Oxivent: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione (Oxitropio Bromuro): sicurezza e modo d’azione

Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione (Oxitropio Bromuro) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento dell’asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva con componente asmatica.

Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione: come funziona?

Ma come funziona Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione

Oxivent è un composto ammonico quaternario con proprietà anticolinergiche (parasimpaticolitico). Negli studi preclinici, si è evidenziato che l’ossitropio inibisce i riflessi vagali, antagonizzando l’azione dell’acetilcolina, il neurotrasmettitore del sistema vagale. I farmaci anticolinergici antagonizzando l’interazione dell’acetilcolina con il recettore muscarinico posto sulle fibrocellule del muscolo liscio bronchiale, inibiscono l’aumento di concentrazione di cGMP (guanosinmonofosfato ciclico) nella fibrocellula stessa.

La broncodilatazione che segue l’inalazione di Oxivent è principalmente un effetto locale, specifico al sito di azione, non un effetto sistemico.

In studi clinici controllati della durata di 90 giorni condotti in pazienti con broncospasmo associato a broncopneumopatia cronica ostruttiva (bronchite cronica ed enfisema), si è osservato entro 15 minuti un significativo miglioramento nelle funzioni polmonari (un aumento del FEV1 e del FEF25-75% del 15% o più), che raggiungeva il picco in 1-2 ore e persisteva nella maggioranza dei pazienti fino a 5-8 ore.

Nel caso di pazienti asmatici, Oxivent procura una broncodilatazione clinicamente efficace con beneficio terapeutico sia durante la notte che nelle ore diurne.

Dati preclinici e clinici suggeriscono l’assenza di effetti negativi di Oxivent sulla secrezione mucosa delle vie aeree e sulla clearance mucociliare.

Il gusto di Oxivent può essere percepito come non gradevole da alcuni pazienti.


Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione

Oxivent è assorbito molto rapidamente per inalazione orale e raggiunge il picco plasmatico della concentrazione dopo soli pochi minuti. La biodisponibilità sistemica, per inalazione, è pari al 12% circa della dose, mentre è pari allo 0,5% per somministrazione orale.

I parametri che descrivono la deposizione dell’ossitropio bromuro sono stati calcolati dalla concentrazione plasmatica dopo somministrazione endovenosa.

Si è notata una rapida diminuzione, in due fasi dell’ossitropio bromuro nel plasma. L’ emivita della fase beta è di circa 2,5 ore. La clearance totale del principio attivo è di 2 l/minuto e circa il 50% della clearance totale è renale (1 l/min).

Il volume di distribuzione (Vss) è 258 l (corrispondenti approssimativamente a 3,6 l/kg).

L’escrezione renale (da 0 a 7 ore) del principio attivo è pari al 42% della dose dopo somministrazione endovenosa, al 5% dopo inalazione e allo 0,3% dopo somministrazione orale.

La maggior parte del farmaco biodisponibile sistemicamente e dei suoi metaboliti (80%), misurati mediante l’attività 14C, dopo somministrazione endovenosa di una dose radiomarcata, è eliminata attraverso i reni.

Al contrario, il 77% e 88% della dose radiomarcata, somministrata rispettivamente oralmente o per inalazione, si ritrova nelle feci.

Nelle urine sono stati trovati molti metaboliti, tra cui, il principale è il prodotto di idrolisi, N- etilnorscopinmetobromuro.

L’ossitropio si lega poco alle proteine plasmatiche (7%). A causa della struttura ammonica quaternaria della molecola, non attraversa la barriera ematoencefalica.


Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione: dati sulla sicurezza

Studi di tossicità acuta sono stati effettuati con dosi fino a 12,84 mg/kg nel ratto e fino a 30 mg/kg nel cane beagle, senza ottenere variazioni attribuibili al farmaco. Nelle cavie è stata somministrata una dose massima di 77 mg/kg. Con tale dose si è verificata la morte di alcuni animali, tuttavia non si sono osservate alterazioni ad organi ed apparati riferibili all’azione del farmaco.

Nei test di tossicità acuta orale, i valori di DL50 nel topo e nel ratto sono tra 2848 e 4776 mg/kg e tra 953 e 1015 mg/kg nei ratti neonati.

La dose massima orale non letale nei cani beagle è di 2000 mg/kg, > 8000 mg/kg nei conigli e di 1000 mg/kg nei cani mongrel.

I valori approssimativi di DL50, quando il farmaco è somministrato per via endovenosa, sono tra 26,3-50 mg/kg nei topi, nei ratti, nei conigli e nei cani mongrel, mentre la dose massima non letale somministrata per endovena nei cani mongrel e nel beagle è di 30 mg/kg. I sintomi clinici riscontrati sono causati dal blocco dei recettori muscarinici.

La tossicità a dosi ripetute è stata studiata nei ratti, nei cani e nelle scimmie per un periodo da 4 a 78 settimane, somministrando ossitropio bromuro per inalazione, oralmente e per endovena, con dosi fino a 600 mg/kg/die.

I sintomi clinici riscontrati sono causati, anche in questo caso, dal blocco dei recettori muscarinici (aumento della frequenza dei battiti cardiaci, inibizione della lacrimazione, coprostasi). Non si sono osservate alterazioni patologiche correlate al farmaco.

Nel ratto e nel coniglio sono stati effettuati studi per la valutazione degli effetti dell’ossitropio sulla fertilità e sulla capacità riproduttiva, somministrando ossitropio per via orale o per inalazione. Non è stata evidenziata alcuna attività embriotossica e teratogena attribuibile al farmaco. La dose di 600 mg/kg/die si è dimostrata notevolmente maternotossica.

In studi del segmento III (peri- e post-natale), sono state somministrate ai ratti dosi fino a 100 mg/kg/die senza evidenziare alcuna alterazione attribuibile al farmaco. In un ulteriore studio, la dose di 300 mg/kg/die si è dimostrata maternotossica.

Test di mutagenesi (Ames test, HGPRT test, test del micronucleo, test citogenico sul criceto cinese) hanno dimostrato che l’ossitropio bromuro non ha potenziale mutageno.

In uno studio su cavie, per verificare il potenziale antigenico dell’ossitropio, è stato dimostrato che la soluzione acquosa al 1% non induce dermatite da contatto.

Studi condotti somministrando il farmaco con la dieta a topi e ratti, della durata rispettivamente di 18 e 24 mesi, con dosi fino a 20 mg/kg/die, non hanno evidenziato effetti di induzione alla proliferazione cellulare cancerosa o benigna da parte dell’ossitropio.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione

Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione: interazioni

Trattamenti concomitanti a base di beta-adrenergici o xantine possono intensificare l’effetto broncodilatatore del farmaco.

Oxivent può aumentare l’effetto anticolinergico di altri farmaci.


Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Oxivent 1,5 mg/ml soluzione per nebulizzazione: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Alle dosi consigliate, non sono noti effetti che compromettano la capacità di guidare e usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco