Endogamma: a cosa serve e come si usa

Endogamma (Immunoglobulina Umana Normale): indicazioni e modo d’uso

Endogamma (Immunoglobulina Umana Normale) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Terapia sostitutiva

Sindromi da immunodeficienza primaria:

– agammaglobulinemia e ipoagammaglobulinemia congenita

– immunonodeficienza comune variabile

– immunonodeficienze combinate gravi

Ipogammaglobulinemia secondaria in pazienti con leucemia linfatica cronica e mieloma multiplo con infezioni batteriche recidivanti.

AIDS pediatrico congenito con ripetute infezioni batteriche

Effetto immunomodulatore

Porpora trombocitopenica idiopatica (ITP), negli adulti e bambini ad elevato rischio di emorragie o prima di interventi chirurgici per correggere la conta piastrinica.

Trapianto di midollo osseo allogenico.

Malattia di Kawasaki.

Endogamma: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Endogamma è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Endogamma ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Endogamma

Posologia

Il dosaggio e gli intervalli dipendono dalle indicazioni.

Nella terapia sostitutiva il dosaggio deve essere personalizzato per ogni paziente a seconda della risposta farmacocinetica. I seguenti suggerimenti posologici possono essere usati come riferimento:

– Terapia sostitutiva nelle immunodeficienze primarie:

Lo schema posologico deve consentire di raggiungere un livello base di Immunoglobuline G (IgG) (misurato prima dell’infusione successiva) di almeno 4-6 g/l. Sono necessari dai 3 ai 6 mesi, dopo l’inizio della terapia, per ristabilire un equilibrio. La dose iniziale è 0,4 – 0,8 g/kg a seconda delle circostanze (es. infezione in atto) seguita da 0,2 g/kg ogni tre settimane.

La dose necessaria per raggiungere un livello base di 6 g/l è nell’ordine di 0,2 – 0,8 g/kg/mese. L’intervallo di somministrazione, una volta raggiunto un livello stabile, varia da 2 a 4 settimane.

Per adeguare la dose e l’intervallo di somministrazione è necessario determinare i livelli durante l’intervallo di somministrazione.

– Terapia sostitutiva nelle immunodeficienze secondarie: (incluso AIDS pediatrico)

La dose consigliata è 0,2 – 0,4 g/kg ogni 3-4 settimane.

Porpora Trombocitopenica Idiopatica (ITP)

Per il trattamento di episodi acuti 0,8 – 1,0 g/kg il primo giomo, da ripetere, se necessario, il terzo giomo , o 0,4 g/kg al giomo per 2-5 giorni. Il trattamento può essere ripetuto in caso di ricadute.

Malattia di Kawasaki:

1,6 – 2,0 g/kg devono essere somministrati in dosi suddivise in 2 – 5 giorni o 2 g/kg in dose singola. I pazienti devono ricevere un trattamento concomitante con acido acetilsalicilico.

– Trapianto allogenico di midollo osseo:

Il trattamento con immunoglobuline endovena deve essere utilizzato in fase di preparazione e dopo il trapianto. Il regime deve essere individualizzato. È raccomandata una dose iniziale di 0,5 g/kg/settimana.

– Modo di somministrazione

Endogamma deve essere infuso per via endovenosa ad una velocità iniziale di 0,75 – 1,0 ml/min o di 15 gocce al minuto seguite da 1,2 – 1,5 ml/min (25 gocce/min.) per i successivi 15 minuti. Se ben tollerata la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 3,0 ml/min (54 gocce/min.) per resto dell’infusione.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Endogamma seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Endogamma per quanto riguarda la gravidanza:

Endogamma: si puĂ² prendere in gravidanza?

La sicurezza d’uso di questa specialità medicinale durante la gravidanza umana non è stata stabilita in studi clinici controllati e pertanto deve essere somministrata con cautela in donne gravide o in madri che allattano.

La lunga esperienza d’uso delle immunoglobuline indica che non sono da aspettarsi effetti dannosi sul decorso della gravidanza, sul feto e sul neonato.

Le immunoglobuline vengono escrete nel latte e possono contribuire al trasferimento di anticorpi protettivi al neonato.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Endogamma?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Endogamma in caso di sovradosaggio.

Endogamma: sovradosaggio

Il sovradosaggio può causare sovraccarico di liquidi ed iperviscosità, particolarmente negli anziani e in pazienti con alterazioni della funzione renale.

Endogamma: istruzioni particolari

Prima della somministrazione il prodotto deve essere riscaldato a temperatura ambiente o corporea.

Non usare soluzioni torbide o che presentino depositi.

Ogni frazione residua deve essere eliminata.

Per l’infusione deve essere utilizzato un filtro sulla linea di infusione di almeno 0,2 microns.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco