Neuraceq: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon (Florbetaben-18F): sicurezza e modo d’azione

Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon (Florbetaben-18F) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Medicinale solo per uso diagnostico.

Neuraceq è un radiofarmaco indicato per la visualizzazione con la tomografia ad emissione di positroni (PET) della densità delle placche neuritiche di ?-amiloide nel cervello di pazienti adulti con decadimento cognitivo che vengono valutati per la malattia di Alzheimer (AD) e altre cause di decadimento cognitivo. Neuraceq deve essere usato congiuntamente alla valutazione clinica.

Una scansione negativa indica placche scarse o assenti, il che non è compatibile con una diagnosi di AD. Per le limitazioni dell’interpretazione di una scansione positiva vedere paragrafi 4.4 e 5.1.

Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon: come funziona?

Ma come funziona Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon

Categoria farmacoterapeutica: radiofarmaci diagnostici, sistema nervoso centrale; codice ATC: V09AX06

Meccanismo d’azione

Florbetaben (18F) si lega alle placche neuritiche di ?-amiloide del cervello. In vitro, florbetaben (18F) mostra un’affinità di legame nanomolare alle fibrille di ?-amiloide e agli omogenati di cervello con AD. Inoltre, il legame di florbetaben (18F) alle placche di ?-amiloide in sezioni post-mortem di cervello con AD, è stato dimostrato mediante autoradiografia e supportato dai risultati ottenuti mediante immunoistochimica o colorazione di Bielschowsky.

Non è stata valutata in vivo in pazienti terminali la correlazione quantitativa tra la captazione di florbetaben (18F) nella sostanza grigia corticale e le deposizioni di ?-amiloide in campioni provenienti da autopsia. Il legame in vivo di florbetaben (18F) ad altre strutture amiloidi o altre strutture o recettori cerebrali rimane non nota.

Effetti farmacodinamici

Alle basse concentrazioni chimiche presenti in Neuraceq, florbetaben (18F) non ha alcuna attività farmacodinamica rilevabile.

Negli studi clinici conclusi, è stata misurata la captazione di florbetaben (18F) in 7 aree corticali predefinite del cervello (frontale, parietale, latero e medianotemporale, occipitale, caudato, corteccia posteriore del cingolato/precuneo e giro cingolato anteriore) e della corteccia del cervelletto usando valori standardizzati di captazione (standardized uptake values, SUV). I rapporti SUV corticali (SUVR, relativi alla corteccia del cervelletto) sono maggiori in pazienti con AD rispetto a quelli dei volontari sani.

Efficacia clinica

Uno studio pivotal in 31 pazienti terminali ha avuto lo scopo di stabilire la performance diagnostica di florbetaben (18F) nel rilevare la densità della placca corticale neuritica (assente o scarsa contro moderata o frequente) secondo i criteri CERAD. I risultati della PET sono stati confrontati con la densità massima della placca neuritica misurata nelle sezioni del giro medio frontale, giro superiore e medio temporale, lobo parietale inferiore, ippocampo e altre regioni cerebrali, all’autopsia del paziente. Non è stato possibile stabilire lo stato cognitivo dei soggetti in modo affidabile. In tutti i

31 soggetti, una lettura visiva in cieco della PET per soggetto da parte di 3 valutatori in cieco è risultata in una sensibilità della maggioranza delle letture pari al 100% (95% CI: 80,5-100%) ed una specificità del 85,7% (95% CI: 67,4-100%). In un’analisi post-hoc, sensibilità e specificità della maggioranza delle letture visive della PET per soggetto rispetto alla istopatologia in una popolazione più ampia (74 pazienti) sono risultate pari a 97,9% (95% CI: 93,8-100%) e 88,9% (95% CI: 77-

100%).

La sensibilità e la specificità per stimare la deposizione beta-amiloide di florbetaben (18F) è stata ulteriormente valutata in un altro studio, in cui un diverso gruppo di 5 valutatori in cieco, addestrati con mezzi informatici, ha interpretato immagini di 54 soggetti seguite da autopsia nello studio pivotal. I criteri dell’istopatologia non erano corrispondenti ai criteri CERAD. I risultati sono stati inferiori a quelli ottenuti nella sperimentazione pivotal: intervallo di sensibilità tra 77,5 e 90% e intervallo di specificità tra 62,5 e 85,7%. La concordanza tra gli operatori usando i valori kappa di Fleiss variava da 0,68 a 0,87. Confrontando i risultati delle letture delle scansioni PET con la valutazione istopatologica raccolta per tutti i soggetti (gli stessi utilizzati per lo studio pivotal originale e la sua analisi post-hoc), la maggior parte delle letture di sensibilità e specificità erano 100% (95% CI: 89,4- 100%) e 71,4% (95% CI: 52,1-90,8%), rispettivamente.

In uno studio longitudinale, 45 soggetti con diagnosi clinica di deterioramento cognitivo lieve (MCI), sono stati sottoposti a scansione PET con florbetaben (18F) al basale e sono stati seguiti per 24 mesi per valutare la correlazione tra la visualizzazione con florbetaben (18F) e i cambiamenti nello stato diagnostico. 29 (64,4%) dei pazienti MCI sono risultati positivi alla scansione PET con

florbetaben (18F). Al follow-up di 24 mesi, 19 (42,2%), sono passati ad AD clinico. Dei 29 soggetti con MCI che avevano una scansione PET positivo, 19 (65,5%) sono stati classificati clinicamente come passati a AD clinico dopo 24 mesi rispetto a 0 (0%) dei 16 che avevano la scansione negativa. La sensibilità della scansione con florbetaben (18F) per mostrare il tasso di conversione da MCI a AD nei 19 pazienti convertiti è stata del 100%, la specificità nei 26 non convertiti è risultata del

61,5% (95% CI: 42,8-80,2%) mentre il tasso di probabilità di essere positivo è risultata pari a

2,60 (1,60-4,23). Il disegno dello studio non permette di stimare il rischio di progressione da MCI ad AD clinica.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con florbetaben (18F) in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica poiché la malattia o la condizione per la quale questo medicinal, si verifica soltanto nella popolazione adulta e il medicinale specifico non rappresenta un beneficio terapeutico significativo sui trattamenti esistenti per i pazienti pediatrici (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon

Distribuzione

Dopo l’iniezione per bolo endovenoso si raggiunge una concentrazione della radioattività di 2- 3% dose iniettata/L nel plasma arterioso10 minuti dopo l’iniezione.

Florbetaben (18F) è altamente legato alle proteine plasmatiche (>98.5%). Captazione nell’organo

La captazione della radioattività nel cervello è rapida e raggiunge circa il 6% della radioattività

iniettata 10 minuti dopo l’iniezione.

I controlli sani mostrano livelli relativamente bassi di ritenzione di florbetaben (18F) nella corteccia. Il livello più alto di captazione è nel ponte ed in altre regioni della sostanza bianca. Nei soggetti con AD le regioni corticali e striatali mostrano una captazione significativamente superiore rispetto ai controlli. Nei soggetti con AD, come nei controlli, c’è un’alta ritenzione nel ponte e in altre aree della sostanza bianca.

In alcuni casi è stata identificata una captazione anche in strutture extracerebrali come viso, cuoio capelluto e ossa. Il motivo di questo accumulo non è noto ma potrebbe essere dovuto all’accumulo di florbetaben (18F) o ad uno qualsiasi dei suoi metaboliti radioattivi, o alla radioattività del sangue. Può talvolta essere osservata attività residua nel seno sagittale medio, probabilmente dovuta alla presenza di tracciante nel pool ematico.

La base biofisica della ritenzione di florbetaben (18F) nella sostanza bianca nel cervello di un umano vivente non può essere spiegata in modo conclusivo. E’ stato ipotizzato che il legame non specifico del radiofarmaco alla guaina mielinica contenente lipidi può contribuire alla ritenzione nella sostanza bianca.

Eliminazione

Florbetaben (18F) è eliminato dal plasma dei pazienti con AD con un’emivita biologica media di circa 1 ora. Circa 4 ore dopo l’iniezione non vi è più radioattività misurabile nel sangue.

Dodici ore dopo l’iniezione, fino a circa il 30% della radioattività iniettata è escreta nelle urine. I tempi oltre quell’intervallo non permettono una ulteriore quantificazione dell’attività nelle urine.

Emivita

Il fluoro(18F) ha un’emivita fisica di 110 minuti.

Dodici ore dopo l’iniezione il 98,93% dell’attività è decaduta, 24 ore dopo l’iniezione il 99,99% dell’attività è decaduta.

Compromissione renale/epatica

La farmacocinetica non è stata caratterizzata in pazienti con compromissione renale o epatica.


Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon: dati sulla sicurezza

Dati non clinici non rivelano alcun pericolo particolare per l’uomo sulla base degli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi singole e ripetute e genotossicità. La tossicità potenziale di 28 giorni di iniezioni endovenose ripetute di florbetaben (18F) è stata esaminata in ratti e cani, e il NOAEL è risultato almeno 20 volte la dose massima nell’uomo.

Non sono stati eseguiti studi cronici e di carcinogenicità poiché il medicinale non è destinato ad una somministrazione regolare o continua.

Non sono stati eseguiti studi sulla tossicità riproduttiva.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon

Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon: interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione in vivo.

Nei dosaggi di binding con ligando radioattivo non è stato trovato un legame significativo usando un ampio pannello di recettori animali ed umani, canali ionici e trasportatori.


Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Neuraceq 300 mbq ml sol iniett uso ev fl 1 fl mon: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Neuraceq non ha influenze sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco