Eldisine (Vindesina Solfato): indicazioni e modo d’uso
Eldisine (Vindesina Solfato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:
ELDISINE è un farmaco antineoplastico per esclusivo uso endovenoso, che può essere usato da solo o in associazione ad altri farmaci oncolitici. Le informazioni fino ad ora disponibili suggeriscono che ELDISINE come farmaco singolo può essere utile nel trattamento di:
Leucemia linfoblastica acuta dei bambini resistente ad altri farmaci. Crisi blastiche di leucemia mieloide cronica.
Melanoma maligno non responsivo ad altre forme di terapia.
Eldisine: come si usa?
Come per tutti i farmaci, anche per Eldisine è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.
Se però non ricordate come prendere Eldisine ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.
Posologia di Eldisine
ELDISINE deve essere usato esclusivamente per via endovenosa e da personale esperto nella somministrazione di vindesina solfato.
Deve essere usata una grandissima cura nel calcolare e somministrare la dose di ELDISINE, dal momento che sovradosaggi possono avere esito grave o fatale.
Si raccomanda che il farmaco venga somministrato per via endovenosa in una sola iniezione ad intervalli settimanali.
La dose viene determinata per mezzo della superficie corporea.
Negli adulti la dose di inizio raccomandata è 3 mg/m2, mentre nei bambini può essere 4 mg/m2.
In seguito la conta dei granulociti deve essere eseguita prima di ogni dose successiva per determinare la sensibilità del paziente al farmaco.
Se non si verificano granulocitopenia o altri eventi tossici (vedere paragrafo 4.8) il dosaggio può essere aumentato con incrementi di 0,5 mg/m2 alla volta ad intervalli settimanali.
La dose non deve essere aumentata dopo quel dosaggio che:
Riduce la conta dei granulociti al di sotto di 1500 cellule/mm3 o in rare occasioni.
Riduce le piastrine al di sotto di 100.000/mm3.
Causa dolore addominale acuto (vedere paragrafo 4.4).
In ciascuno di questi casi si deve avere un pieno recupero prima di somministrare la dose successiva, che deve essere ridotta rispetto a quella che ha causato la reazione avversa.
Per la maggioranza dei pazienti, tuttavia, il dosaggio settimanale sarà dell’ordine di 3,0-4,0 mg/m 2 negli adulti e 4,0-5,0 mg/m2 nei bambini (è disponibile a richiesta un nomogramma per il calcolo della superficie corporea).
L’uso di piccole quantità giornaliere di ELDISINE per lunghi periodi non è consigliato, anche se il dosaggio totale settimanale risultante può essere simile a quello raccomandato.
Infatti, quando sono stati utilizzati tali schemi di dosaggio il vantaggio terapeutico ricavatone è stato scarso o nullo, mentre gli effetti indesiderati sono aumentati. Una stretta aderenza allo schema di dosaggio raccomandato è molto importante.
Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Eldisine seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!
Lo posso prendere se sono incinta?
Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza
Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Eldisine per quanto riguarda la gravidanza:
Eldisine: si può prendere in gravidanza?
La vindesina solfato può avere effetti teratogeni ed essere dannosa per il feto. La vindesina solfato non deve essere usata durante la gravidanza. Nel caso in cui sia di vitale importanza il trattamento di una paziente in stato di gravidanza, è necessario che venga condotto un consulto medicosul rischio di effetti dannosi per il bambino collegati al trattamento. Le donne non devono restare incinte durante il trattamento con vindesina e nei 6 mesi successivi alla sua conclusione. Se si instaura una gravidanza durante il trattamento, deve essere considerata la possibilità di una consulenza genetica.
Allattamennto
Non si deve allattare il proprio bambino al seno durante il trattamento.
Ai pazienti di sesso maschile in trattamento con vindesina solfato si raccomanda di non concepire durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la sua interruzione e di informarsi circa la conservazione dello sperma prima di sottoporsi al trattamento, nel caso dovesse verificarsi un’infertilità irreversibile.
Ne ho preso troppo! Cosa fare?
Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.
Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.
Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Eldisine?
Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Eldisine in caso di sovradosaggio.
Eldisine: sovradosaggio
Gli effetti indesiderati conseguenti a sovradosaggio sono correlati alla dose. Pertanto, nell’eventualità di un sovradosaggio, i pazienti potranno presentare gli effetti indesiderati in maniera esagerata. Non è disponibile alcun antidoto, e il trattamento deve essere pertanto di supporto (sintomatico).
La terapia di supporto dovrà comprendere:
Prevenzione degli effetti indesiderati che possono risultare dalla sindrome da secrezione inappropriata di ormone antidiuretico, che prevede la restrizione di liquidi e, possibilmente, la somministrazione di un diuretico ad azione sull’ansa di Henle e sul tubulo distale.
Somministrazione di anticonvulsivi per almeno una settimana dopo il sovradosaggio.
Impiego di clisteri per prevenire e trattare l’ileo paralitico e, talora, il ricorso alla decompressione del tratto gastro-intestinale.
Monitoraggio del sistema cardiovascolare.
Determinazione quotidiana dell’esame emocromocitometrico completo, dei globuli bianchi e delle piastrine, come guida alla terapia emotrasfusionale ed antibiotica.
La dose media letale del solfato di vindesina è, nel topo, di 6,3 + 0,6 mg/kg e di 2,0 + 0,2 mg/kg nel ratto.
Eldisine: istruzioni particolari
Indossare indumenti protettivi durante la manipolazione di vindesina solfato. Deve essere evitato il contatto con cute e mucose (indossare i guanti!). In caso di contatto con pelle o mucose degli occhi, lavare immediatamente ed accuratamente con acqua. Non usare sapone per pulire la pelle.
Aggiungere i 10 ml di diluente (soluzione fisiologica o acqua per preparazioni iniettabile) ai 5 mg di ELDISINE nel flaconcino sterile. Il farmaco si scioglie rapidamente fornendo una soluzione limpida.
La dose di soluzione di ELDISINE (calcolata per fornire il numero desiderato di mg/m 2 di superficie corporea del paziente) può essere iniettata o nel tubo di una infusione endovenosa in corso (infusioni compatibili sono: soluzione fisiologica glucosata al 5%, soluzione fisiologica di NaCl, soluzione glucosata per uso endovenoso) o direttamente in vena.
L’ultima procedura è facilmente adattabile alla terapia domiciliare. In ogni caso l’iniezione deve essere compiuta in 1-3 minuti, assicurando che l’ago sia sicuramente in vena e che la soluzione contenente ELDISINE non venga iniettata al di fuori del vaso. La cellulite e/o la flebite sono rari.
Per evitare il rischio di trombosi, è sconsigliabile iniettare una soluzione di ELDISINE in una estremità in cui la circolazione è alterata o potrebbe divenirlo a causa di neoplasie comprimenti o invasive, flebiti o varicosità. Dopo l’apertura eliminare i residui.
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco