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    zelda88
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      Buongiorno,
      cercherò di essere il più sintetico possibile nel descrivervi la mia (lunga) storia: a luglio 2014 in seguito a un’improvvisa e fortissima gastralgia mi è stata diagnosticata tramite EGDS un’ulcera gastrica con Hp positivo. Seguita triplice terapia eradicante, a ottobre ripeto gastroscopia: ulcera cicatrizzata e hp scomparso.
      Sto bene per un paio di mesi. A dicembre, in seguito a un paio di eventi un po’ pesanti della mia vita, comincio a soffrire di una fortissima dispepsia: in pratica da quel momento ho smesso di digerire qualsiasi cosa. Che sia del riso in bianco, un frutto, petto di pollo, tutto mi resta sullo stomaco per ore, talvolta con dolore epigastrico forte, altre volte più tollerabile: durante i primi sei mesi, avendo anche perso quasi 10 kg, mi sono sottoposta a milioni di esami – ripetuta gastroscopia (rilevata lieve gastrite cronica in fase di quiescenza) con biopsia duodenale (esclusa celiachia, ma discreto infiltrato linfoplasmocitario); colonscopia negativa, endoscopia con videocapsula negativa; gastrina bassa (4 su valore minimo 10); esami tiroidei nella norma; breath test lattosio negativo; Breath test glucosio negativo; breath test ottanoico per svuotamento gastrico nella norma (T1/2 92, valore di riferimento <120); rx con pasto baritato nella norma eccetto lieve infiammazione al duodeno.
      In questi mesi sono stata sottoposta a terapia continuativa con IPP dosi standard, pur non traendone beneficio. Ho preso anche procinetici, ma attualmente mi riservo il levopraid per le rare volte in cui mangio fuori o esco con gli amici perché è l’unico farmaco che mi aiuta un po’ e non voglio rischiare di assuefarmi. Peridon funziona poco, Motilex Mi crea troppa sonnolenza. Per qualche tempo ho seguito una dieta senza glutine e lattosio, anche in questo caso senza benefici. Inutile sottolineare che la mia alimentazione è semplicissima, visti i miei disturbi.
      A febbraio ho sospeso gli IPP, la sintomatologia è rimasta inalterata fino a un mese fa quando ho cominciato ad avere un forte senso di costrizione toracica dopo i pasti, con dolore alla schiena. Evidentemente mi sono assuefatta a questa classe di farmaci, nonostante c’entrassero poco con il mio problema, e adesso non so se sia il caso di riprenderli o meno visto il precedente dell’ulcera, nonostante stia molto male.

      Sono in psicoterapia da un anno e la mia psicologa pensa (come me) che un disturbo così cronico non possa essere psicosomatico, e mi vede abbastanza reattiva: tuttavia, visto che di recente la situazione è diventata troppo pesante da gestire e non ho più voglia di uscire e stare in mezzo a persone che hanno una vita normale quando per me sembra solo un miraggio, mi ha suggerito di tenere in considerazione l’idea di intraprendere una cura con antidepressivi prima che la mia condizione degeneri in depressione. Tenendo presente che a me basta un giorno in cui i miei sintomi sembrano darmi tregua per riprendere tutta la gioia di vivere e la voglia di riprendere in mano la mia esistenza.

      Quello che vorrei chiedere a voi è: vista la negatività (o quasi) di tutti gli esami, è davvero possibile che il mio disturbo possa dipendere “solo” da un forte disagio psicologico? Ci sono stati dei casi in cui il trattamento con farmaci sotto consulto psichiatrico ha effettivamente portato a una regressione della sintomatologia?

      #14791
      sanmag
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        Hai sicuramente una gastrite e probabilmente un reflusso gastro-esofageo (dolore toracico e alla schiena) e per questo dovrai fare dei cicli di IPP (consultati con il tuo medico curante), tuttavia il disturbo principale che accusi è legato verosimilmente a disordini della motilità gastrica. Questo tipo di disordini non è diagnosticabile con nessun esame perché non alterano né la mucosa né le analisi del sangue, e molto spesso è associato ad ansia e stress.
        Probabilmente non è SOLO psicologico perché sono coinvolti malfunzionamenti dei plessi nervosi del tratto gastrointestinale, ma la componente psicologica aggrava il disturbo.
        Il farmaco più adatto è il Levopraid, come ti sei accorta da sola, e non dà assuefazione: puoi prenderlo tranquillamente secondo indicazione medica.
        Tutti questi disturbi ti hanno poi portato ad una forma di depressione e probabilmente di reazione da evitamento che va anch’essa curata.
        Ti consiglierei una triplice terapia:
        1) IPP a cicli per i disturbi da reflusso
        2) Levopraid per aiutare i disturbi da alterata motilità
        3) SSRI e supporto psicologico per la depressione indotta

        Parlane con il tuo medico.

        Ciao!

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