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    annie
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      …e specialmente per i medici che vorranno sostenere i malati di sm (ed altre patologie a probabile genesi autoimmunitaria: Parkinson, SLA; Alzheimer, diabete mellito ecc ecc )

      Chi fosse d’accordo può copiare ed incollare il testo della lettera (ed eventualmente variarlo a seconda della malattia specifica) e spedirla da sè, oppure firmarla qui
      Grazie per l’attenzione,
      Annie

      [b]Ricerca/Staminali: Lettera da parte di circa….(tot) malati di sclerosi multipla (oppure lettera da parte di medici) alle massime cariche istituzionali

      Alla presidenza del Consiglio dei ministri: [email protected]
      Al presidente della Camera dei deputati: [email protected]
      Alla presidenza del Senato della Repubblica: [email protected]
      al ministero della salute [email protected]
      al Ministro d. salute, Livia Turco [email protected]
      MIN. SALUTE: LIVIA TURCO [email protected]
      PRESIDENTE DELLA REP.: GIORGIO NAPOLITANO [email protected]
      PRES. SENATO: FRANCO MARINI [email protected]
      VICE PRES. SENATO: GAVINO ANGIUS [email protected]
      VICE PRES. CAMERA: P.L. CASTAGNETTI [email protected]
      PRES. 12MA COMMISS. PERMANENTE IGIENE E SANITà: I.R. MARINO [email protected]
      [email protected]
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      Trasmissione “Report” – Rai Tre (Milena Gabanelli) [email protected]
      Redaz/segnalazioni “Striscia la notizia” Can 5 [email protected] (in un secondo tempo perchè la trasmissione è sospesa tutto il periodo estivo)
      Ci rivogliamo a Voi in qualità di Cittadini affetti da Sclerosi Multipla.

      La Sclerosi Multipla (o Sclerosi a Placche) è una grave malattia degenerativa del Sistema Nervoso Centrale le cui cause sono tuttora ignote, che colpisce in media l’uno per mille della popolazione, e la cui insorgenza si manifesta prevalentemente ad una età compresa tra i venti e i quaranta anni.
      In Italia più di cinquantamila persone ne sono affette, e, in mancanza di una cura risolutiva o di terapie capaci di arrestarne la progressione, molte di queste sono destinate a sviluppare gravi disabilità, perdendo la capacità produttiva proprio nel pieno della loro maturità professionale, venendo a costituire un notevole peso economico per la società, ed un fardello pesantissimo per le loro famiglie.
      Recenti studi europei effettuati su larga scala hanno dimostrato come “l’onere economico associato alla sclerosi multipla dovuto alle spese mediche e alla perdita di produttività varia dai 18.000 euro all’anno per i pazienti allo stadio iniziale ai 62.000 euro all’anno per i pazienti agli stadi avanzati della malattia”.

      La ricerca sull’impiego delle Cellule Staminali si prospetta da anni come la più promettente strategia per alleviare le sofferenze di milioni di malati nel mondo, per questa come per altre gravi malattie neurodegenerative quali il Morbo di Parkinson, l’Alzheimer, e la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
      Nell’attesa che la comunità scientifica internazionale giunga a definire qual’è la metodologia di intervento più efficace, ci pare opportuno che a quest’ultima non vengano imposti veti ed impedimenti basati su principi etico-religiosi nei quali solo una parte dei Cittadini potrebbe riconoscersi. Plaudiamo perciò alla decisione attuata dal Ministro Mussi, che ritirando un inopportuno quanto anacronistico veto a far sì che non solo nel nostro Paese (dove la ricerca è regolamentata dalla discussa Legge 40) ma che anche in altri Paesi Europei, ove tali ricerche sono perfettamente legali ed ammesse, i ricercatori non possano godere dei contributi pubblici che potrebbero garantire tempi più rapidi per la messa a punto di cure efficaci e risolutive.
      Interesse supremo dello Stato Italiano dovrebbe essere il garantire ad ogni Cittadino le migliori opportunità di cura indipendentemente dagli aspetti etici (peraltro diffusamente dibattuti e contestati) di “tutela” degli embrioni, con particolare riferimento a quelli cosiddetti “soprannumerari” creati in laboratorio in base a normative vigenti in molti Paesi Mondiali ed Europei, e di cui ne esistono in Italia migliaia destinati alla conservazione ad oltranza, ovvero al deterioramento ed alla morte.
      Destinare tali embrioni alla ricerca scientifica, ed a produrre linee cellulari senza dover creare nuovi embrioni, ci sembrerebbe un gesto altamente sensato, nobile ed umano.

      In quest’ottica, ci auguriamo anche un prossimo riesame della suddetta Legge 40 in base ai criteri suesposti di garantire a tutti i Cittadini, indipendentemente dalla loro Fede Religiosa, le migliori opportunità di riacquistare e salvaguardare la loro salute, e di contenere esorbitanti spese di assistenza e cure allo Stato ed alle famiglie dei malati; spese destinate purtroppo solo a prolungare l’esistenza in vita di questi ultimi, senza loro offrire speranza o sollievo dalla loro condizione.

      Certi di aver adeguatamente esposto il nostro pensiero, e confidando in un Vostro possibile intervento a supporto della nostra condizione disagiata, Vi ringraziamo della cortese attenzione.

      seguono le firme di malati e/o – medici – familiari ed amici)

      #977
      annie
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        ROMA, 19.22
        STAMINALI: EMBRIONALI UMANE, ITALIANI LE CREANO DA OVOCITI
        28/06/2006 19.22.00
        [Salute]

        (ANSA) – ROMA, 28 GIU – Scienziati italiani hanno prodotto per la prima volta al mondo due linee di cellule staminali embrionali umane, senza distruggere embrioni vitali, ma servendosi solo di cellule uovo (ovociti) non fecondate. L’annuncio, appena riportato sul sito di Nature, e’ stato fatto al congresso della societa’ europea di riproduzione umana e embriologia tenutosi a Praga da Tiziana Brevini e Fulvio Gandolfi dell’Universita’ di Milano.
        E’ la prima volta al mondo, salvo alcuni tentativi non andati a buon fine in Usa, che staminali embrionali umane sono ottenute senza usare embrioni vitali: gli italiani si sono serviti della ”partenogenesi”, un sistema che in natura serve per la riproduzione di alcuni animali tra cui gli insetti, senza bisogno della fecondazione. Il traguardo senza precedenti potrebbe aggirare gli ostacoli al reperimento di cellule staminali embrionali per la ricerca, ostacoli dovuti ai dilemmi etici insiti nell’uso di embrioni umani.

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