Triapin: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato (Felodipina + Ramipril): sicurezza e modo d’azione

Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato (Felodipina + Ramipril) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento dell’ipertensione essenziale. La combinazione fissa di TRIAPIN è indicata in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da felodipina o da ramipril assunti singolarmente.

Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato: come funziona?

Ma come funziona Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato

Categoria farmacoterapeutica : farmaci antiipertensivi. Codice ATC: C09B B05.

Entrambi, il calcio-antagonista felodipina e l’ACE-inibitore ramipril, riducono la pressione arteriosa dilatando i vasi sanguigni periferici. I calcio antagonisti dilatano le arterie mentre gli ACE inibitori dilatano sia le arterie che le vene. La vasodilatazione, e quindi la riduzione della pressione arteriosa, possono portare all’attivazione del sistema nervoso simpatico e del sistema renina-angiotensina. L’inibizione dell’ACE determina una riduzione della concentrazione plasmatica di angiotensina II.

L’inizio dell’effetto antiipertensivo di una singola dose di TRIAPIN si manifesta dopo 1 o 2 ore. Il massimo effetto antiipertensivo si raggiunge entro 2-4 settimane ed è mantenuto per tutta la durata della terapia a lungo termine. La riduzione della pressione è mantenuta per tutto l’intervallo fra dosi (24 ore). Non sono disponibili dati sulla morbilità e sulla mortalità.

Felodipina è un calcio-antagonista vasoselettivo, che riduce la pressione arteriosa diminuendo le resistenze vascolari periferiche, grazie ad una diretta azione inibitrice sulla muscolatura liscia vascolare. Grazie alla sua selettività sulla muscolatura liscia delle arteriole, felodipina, somministrata a dosi terapeutiche, non ha alcun effetto diretto sulla contrattilità cardiaca o sulla conduzione. Felodipina riduce la resistenza vascolare renale e non influenza la normale velocità di filtrazione glomerulare. In pazienti con alterata funzionalità renale, può aumentare la velocità di filtrazione glomerulare. Felodipina esercita un lieve effetto natriuretico/diuretico e non determina ritenzione di liquidi.

Ramipril è un profarmaco che viene idrolizzato nel metabolita attivo ramiprilato, un potente ACE (enzima di conversione dell’angiotensina) inibitore a lunga durata. A livello plasmatico e tissutale l’enzima di conversione catalizza la conversione dell’angiotensina I nell’angiotensina II che ha attività vasocostrittrice e la degradazione del vasodilatatore bradichinina. La vasodilatazione indotta dall’ACE inibitore riduce la pressione arteriosa, il pre-carico e il post-carico.

Poiché l’angiotensina II stimola anche il rilascio dell’aldosterone, ramiprilato riduce la secrezione di aldosterone. Ramipril riduce la resistenza arteriosa periferica senza causare modifiche rilevanti del flusso plasmatico renale e della velocità di filtrazione glomerulare. La somministrazione di ramipril a pazienti ipertesi provoca una riduzione della pressione arteriosa sia in clino- che in ortostatismo senza aumento compensatorio della frequenza cardiaca.

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l’uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.

ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all’evidenza di danno d’organo. VA NEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.

Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sui risultati e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare, mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia.

Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II, date le loro simili proprietà farmacodinamiche.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell’angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi specifici (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati più frequentemente riportati nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.


Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato

Caratteristiche generali dei principi attivi Felodipina (formulazione a lento rilascio)

:

La biodisponibilità è di circa il 15 % e non è influenzata dalla concomitante assunzione di cibo. La massima concentrazione plasmatica è raggiunta dopo 3-5 ore. Il legame con le proteine plasmatiche è superiore al 99%. Il volume di distribuzione, in situazione di stato stazionario, è di 10 l/kg. L’emivita di eliminazione di felodipina è di circa 25 ore e lo stato stazionario è raggiunto dopo 5 giorni.

Non esiste alcun rischio di accumulo durante il trattamento a lungo termine. La clearance media è di 1200 ml/min. Una riduzione della clearance nella popolazione anziana porta a concentrazioni plasmatiche più alte di felodipina; tuttavia l’età spiega solo in parte le variazioni, interindividuali, delle concentrazioni plasmatiche. Felodipina è metabolizzata nel fegato e tutti i metaboliti identificati sono privi di attività vasodilatatrice. Circa il 70% della dose somministrata viene escreta sotto forma di metaboliti nelle urine e circa il 10% nelle feci. Meno dello 0,5% della dose è escreto in forma immodificata nelle urine. Alterazioni della funzionalità renale non influenzano la concentrazione plasmatica di felodipina.

Ramipril:

I parametri farmacocinetici di ramiprilato sono calcolati dopo somministrazione per via endovenosa di ramipril. Ramipril è metabolizzato nel fegato e, oltre al metabolita attivo ramiprilato, sono stati identificati altri metaboliti, farmacologicamente inattivi. In pazienti con insufficienza epatica, la formazione del metabolita attivo ramiprilato, può risultare ridotta. I metaboliti sono principalmente escreti dai reni. La biodisponibilità di ramiprilato è circa del 28% dopo somministrazione orale di ramipril. Dopo somministrazione per via endovenosa di 2,5 mg di ramipril, circa il

53% della dose si è trasformata in ramiprilato e la massima concentrazione sierica di ramiprilato è raggiunta dopo 2-4 ore.

L’assorbimento e la biodisponibilità non sono influenzate dalla concomitante assunzione di cibo. Il legame proteico di ramiprilato è di circa il 55%. Il volume di distribuzione è di circa 500 litri; l’emivita effettiva, dopo somministrazione ripetuta di dosi giornaliere di 5-10 mg, è di 13-17 ore. Lo stato stazionario è raggiunto dopo circa 4 giorni. La clearance renale è di 70-100 ml/min e la clearance totale è di circa 380 ml/min. Alterazioni della funzionalità renale ritardano l’eliminazione di ramiprilato e riducono la sua escrezione urinaria.

Caratteristiche del prodotto in combinazione

In TRIAPIN, le farmacocinetiche di ramipril, ramiprilato e felodipina sono praticamente immutate rispetto ai monocomponenti, alla felodipina a rilascio prolungato e ramipril compresse. Felodipina non influenza l’ACE inibizione determinata da ramiprilato. Le compresse contenenti l’associazione fissa sono da considerarsi bioequivalenti ai singoli prodotti somministrati in associazione.


Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato: dati sulla sicurezza

Gli studi di tossicità a dosi ripetute eseguiti con la combinazione nei ratti e nelle scimmie non ha mostrato alcuna effetto sinergico.

Dati non clinici, ottenuti da studi convenzionali di genotossicità e potenziale carcinogenetico per felodipina e ramipril, non hanno rivelato nessun particolare rischio per gli uomini.

Tossicità riproduttiva

Felodipina: Negli studi sulla fertilità e sulla riproduzione in generale, eseguiti nei ratti, è stato osservato un prolungamento del parto, comportante un travaglio difficoltoso/aumento di morti fetali e di mortalità postnatale precoce. Studi di tossicità sulla riproduzione, condotti sui conigli, hanno dimostrato un ingrossamento reversibile dose-correlato delle ghiandole mammarie nelle madri e delle anomalie digitali dose- correlate a carico dei feti.

Ramipril: Studi condotti su ratti, conigli e scimmie non hanno rilevato attività teratogena. Dosi giornaliere date a femmine di ratto durante la gravidanza e l’allattamento hanno provocato una dilatazione irreversibile della pelvi renale nei nuovi nati.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato

Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato: interazioni

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza

renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafì 4.3, 4.4 e 5.1).

Associazioni non raccomandate

Sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio: si può verificare aumento della potassiemia. Il trattamento concomitante con diuretici risparmiatori di potassio (es.spironolattone, triamterene o amiloride) o sali di potassio richiedono un attento monitoraggio del potassio sierico.

Una maggiore incidenza di angioedema è stata riscontrata in pazienti che assumono ACE-inibitori e vildagliptin

Associazioni da considerare con particolare cautela

Litio

Gli ACE inibitori possono ridurre l’escrezione di litio causando tossicità da litio. I livelli di litio devono essere controllati.

Agenti antipertensivi e altre sostanze con potenziale effetto ipotensivo (es.nitrati, antipsicotici, narcotici, anestetici)

L’effetto antipertensivo di TRIAPIN può essere potenziato.

Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico

Possono aumentare la probabilità di reazioni ematologiche. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS)

Possono determinare una riduzione dell’effetto di ramipril. Inoltre, il trattamento concomitante con gli ACE-inibitori e tali medicinali può aumentare il rischio di peggioramento della funzionalità renale e un aumento della potassiemia.

Farmaci simpaticomimetici

Questi farmaci possono ridurre l’effetto antipertensivo di TRIAPIN. Si raccomanda un particolare e attento monitoraggio della pressione arteriosa.

Insulina, metformina, sulfoniluree

Il concomitante trattamento con ACE-inibitori e farmaci antidiabetici può causare un pronunciato effetto ipoglicemico con rischio di ipoglicemia. Questo effetto è più pronunciato all’inizio del trattamento.

Teofillina

Il trattamento concomitante di felodipina e teofillina orale riduce l’assorbimento di teofillina di circa il 20%. Questo è probabilmente un effetto clinicamente di minor importanza.

Tacrolimus

La felodipina può aumentare la concentrazione di tacrolimus. Quando usati insieme, la concentrazione sierica di tacrolimus deve essere monitorata e il dosaggio di tacrolimus può richiedere un adeguamento.

Eparina

Possibile aumento della potassiemia.

Sale

Un aumento dell’apporto salino con la dieta può attenuare l’effetto antipertensivo di TRIAPIN.

Alcool

Aumenta la vasodilatazione. Può aumentare l’effetto antipertensivo di TRIAPIN.


Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Triapin 5 mg/5 mg compresse a rilascio prolungato: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

i Alcuni effetti indesiderati (ad es. alcuni sintomi da ipotensione come vertigine) possono essere accompagnati da una riduzione della capacità di concentrazione e di reazione. Ciò può rappresentare un rischio in situazioni dove queste capacità sono di particolare importanza, ad es. guidare veicoli o utilizzare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco