Walix: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Walix (Oxaprozina): sicurezza e modo d’azione

Walix (Oxaprozina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

WALIX è indicato nel trattamento sintomatologico a breve e a lungo termine di:

Artrite reumatoide. WALIX può essere usato in associazione con sali d’oro, antimalarici e/o corticosteroidi.

Osteoartrosi.

Disturbi muscoloscheletrici, come la sindrome della spalla dolorosa (borsite acuta subacromiale/tendinite del muscolo sovraspinoso) e altri disturbi dolorosi acuti periarticolari.

Spondilite anchilosante.

Walix: come funziona?

Ma come funziona Walix? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Walix

WALIX (oxaprozin) è un agente antinfiammatorio (FANS) non-steroideo a lunga azione avente anche proprietà analgesiche ed antipiretiche.

Il suo nome chimico è acido 4,5-difenil-2-ossazolo propionico.

Il meccanismo d’azione dell’oxaprozin, come quello di altri FANS, non è stato del tutto chiarito; comunque questo farmaco ha dimostrato esercitare un’azione inibitrice sulla sintesi delle prostaglandine.


Walix: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Walix, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Walix

Dopo la somministrazione orale, i picchi plasmatici dell’oxaprozin sono raggiunti in 2-4 ore. L’emivita nell’uomo dopo la somministrazione multipla è di circa 50 ore. Alle dosi terapeutiche, l’oxaprozin è legato per più del 99% alle proteine plasmatiche, soprattutto albumine.

Nessun accumulo del farmaco si è verificato in soggetti sani o pazienti che hanno ricevuto dosi multiple (1200 mg) fino a sei mesi.

Una duplice via metabolica è stata identificata per l’oxaprozin. Circa il 60% del farmaco è ossidato ad idrossioxaprozin I o II e circa il 30% è convertito mediante glicuronoconiugazione nella forma oxaprozin-acilglucoronide.

Questi metaboliti inattivi sono poi escreti per 1/3 nelle feci e per 2/3 nelle urine. L’escrezione biliare in soggetti colecistectomizzati ammonta al 5% del farmaco in 5 giorni. L’oxaprozin non esercita un effetto induttivo sul proprio metabolismo.

In studi condotti su soggetti sani con prolungata diuresi, WALIX non ha causato nessuna riduzione acuta nella percentuale di filtrazione glomerulare (GFR) e non ha avuto nessun effetto generale sull’eliminazione del sodio. WALIX non ha esplicato nessun effetto a lungo termine sui livelli di creatinina sierica e sul potassio, né sull’azoto ureico nel sangue.

Dopo una singola dose orale di 600 mg di oxaprozin, pazienti azotemici con moderata insufficienza renale (percentuale di filtrazione glomerulare <30-40 ml/min o sottoposti a emodialisi), hanno mostrato un aumento del volume di distribuzione, paragonato con quanto visto in volontari sani, probabilmente da ridotto legame alle proteine plasmatiche. La frazione libera dell’oxaprozin nei pazienti con insufficienza renale o sottoposti a dialisi era circa due volte o tre volte maggiore, e la clearance circa 1/3 e 1/2, rispettivamente, dei valori riscontrati in soggetti con funzionalità renale normale.


Walix: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Walix agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Walix è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Walix: dati sulla sicurezza

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Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Walix: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Walix

Walix: interazioni

Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedì sezìone 4.4).

Diuretici, ACE inibitori ed antagonisti dell’angiotensina II, ed altri antiipertensivi: i FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono WALIX in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell’angiotensina II. Quindi la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani.

I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante.

WALIX non ha mostrato di alterare significativamente l’effetto antipertensivo del beta-bloccante metoprololo in uno studio clinico di 4 settimane, sebbene un aumento transitorio della pressione sanguigna sistolica era stato inizialmente osservato.

Poiché sono state riportate interazioni tra vari FANS e antagonisti beta-adrenergici, deve essere effettuato un controllo della pressione sanguigna nei pazienti che assumono questi farmaci, o altri farmaci antipertensivi, quando il trattamento con WALIX o con altri FANS viene iniziato.

Antiepilettici o antidiabetici: i pazienti che ricevono WALIX insieme a farmaci antiepilettici o antidiabetici orali devono essere attentamente controllati per eventuali aggiustamenti del dosaggio, anche se dagli studi clinici non sono emerse interazioni clinicamente significative.

Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedì sezìone 4.4) e fenprocumon. quindi, come con tutti i FANS, durante il trattamento con anticoagulanti sono consigliabili controlli periodici dei fattori di coagulazione.

Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedì sezìone 4.4).

Acido acetilsalicilico ed altri FANS: la somministrazione concomitante di WALIX e acido acetilsalicilico, alle dosi clinicamente attive di ciascun farmaco, può produrre una riduzione del legame proteico di WALIX con una ridotta emivita biologica, e un aumento della clearance del farmaco. L’uso concomitante di WALIX con l’acido acetilsalicilico o altri FANS deve essere evitato (vedì sezìone 4.4).

Litio: è noto che alcuni FANS causano aumenti potenzialmente significativi dei livelli sierici del litio. Nei pazienti che assumono contemporaneamente sali di litio e FANS è assolutamente necessario effettuare frequenti controlli dei sintomi clinici e dei livelli plasmatici degli ioni litio.

Cimetidina o ranitidina: studi su volontari sani indicano che la somministrazione concomitante di cimetidina o ranitidina con WALIX può causare una leggera riduzione della clearance dell’oxaprozin, ma è improbabile che questo sia clinicamente significativo.

Metotressato: La somministrazione di oxaprozin entro 24 ore dalla somministrazione di metotrexato può comportare un aumento della concentrazione del metotressato con conseguente tossicità.

Altri farmaci:

Non sono state evidenziate variazioni dei parametri cinetici durante la somministrazione contemporanea di WALIX ed antiacidi, paracetamolo ed estrogeni coniugati.

WALIX può interferire con alcuni test degli steroidi 17-chetogeni, dell’acido 5- idrossil-indolacetico e delle benzodiazepine nelle urine.


Walix: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Walix: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Dovrebbero usare cautela quei pazienti la cui attività richiede vigilanza, nel caso che essi notassero stordimento, sonnolenza o vertigini durante la terapia con WALIX.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco