Wellferon: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Wellferon (Interferone Alfa N1): sicurezza e modo d’azione

Wellferon (Interferone Alfa N1) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie: WELLFERON è indicato per il trattamento di pazienti con tricoleucemia.

WELLFERON è indicato per il trattamento dei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica in fase cronica. Il trattamento è risultato in un miglioramento della sopravvivenza globale se confrontato con la chemioterapia citotossica convenzionale (mediana della sopravvivenza 59 versus 38 mesi; sopravvivenza globale p = 0,001).

WELLFERON è indicato per il trattamento di pazienti adulti con epatite cronica attiva B, che hanno gli indici di replicazione virale, es. quelli che sono positivi per HBV-DNA, DNA polimerasi o HBeAg.

WELLFERON è indicato per il trattamento di pazienti con epatite cronica C (Non-A Non-B). L’efficacia è stata dimostrata sulla base della normalizzazione delle aminotransferasi sieriche, della clearance dell’HCV-RNA sierico e dei miglioramenti nell’istologia epatica.

Wellferon: come funziona?

Ma come funziona Wellferon? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Wellferon

Il meccanismo d’azione dell’Interferone alfa nella tricoleucemia non è noto. La rapida scomparsa delle cellule capellute dal sangue all’inizio del trattamento suggerisce un effetto diretto dell’Interferone conseguente al legame cellulare, specialmente in considerazione del fatto che è noto che, sulla superficie delle membrane cellulari delle cellule capellute maligne, sono presenti abbondanti recettori per l’Interferone. L’effetto antileucemico che ne risulta può essere determinato dalla riduzione della sensibilità delle cellule capellute allo stimolo da parte dei fattori di crescita prodotti dalle stesse cellule (effetto autocrino) o da cellule differenti (effetto paracrino), da un cambiamento verso uno stato più differenziato e da una riduzione della proliferazione cellulare.

Il meccanismo di azione dell’Interferone alfa nella leucemia mieloide cronica non è pienamente conosciuto. Fra le possibilità vi sono: la inibizione dell’ultimo stadio della cellula progenitrice della leucemia mieloide cronica, sia direttamente che mediante interruzione dell’effetto di feedback autocrino, il potenziamento delle cellule T per inibire la proliferazione delle cellule della leucemia mieloide cronica, e la modulazione delle interazioni fra cellule progenitrici della leucemia mieloide cronica e cellule stromali del midollo osseo, che porta ad un arresto della crescita ed alla ripopolazione del midollo con i normali progenitori.

Il meccanismo d’azione dell’Interferone alfa nel trattamento dell’epatite cronica B è ancora poco chiaro, ma sembra consistere sia in un effetto diretto antivirale che in azioni immunomodulatrici.

Il meccanismo d’azione dell’Interferone alfa nel trattamento dell’epatite cronica C (Non-A Non-B) non è stato ancora determinato; si ritiene comunque che esso consista principalmente in un effetto antivirale sostenuto da effetti immunomodulatori.

Anticorpi al WELLFERON

I pazienti trattati con WELLFERON sviluppano molto raramente anticorpi neutralizzanti, pertanto il farmaco sembra avere bassa immunogenicità. Nei successivi controlli del siero di circa 1500 pazienti, che avevano ricevuto WELLFERON per patologie benigne e maligne, è stata riscontrata un’incidenza anticorpale globale pari al 2%.


Wellferon: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Wellferon, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Wellferon

C’è una considerevole variabilità nella cinetica degli Interferoni alfa tra pazienti diversi. Inoltre, i livelli sierici assoluti possono essere meno significativi come misura dell’attività biologica dell’Interferone alfa che l’induzione di certi enzimi cellulari quali la 2′,5′-oligoadenilato sintetasi (2-5A sintetasi) o la proteina umana Mx. A seguito della somministrazione intramuscolare o sottocutanea, i livelli sierici massimi sono raggiunti di solito entro 4-8 ore dalla somministrazione, ma possono dar luogo ad una fase di plateau, come risultato di un assorbimento limitato dal sito di somministrazione.

Di conseguenza, l’emivita plasmatica misurata varia considerevolmente, in un intervallo approssimativo di 4-12 ore, sebbene l’emivita reale di eliminazione possa essere stimata intomo a 3-4 ore. Dopo somministrazione di WELLFERON per via intramuscolare e sottocutanea si riscontrano livelli sierici e farmacocinetiche simili di Interferone alfa. Quando WELLFERON è somministrato alla dose giornaliera raccomandata per il trattamento della tricoleucemia, il massimo dei valori sierici di equilibrio è compreso tra 30 e 90 U.I./ml. Il range di dosi consigliate per il trattamento dell’epatite cronica B determina concentrazioni sieriche massime di 200-300 U.I./ml. L’Interferone alfa non è dosabile nelle urine, salvo che raramente in casi di gravi malattie renali. In uno studio di 20 pazienti di età compresa tra 29 e 81 anni, con valori di clearance della creatinina compresi tra 15 e oltre 100 ml/min, non sono emersi effetti della funzione renale o dell’età sui parametri di farmacocinetica di WELLFERON nell’intervallo 3-10 MU.

Sono state calcolate delle stime di clearance totale, non corrette per la biodisponibilità (CL/b); in due studi differenti sono stati trovati dei valori medi di 57 ml/min/m² e di circa 2 ml/min/kg, rispettivamente.


Wellferon: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Wellferon agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Wellferon è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Wellferon: dati sulla sicurezza

Insolitamente, gli Interferoni alfa sono specie-specifici. Inoltre, la somministrazione di una proteina eterologa ai primati e ai roditori determina la produzione di anticorpi circolanti. Questi fattori limitano considerevolmente il valore predittivo delle informazioni precliniche. Gli studi condotti sugli animali non hanno dimostrato alcun particolare effetto tossico o farmacologico.

a) Cancerogenicità

Non sono stati condotti studi sugli animali per stabilire se WELLFERON abbia potenziale cancero

geno.

b) Mutagenicità

WELLFERON non si è rivelato mutageno al test di Ames.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Wellferon: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Wellferon

Wellferon: interazioni

Gli Interferoni alfa possono modificare l’attività di alcuni enzimi. In particolare, riducono quella dei citocromi P-450. Il metabolismo, da parte di questi sistemi enzimatici, di farmaci quali la Cimetidina, la Fenitoina, il Warfarin, la Teofillina, il Diazepam e il Propranololo, può pertanto risultare compromesso nei pazienti in terapia con Interferoni alfa. Numerosi farmaci citotossici, come ad esempio la Ciclofosfamide, sono ugualmente metabolizzati da questi enzimi.

È stato dimostrato che la somministrazione contemporanea di dosi relativamente elevate di Vinblastina con WELLFERON può determinare una grave mielosoppressione.

Nel trattamento della leucemia mieloide cronica, l’utilizzo di WELLFERON, immediatamente successivo al Busulfan, ha determinato occasionalmente aplasia del midollo osseo e pertanto l’associazione dei due farmaci deve essere considerata potenzialmente gravemente mielotossica. Se viene somministrata una chemioterapia insieme a WELLFERON per mantenere il controllo della conta leucocitaria, deve essere controllato frequentemente l’emocromo per assicurarsi che non si verifichi grave mielosoppressione.

Nel trattamento dell’epatite cronica da virus B, l’evenienza di una patologia acuta epatite-simile presenta un rischio teorico di interazione additiva con farmaci epatotossici e di ulteriore compromissione del metabolismo epatico del farmaco.

Insufficienza renale progressiva è stata segnalata in pazienti che ricevevano contemporaneamente dosi elevate di Aciclovir. La somministrazione contemporanea di Interferoni e farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale ha determinato, occasionalmente, gravi ed inattese modificazioni dello stato mentale.

Durante il trattamento dell’epatite cronica da virus di tipo B con WELLFERON, deve essere evitata la somministrazione contemporanea di farmaci immunosoppressivi, inclusi i corticosteroidi, che possono intensificare la replicazione virale.


Wellferon: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Wellferon: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Poiché gli Interferoni alfa possono avere effetti sulle funzioni del sistema nervoso centrale, i pazienti devono essere avvisati di non guidare veicoli o di operare su macchinari fino a che non sia stata saggiata la loro tolleranza al trattamento.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco