Bionif: a cosa serve e come si usa

Bionif (Nifedipina): indicazioni e modo d’uso

Bionif (Nifedipina) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Bionif è indicato nel:

Trattamento della cardiopatia ischemica: angina pectoris stabile (angina da sforzo)Trattamento dell’ipertensione arteriosa

Bionif: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Bionif è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Bionif ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Bionif

La dose è di una capsula al dì. In funzione della gravità della malattia e della risposta del paziente la posologia può essere aumentata a 2 capsule al giomo con intervalli di 12 ore tra un’assunzione e l’altra. L’intervallo di tempo tra due assunzioni di capsule comunque non deve essere inferiore a 4 ore.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Bionif seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Bionif per quanto riguarda la gravidanza:

Bionif: si puĂ² prendere in gravidanza?

La nifedipina è controindicata in caso di gravidanza accertata o presunta.

La nifedipina si è dimostrata in grado di produrre effetti teratogeni nel ratto e nel coniglio, comprese anomalie digitali. Tali anomalie sono, verosimilmente, il risultato della compromissione del flusso ematico uterino. La somministrazione del principio attivo ha comportato una varietà di effetti tossici a carico dell’embrione, della placenta e del feto come scarso sviluppo fetale (ratto, topo e coniglio), ridotte dimensioni placentari e ipotrofia dei villi coriali (scimmia), morte degli embrioni e dei feti (ratto, topo e coniglio) e prolungamento della gestazione/ridotta sopravvivenza neonatale (ratto; non valutati in altre specie). Tutti i dosaggi associati ad effetti teratogeni, embriotossici e fetotossici sono risultati tossici per l’organismo materno e, comunque, sono risultati molte volte superiori alla posologia massima indicata per l’impiego nell’uomo.

Non esistono studi adeguati e ben controllati nelle donne in gravidanza.

In singoli casi di fertilizzazione in vitro i calcio-antagonisti, come la nifedipina, sono stati associati ad alterazioni biochimiche reversibili in corrispondenza della parte apicale dello spermatozoo con possibile alterazione funzionale dello sperma.

Nei casi di ripetuto insuccesso della fertilizzazione in vitro, non riconducibili ad altri motivi, i calcio-antagonisti come la nifedipina dovrebbero essere presi in considerazione come possibile causa.

– Allattamento

La nifedipina passa nel latte materno. Poiché non esistono dati sui possibili effetti sul neonato, qualora dovesse rendersi necessario un trattamento con nifedipina durante questo periodo, l’allattamento al seno dovrebbe essere interrotto.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Bionif?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Bionif in caso di sovradosaggio.

Bionif: sovradosaggio

Nei casi di grave intossicazione da nifedipina sono stati osservati disturbi della coscienza fino al coma, calo della pressione arteriosa, alterazioni del ritmo cardiaco di tipo tachi/bradicardia, iperglicemia, acidosi metabolica, ipossia, shock cardiogeno con edema polmonare.

Il trattamento dell’intossicazione acuta si basa sulla eliminazione della sostanza attiva con lavanda gastrica e, se necessario, con irrigazione del piccolo intestino e sulla stabilizzazione delle condizioni cardiovascolari.

L’ipotensione, conseguente alla vasodilatazione e allo shock cardiogeno, può essere trattata con la somministrazione endovenosa lenta di 10-20 ml di soluzione di gluconato di calcio al 10%, da ripetersi eventualmente in caso di necessità. Come risultato la calcemia può raggiungere i valori alti della norma o superarli di poco.

Se la somministrazione di calcio si rivela insufficiente è necessario fare ricorso a farmaci simpaticomimetici, dopamina e noradrenalina.

L’infusione di liquidi e di plasma-expanders andrà effettuata con cautela per evitare il sovraccarico cardiaco.

L’emodialisi è inutile perché la nifedipina non è dializzabile.

Bionif: istruzioni particolari

Poiché la nifedipina è una sostanza fotosensibile, le capsule debbono essere tolte dal contenitore solo immediatamente prima della assunzione.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco