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22/09/2004 alle 16:59 - Views: 171 #8997::
Soffro da parecchi anni di sinusite cronica dovuta al ripetersi di riniti allergiche (forme allergiche trattate per altro senza successo con una terapia vaccinica di ben quattro anni)Ho sempre curato la sinusite con le prescritte terapie antibiotiche. Ultimamente pero’ anche le terapie antibiotiche sono diventate del tutto inefficaci, ragion per cui, temo, dovro’ rassegnarmi all’intervento chirurgico. In cosa consiste esattamente questo tipo di intervento? Altra domanda , ma strettamente correlata: qualche anno addietro, in eta’ decisamente adulta, ho dovuto fare una tonsillectomia. A seguito dell’intervento ho dovuto pero’ riscontrare che un pilastrino tonsillare continua ad essere sede di infezioni ripetute, facilitate sicuramente dalla mia sinusite. Ma se dopo l’intervento di sinusite, questo residuo tonsillare dovesse continuare a dare dei problemi, si potra’ fare qualcosa? Il medico otorino che aveva seguito la tonsillectomia mi ha detto che si’, sarebbe necessario reintervenire, ma che sarebbe molto rischioso per le corde vocali ( a cui tengo molto visto che sono una grande chiaccherona!) E’ cosi’? Un cordiale grazie anticipato per la risposta.
23/09/2004 alle 08:11 - Views: 66 #899523/09/2004 alle 09:11 - Views: 61 #32323/09/2004 alle 18:05 - Views: 64 #8996::Cara halesia2004,
ti allego a seguire la risposta del Dr. Rocco:
quote:
>Soffro da parecchi anni di sinusite cronica dovuta al ripetersi di riniti allergiche (forme allergiche trattate per altro senza successo con una terapia
>vaccinica di ben quattro anni)Ho sempre curato la sinusite con le prescritte
>terapie antibiotiche. Ultimamente pero’ anche le terapie antibiotiche sono
>diventate del tutto inefficaci, ragion per cui, temo, dovro’ rassegnarmi
>all’intervento chirurgico. In cosa consiste esattamente questo tipo di
intervento?
In funzione del grado di sinusite cronica che comunque và accertato con
una TAC dei seni paranasali, l’intervento consiste nell’esecuzione di una
apertura di un nuovo canale di drenaggio, nella fossa nasale, delle secrezioni
del seno mascellare, affinchè non si determini più l’accumulo delle stesse
nei seni mascellari. Questo intervento viene di solito eseguito in combinazione
con una turbinoplastica inferiore sempre per aumentare il drenaggio dei
seni paranasali.
In alternativa, nei casi più conclamati, si effettua una apertura del seno
mascellare interessato, passando dal fornice gengivale superiore, quindi
si procede alla pulizia del seno stesso.
Una terza alternativa consiste nella pulizia del seno con l’ausilio di fibre
ottiche, senza effettuare l’apertura dalla gengiva.
In tutti i casi è indicata l’anestesia generale, la durata dell’intervento
è di circa 45-60 minuti. Dopo l’intervento viene effettuato un tamponamento
che rimane in situ per 3-4 giorni.
Bisognerà poi individuare la causa della sinusite che in alcuni casi può
essere di origine odontogena. Se si tratta di sinusite esclusivamente monolaterale
e si sono effettuate nel passato cure canalari dei premolari superiori dello
stesso lato, l’origine odontogena della sinusite è fortemente sospetta.
Altrimenti si può trattare di un risentimento sinusitico di una rinite allergica
come da Lei riferito.quote:
>Altra domanda , ma strettamente correlata: qualche anno addietro, in eta’
>decisamente adulta, ho dovuto fare una tonsillectomia. A seguito dell’intervento
>ho dovuto pero’ riscontrare che un pilastrino tonsillare continua ad essere
>sede di infezioni ripetute, facilitate sicuramente dalla mia sinusite.
Ma
>se dopo l’intervento di sinusite, questo residuo tonsillare dovesse continuare
>a dare dei problemi, si potra’ fare qualcosa? Il medico otorino che aveva
>seguito la tonsillectomia mi ha detto che si’, sarebbe necessario reintervenire,
>ma che sarebbe molto rischioso per le corde vocali ( a cui tengo molto
visto
>che sono una grande chiaccherona!) E’ cosi’? Un cordiale grazie anticipato
>per la risposta.
L’inetervento di rimozione del residuo tonsillare può essere senz’altro
effettuato, soprattutto se il moncone è ancora sede di ripetute infezioni
locali. Non riesco ad individuare il rischio per le corde vocali visto che
si tratta di due distretti ben distinti. Forse si intendeva un maggior rischio
dovuto all’intubazione ma in questo caso qualsiasi intervento potrebbe “traumatizzare”
le corde vocali. In pratica è un rischio molto remoto.Cordiali saluti,
Dr. Alberto Rocco -
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