Migpriv: a cosa serve e come si usa

Migpriv 900 mg + 10 mg (Lisina Acetilsalicilato + Metoclopramide Monoidrocloridrato): indicazioni e modo d’uso

Migpriv 900 mg + 10 mg (Lisina Acetilsalicilato + Metoclopramide Monoidrocloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Trattamento sintomatico degli attacchi di emicrania.

Questo prodotto permette un rapido controllo del dolore, nonché del vomito e della nausea ad esso associati durante gli attacchi di emicrania.

Migpriv 900 mg + 10 mg: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Migpriv 900 mg + 10 mg è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Migpriv 900 mg + 10 mg ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Migpriv 900 mg + 10 mg

Prendere una bustina alla comparsa dei sintomi premonitori della crisi, e se necessario, ripetere la somministrazione nelle ore successive.

Non superare le 3 bustine nelle 24 ore.

Non superare le dosi raccomandate e non proseguire la terapia per periodi prolungati senza avere prima consultato il proprio medico.

Versare il contenuto della bustina in un bicchiere d’acqua naturale; in tal modo si ottiene rapidamente una totale dissoluzione della polvere.

Migpriv non deve essere utilizzato nei bambini al di sotto dei 16 anni di etĂ .

L’uso di Migpriv in bambini ed adolescenti fra i 16 e i 18 anni di età non è raccomandato.

Popolazioni speciali

Anziani

Nei pazienti anziani, occorre considerare una riduzione della dose in base alla funzionalitĂ  renale e epatica e alla suscettibilitĂ  generale.

Insufficienza renale

In pazienti con malattia renale in fase finale (Clearance della creatinina ? 15 ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 75%.

In pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (Clearance della creatinina 15-60 ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 50% . (vedere paragrafo 5.2)

Insufficienza epatica

In pazienti con grave insufficienza epatica, la dose deve essere ridotta del 50%.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Migpriv 900 mg + 10 mg seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Migpriv 900 mg + 10 mg per quanto riguarda la gravidanza:

Migpriv 900 mg + 10 mg: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

Sebbene effetti teratogeni siano stati osservati con l’acido acetilsalicilico nell’animale, nessun effetto simile é stato osservato nell’uomo.

Basse dosi (fino a 100 mg/die)

Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico.

Dosi di 100-500 mg/die

Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.

Dosi di 500 mg/die ed oltre

L’inibizione della sintesi di prostaglandine puĂ² interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Ăˆ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalitĂ  embrione-fetale.

Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piĂ¹ basse possibili.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre

il feto a:

tossicitĂ  cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che puĂ² progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;

la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puĂ² occorrere anche a dosi molto basse;

inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza

Una vasta quantitĂ  di dati su donne in gravidanza (piĂ¹ di 1.000 esiti di esposizione) indica assenza di tossicitĂ  malformativa e fetotossicitĂ  con la metoclopramide. Se clinicamente necessario, la metoclopramide puĂ² essere utilizzata durante la gravidanza. A causa delle proprietĂ  farmacologiche (come per altri neurolettici), in caso di somministrazione di metoclopramide alla fine della gravidanza, non si puĂ² escludere la sindrome extrapiramidale nel neonato. La metoclopramide dovrebbe essere evitata alla fine della gravidanza. Se si utilizza la metoclopramide, si deve istituire un monitoraggio neonatale.

Allattamento

L’acetilsalicilato e la metoclopramide sono escreti nel latte materno., Non si possono escludere reazioni avverse nel bambino allattato al seno. Pertanto la metoclopramide non è raccomandata durante l’allattamento al seno. Si deve prendere in considerazione l’interruzione della metoclopramide nelle donne che allattano al seno.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Migpriv 900 mg + 10 mg?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Migpriv 900 mg + 10 mg in caso di sovradosaggio.

Migpriv 900 mg + 10 mg: sovradosaggio

Tenuto conto della posologia raccomandata, un sovradosaggio Ă© improbabile, anche nei soggetti anziani. Il sovradosaggio con salicilati, in particolare nei giovani, puĂ² portare ad una ipoglicemia grave e un avvelenamento potenzialmente fatale.

Tuttavia, in caso di intossicazione, le reazioni tossiche principalmente attribuibili all’acido acetilsalicilico si manifestano come di seguito riportato:

Sintomi clinici:

intossicazione moderata: ronzio auricolare, sensazione di abbassamento della capacitĂ  auditiva, cefalea, vertigini e nausea;

intossicazione grave: febbre, iperventilazione, chetosi, alcalosi respiratoria, acidosi metabolica, coma, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia. Con il sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico puĂ² presentarsi edema polmonare non cardiogeno.

Trattamento:

trasferimento immediato in centro ospedaliero specializzato;

rapida evacuazione del prodotto ingerito tramite lavanda gastrica;

controllo dell’equilibrio acido-base;

diuresi alcalina forzata, emodialisi o dialisi peritoneale se necessaria.

Nel caso di intossicazione le reazioni tossiche da metoclopramide si manifestano come di seguito riportato:

Sintomi clinici

Possono verificarsi sintomi extrapiramidali, sonnolenza, ridotto livello di coscienza, confusione, allucinazioni e arresto cardiorespiratorio.

Trattamento

In caso di sintomi extrapiramidali correlati o non a sovradosaggio, il trattamento è solamente sintomatico (benzodiazepine nei bambini e/o farmaci antiparkinsoniani anticolinergici negli adulti).

Un trattamento sintomatico e un continuo monitoraggio delle funzionalitĂ  cardiovascolare e respiratoria deve essere praticato in base allo stato clinico.

Migpriv 900 mg + 10 mg: istruzioni particolari

Versare il contenuto della bustina in un bicchiere d’acqua naturale; si ottiene rapidamente una totale dissoluzione della polvere.

Bere quando la dissoluzione della polvere Ă© completa.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco