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Una tachicardia alla frequenza che tu descrivi sicuramente non può essere una semplice tachicardia sinusale (come quella che si instaura sopo uno sforzo fisico). E’ giusto quindi chiamarla una “aritmia” vera e propria o, meglio, una tachiaritmia.
I tipi più comuni di tachiaritmia sono la Tachicardia Parossistica Sopraventricolare (TPSV), più frequente nei giovani ed il Flutter Atriale, più frequente negli anziani. Ci sono poi forme più rare di tachiaritmia.
In ogni caso, la cosa fondamentale è riuscire a fare una diagnosi precisa e spesso un elettrocardiogramma semplice non è sufficiente. Infatti, al di fuori della crisi di aritmia, il tracciato ECG è quasi sempre normale.
Sarebbe opportuno approfondire con altri esami: primo fra tutti l’ Holter Cardiaco cioè l’ ECG registrato per 24 ore consecutive che spesso svela brevi episodi di aritmia che passano inosservati, poi un Test da Sforzo cardiovascolare al Cicloergometro, cioè un ECG registrato sotto sforzo (spesso lo sforzo può “innescare” questo tipo di aritmie; includerei poi anche un Ecocolordoppler Cardiaco, per valutare la presenza di eventuali piccoli difetti valvolari.
Questi esami, magari ripetuti più di una volta nel tempo, dovrebbero essere in grado di svelare il tipo esatto di aritmia.
In presenza di ripetuta negatività di questi test è poi possibile sottoporsi ad uno studio “elettrofisiologico” della conduzione cardiaca che è in grado di svelare la presenza di “vie anomale” di conduzione dello stimolo cardiaco che sono la causa più frequente di tali aritmie nei giovani. In questo caso le aritmie si possono risolvere definitivamente con la ablazione della via anomala.
Le tachiaritmie possono sempre ripresentarsi, in assenza di terapia adeguata, ma queste forme giovanili sono generalmente del tutto benigne e non comportano ulteriori e più gravi rischi.
Rivolgiti al tuo medico e valutate l’opportunità di una visita specialistica cardiologica!
Saluti