle prove di tossicità a lungo termine effettuate per via orale nel ratto e nella scimmia, alfa-diidroergocriptina è stata ben tollerata anche a dosi molto superiori al dosaggio terapeutico giornaliero nell’uomo. Le prove di teratogenesi e di mutagenesi hanno dato esito negativo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Myrol: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Myrol

Myrol: interazioni

Non si può escludere la possibilità di interazioni tra alfa-diidroergocriptina e farmaci psico-attivi o ipotensivi. Particolare cautela deve essere adottata in pazienti in trattamento con altri alcaloidi della segale cornuta o farmaci che agiscono sulla pressione arteriosa in relazione ad un possibile effetto potenziante.


Myrol: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Myrol: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Pazienti in trattamento con diidroergocriptina che presentino episodi di sonnolenza devono essere informati di astenersi dalla guida o dall’intraprendere qualsiasi attività in cui una alterata attenzione potrebbe esporre loro stessi o altri al rischio di grave danno o di morte (p. es. l’uso di macchinari) salvo che tali episodi di sonnolenza non si siano già risolti (vedere paragrafo 4.4).

In caso di reazioni ipotensive, manifeste in alcuni pazienti, specie durante i primi giorni di trattamento, particolare attenzione deve essere fatta nella guida di veicoli o nella manovra di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco