Veyvondi: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Veyvondi (Vonicog Alfa): sicurezza e modo d’azione

Veyvondi (Vonicog Alfa) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

VEYVONDI è indicato negli adulti (età non inferiore a 18 anni) affetti da malattia di von Willebrand (VWD, von Willebrand Disease), quando il solo trattamento con desmopressina (DDAVP) sia inefficace o non indicato, per

il trattamento dell’emorragia e del sanguinamento chirurgico

la prevenzione del sanguinamento chirurgico.

VEYVONDI non deve essere utilizzato nel trattamento dell’emofilia A.

Veyvondi: come funziona?

Ma come funziona Veyvondi? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Veyvondi

Categoria farmacoterapeutica: antiemorragici: fattore della coagulazione del sangue, fattore von Willebrand. Codice ATC: B02BD10

Meccanismo d’azione

VEYVONDI è un fattore von Willebrand ricombinante (rVWF) umano. VEYVONDI agisce nello stesso modo del fattore von Willebrand endogeno.

La somministrazione di VEYVONDI consente la correzione delle anomalie emostatiche nei pazienti che soffrono di deficit del fattore von Willebrand (malattia di von Willebrand) a due livelli:

VEYVONDI ristabilisce l’adesione piastrinica al sub-endotelio vascolare del sito vascolare danneggiato (dato che si lega sia alla matrice del sub-endotelio vascolare [es. collagene] che alla membrana piastrinica), fornendo l’emostasi primaria, come dimostrato dalla riduzione del tempo di sanguinamento. Questo effetto si verifica immediatamente ed è noto che dipende in larga misura dal livello di polimerizzazione della proteina.

VEYVONDI produce una correzione ritardata del deficit di fattore VIII associato. Con la somministrazione endovenosa, VEYVONDI si lega al fattore VIII endogeno (che viene normalmente prodotto dal paziente) e, stabilizzando questo fattore, evita la sua rapida degradazione. È per questo che la somministrazione di VEYVONDI riporta il livello di FVIII:C alla normalità come effetto secondario; dopo la prima somministrazione dell’infusione, il livello di FVIII:C aumenta oltre il 40% entro 6 ore e raggiunge valori di picco entro 24 ore nella maggior parte dei pazienti, a seconda del livello basale di FVIII:C.

VEYVONDI è un rVWF che contiene multimeri molto grandi in aggiunta a tutti i multimeri presenti nel plasma perché durante il processo di produzione non è esposto alla proteolisi da parte di ADAMTS13.

Efficacia e sicurezza clinica

I dati di sicurezza clinica, efficacia e farmacocinetica sono stati valutati in 3 studi completati (070701, 071001 e 071101) nei quali sono stati arruolati pazienti con VWD. Complessivamente, durante la fase di sviluppo clinico, sono stati esposti a VEYVONDI 92 soggetti distinti (80 soggetti distinti con VWD negli studi 070701, 071001, 071101 e 12 soggetti con emofilia A nello studio 071104).

L’Agenzia europea per i medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con VEYVONDI in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento della malattia di von Willebrand (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Veyvondi: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Veyvondi, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Veyvondi

La farmacocinetica (PK) di VEYVONDI è stata determinata in tre studi clinici mediante la valutazione dei livelli plasmatici di VWF:RCo, dell’antigene del fattore von Willebrand (VWF:Ag) e dell’attività del legame al collagene del fattore di von Willebrand (VWF:CB). In tutti e tre gli studi, i soggetti sono stati valutati nello stato di non sanguinamento. Si è osservato un aumento prolungato di FVIII:C per sei ore dopo una singola infusione di VEYVONDI.

La Tabella 5 riassume la farmacocinetica di VEYVONDI dopo infusioni di 50 UI/kg (PK50) o 80 UI/kg (PK80) di VWF:RCo. La durata media dell’infusione è stata di 16,5 minuti (SD

± 3,51 minuti) per 50 UI/kg (PK50) e 11,8 minuti (± 2,86 minuti) per 80 UI/kg (PK80) di VWF:RCo.

Tabella 5
Valutazione della farmacocinetica di VWF:RCof
Parametro Fase 1 PK50 VEYVON
DI con octocog alfag (Studio 070701)
Fase 3 PK50 VEYVON DI
(Studio 071001)
Fase 3 PK80 VEYVON DI
(Studio 071001)
Chirurgia – PK50 VEY VONDI
(studio 071101)
Media (IC al 95%) DS Media (IC al 95%) DS Media (IC al 95%) DS Media (IC al 95%) SD
T1/
a

2

19,3 (14,3; 24,3)
10,99
22,6 (19,5; 25,7)
5,34
19,1 (16,7; 21,5)
4,32
17,8 (12,9; 22,8)
7,34
Clb 0,04 (0,03; 0,05) 0,02 (0,02; 0,03) 0,03 (0,02; 0,03) 0,03 (0,02; 0,04)
0,028 0,005 0,009 0,011
IR alla 1,7 (1,4; 2,0) 1,9 (1,6; 2,1) 2,0 (1,7; 2,2) 2,0 (1,7; 2,3)
Cma
c
x
0,62 0,41 0,39 0,45
AUC0-in
d
f
1541,4 (1295,7; 1787,2)
554,31
2105,4 (1858,6; 2352,3)
427,51
2939,0 (2533,2; 3344,8)
732,72
1834,4 (1259,0; 2409,7)
856,45
AUC0-inf/ 33,4 (27,2; 39,5) 42,1 (37,3; 46,9) 36,8 (31,8; 41,8) 37,5 (25,3; 49,7)
Dosee 13,87 8,31 8,97 18,14

a[ore], b[dL/kg/ore], c[(UI/dL)/(U VWF:RCo/kg)] d[(h*UI/dL)] e[(h*UI/dL)/(UI VWF:RCo/kg)]

f [Sono stati utilizzati saggi di VWF:RCo con diversi intervalli di sensibilità e operativi: fase 1: saggio automatizzato 0,08-1,50 UI/mL e saggio manuale di sensibilità 0,01-0,08 UI/mL; fase 3: saggio automatizzato 0,08-1,50 UI/mL

g Questa sperimentazione è stata condotta con ADVATE, un fattore VIII ricombinante

Un’analisi esplorativa dei dati combinati degli studi 070701 e 071001 ha indicato un tempo di residenza medio maggiore statisticamente significativo (a livello del 5%), un’emivita terminale più lunga statisticamente significativa (a livello del 5%) e un AUC0-inf più ampio statisticamente significativa (a livello del 5%) per quanto riguardava VWF:RCo a seguito di somministrazione di VEYVONDI (50 UI/kg VWF:RCo) e di somministrazione combinata di VEYVONDI e octocog alfa (50 UI/kg VWF:RCo e 38,5 UI/kg rFVIII) rispetto alla somministrazione di pdFVIII (50 UI/kg pdVWF:RCo and 38,5 UI/kg pdFVIII).


Veyvondi: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Veyvondi agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Veyvondi è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Veyvondi: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione e dello sviluppo.

Non sono stati condotti studi sulla carcinogenicità, sulla compromissione della fertilità e sullo sviluppo fetale. In un modello di perfusione ex vivo nella placenta umana, è stato dimostrato che VEYVONDI non attraversa la barriera placentare umana.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Veyvondi: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Veyvondi

Veyvondi: interazioni

Non sono note interazioni dei prodotti a base di fattore von Willebrand umano con altri medicinali.


Veyvondi: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Veyvondi: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

VEYVONDI non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco