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  • #10865
    dragonfly
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      La settimana scorsa è morto il mio Uomo per overdose,accanto a me…siamo collassati insieme,io mi sono ripresa da sola e ho chiamato il 118.
      Avevamo assunto cocaina ed eriona via endovena.
      Ora mi trovo da sola e nonostante assumessi EN e Rivotril(sono arrivata a 16 mg),non riuscivo a dormire,finchè una sera ho avuto le allucinazioni e deliravo.
      Il giorno dopo mi sono rivolta al mio psichiatra(che mi teneva in cura da Agosto,premetto che assumevo benzodiazepine da otto anni, e sono stata ricoverata in psichiatria per vari tentati suicidi)) mi ha prescritto 15 gocce di Talofen,prima di andare a dormire(rifiuto qualsisi antidepressivo)i primi giorni sono stata bene,poi ho cominciato ad avere problemi il pomeriggio(ritorno delle voci e allucinazioni).
      Ho cercato di sedarmi con il Rivotril,ma mi faceva solo agitare e nonostante assumessi il Talofen anche il pomeriggio,continuavo a sentire la sua presenza ,lo psichitra mi ha aggiunto il Serenase da prendere in tre dosi,per cominciare: 10 gcc la mattina,10 il pomeriggio,10 la sera insieme a 20 gcc Talofen.
      E’ una giusta cura per attutire un dolore lacerante come un Lutto importante?
      Ma questi farmaci servono solo a calmare le manifestazioni psicotiche o sono anche curativi?
      Grazie Dragonfly.

      #10862
      dragonfly
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        P.S. Quali sono gli effetti collaterali principali di questi neurolettici,avendo a monte problemi di saute abbastana gravi.
        Può portare il calo della formula leucocitaria?
        Avendo l’H.C.V cronico,che effetti posso avere?e non solo quello…

        #1196
        dragonfly
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          #10863
          anonymous
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            Si tratta di farmaci che riducono le manifestazioni psicotiche e quindi servono a curare questa malattia perchè l’assenza di manifestazioni psicotiche permette al paziente di sottoporsi a terapie psicologiche idonee ad uscire definitivamente dal problema.
            Gli effetti collaterali sono numerosi e comprendono anche rare forme (ma gravi) di leucopenia: è necessario quindi assumerli sempre sotto controllo medico.
            Ti riporto qui di seguito gli effetti indesiderati del Talofen:

            quote:

            04.8 Effetti indesiderati – [Vedi Indice]
            SNC: con l’uso di fenotiazine possono verificarsi, specie durante le prime settimane di terapia, sedazione e sonnolenza che per lo più scompaiono con la prosecuzione della cura o con un’opportuna riduzione del dosaggio. Altri effetti comportamentali che si sono manifestati con varia frequenza sono l’insonnia, l’irrequietezza, l’ansia, l’euforia, l’agitazione psicomotoria, la depressione dell’umore o l’aggravamento dei sintomi psicotici. All’attività anticolinergica delle fenotiazine è dovuta l’eventuale comparsa di secchezza delle fauci, midriasi, turbe della visione, stipsi, ritenzione urinaria ed altri segni di ridotta attività parasimpatica. Sono inoltre possibili convulsioni e modificazioni della temperatura corporea. Un aumento significativo e non altrimenti spiegabile della temperatura corporea può essere dovuto ad intolleranza verso il prodotto; in tal caso è necessario interrompere la terapia. Per la depressione del centro della tosse possono verificarsi manifestazioni ad ingestis. Reazioni di tipo extrapiramidale sono comuni durante il trattamento con fenotiazine. Esse sono ordinariamente rappresentate da distonie, acatisia, sindromi parkinsoniane e discinesie persistenti tardive. Le discinesie comprendono spasmi dei muscoli del collo, del tronco fino al torcicollo ed all’opistotono, crisi oculogire, trisma, protrusione della lingua e spasmi carpopodalici. Queste reazioni compaiono molto precocemente e scompaiono entro 24-48 ore dalla sospensione della terapia. L’acatisia è caratterizzata da irrequietezza motoria e talora da insonnia; appare più frequentemente nei primi giorni di terapia, ma può comparire anche più tardivamente. I segni spesso regrediscono spontaneamente; in caso contrario possono essere ben controllati riducendo la terapia o associando un anticolinergico antiparkinson. Le sindromi pseudo-parkinsoniane (acinesia, rigidità, tremore al riposo, ecc.) sono per lo più sensibili ai farmaci specifici; nei casi persistenti può essere necessaria la riduzione del dosaggio o la sospensione del trattamento. Le discinesie persistenti tardive si manifestano durante terapie a lungo termine anche nel periodo successivo alla sospensione del farmaco; consistono in movimenti ritmici della lingua, delle labbra e del volto, più raramente delle estremità. La sospensione della terapia può impedire lo sviluppo della sintomatologia della quale non si conosce tuttavia una terapia specifica.
            Apparato cardiovascolare: ipotensione, tachicardia, vertigini, manifestazioni sincopali sono abbastanza comuni in pazienti che assumono fenotiazine. Poiché sono più frequenti e gravi per via parenterale, l’iniezione deve essere eseguita in clinostatismo mantenendo il paziente in tale posizione da 30 a 60 minuti. Gli effetti ipotensivi sono più evidenti nei soggetti con feocromocitoma e insufficienza della mitrale. Sono possibili variazioni del tracciato elettrocardiografico.

            Apparato emopoietico: gli effetti sulla crasi ematica sono piuttosto rari ma gravi. Essi comprendono leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, porpora, anemia emolitica ed anemia aplastica.

            Cute: sono possibili reazioni d’ipersensibilità (generale o da contatto) e fotosensibilità che, per lo più, sono rappresentate da eritemi, orticaria, eczemi, dermatiti esfoliative. Nelle terapie a lungo termine sono state segnalate pigmentazioni cornee specie nelle zone fotoesposte.

            Sistema endocrino ed effetti sul metabolismo: le fenotiazine causano iperprolattinemia, riduzione degli estrogeni, dei progestinici e delle gonadotropine ipofisarie. Come conseguenza possono comparire, nelle donne, ingrossamento e secrezione mammaria, amenorrea, falsa positività al test di gravidanza e nell’uomo, ginecomastia e riduzione del volume testicolare. Altri effetti possibili sono l’aumento del peso corporeo, l’edema periferico, l’iperglicemia e la glicosuria.

            Reazione d’ipersensibilità: oltre ai già citati effetti sulla cute e sull’apparato emopoietico, si può verificare, con varia frequenza, un effetto colestatico, clinicamente simile ad un’epatite infettiva e caratterizzato da iperbilirubinemia, ipertransaminasemia, aumento della fosfatasi alcalina ed eosinofilia. In caso di segni o sintomi di sofferenza epatica la terapia deve essere immediatamente sospesa. Altre reazioni d’ipersensibilità sono rappresentate da edema laringeo, laringospasmo, broncospasmo, reazioni anafilattiche, sindromi tipo Lupus eritematoso sistemico.

            Occhio: in caso di terapie protratte è stata segnalata la comparsa, a livello della cornea e del cristallino, di una sostanza di natura non determinata e che, in certi pazienti, ha causato deficit visivo.


            #10864
            dragonfly
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              ma per quanto tempo dovrò prendere questi farmaci che non fanno più lo stesso effetto di prima.
              sono passata da 20 gcc di Talofen + 10 gcc dserenase a 30 gcc di talofen e due alprazolam,ma lo stesso non dormo.
              Non so più che fare.
              Grazie

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